[Post!Mockingjay ~ Spoiler! ~ Long ~ Everlark ~ Hayffie]
Le nostre labbra si mossero malleabili l’una sull’altra, in una danza senza fine. Avevano un retrogusto dolciastro, un lieve sapore di menta. Mi abbandonai al tocco insistente della sua mano sulla mia guancia, che sembrava stesse scavando in cerca di qualcosa di ignoto, di antico. Ci staccammo solo per riprendere fiato, osservandoci a lungo, azzurro nel grigio, per poi riprendere imperterriti a sfiorarci le labbra, la gola con baci leggeri ed umidi, mentre le mie mani scivolavano lente fra i suoi riccioli biondi, le sue ad accarezzarmi il volto. La fame si espanse nel mio stomaco rapida come un falco alla ricerca della preda, quasi fosse un bisogno che necessitava di essere soddisfatto perché ti mantenesse viva.

''Sarebbe venuto a prendermi, a salvarmi.
E questa, era una consapevolezza che neanche la più deviata delle menti avrebbe mai potuto eliminare. ''
[ Capitolo I ]
'' Mi sentivo in trappola, come un orso finito in una tagliola, come una tigre dietro il vetro di uno zoo.
Ma forse, dopo tutto quello che mi era stato fatto, la similitudine che più mi si addiceva era quella con un variopinto pappagallino, privato dei suoi sgargianti colori, dell’allegria che essi gli conferivano. ''
[ Capitolo 2 ]
'' Avevo quasi dimenticato la sensazione di inettitudine che si provava dinanzi alla paura.
Era tutto così disonorevole, che a morire mi sarei vergognata di meno. ''
[ Capitolo 3 ]
Raccolta | Drabbles | During Mockingjay
Brevi pensieri di chi, per amore della Rivoluzione, ha sofferto e subito le più atroci sofferenze: quelle del cuore.

[Drabble (110 parole) | Mrs. Mellark | Introspettivo]
Il tempo ci cambia, Peeta. Il dolore ancora di più.
Il mio cuore si è indurito, è diventato pane raffermo.
Il tuo però è diverso.

[Post-Mockingjay/Pre-Epilogo ~ Flashfic ~ 398 parole ~ Peeta!centric]
Sfumature giallastre si inerpicano in forme lineari nella parte superiore della tela, alternandosi a colori rossastri e aranciati, ultimi tenui bagliori di un sole morente, scomparso fra le fronde degli alberi.
[...]
Vorrei farti una foto e tenerla segretamente custodita in uno dei miei tanti cassetti, osservarla e rigirarla fra le dita, poter ridipingere il momento, pur sapendo che non potrà mai essere paragonato alla tua bellezza ora.

"Aveva parlato al plurale. Aveva sottinteso un noi. Un minuto prima ero sola, apatica, pronta ad accogliere la morte in ogni istante. Lui, con una semplice parola, aveva reso di nuovo possibile ipotizzare di riaccogliere la vita"

Ho voluto dedicare uno spazio ad Hunger Games, che è la mia saga preferita.
Ho scritto una rivisitazione che ha inizio quando Katniss e Peeta si vedono per la prima volta nel 13.
Buona lettura, spero che vi piaccia.

[One-Shot (700 parole) | Post-Rivolta | Gale!centric]
Gli piace la pioggia.
Se lo ripete ancora una volta, mentre si allontana dal Palazzo di Giustizia con i pugni serrati e le gocce gli inumidiscono i capelli.
Gli piace perché ne ha bisogno, perché sono mesi che si sente sporco – sporco dentro – anche se le sue mani non sono più macchiate del nero del suo Distretto.

[What if? - Everlark]
La storia è ambientata dopo l'annuncio dell'Edizione della memoria, subito dopo che Katniss lascia casa di Haymitch.
Dal testo:
Peeta mi guarda con uno sguardo davvero triste mentre con il pollice asciuga le mie lacrime.
Il contatto delle sue mani sulla mia pelle, irradia in me un calore che non avevo mai avvertito prima, che parte dalla punta delle sue dita e si diffonde in tutto il mio corpo. L’dea che non potrò più provare queste sensazioni, che fra qualche mese tutto sarà finito mi fa desiderare ancora di più il contatto fra noi. Così mi alzo in punta di piedi e depongo un leggero bacio sulle sue labbra.

«Sam, posso parlarti?»
Una semplice domanda che un amico pone ad un'altro amico in un momento di difficoltà ed in un momento di bisogno. Nel momento in cui Finn la pone però, non ha la minima idea di come la sua vita cambierà.
*Ambientata all'incirca a metà della 3° Stagione, poco dopo il ritorno di Sam*

Benvenuti nel fantastico mondo delle storie di Sam Hutcherson che vi presenta, in esclusiva e solo per voi il seguito della fanfiction....*rullo di tamburi* Ti amerò oltre l'immaginabile!...che non dovete leggere necessariamente, ansi forse è meglio se non la leggete proprio! Vi accompagnerò nel regno incantato dei drammi familiari dei Mellark! Naturalmente la storia è Evellark! Vade retro babbani! Storia dedicata a Peeta Mellark, che merita tutte le ff di questo mondo!
ATTENZIONE:Questa è una storia felice!Può causare diabete, carie e se vedete unicorni rosa, correte a leggervi un libro di John Green prima che cominciate a saltare spargendo fiori ovunque!
E ora...A ME GLI OCCHI PLEASE!

Chi si ricorda di Delly Cartwright? La dolcissima migliore amica di Peeta Mellark? Io la ricordo bene. Conoscete la sua storia?

- "Non c'è più bisogno di fingersi forte con me, Katniss". Pensò, mentre la pedana cominciò ad alzarsi, conducendolo sul palco.
- Le telecamere continuavano a riprenderli, non poteva fare nient'altro tranne continuare a recitare. Mai avrebbe creduto che baciarla sarebbe stato così doloroso. "Sbagliato".
- Aveva sognato tutto quello per quasi la sua intera vita. Stringere Katniss tra le sue braccia, accarezzarle il fianco e sentire la sua nuca appoggiata al suo petto.
- «Scappiamo. Per un po', almeno». Rispose, allungando il passo.
- Non aveva senso cercare di avvicinarsi a lei soltanto perché, durante il Tour, erano soltanto loro due. Non voleva essere colui che apriva le braccia quando non c'era nessun altro a sorreggerla.
- La piccola aveva le braccia lungo i fianchi, i capelli sciolti che le cadevano, scuri, sulle le spalle. Aveva i suoi occhi, ma la bocca era tutta di sua madre. «La mamma è andata nel bosco?» Domandò sedendosi ed aspettando che Peeta le tagliasse il pancake.
{Fa parte della serie Colors || Pre-Post!HungerGames, Pre-Post!Colors}

E se Katniss avesse capito di amare prima Peeta e avesse deciso di dirglielo? E se dopo la morte della sorella, Katniss dovesse ricominciare tutto daccapo compreso il suo rapporto con Peeta? Cosa farà la ghiandaia imitatrice di Panem per sopravvivere a questa nuova fiamma che si sta accendendo dentro di lei?
E' la mia prima fanfiction in questa sezione :D La storia parte dalla sua confessione a Peeta e continua fino all'epilogo. Una storia un pò diversa con qualche Missing Moment che la Collins avrebbe dovuto/potuto aggiungere.
Tratto dal testo:
-Sai , mi sono mancati.- dico ingenuamente.
-Non farlo, Katniss. Non fingere con me perchè cosi non mi aiuti.-
Pensa che stia fingendo. Sarebbe strano se pensasse il contrario dopo il depistaggio.
Gli porto una mano sul volto ed inizio ad accarezzarlo dolcemente. Dopo un pò, proprio come farebbe un cucciolo, accetta la carezza e inclina il viso affinchè la mia mano gli tocchi completamente la sua guancia.
-Mi sei mancato-
.........
Spero di avervi incuriosito... ;P
Sfondo rigorosamente Everlark

{Everlark}
Cosa sarebbe in grado di fare la famosa ragazza di fuoco se il caro e buon ragazzo del pane si rifiutasse costantemente di concedersi a lei... totalmente? E se ad aiutare Katniss intervenisse un Haymitch stranamente sobrio? Cosa ne uscirà mai fuori?
"La situazione è davvero frustrante. Si comporta come una ragazzina che cerca di restare illibata quanto più è possibile. E tra i due, giusto per specificare, la ragazzina dovrei essere io visto che sono dotata di organi genitali femminili! Non vuole fare l’amore con me –cosa che, purtroppo, non è ancora accaduta-, non vuole che io impari a donargli piacere perché scappa a gambe levate non appena si presenta l’occasione, l’unica cosa che a quanto pare gli sta bene è quella di dedicarsi totalmente al mio corpo.
Non fraintendetemi, questa cosa mi sta più che bene ma in un rapporto come il nostro è importante dare e ricevere, no? E allora perché è così dannatamente ostinato a non ricevere assolutamente nulla?"

Demenziale parodia del film, come dice il fantastico titolo.
Lasciate ogni speranza, o voi che entrate!
In questo tentativo di film, tra scleri dell'Autrice, una Katniss psicopatica con seri disturbi mentali, un Peeta imbranato, un Gale che ha per filosofia di vita il bunga bunga, una Effie che pensa che la mietitura sia la tombola, un Haymitch stranamente più sobrio rispetto i libri...si cercherà di riscrivere l'intero copione con l'unico scopo di strappare un sorriso.