Makoto ripulì il banco del bar dalla sabbia e dall’ appiccicume di qualche Margarita finito lì sopra per colpa di qualche bevitore distratto. Ne aveva piene le orecchie di storie e confessioni che la gente le faceva con i piedi affondati nella sabbia fine di Malibù. Chi credeva che fare la barista fosse un lavoro semplice, si sbagliava. Lei era il confessore dei peccati più bollenti di tutta la costa e nel suo tempio sacro ogni peccato veniva perdonato con un cocktail.
«Adesso ve la racconto io una storia davvero stramba».
Avrebbe dovuto starsene zitta, ma qualcosa in lei era scattato come una molla e da confidente silenzioso, Makoto, divenne oracolo senza peli sulla lingua.
«C’è un pompiere che rischia di bruciarsi per amore e convive con un’aspirante star della musica. Un artificiere incosciente, arrogante e pieno di sé. E poi c’è lei, con lo sguardo che nasconde una ferita profonda perché per la seconda volta nella vita ha fallito in qualcosa…».
«E poi?». Usagi la interruppe presa dell’entusiasmo. «Gli altri personaggi di quest’avventura chi sono?».
Makoto sospirò, portandosi lo strofinaccio sulla spalla.
«Un timido genio, una baby sitter fuori controllo e una stupida barista…»

"Cosa significa amare? Cosa significa proteggere? Qual è il confine tra abnegazione ed egoismo? Ryo era abituato a percepire le più piccole sfumature di qualsiasi cosa e situazione, soprattutto quelle torbide e maligne. Cercava sempre di stare nel mezzo, senza giudicare, stoico, esercitando lo stesso metodo certosino usato per prendere la mira e sparare. Come sweeper e uomo sapeva destreggiarsi in qualsiasi tipo di contesto e conosceva mille modi per fronteggiare i vari imprevisti del mestiere, ma le parole accorate, gli atteggiamenti e i sentimenti di Kaori avevano la capacità di inchiodarlo, spezzarlo, di sconquassargli l’anima. Perché lei non era né torbida, né maligna."
Si parte esattamente da dove Hojo-sensei ci ha lasciati, in un lento ed introspettivo cammino nella relazione tra Ryo e Kaori. Buona lettura!

Questa che vi propongo è una sorta di spin-off e sequel insieme della mia fan fiction LA SCELTA GIUSTA; ha come protagonisti Mick Angel e Saeko Nogami, e prende il via, idealmente, dalla fine dell’altra storia.
Si può leggere tranquillamente come storia a sé stante, senza dover per forza aver letto l’altra, perché si capisce molto bene, però essendo i fatti narrati svoltisi cronologicamente dopo l’altra fic, questa contiene numerosi spoiler, soprattutto per chi avesse intenzione di leggerla.
Ovviamente ci saranno anche Ryo e Kaori, ma ecco, ho dato leggermente più spazio a questa coppia immaginaria, che però tanto mi fa sognare.

Haruka Tenoh è nel mondo dei motori da diversi anni.
Sente avvicinarsi la fine della carriera, proprio per questo vuole vincere quello che potrebbe essere il suo ultimo titolo mondiale come pilota.
Michiru Kaioh violinista di fama internazionale.
Ai motori non è per niente interessata, l'unico "rombo" che ama è quello del mare.
Eppure questi mondi opposti e distanti s'incroceranno un caldo sabato pomeriggio.

Questa storia è divisa in tre capitoli e oggi posterò il primo, che ho scritto utilizzando la prima persona singolare. Gli altri due no, saranno raccontati in terza persona :D Mi sono divertita tanto a scrivere questa fanfiction e spero di trasmettere anche a voi le stesse emozioni che ho provato io.
Ho voluto immaginare Ryo messo alle strette, ma tanto tanto alle strette XD Come reagirà il nostro sweeper più famoso? :D
Vedremo...

"[...]Michiru sentì le fiamme avvolgere il suo corpo, ma seppe trattenere dentro di sé le fantasie che andavano a crearsi nella mente. Non era una adolescente in piena crisi ormonale, era una donna di famiglia ormai. Come il vento impetuoso dava vita ad onde maestose, così Michiru era capace di accendersi per Haruka Tenou."
Tormento e passione per un vento indomito.Tormento e passione per un mare agitato.
Haruka e Michiru risplendono, l'una illuminata dall'altra. Squarci di vita quotidiana delle combattenti di Nettuno ed Urano.
[Raccolta di Fanfiction a tema Harumichi.
Alcune FF partecipano alla sfida "OTP WEEK Challenge" indetta dal forum Universal Last Fighters]

Era stufa marcia di aspettare. Era stanca di odorare il solo sentore della felicità senza poterla mangiare.
Era al colmo e non ne poteva più di tergiversare, pazientare, giustificare, comprendere, accettare.

La distribuzione delle chiavi elettroniche era già cominciata, e qualche accoppiata si stava già allontanando; quando sentì il suo nome, Hikaru non osò sperare nella solita fortuna, invece venne esaudito.
“Matsuyama e Misugi, questa è la vostra chiave.”
***
Un nuovo ritiro, un nuovo incontro tra Hikaru e Jun, ma non tutto va esattamente come Matsuyama si immagina, perché si sa... il fumo fa male...

..."Io ti voglio da tutta la vita, tu sei stato il mio sogno proibito, il mio unico amore e anche..."
...baci, mani vogliose e possessive a toccarlo ovunque, a stringerlo e a pretenderlo...

Troviamo un Kojiro, in lotta tra amicizia e sentimento, tra odio e desiderio, in cerca di qualcosa che neanche lui sa cos'è di preciso ma ci sarà qualcuno che gli aprirà gli occhi.

SEQUEL DI "SIAMO FOTTUTI"
“Non vado da nessuna parte Kojiro, hai capito?”
Mi sposta i capelli con le mani e mi supplica
“Fa l’amore con me?”

Le profonde ferite di un fallimento hanno spinto Michiru Kaioh, psicologa specializzata nel trattamento dei reduci di guerra, ad abbandonare il suo lavoro, tentando di scendere a patti con i sensi di colpa. È quindi con riluttanza che accetta, dopo alcuni anni, di occuparsi del caso di Haruka Tenou, giovane ufficiale dell’US Army che deve fare i conti con i fantasmi dell’Iraq.
L’incontro con Tenou riserverà non poche sorprese a Michiru ma sia per il medico che per il soldato inizierà, inevitabilmente, un lento cammino di crescita e di ritorno alla normalità, demolendo certezze e convinzioni per ricostruire sulle macerie di vite vissute a metà, e di ferite non ancora del tutto sanate.
E nella consapevolezza che nessuna delle due, ormai, potrà più fare a meno dell'altra.
[Haruka x Michiru]

Il proiettile lacerò l’aria. Poi la carne.
Sorpreso, André si portò una mano al petto. La giubba blu intrisa di sangue.
-Oscar… - mormorò in un soffio. E in quel nome c’era tutto. Dolore, sgomento, paura… Paura di perderla. Adesso. Di perdere lei, la sua vita… Dopo averla finalmente trovata - Oscar… - ripeté.