«Allora cosa vuoi, Sherlock?» quasi un sibilo, in realtà un po' fioco.
Adesso John lo guarda intensamente e la sua mascella quasi trema, rimbalzata da denti abituati a scontrarsi l’uno contro l’altro durante notti di terrore e di dolore.
Sherlock respira. Respira ossigeno e polvere, paura e coraggio.
«Voglio che tu venga a vivere qui insieme a Rosie.»
[Johnlock]

Mary glielo diceva sempre: “Ricordati Paul, non è buona educazione fissare le persone. Soprattutto se sono dei senzatetto o delle prostitute.”
E Paul, Paul McCartney, il protagonista della nostra storia, da bravo bambino diligente qual era, aveva sempre obbedito a sua madre.
E dire che ne erano successe di cose da quando era solo un bambino di otto anni. Per esempio ora di anni ne aveva ventiquattro. E non viveva nemmeno più a Liverpool, se era per quello. E sapete quanto impegno ci voleva per evitare lo sguardo di un barbone in una città come Londra? Ciononostante, c’era sempre riuscito.
Fino a quel giorno.

Ci sono milioni di modi diversi per dire “ti amo”…
Stai attento, Paul.
Riposati, Paul.
Allacciati la cintura, Paul.

Liverpool 1961. Quando John Lennon riceve in regalo cento sterline, non pensa molto prima di chiedere al suo amico Paul McCartney di unirsi a lui in un viaggio all’insegna dell’avventura, un viaggio che cambierà la loro vita, la loro amicizia e li preparerà a essere Beatles.