"- Senti, io non so se sto ancora sognando o se tu sei reale. - il coraggio datogli dalla nuova arma gli diede anche la forza di cominciare a parlare. Eccolo il ragazzo spaventato che si era trovato in camera un uomo-uccello che si chiamava Axel e che gli aveva guarito la caviglia. - Né so come tu sia entrato in casa mia. Ma credo che la mia dose di pazienza e lucidità sia giunta al termine, quindi o mi dici che cosa sei e cosa sei venuto a fare qui, oppure te ne vai all'istante. -
Il luccichio divertito negli occhi di Axel fece capire a Roxas che, con tutta la buona volontà e con tutte le armi del mondo, probabilmente non sarebbe riuscito a scacciarlo: finché lui voleva stare lì sarebbe rimasto lì."

"- Pensate...che questo sia l'aldilà? D'altronde noi...siamo morti. -
La butta lì Roxas, esaminando il suo gelato come fosse un qualche misterioso manufatto antico.
- Chi lo sa. - si stringe nelle spalle il rosso - È importante? -"

Anche quella notte pioveva. Le gocce d'acqua picchiettavano incessantemente contro il vetro, e diversi fulmini sembravano squarciare il cielo. Draco adorava la pioggia. Anche quella notte aveva piovuto. Quella notte di tanti anni prima.
Se lo ricordava bene.

Era così vicino a lui che gli sarebbe bastato allungarsi lievemente in avanti e tendere il braccio per toccarlo, per stringerlo a sé in un abbraccio e, magari, già che c’era anche scop- ah, cattivi pensieri, cattivi.
Ma non era assolutamente colpa sua, la sua grande disgrazia era suo fratello: perché quando dormiva sembrava tanto un angelo, con le sue labbra appena inarcate verso l’alto e le guance paffute, mentre appena apriva gli occhi si trasformava in un demone?
[Sora/Roxas], per Ella , cara onighiriSora.

Axel lo tratta come se fosse la cosa più preziosa e desiderabile del mondo, lo fa sentire un gradino sopra gli altri – sebbene sia soltanto il tredicesimo Numero – gli fa capire che è lui a tenere il comando, in un certo senso, ma Axel si comporta anche come se fosse di sua proprietà, e in un attimo lo fa sentire piccolo e in balia delle sue mani grandi e calde, delle labbra sottili come lame, fameliche, e allora passa in rassegna tutte le possibili sensazioni di contorsione dello stomaco, e capisce che adora essere idolatrato dal Soffio di Fiamme Danzanti, ma ama ancora di più esserne distrutto, carbonizzato, che avvenga nel giro di un solo attimo oppure in un’ora di languida e focosa passione.
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[Attenzione! Questa è al 99% una reverse dal linguaggio spinto.]

Axel odia essere ignorato.
Roxas odia essere stuzzicato.
Eppure si ritroverà costretto a partecipare ad un’involontaria partita a nascondino…
[scritta da Selina]