Levi/Eren | Armin/Erwin
Armin era convinto che fosse un’occasione unica nella vita, ma Eren non vedeva altro che un ulteriore possibilità di fallire. Non poteva uscire niente di buono da un tirocinio in un soffocante ufficio alla Survey Corporation. Ad Eren sarebbe bastato star seduto ed aspettare che quello che restava del suo ultimo anno scolastico gli passasse davanti. Tuttavia, dopo un viaggio in ascensore, Eren si trovò a mettere in discussione quello che credeva di sapere sulla vita e su sé stesso.
*Traduzione dall'inglese di una delle più famose fanfic Ereri*

[AU College! One-Shot]
Gli aveva rivolto uno sguardo di puro disprezzo poco prima, mentre ora sembrava un bambino davanti ad uno dei suoi idoli, con quegli occhi grandi e di un verde dannatamente particolare.
Levi si sentiva improvvisamente infastidito.
Moccioso del cazzo.
C’era qualcosa nel suo essere così felice, nel suo essere così aperto, che lo avevano irritato più che mai. Il modo in cui sorrideva a tutti.
Nessuno è così dannatamente felice.
E quando lo aveva guardato con gli occhi intrisi di rabbia, un brivido gli aveva piacevolmente attraversato la spina dorsale.
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[Linguaggio scurrile]
[Songfic]
[ArminxErwin][LevixEren]

Questa storia potrei benissimo definirla un Remake "particolare" di Shingeki no Kyonjin, molte scene restano "abbastanza fedeli" all'anime, mentre altre sono puro frutto della mia fantasia.
Non saprei spigarmi meglio, quindi in tanto, vi lascio delle parti tratte dal testo.
Tratto dal terzo. PV Eren: (…) Certo, per lui non aveva significato nulla, era solo una dimostrazione della sua superiorità, solo un altro modo per umiliarmi, per farmi sentire piccolo e insignificante ma, per me, per me quel bacio era stata tutta un’altra storia.
Tratto dal quarto. PV Levi:(...) Liberai i suoi capelli dalla stretta delle mia dita e feci per alzarmi. Ma poi, all’improvviso notai una cosa: i suoi occhi.
Erano umidi di lacrime, ma non sembravano spaventati. Al contrario, erano determinati e accesi coma mai ne avevo visti prima. Di un colore assurdo, inesistente in natura. Mi mostravano tutto il rancore, il risentimento e il desiderio di cui erano capaci. (...)Disse il mio nome come se fosse un mantra, infondendo in quel nome tutto il desiderio ed il piacere che stava provando. Rendendolo un qualcosa di sconcio, dissociandolo da me, trasformandolo in una delle cose più sensuali che avessi mai sentito.
Grazie in anticipo! Adarah.

ll COMPLETA ll
Dal testo:
Quanto sarebbe pesato il suo corpo su quello di Eren, quanto avrebbe stretto le corde che lo avrebbero ancorato alla testata del letto? Quanto ci avrebbe messo per renderlo una statua di gelatina fra le sue mani, per farlo pregare di essere preso nella maniera più cruda e rude possibile, fra un gemito rotto e l'altro?
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ATTENZIONE! RAPPORTI BDSM

COMPLETA - EreRi / RiRen
Eren Yeager, studente diciassettenne di quinta liceo, ha toccato il fondo. Dopo anni di battaglia contro il suo disturbo di personalità, viene ricoverato nel reparto di psichiatria dell'ospedale di Shiganshina in seguito ad un tentato suicidio. Riluttante all'inizio nel creare un legame con gli altri pazienti, incontrerà uno specializzando dallo sguardo di ghiaccio che catturerà la sua attenzione.
ATTENZIONE!
Questa storia è un'autobiografia, contiene rapporti omosessuali e descrizioni realistiche di disturbi mentali e atti autolesivi. E' sconsigliata la lettura ad un pubblico particolarmente sensibile.
Tutti i personaggi menzionati in questa storia non appartengono a me ma sono di proprietà di Hajime Isayama.

*In revisione*
Tratto dal testo (POV EREN):
Mi morsi l’interno della guancia quando mi resi conto che la cosa che più avrei voluto fare in quel momento era avvicinarmi e passare le mie dita su quella pelle candida, sentirne il calore del contatto e scendere giù fino…
«Oh, moccioso.» Scattai sorpreso dal suono della sua voce. Non mi ero accorto si fosse girato. Arrossii ancora: "cazzo, si sarà accorto che lo stavo fissando?"
«Ho capito che vai fiero del tuo bel culo, ma credo sia ora che tu ti infili quei cazzo di pantaloni prima che arrivi il resto della classe.» Il suo sguardo scese fino al mio linguine.
«E non vogliamo far sapere a tutti che sei in piena fase ormonale vero, ragazzino?»
(POV LEVI)
Voleva che gli prendessi a pugni quel bel visino innocente? Nessun problema.
Mi voltai, pronto a fulminarlo con lo sguardo e a prenderlo a pugni seduta stante se non l’avesse piantata subito ma, appena lui entrò nel mio campo visivo, mi bloccai:
quel coglione mi stava fissando, con le guance arrossate e una mano nei pantaloni, intento a cercare di nascondere l’erezione che era fin troppo evidente.

[Riren]
«Penso che tornerò a casa questo fine settimana. Non vedo i miei amici da mesi.» mormorò, studiando la sua reazione: vuoto assoluto, come se quella notizia non lo toccasse minimamente.
La delusione si palesò sul viso del minore; solitamente i weekend li passavano insieme: bevevano, andavano al cinema, mangiavano. Si aspettava come minimo una reazione a quella notizia, non quel disinteresse straziante.
«Buon per te. – disse dopo alcuni attimi di silenzio. - Vorrà dire che chiamerò Erwin. Sai, ultimamente non fa che ripetermi che passo troppo tempo con te e che si sente trascurato.»
«No! - gridò subito in risposta a quelle parole. - Nel senso... perché non vieni con me?» chiese, provando a regolarizzare il tono di voce. Immediatamente dopo affondò i denti nel labbro inferiore, studiando la reazione del collega.
«Come?» chiese Levi, inarcando un sopracciglio.
«Hai bisogno di una pausa anche tu, venire con me ti farebbe bene.»

[Ereri] [AU]
A quarant'anni dalla "Grande Rivoluzione", che aveva visto il crollo dell'imperialismo e la nascita del "Congresso degli Etici" atto a mantenere la pace tra le Sette Terre, il Regno di Eoh sembra finalmente libero.
Nonostante la parvenza di un sereno equilibrio, la vita del popolo non è affatto migliorata e il diciottenne Eren non può che rendersene conto in prima persona.
E quando, improvvisamente, si trova a prendere in considerazione l'offerta di un potere unico quanto terribile, comprende immediatamente di aver finalmente trovato la via d'uscita da quell'opprimente situazione: combattere accettando i rischi che quel potere comporta.
Presto, però, dovrà fare i conti con una componente che aveva tralasciato: un misterioso sicario -il migliore esistente, si vociferava- mandato dall'esercito sulle sue tracce per ucciderlo.
Rivaille Ackerman.
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Dal testo:
"Da questo punto di vista, la vita è assurdamente ironica e, forse, anche abbastanza bizzarra.
Bizzarra perché, nonostante non me ne fossi mai reso conto, avevo sempre camminato brancolando nel buio; ironica perché fosti proprio tu, il buio in persona, ad accendere la luce."

La famiglia Ackerman finalmente è in viaggio, direzione: vacanze!
L'aria di campagna, così diversa da quella che si respira a Stohess, invade l'abitacolo ed in lontananza si scorge la loro meta: il Trost Resort.
Kuchel osserva suo fratello, Kenny, muoversi eccitato sul sedile del conducente mentre Levi, suo figlio, non nasconde il proprio disappunto: avrebbe preferito mille volte restare a casa a studiare, magari in compagnia di Farlan, piuttosto che farsi trascinare in mezzo alla 'natura selvaggia' tra stupidi balli di gruppo ed insulse attività all'aperto.
Ma quell'estate, calda e afosa, ha per lui in serbo molte più sorprese di quante possa mai immaginare...

||Storia liberamente ispirata al film "Dirty Dancing - Balli Proibiti" (1987)||

||Revisionata ✓ (12/20)||

[Riren AU]
Eren Jeager è un giovane nobile, intelligente, curioso e un po' ribelle. Trasferitosi a Parigi da Londra, la sua voglia di sapere e conoscere lo porterà a superare il limite che separa casa sua da quella di Levi Ackerman, scrittore bohemien che dedica la maggior parte del tempo al suo romanzo.
Due personalità molto diverse, ma allo stesso tempo sulla stessa lunghezza d'onda, troveranno il modo di poter coltivare e crescere ciò che sin da subito li legherà?
TRATTO DAL QUINTO CAPITOLO.
"Levi, cos'è l'amore?", domandò ad un tratto. "Dell'idea dell'amore io sono innamorato e di storie romantiche e struggenti ne ho lette tante. Eppure non sono certo di sapere appieno cosa significhi. Se lo avessi provato, penso che lo saprei. Ma non è così, io non lo so".

«Voglio fare con te quello che la primavera fa con i ciliegi.»
- Pablo Neruda -
A volte l'amore nasce nei luoghi più improbabili e sboccia, nutrito come un bocciolo, nei cuori più gelidi.
Capita che le circostanze siano avverse e, al pari di un fiore, facciano appassire quel sentimento, intriso di rammarico e tristezza.
Ma la vita è un circolo incessante di morte e poi rinascita, dove tutto ha il suo posto, ed anche Eren e Levi troveranno il proprio, circondati da una pioggia di petali dal dolce profumo dell'attesa e della speranza.

Fanfiction ispirata, almeno in parte, al manga/anime "Ranma ½".
Fuyuki Hayama e Misako Kurata, decidono di combinare un fidanzamento tra i loro rispettivi figli, Akito Hayama e Sana Kurata, entrambi praticanti di arti marziali, nella speranza che un domani possano gestire il dojo insieme.
Inizialmente i due ragazzi non saranno affatto d'accordo con questo "fidanzamento combinato", ma col tempo le cose potrebbero cambiare...

Eren, giovane barista in una caffeteria si è preso una cotta per un nuovo cliente regolare, Levi, e per attirare la sua attenzione decide di usare un metodo del tutto singolare!
***
-Levi. - disse scandendo bene la finale -con la "i".- prese in mano il bicchiere ed Eren gli sorrise con fare timido nel sentire il contatto tra le loro dita, l'uomo aveva sempre le mani tremendamente fredde.
-Ops..- commentò con tono fintamente innocentente.
***

Mi voltai piano, quel poco che bastava per osservare il nuovo arrivato.
Cominciai dal basso.
Degli anfibi neri erano poggiati sui pioli dello sgabello con indolenza. Sopra quelle scarpe, si snodavano dei pantaloni di pelle nera. All'altezza dei fianchi, una catena di metallo ricadeva di lato, tintinnando di tanto in tanto.
Una camicia anch'essa nera, lasciata aperta sul petto, circondava il busto della persona accanto a me.
Intorno al collo, come anche ai polsi, dei cinturini in pelle nera coperti di piccole borchie contrastavano con una pelle candida.
Spostai lo sguardo di nuovo, ancora più su...
Orecchini disseminati su tutto l'orecchio sinistro, rasatura sulla nuca, capelli nero corvino, un profilo austero e al tempo stesso delicato.
Durò una frazione di secondo, lo scambio di sguardi con un paio d'occhi di un azzurro così chiaro e penetrante da sembrare bianchi.

[Eren/Levi] [Modern!AU]
Erano ormai dieci minuti che Levi lo stava fissando senza quasi sbattere le palpebre.
Atterrito, agghiacciato, sconsolato e incredibilmente avvilito.
Il suo primo capello bianco.