Sydney White, ragazza di 19 anni, maschiaccio di natura, cercherà di entrare in un college non adatto a lei.
Ma grazie a questa avventura incontrerà nuovi amici.
E forse.. anche un nuovo amore.
< Sei così.. diversa. > Dice Harry guardandomi negli occhi.
< Devo prenderlo come un complimento?> gli domando un sconcertata.
La sua risata roca avvolge la stanza.
< Assolutamente si. Insomma, ti piace il calcio, i fumetti e la playstation. Odio i vestiti, i tacchi e lo smalto. Sposami. > Dice lui incredibilmente serio.
Lo guardo per un minuto a bocca aperta e poi ridendo < No. > Dico, per poi andarmene.
E mentre mi chiudo in camera lo sento sussurrare < Oh, invece si!>.

«O sei distratta da qualcuno oppure sei una che pensa troppo.» disse all'improvviso il ragazzo di fronte a me.
Sbarrai gli occhi mentre il mio cuore fece un triplo salto mortale. Stava parlando con me?
«C-ce l'hai con me?» balbettai incrociando di nuovo quegli occhi trasparenti.
«No, con il mio amico immaginario.» disse per poi sorridermi divertito «È seduto proprio accanto a te.» indicò il sedile di fianco al mio.
Sorrisi mordendomi le labbra, oltre ad essere bello era pure spiritoso.
«Comunque entrambe le cose.» risposi alla sua considerazione di prima facendo un piccolo cenno con la testa.
«Lo sospettavo.» bisbigliò facendomi l'occhiolino.

«Il tuo ragazzo è in ritardo.» mi fece notare Louis guardando lo schermo del suo iPhone 4 del quale andava molto fiero.
Lo fulminai con lo sguardo facendo una delle mie solite smorfie con la bocca.
«Non è il mio ragazzo.» precisai io passandogli il drink che aveva ordinato al bancone del pub-discoteca dove ci ci trovavamo.
«Come dovrei chiamarlo? "Quello che ti scopi"?» domandò lui per poi sorseggiare la vodka lemon che aveva nel bicchiere.

Desiderare ardentemente una cosa e non poterla avere è già abbastanza frustrante.
Sapere che avresti potuto averla se solo avessi agito diversamente è ancora peggio.
E se la cosa in questione, poi, risponde al nome di Johnny Depp, la situazione diventa decisamente.. disperata.
[...]Odio la matematica più di qualsiasi altra cosa al mondo.
E odio ricordare la matematica perchè mi ricorda la scuola.
E odio ricordare la scuola perchè.. beh, non posso dirlo. Non lo confesserò mai.
MAI. [...]

[...] Durante il tragitto mi impongo di restare calma; keep calm, relax and breathe, non sarà niente di che, una stretta di mano e via. Forza.
< E' nervosa, Pen? Non muoia, quando lo incontrerà, mi raccomando.>
< Mh.>
< Suvvia, non è niente di che. Si tratterà di stargli premuta addosso, sussurrando parole al suo orecchio, seguendolo ovunque per..>
< Jon, la prego. E' già abbastanza difficile così.> [...]
Perchè essere l'interprete di Orlando Bloom non capita tutti i giorni.