Quando Jeremiah Arkham ha aperto i cancelli per la prima volta, non sapeva certo a cosa stesse andando in contro. Era stato più un salto nel buio, il suo: il sogno di realizzare qualcosa di grande. Col pugno di ferro non si era fermato e non aveva mai ceduto alla paura, conscio che quelle che aveva davanti fossero solo persone. Persone che - seppur piene di problemi, di violenza latente e con una concezione di giusto e sbagliato altamente precaria - potevano essere gestite con il giusto personale e la giusta determinazione.
Ma con quest'ultima annata sta per cambiare tutto, perché qualcosa non quadra.
È la classe dell'ultimo corridoio che non quadra, con i suoi studenti. Come se concentrasse in sé qualcosa di sbagliato che fa tremare le pareti di tutto l'Arkham High School.
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AU ambientato tra i banchi di scuola che cercherà di raccontare dei personaggi quando ancora non sono quelli che conosciamo. Di quello che succede in quel lasso di tempo tra il prima e il dopo.
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{BrucexSelina, BrucexTalia, HarveyxRachel, JokerxHarley}

Dylan è un giovane pittore che vive a Porto Alghepoli. Quando la sua migliore amica Dhalia scompare nel nulla, in seguito ad una spedizione sui fondali marini decide di riporre pennelli e tavolozze e di andare a cercarla.
Tuttavia deve fare i conti con gli uomini con le bandane.
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Progetto "THE ARTIST" del Soulwriters Team, sviluppato e scritto da Andy Black e Vespus.

“Oh, porca puttana!”
Mugugnò qualcosa tentando di capire cosa fosse accaduto. Strinse gli occhi a fessura per sforzarsi di vedere chiaramente, e fu lì che si rese conto di essere steso a terra. La prima cosa che catturò la sua attenzione furono due enormi, giganteschi occhi marroni spalancati sopra di lui.
“Oh, grazie a Dio” rantolò qualcuno con una voce da ragazzo, chinandosi ancora di più sulle ginocchia, che pur strette nella morsa delle dita sbiancate non trattenevano il tremore. “Dio, che ho fatto… signore, si sente bene? Riesce... riesce a vedermi?”
Adam provò a sollevare la testa ma la trovò incredibilmente pesante. “Gesù...” rantolò. “Si-signore?! Quanti anni credi che abbia?”. Abbandonò di nuovo la nuca sull'asfalto e fece vagare lo sguardo per ritrovare il senso delle cose.
Preso alla sprovvista, il ragazzo esitò, come se non sapesse se fosse meglio rispondere o meno. “N-non ne ho idea. Una trentina?” azzardò poi, ancora sotto shock.
Adam sospirò, sentendo la collera riprendere moto nel suo organismo prima ancora di qualunque funzione vitale. “Questo mi ha fatto ancora più male della botta...”
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Adommy 4 mani scritta assieme a HeartBreath.