Ritorno allo shippuden, dopo gli avvenimenti degli ultimi due capitoli. La mia personalissima versione circa il buco temporale che intercorre tra il 699 e il 700. Naturalmente ci saranno lacrime, risate e tanto, tanto Sasusaku. Penso che abbiate capito che faccio veramente schifo nelle introduzioni, quindi vi auguro solo una buona lettura.

Cosa succederebbe se Alec, in vacanza con suoi fratelli, decidesse finalmente di liberarsi di ogni freno inibitore e iniziasse a vivere davvero? Cosa succederebbe si innamorasse perdutamente di un bellissimo professore di nome Magnus Bane, al quale però, tornati a New York non potrebbe dare altro che messaggi e incontri furtivi e bugie?
E peggio ancora, cosa succederebbe se tornati a New York Magnus scoprisse che Alec gli ha mentito dall'inizio, non essendo lo studente della Columbia che gli aveva detto di essere?
Oh, potrebbe non succedere nulla se solo Magnus non si ritrovasse, per un'incredibile beffa del destino, ad essere il nuovo professore di Alec Lightwood, imbranato bugiardo, ormai abituato a mentire talmente tanto sulla propria sessualità, da essere diventato un maestro di bugie.
Riusciranno i due ad andare contro il tornado di caos che li investirà, uscendone vivi e vegeti, mano nella mano?
Riuscirà Magnus, nonostante bugie, ex fidanzate e timori ad insegnare ad Alec come si ama?
Esiste un solo modo per trovare risposta a queste domande: viverle.

Lavorare per Magnus non è semplice. Magnus è fuori controllo e Alec deve discutere spesso per farsi ascoltare. Odia tutto ciò che è formale perché significa che deve stare attento a quello che dice. Ancor più importante, Magnus flirta sempre.
Che andrebbe anche bene se Alec non fosse così completamente, irrimediabilmente, impossibilmente innamorato di lui.
Basato su questo prompt: "AU in cui Magnus è un attore vincitore del Premio Oscar e Alec, il suo assistente personale, è innamorato di lui."

AU! College! Malec, o meglio... Male(c)
Lascio tutto a voi!

Sasuke osservò quel corpo nudo e caldo a pochi centimetri da lui ed il cavallo dei pantaloni divenne fin troppo stretto per i suoi gusti.
Era una scena che rasentava il limite dell’assurdo.
E lui la stava fissando ancora, imperterrito, come se stessero facendo tutte quelle cose insieme, dati gli sguardi continui.
Lei inclinò la testa, le pozze chiare sempre riflesse in quelle scure dell’Uchiha e la sua bocca rossa e piena si aprì, con una lentezza estenuante, e le parole riecheggiarono in quel bagno lercio, umido e che puzzava di vomito.
“Scopami…” mormorò, continuando a fissare Sasuke con una sensualità ed un’intensità che gli fecero venire voglia di scansare quel ragazzo e possederla in quell’istante.
[SasuSaku - accenni SasuKarin e SasoSaku]