[Otayuri] [Accenni Victuri] [Fluff/ Angst / Lemon - Canon Universe]
San Pietroburgo. Yuri Plisetsky, campione indiscusso con il suo oro all'esordio senior, leggende del pattinaggio divenute ora allenatori del calibro di Victor Nikiforov, nuovi arrivati e vecchie amicizie.
Otabek, cosa ci farà anche lui lì?
La gloria dell'oro, la fama, l'insoddisfazione, il tormento. Le nuove scoperte, le vecchie ferite.
In una Russia che fa da scenario sfaccettato, nel continuo ricercare il sottile margine della linea fra l'affetto e il desiderio, fra l'amicizia e la gelosia, confini meno marcati di quanto si creda.

Akashi e Kuroko stanno insieme da diverso tempo quando quest'ultimo parte all'improvviso senza avvisare nessuno, costruendosi una nuova vita a Los Angeles.
Adesso, otto anni dopo, Kagami e Kuroko stanno tornando a Tōkyō, ognuno con le proprie preoccupazioni, chi l'aereo e chi una determinata persona, inizia tutto così...
Dal cap 5
"Il ritorno di Tetsuya metteva in discussione ogni cosa, ogni equilibrio che si era creato, si stava per rompere, perché guardare nei suoi occhi era come ammirarsi in uno specchio che non rifletteva mai l'immagine originale [...] Aveva sempre avvertito quelle piccole, grandi, differenze. Era come se una sottile parete trasparente li dividesse e Seijuurou, incurante, la buttava giù ogni volta, perché sapeva che al di là di essa avrebbe trovato Tetsuya, che lo avrebbe abbracciato, che lo avrebbe fatto sentire a casa."
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AkaKuro || AkaMayu || KagaKuro || MidoTaka || MuraHimu || AoKi || Past!AoMomo || Past!KagaHimu ||OOC!Mayuzumi || No!Bukushi/Oreshi || Future!AU

{ Viktuuri | Circus!AU }
Londra, diciannovesimo secolo.
Ogni anno un circo, il Veles Circus, incanta per quattro serate con le esibizioni dei propri artisti.
Assistere non è un privilegio per tutti: solo chi riceve l'invito può godersi lo spettacolo.
Ma chi ha la possibilità di partecipare non è poi così fortunato come si potrebbe credere.
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« Viktor, ti posso parlare? »
La voce di Mila, proverbialmente squillante e canzonatoria, gli sembrava venata di serietà. Troppa serietà.
« Che succede? »
« Si tratta di Yuri. »
Nessun vezzeggiativo: il problema era il suo Yuri.
« Ieri sono andata ad annunciare il nostro arrivo in città. Per questo Yuri è venuto qui subito: ci ha viste. » La donna osservò l’espressione confusa del russo. « Dovresti controllare gli inviti allo spettacolo, Viktor. Penso che lo riceverà di nuovo. »
Il sangue di Viktor gli si raggelò nelle vene.

Un giovane e sexy professore di storia dell'arte che ha lasciato il suo passato alle spalle, ma non troppo; un ragazzo introverso, silenzioso, dubbioso della sua sessualità; un adolescente, o quasi, fin troppo ribelle, portato in quel paese per costrizione, non per scelta, costretto a legarsi ad una persona che nemmeno conosce.
Un professore davvero meraviglioso, che senza rendersene conto, ha preso posto nel cuore di un suo alunno ancor prima di provarci, ma troppo accecato dal suo passato per accettarlo.
Dal capitolo 6:
«Non scherzare.»A quelle parole Yuri abbassò lo sguardo, ridendo di scherno.
Stai soffrendo?
«Perché dovrei mentire?»
«Smettila.»
Mi stai odiando?
«Di fare cosa?»
«Sai meglio di me che tra di noi non potrà mai esserci niente.» Il suo cuore, lentamente...
«Victor, io non provo niente per te.» Si stava...
«E io amo mia moglie.» Spezzando.

Questa fanfic è nata dalla mia insana fissa dello spazio e del tempo, e chi se non Midorima e Takao poteva farne parte. Non mancheranno sfilze di esami di coscienza dei due protagonisti, scene rosse, ma soprattutto la mano del destino.
Dal testo: ~L'imbarazzo di Shintarou veniva a galla più facilmente in quelle condizioni e ne vide il dilagare sulle sue guance, sulle palpebre abbassate repentinamente e dal mordersi il labbro inferiore timidamente; Come a voler sfogare tutta quella pressione su di esso.
«Così te lo mozzerai.» Con l'indice della mano destra, seguì il contorno di quel labbro martoriato, costringendo il proprietario a socchiudere le labbra e liberarlo. Indugiarono per qualche breve istante in quell'attimo, come se le lancette dell'ipotetico orologio della vita si fossero fermate e si fossero ritrovati in un posto, in una navicella lanciata nello spazio, sola e persa nell'infinito. Lontana anni luce dal presente e dal concetto di spazio tempo.

I baci di Shizu-chan non erano né caldi né dolci e lui era sempre così rude, specialmente se si trattava di lui. Non si ricordava neppure come tutto quanto fosse cominciato. Shizuo lo odiava ed Izaya fingeva di odiarlo.
Non era affatto delicato, i suoi denti affondavano nella sua pelle, macchiandola e lasciando ovunque le tracce del suo passaggio.