Affrontare ogni giorno quel "mostro", come tante altre persone che avevano l'unica colpa di essere portatori di handicap, di avere un orientamento sessuale diverso, di appartenere ad una etnia o ad una religione diversa. Ne aveva visto gli effetti, li aveva testati sulla sua pelle.
"Come un pezzo di vetro che gli straziava le viscere"
"Vediamo se ha il sangue rosa"
"Sto per morire"
"Per proteggerti da quei bulli"
"Me ne frego di quello che gli altri pensano di me"
Ma i pezzi di vetro che gli avevano lasciato nel fianco c'erano sempre e solo una voce, un canto poteva scioglierli come ghiaccio al Sole.
(Molte delle cose qui riportate sono realmente avvenute, perché il più delle volte, solo se sei stato vittima di bullismo puoi realmente comprenderne la sofferenza che ciò comporta)

Tutto si schianta e si sgretola, per poi ricomporsi in forme inesistenti. Non riesco a decifrarle.
E' come avere centinaia di aghi conficcati nella carne, il dolore si unisce in un grumo all'altezza del cuore.
Implode e traccia nuovi confini.
Sanguina con rumore ritmico.
(Il suo piccolo cuore pulsa di vita e io la tengo tra le braccia)
[1° Classificata al contest "Le tre follie" di Kaifan su EFPforum]