‘Hey superstar’ Savannah aveva risposto al telefono elettrizzata, vedendo il numero di Zayn comparire sul display del suo cellulare.
‘Non ancora piccola, prima devo passare i bootcamp e poi sconfiggere tutti gli altri partecipanti’ rise il ragazzo.
***
‘Va bene, Savannah è stata la tua ragazza per molto tempo, non devi giustificarti se ne senti la mancanza.’

Dicono che per trovare quello che si è perso bisogna tornare indietro, all'origine.
Ebbene, Megan, alla quale sembra che il mondo intero le abbia voltato le spalle, ritorna proprio dove tutto era iniziato. Bradford.

INCOMPIUTA
Quando sentii due colpi alla porta, per poco non cacciai un urlo.
«Chi è?» esclamai.
Non ottenni nessuna risposta.
«Chi è?» chiesi di nuovo; la voce mi tremò un paio di volte.
Non avevo il coraggio di guardare dallo spioncino.
Non rispose nessuno. Mi accasciai a terra, tenendomi la testa tra le mani.
Sentivo il cuore sbattere violentemente contro il petto, il battito mi assordava, mentre le mie gambe iniziarono a tremare.
[...]
«Ti apro» dissi cercando di controllare il tremolio della voce.
Quando spalancai la porta – dopo aver tolto catena, chiavistello e aver dato tutte le mandate possibili – mi ritrovai davanti un Louis stranito.
«Va… va tutto bene?» chiese insicuro.
Seguii il suo sguardo e vidi che stava osservando il coltello che avevo in mano. E il mascara colato sulle guance.
Scossi il capo in modo confuso, per poi annuire decisa e stamparmi un sorriso falso in faccia.
«Benissimo» dissi, sperando non avesse notato la mia voce incrinata.
«Lyn… sei sicura? Insomma… hai un coltello in mano» disse con fare ovvio.
«Oh» mormorai. Dovevo sembrargli una fuori di testa. In fondo lo ero. «Io… stavo cucinando».
«Piangendo?»
Inarcò un sopracciglio.
«Cipolle» dissi in fretta.

Tutti gli psicologi che l'avevano, in quel periodo visitata, l'avevano definita chiusa, misteriosa ed introversa. Sua madre, invece, l'aveva definita pazza e complicata, per non essere abbastanza volgare.
Ma lei non lo era, decisamente non lo era.
Il suo problema era un'altro, e di certo non l'avrebbero aiutata sedute come quelle che le avevano fatto fare in passato i propri genitori. Le quali erano, poi, risultate essere decisamente inutili.
Si era innamorata, e fin qui sembra non ci sia niente di strano.
Ma se vi dicessi che il suo innamorato non esistesse, credereste ancora che questa giovane ragazza sia nonostante ciò sana di mente, come aveva smesso di farlo da tempo persino la sua famiglia? Beh, io ci proverei se fossi in voi.
Mai giudicare un libro dalla copertina, o da quello che dicono gli altri, il detto in questo caso tende ad essere veramente giusto.
Determinati avvenimenti della sua vita l'avevano portata a comportarsi in tale modo.
Tra questi, il più importante, accadde addirittura all'età di soli dodici anni.

L’attenzione di Liam poi si spostò su uno scricciolo dai capelli biondi seduto sul divano che lo fissava. Si diresse verso di lui e gli si inginocchiò davanti.
“Tu devi essere senza dubbio Niall” che Zayn aveva vestito con una camicia azzurra per l’occasione.
“Indovinato! Tu chi sei? Sei il mio nuovo bisitter?”
“Io sono Liam e no, non sono ancora il tuo babysitter” sorrise divertito “questo lo deve decidere il tuo papà.”
Ziam || One Shot || Molto fluff.

-Penso che tu non ami davvero mio padre- disse soffiando sul mio collo
-Tu cosa ne puoi sapere ragazzino? Io non ti permetto di interferire tra la mia vita e quella di tuo padre, sia chiaro- dissi urlando
Mi strinse tra se e il muro
-Baciami...- disse, era cosi vicino che il suo profumo mi inebriava completamente, non riuscivo a cacciarlo via, quel ragazzo era la mia rovina...
-Non voglio- dissi decisa
-Stai morendo dalla voglia di farlo- disse, e annullò la distanza che ci divideva...
________________________________
Tonya Parkinson, professoressa di matematica, fidanzata con Des Styles, padre di Harry Styles, un ragazzo che prova attrazione verso la prima...
Riuscirà Harry a far cedere la sua preda?
Per scoprirlo leggete!!!

[...]Cominciai a palparmi ogni mia parte del corpo,ma quello non era il mio!
Portai quelle mani estranee all'altezza del petto e percepì due rigonfiamenti. Sgranai gli occhi e di scatto la mano destra andò ai bassi fondi ma....ma....non c'era nulla....nulla che non fosse un cespuglio!
Allargai i pantaloni del pigiama per controllare bene,ma del mio "Edward" non c'era traccia! [...]

Quelle parole mi lacerarono il cuore come una spada.
Se mi avessero fatto ingoiare una manciata di vetri rotti sarei stata sicuramente meglio.
Mia madre stava in un angolo della stanza a piangere in silenzio, mio padre non si era neanche degnato di venire. L’uomo che avevo davanti mi guardava. Gli facevo pena, era chiaro.
Diamine, tutto per un dannato weekend al mare.
-Si tratta di un melanoma al terzo stadio, ormai l’asportazione chirurgica non farebbe altro che accelerare la.. ehm..-

«Ciao» mormorò lui.
Ana si stiracchiò. «Ciao» rispose consapevole del fatto che non stesse sognando e che lui si trovava in camera sua nonostante avessero litigato poche ore prima.
«Come va?».
«Potrebbe andare meglio, ho litigato con il mio ragazzo. A te come va?» disse poggiando il gomito sul cuscino e sostenendosi la testa con la mano per poterlo guardare dritto negli occhi.
«Potrebbe andare meglio. Ho trattato male la mia ragazza, l'ho fatta piangere e l'ho spinta tra le braccia di un altro. Volevo andare a chiederle scusa per essermi comportato da cazzone».
«Capisco. Sono sicura che accetterà le tue scuse».
«Dici?».
Ana annuì.
«Cosa dovrei fare per farmi perdonare secondo te?» chiese il moro.
«Potresti baciarla e dirle che ti dispiace» disse sorridendo.
Zayn salì sopra di lei, prese il suo volto tra le mani e premette le labbra sulle sue.
«Mi perdoni?».
Ana annuì nuovamente e lui la ribaciò.

CHAPTER 11:
‘Non ho neanche visto messaggi dove gli dicevi SAI, HO UN RAGAZZO.’ Alzò ancora la voce.
‘Ah perché adesso sei il mio ragazzo ? Non sembravi così convinto quando dicevi ai nostri amici sì beh, ci stiamo frequentando come se fossi una delle tante.’ Strepitò la ragazza.
‘Tu non sei una delle tante – stava continuando ad aumentare il tono di voce – tu sei la ragazza che amo .’ Urlò.
Per un momento la stanza si riempì di un silenzio insostenibile: Savh non sapeva come ribattere, Savh non voleva ribattere.
Scese le scale velocemente, mentre il ragazzo si precipitava verso di lei ed, a metà strada, si lasciarono andare ad un travolgente bacio.

-Sei squallida, Fitch, non mi stupisco che tutti i weekend torni a casa all'alba sola barcollando su quei trampoli dopo essere stata con non so quanti sconosciuti.
- E lasciala, Zayn.
- Harry, guardala, è la cosa più penosa che abbia mai visto.
- Falla andare a casa, non incasinarti per una troietta.
- Non è finita qui, Fitch.-
“Chi ti vorrebbe se tu non facessi la fame per avere quel corpo perfetto, non ti imbottissi il reggiseno per avere quelle due belle bocce e non ti tingessi i capelli tornando ad averli di quell’anonimo biondo slavato da ragazza della porta accanto?” Si tormentava con questi interrogativi che non avevano una risposta semplice.
Fanfiction in revisione.

"Credo che se tu ti comportassi meglio, saresti una brava persona." Erano le prime parole dolci che gli rivolgevo da sempre. "Non credo che mi importi." "E allora fai come cazzo ti pare, poi dopo la gente ti odia, tipo me.." e lo guardai malissimo. "Mi odi solo tu." disse ridendo. "Ovvio, perchè tutte le altre vogliono solo il tuo cazzo, ovvio che non ti odiano." dissi con un sorriso aspro. "Mi stai sul cazzo Lohan." e si girò per andarsene. "Oh, diciamo che io sul cazzo non ti ci sto, magari le troie ti ci stanno, comunque si, mi rompi altamente i coglioni." e gli tirai una scarpa che lui schivò prontamente. Uscì dalla camera e disse: "Fottiti Lohan." "Vaffanculo Styles."

ATTENZIONE: Storia in sospeso!
Mi svegliai con la fronte madida di sudore. Aprii gli occhi e vidi che ancora c’era buio. Voltai la testa verso sinistra e vidi tutto ciò che non avevo mai desiderato.
« E’ solo per un po’ Jodie, poi tornerò da te. Non devo fare nient’altro che recitare questa stupida farsa e aspettare che finisca. Aspettami, ti prego. » e fu così che passarono quattro mesi.
E' una della tante storie. Per chi mi conosce sa come e cosa scrivo. Criticatemi, perchè solo questo mi aiuta a migliorare il mio modo di scrivere e le mie storie.
Spero vi piaccia, buona lettura!

Lucy Horan voleva solo qualcuno per dimenticare, invece aveva trovato qualcuno da dimenticare, forse.
**
«Zayn, per quale ca...» la mia voce si addolcì e portai le mani sulla bocca.
I miei occhi si illuminarono di gioia e lo abbracciai.
«Questi sono per la ragazza più bella della serata»
**
Aprii di colpo la porta e i due amanti sobbalzatolo.
Lei era nuda, distesa sul letto, con gli occhi sparati sull'uscio della stanza.
Lui era sopra di lei.

E' divertente come "ciao" finisca in "addio",
è divertente come i bei ricordi ti facciano piangere.
E' divertente come "per sempre" non sembri mai durare,
è divertente come gli amici ti possano lasciare quando sei giù.
E' divertente come le persone e i sentimenti cambino,
è divertente come possa contenere così tanto rancore,
è divertente come la vita possa essere ironica,
ma la parte più divertente di tutte, nulla di tutto questo diverte me.