Seguito de I TUOI OCCHI COME I SUOI
Terza storia della serie "A quel punto... mi sarei fermato".
Sapeva dall’inizio, da quel fatidico giorno, che non stava bene, ma dannazione, neanche lui stava meglio, nonostante la sua forza di volontà, nemmeno lui si è del tutto ripreso in due fottutissimi anni. Il pensiero ritorna sempre lì, sempre a lei e la notte non lo fa dormire.
Castiel sospira afflitto e una lacrima bollente gli scivola dall’occhio, rigandogli la guancia, mentre si perde nel ricordo di quel maledetto giorno.

C’è un altro balcone dall’altra parte della strada. Me ne accorgo e faccio più attenzione. E’ la casa dei vicini, e qualcuno alla chitarra decide di tenermi compagnia con una familiare melodia.
È un ragazzo alla finestra ad aver catturato la mia attenzione, così guardo meglio. Non siamo poi così lontani, riesco persino a notare la sigaretta che tiene serrata fra le labbra e la chitarra in mano. Deve sentirsi osservato quando alza lo sguardo, mentre io distolgo velocemente il mio, fingendo di osservare le stelle del tutto oscurate dalle luci al neon della strada.
Lo osservo un’ultima volta prima di rientrare, poi mi accorgo che anche lui mi sta guardando. Sussulto, lui sorride quasi impercettibilmente. È bello. Cristo, se è bello.

Feci appena in tempo a prendere l'autobus, gettai un sospiro di sollievo. Stava per iniziare il mio quarto anno da liceale, in una scuola di cui a malapena sapevo il nome.
Chissà come sarà il mio primo giorno allo Sweet Amoris.