Halloween, la notte degli spiriti. Qual è il modo migliore per festeggiarlo, oltre al classico porta a porta “Dolcetto e Scherzetto”? Un rituale per bambini che, di certo, ai nostri ormai “grandi” Ash, Paul, Drew, Gary e Barry non si adatterebbe per nulla. Dunque cosa c’è di meglio che una prova di coraggio al cimitero di Lavandonia, per festeggiare la notte dedicata alla paura? Tra spaventi, terrori, lapidi, ombre notturne e un pizzico di comicità riusciranno i nostri protagonisti a superare indenni la notte di Halloween più spaventosa che mai?
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[Dal 6° Capitolo]
"I ragazzi si voltarono verso colui che aveva parlato: un uomo sulla sessantina con un bastone e un paio di occhiali era dietro di loro, e li osservava con sguardo severo.
“Oddio, ci hanno beccati!” esclamò Barry, facendosi prendere dal panico. “Presto, correte! Fingetevi morti!”"
[...]
"“D’accordo. Ma solo perché sei il nipote di Samuel Oak.”
“Che raccomandato…” commentò Ash con un sorrisetto meschino.
“Zitto, cretino!” esclamò Gary con le guance arrossate."
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{Avvertenze: per "un pizzico di comicità" non intendevo davvero "un pizzico". Sarà una cosa molto... altamente demenziale.}

Che dire? Innanzitutto che non si tratta di uno slash! Questa è una storia a capitoli sul rapporto di amicizia che intercorre tra Bilbo e Thorin.
Mi sono presa molte licenze ed è la prima fanfiction che scrivo, quindi siate clementi! xD
Allora, le vicende si svolgono dopo la Battaglia dei Cinque Eserciti e Thorin ha ottenuto il suo titolo di Re sotto la Montagna; Bilbo si è talmente affezionato ai nani che ha deciso di passare le vacanze a Erebor. Tutti i suoi amici sono entusiasti di questa decisione e, tra l'incoronazione di Thorin e vari festini, saranno tutti euforici e persi nella gioia del momento, ma qualcosa di terribile romperà l'incanto...

«Draco Malfoy!»
«Sì?»
«Ti piace quella mezzosangue!»
Mi piace? Che ne so? Penso di aver spalancato gli occhi.
«I-in che senso?»
«Che razza di domanda è “in che senso”? In che senso piace una ragazza? Vorresti stare con lei, vorresti andarci a letto?»
«No … sì … Che ne so? Andarci a letto sì, sarebbe perfetta!»
«Che vuol dire che sarebbe perfetta? Quando ti ho chiesto io di fare sesso mi hai rifiutato e adesso vorresti sporcarti con una … con una … »
Pansy boccheggia, e credo stia per piangere.
«Pansy, ti prego! Io non ti ho rifiutata, lo sai per quale ragione ti ho detto di no! Ma lei sarebbe perfetta perché di sicuro non è promessa e nemmeno vergine, credo. Inoltre è un’inferiore, potrei allenarmi, fare esperienza e non significherebbe niente! Solo ginnastica da materasso perché lei è … appunto perché lei è così … così mezzosangue! Possibile che non capisci?»
«Capisco solo che il mio amico preferisce una mezzosangue a me!»

Una punizione si abbatte sui ragazzi della casa Serpeverde e della casa Grifondoro, ed il povero Ronald Weasley si troverà ad affrontare il suo peggior incubo: Ragni, direte voi? No no. I Mangiamorte? Neanche per sogno! Ve lo dico io: Draco Malfoy. Sì, proprio lui signori! Il Serpeverde più acido e snob presente sulla faccia della terra che gliene farà passare di tutti i colori...
(Ron/Draco ; Blaise/Neville)
[...] Quando entrarono in classe e si sedettero ai loro posti, incuranti del pericolo imminente che li avrebbe travolti presto, iniziarono, come da routine, ad insultarsi e a dirsi così tante parolacce da far impallidire il povero Merlino e la povera Morgana.
Solo quando Piton li guardò con un ghigno che non prometteva niente di buono gli animi iniziarono a chetarsi. Persino Ron, che non brillava certo in intuito, iniziò ad insospettirsi…
Era strano, molto strano, ed un senso di inquietudine iniziò a serpeggiare tra gli studenti. Fu solo quando Piton enunciò quella sentenza che l'inquietudine, poi, si trasformò in terrore.
Non ci sarebbero più stati Grifondoro e Serpeverde ma solo coppie miste che avrebbero condiviso il resto dell'anno insieme...

"La desolazione precede il mio sguardo, la neve mi accarezza la pelle; il pesante manto del silenzio ora ricopre ogni cosa, la guerra è finita."
Piccolo tributo all'ultimo addio di Thranduil al Re sotto la Montagna.

La guerra tra El Dorado e la Feida si è conclusa da circa un anno.
Ma che fine hanno fatto i Second Stage Children?
Saranno riusciti a vivere nella più completa normalità di quel mondo?
Saranno riusciti a crearsi il loro posto nella società?
E sopratutto come sarà la loro vita, senza poteri?
Che cosa escogiterà Toudou per loro?
Non vi resta che scoprirlo!

Prima classificata al contest "Una sana risata!" indetto da Amahy sul forum di EFP.
“Oh sì, Aragorn vecchio mio sei proprio nei guai…” si autocommiserò tra sé e sé, dopo essersi reso conto, per qualcosa come la ventesima volta in quella giornata, che i suoi occhi erano rimasti fissi sul didietro di Legolas per un arco di tempo che aveva iniziato ad essere quantomeno imbarazzante. Certo, anche l’Elfo non gli facilitava la vita chiedendogli di guardargli le spalle quando si allontanava dal gruppo per aprire il sentiero, ovvio che se gli porgeva l’occasione così su un piatto d’argento il suo sguardo scivolasse ben più in basso delle spalle.

Fred Weasley era stato l’unico uomo della sua vita.
Non Ron, Fred.
Aveva pensato per anni di essere innamorata del suo rosso amico.
Invece, in pochissimo tempo, alla Tana e poi dappertutto, aveva scoperto l’amore di Fred.
Spiazzante.
Allegro, incontenibile, lussurioso, segreto.
Impaziente.
***
«Sai che, Theo? Ho deciso di farmi la Granger.»
«Davvero? Non ti importa più il suo sangue sporco?»
«Ho detto che voglio farmela, mica sposarla.»
«Penso che non dovresti.»
«E perché mai? È femmina, decente, in più c’è il piacere della sfida, dato che non sembra una tanto facile. Perché non dovrei?»
«Non so che dirti. Mi sembra una con cui non si scopa senza conseguenze.»
«Le conseguenze ci sarebbero se sbagliassi l’incantesimo contraccettivo. Vuol dire che ci starò attento.»

[Flashfic/210 parole] [Hiroto Kiyama]
E’ un giorno di festa e allegria, eppure Hiroto piange.
Tutti attorno a lui sorridono, fanno baldoria e si divertono, eppure Hiroto soffre.
Gli sguardi sono tutti puntati sui veri protagonisti della cerimonia, eppure Hiroto non li guarda.
La sala si riempie di urla di gioia e complimenti, eppure Hiroto non dice una sola parola.
Lo sa bene, avrebbe fatto meglio ad inventarsi una scusa e restarsene a casa, non porterebbe un dolore cosi forte nel cuore.