Luhan nemmeno si rende conto di essersi incantato. E’ bellissimo, sembra arte pura. Il suo respiro si fa pesante, e non può affermare che sia per la paura.
Il ragazzo ha un’espressione tra il divertito e il sadico, e Luhan si risveglia dai suoi pensieri solo quando gli soffia sulle labbra. Il suo alito sa di arnica montana.
“Mettila così…” mormora, la voce suadente, roca ma dolce.
Un centimetro li divide.
“Tu sei il bello…” il suo respiro gli solletica il labbro superiore, facendogli socchiudere gli occhi come se fosse perso in un luogo che non esiste, dove ci sono solo lui e il ragazzo che ha di fronte, “e io sono la bestia.”
[In revisione. Primi 4 capitoli modificati]

Kim Kibum è un non udente. Ha perso l'udito da piccolo e non ricorda le voci dei suoi genitori, anche se in una parte nascosta del suo cervello sente un suono, una voce che lo chiama quando è triste. Si ricorderà solo QUEL giorno di chi è... come QUEL giorno desidererà ardentemente udire. Ma c'è davvero una speranza per lui? E se lui volesse "sentire" perchè c'è qualcuno d'importante nel suo cuore?
[JongKey]

Filastrocca un po' crudele,
piena di cicuta e fiele...

Guardati dal bosco e da ciò che potresti trovarvi.
[CappuccettoRosso!AU]

Lu Han si mise a sedere, guardingo, finalmente lucido. La sagoma scese dalla scrivania e avanzò nella sua direzione fino a coprirgli interamente il sole. Ora riusciva a vedere perfettamente.
“Ciao, Hannie. È da un po’ che non ci si vede.”
Una copia esattamente identica di se stesso lo salutò con un ghigno, piegando il capo di lato in modo fintamente innocente.
HANXHAN + semiHunxHan

[TRADUZIONE. L'ORIGINALE È DI EIMINUEST]
Baekhyun perde una scommessa con Chanyeol, ed il pegno da pagare è passare un’intera settimana come suo sub. Per Baekhyun, che non vuole ad ogni costo, è un’esperienza umiliante. Alla fine, però, si rende conto che ne è valsa la pena.
「BDSM || ChanBaek 」

«God might be love, but Lucifer can do that things with His tongue You like so much.»
__________________________________
「Sixties!AU || KaiSoo || Transcendent!AU || Angst || Fluff || Shaming」

L’esatta scena che giusto qualche ora prima si era verificata sul palco, davanti a milioni di persone, si ripresenta adesso, ma in tutt’altro contesto.
“Non adesso” sembrava aver detto lo sguardo di Chanyeol, quando la mano di Baekhyun gli si era piazzata alla base dei capelli, ed i loro visi si erano pericolosamente avvicinati.
“Non qui” aveva continuato a dire il suo sguardo, mentre con una mano spingeva via l’altro ed una risata isterica si impossessava del suo volto.
Ma qui un basso gemito scaturisce dalle carnose labbra del moro, che spinge ancora più a fondo, in una piccola vendetta. Un gemito acuto è la risposta che ottiene.
Quelle piccole labbra schiuse adesso pronunciano il suo nome, e per le orecchie di Chanyeol non esiste miglior suono della melodia che quella voce crea.
_________________________________
「 ChanBaek 」

«Baek?»
Chiamò Chanyeol al suo orecchio.
«Mh?»
Si limitò a rispondere l’altro, senza distogliere lo sguardo dalla tv.
«Mi fai le coccole?»
[...]
«Chanyeol, smettila.»
«Dai.»
«Chan-»
«Dai.»
«Ch-»
«Dai. Dai. Dai dai dai dai da–AHI!»
Silenzio.
Baekhyun rimase fermo, con gli occhi spalancati, rendendosi conto solo troppo tardi di ciò che aveva fatto.
__________________________________________
「 Hybrid!AU || ChanBaek || Retriever!Chanyeol || Siamese!Baekhyun 」

‹ È incredibile: sei così perso per lui che saresti capace di vestirti da donna pur di farti accettare.›
‹ Oh cielo!›
‹ Cosa?›
‹ Questa sì che è un’idea geniale! ›
_________________________________
[ChanBaek ◊ and a little bit of KaiSoo]

Storia di un errore.
●
« Lui era un cuore chiuso, sigillato, inarrivabile.
Ma non per sua scelta.
La facoltà di scelta, a Jongin, non era mai appartenuta. »
●
− KaixJongin.

Kibum guardava le mani del cantante, guardava come si muovevano sul microfono e non desiderava altro che sentirle sul proprio corpo. Si incantava ad ammirare le sue labbra, così piene, così rosse, e si chiedeva come sarebbe stato averle contro le proprie.
[NOTE: dirty talk]

[ Crossover SHINee + Nu'est • 2Min • JongKey • JRen • Warning!Multipairing • Warning!BrokenPairing ]
La psiche umana è un corridoio con troppe uscite: e non sai mai qual è quella corretta.
Forse, però, l'uscita peggiore è quella alla quale conduce la porta della paura. Da quella non si può fuggire, non c'è modo: quando ti attanaglia, non ti lascia andare più. Ed è la medesima porta che Kim Kibum ha aperto per vigliaccheria, in un momento di sconforto, è la stessa porta che ha fatto entrare il mostro chiamato "problemi" nella vita di Choi Minho e Lee Taemin, e questo stesso mostro ha un molteplice nome. Alcuni lo chiamano "mafia", impropriamente, altri lo chiamano "Kim Jonghyun". Ma quest'ultimo, detto in confidenza, preferisce chiamarlo: "Lee Jinki".
E Kim "JR" Jonghyun e Choi "Ren" Minki sanno bene cosa è capace di fare quell'uomo. Per questo hanno ceduto al Dio denaro ed hanno messo le loro spettacolari e geniali capacità al suo servizio - ma in verità, nessuno più di loro due può temere quell'uomo. Ma fra l'essere suoi nemici ed il soccombere, la scelta è molto più semplice di quanto non appaia.
Lee Taemin è in pericolo, ed è tutta colpa di Kim Kibum.

Stai scappando? Pensi che fuggire possa salvarti? “Traditore”, “codardo” delle voci ti urlano nella mente, ma non vuoi partecipare ad uno scontro sanguinario. Ma all’improvviso una bomba è esplosa e tu rimani a fissare i tuoi colleghi, amici, saltare in aria. Ora, sei solo, sei sicuro di voler continuare a correre? Sei solo un soldato che ha abbandonato la propria patria. Non cercare scuse, “non avrei potuto far niente, non avrei potuto salvarli”. Dentro di te, sai che saresti dovuto morire insieme agli altri. Ti rifugi in un casolare lì vicino, sei agitato ed il tuo cuore batte così forte da non farti notare che non sei solo.

[Dalla prima OS:
"La situazione rimase instabile sino al 24 giugno del 1950. Il giorno successivo, con il consenso del leader dell’Unione Sovietica, Stalin, le truppe nordcoreane invasero la Corea del Sud e diedero inizio alla Guerra di Corea."
-
"«Key», lo appellò con il soprannome che gli aveva conferito pochi anni prima, «devo partire».
Se il mondo fosse cascato e la forza di gravità non l’avesse tenuto ancorato ad esso, Kibum era totalmente sicuro che la sua caduta nel vuoto non sarebbe mai terminata. Ed in effetti era ciò che stava facendo in un universo in cui non esisteva altro se non lui. Lo avrebbe preferito di gran lunga.
«Ma…»"]
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[Jongkey; ambientazione storica: Guerra di Corea; deathfic.
Questa raccolta di one shot partecipa al contest indetto dalla pagina facebook "Jongkey Italia 종키".]