Storia "What If" non collegata al sequel "Hanyou no Yashahime".
Sesshōmaru ha salutato Rin per un'ultima volta otto anni or sono e non è più tornato a trovarla al villaggio in cui l'ha lasciata crescere e diventare un'adulta indipendente da lui. Senza aver mai ricevuto spiegazioni lei decide di andare avanti con la propria vita e, forse, riuscire a dimenticare. Fino a quando non riceve un dono inaspettato dal dayōkai: un pegno d'affetto dalla cupa natura demoniaca ed evidentemente collegata allo stesso Sesshōmaru che la spingerà ad intraprendere un viaggio che cambierà ogni cosa. Cambierà lei e cambierà lui. Dal testo:
"Qui al villaggio non c’è più posto per me e non riuscirò a starmene con le mani in mano o al lavoro alla risaia fino a quando la prossima rara partoriente avrà bisogno del mio aiuto. E poi non voglio più essere di peso a nessuno; voglio guadagnarmi il rispetto degli altri per quello che sono io e non per quanto lunghe sono le ombre delle persone dietro cui mi nascondo."

Un incontro fatto di anime divise dagli eventi. Due anime solitarie e tormentate da fantasmi che sembrano tenere legati i fili del loro destino.
Una notte che racchiude confessioni, timori e desideri, per due dei personaggi più intriganti e criptici di questo anime. La Signora del Vento e il glaciale Principe dei demoni. Potrà il vento freddo e tagliente di Kagura sgretolare il ghiaccio che ricopre il cuore di Sesshomaru?

Sono passati anni da quando Sesshomaru ha lasciato Rin in un villaggio umano e non si è più saputo niente di lui. Tutti vogliono convincere Rin a sposarsi, a iniziare a comportarsi da adulta e a dimenticarsi di lui una volta per tutte. Ma Rin lo sta aspettando, e quando lui tornerà, la loro relazione non sarà più la stessa.

Quanto può inasprirsi il cuore di un uomo, seppur demone, quando per tutta la sua esistenza ha sempre e solo inseguito la brama di potere.
Eguagliare chi lo ha preceduto, dimostrandosi all'altezza per sopperire forse una mancanza che brucia troppo per ammetterla apertamente. Un confronto a senso unico tra Sesshomaru, che esterna i propri pensieri, e Inuyasha che ascolta immobile e silente parole all'apparenza cariche di disprezzo. Pensieri e sentimenti che solo i futuri avvenimenti faranno mutare in modo repentino e inaspettato.

Sesshomaru ha lasciato Rin al villaggio, con l'intenzione di farla crescere tra gli umani, al sicuro. Rin è ormai una donna quando, troppo tardi, si rende conto di cosa voleva dire quando pensava di voler stare con lui per sempre.
[Sessh/Rin] [Inu/Kag]

Un nuovo inizio può spaventare e rendere insicuri. Doversi adattare ad una vita diversa è sempre un'incognita che accompagna desideri e possibili progetti.
Ciò che lasciamo indietro non sarà dimenticato, farà sempre parte di quello che siamo diventati. Uno sguardo verso il domani, carico di speranze e aspettative, perché l'unico futuro possibile è quello che ci permette di camminare al fianco della persona amata.

In una notte senza luna Rin fa un incontro inaspettato. Le conseguenze porteranno ad una nuova consapevolezza.

[Questa storia è candidata agli Oscar della Penna 2022 indetti sul forum Ferisce più la penna]
Missing moment che esplora come Rin abbia ripreso a parlare.
[Dal testo]
«Padron Sesshomaru!» esclamò Jaken entusiasta, appena il dolore fu passato. «Sono così felice che siate tornato! Temevo voleste punirmi lasciandomi con quella strana creatura.»
«Ha parlato?»
Jaken scosse la testa.
«No. Ha fatto solo delle facce allegre.»
Dopo pochi secondi, furono nuovamente raggiunti dalla bambina che aveva un’espressione raggiante in volto. Fece una piroetta su se stessa, come per chiedere l’approvazione del suo aspetto a Sesshomaru.
«Hai un posto dove andare?» le chiese lui.
Lei scosse la testa.
«Sali su Ah-un. Ti sarà più semplice stare al passo.»
Senza aspettare un cenno di assenso, Sesshomaru si voltò e tornò da dove era venuto. La bambina corse da Ah-un, il quale si alzò e seguì il suo padrone. Jaken rimase immobile, con la bocca spalancata, ma trovò in fretta la forza di seguirli, temendo che altrimenti sarebbe stato abbandonato sul serio.

Questa è una storia che parla di amore, di speranza e del tempo che passa inesorabile a volte troppo lentamente ed altre davvero troppo in fretta.
Non é stata pensata come seguito della ff “Per Sempre” ma potrebbe benissimo esserlo.

[HungerGames!AU]
Ventiquattro Tributi, un circo di morte: nell'anno della trentaduesima edizione degli Hunger Games, le spietate regole di Capitol City non sono cambiate. Soltanto uno tra i ragazzi e le ragazze sorteggiati dalla Mietitura potrà sopravvivere all'Arena, e Sesshomaru Taisho ne è ben conscio quando si offre volontario malgrado i tentativi di dissuaderlo di suo padre, precedente Vincitore e attuale Mentore del Distretto 1. Eccezionale guerriero, splendido nell'aspetto e carismatico per pura natura oltre che per fama, Sesshomaru sa di poter avere il pubblico e gli sponsor ai propri piedi, ma il cammino verso la gloria si rivelerà essere meno semplice di quanto ha sempre pensato: altri sono più che pronti a combattere contro di lui, che siano sognatori, crudeli o disperati al punto da poter compiere qualsiasi atto pur di tornare a casa.
In una battaglia fatta di abilità e fascino, legami e forza, sentimenti e trappole, non basteranno le armi per farsi strada tra sangue e lacrime: il destino sarà in bilico per ciascuno e ognuno dei Tributi, fino all'ultimo respiro.
“E possa la buona sorte essere sempre a vostro favore”.

"La amava. In modo gentile, ermetico e personale, indispettito dalla potenza di un sentimento che aveva sempre disprezzato e impotente di fronte ad un forza che andava ben oltre a quella bruta da lui conosciuta.
Eppure, nonostante gli anni fossero passati e davanti a lui ora ci fosse una donna dalle curve accennate e dai modi educati, Sesshomaru non si sbilanciava".
Una storia romantica, introspettiva, delicata che porta alla luce i sentimenti contrastanti di Sesshomaru e Rin dopo vari anni dal finale del manga.
Storia partecipante al contest "Il Citazionista 3" indetto da SherylHolmes sul forum di EFP.

- TRATTO DAL TESTO -
"E poi, la sua Rin era una di quelle che quando lo guardava, lo faceva con tutta l’anima. Dentro le sue pupille lui vi scorgeva uno tsunami d’amore, che lei donava solo ed unicamente a lui. E questo lo faceva impazzire. E quando gli sorrideva, lo faceva con tutte le parti del corpo.
Quelle come lei le si incontra una sola volta nella vita, Sesshomaru lo sapeva benissimo data la sua longeva esistenza. E si riteneva estremamente fortunato per averla trovata, perché una come lei o se la teneva stretta per tutta la vita o l’avrebbe rimpianta per sempre."
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AVVISO: i personaggi potrebbero risultare OOC

[...]Viversi nella quotidianità, svegliarsi al mattino accanto all'amore della propria vita dopo una notte di passione, erano cose che non pensava avrebbero potuto appartenerle, le sentiva così lontane, eppure ora facevano parte della sua realtà.
Le sembrava un sogno.[...] BUM. Si svegliò di soprassalto, nel cuore della notte, col fiatone e la veste umida di sudore.[...]
Ciao a tutti! Eccomi con la mia terza storia, a differenza delle altre, però, questa avrà una conclusione! *voci acclamanti e applausi scroscianti*
Questa FF si sviluppa nel mondo di Inuyasha quando la vicenda ufficialmente si è conclusa, ma non per le nostre menti folli di fan scrittrici!
Vado dritta al punto, stravedo per la coppia Sesshomaru/Kagome, perciò se non li vedete insieme questa FF purtroppo non fa per voi! *sorrynotsorry*
Per trattare questa delicata coppia, inevitabilmente Sesshomaru sarà un pò OOC, ma ho cercato di renderlo più verosimile al personaggio della Takahashi (anche se non si è mai visto un Sesshomaru in un contesto amoroso).
Detto ciò, pubblicherò un capitolo a settimana, il martedì. Se non dovessi riuscirci, il capitolo slitterebbe al martedì successivo.
Concludo, augurando buona lettura e tutti quelli che spenderanno il loro tempo tra le righe dei miei scritti!

Gli amori finiscono, gli amanti si lasciano, ed i due "ex", a volte, vorrebbero non vedersi mai più.
Ma cosa accadrebbe se ,per un sadico gioco del destino, ci si ritrovasse il proprio ex come capo?