Sei mesi erano trascorsi dall'ultimo caso zombie, nessuno da allora si era più risvegliato. L'umanità era uscita da un lungo incubo e pian piano aveva ripreso in mano la situazione. Rick Grimes era tornato alla sua città, alla sua stella e al suo cappello. La stazione di polizia c'era ancora, ma non la sua casa, bruciata, e la via che le collegava recava ancora le scritte di Morgan.
Adesso ciò che preoccupava lo sceriffo era se stesso. Si ribellava a questa idea di Daryl lontano dal proprio fianco e non era solo una questione di abitudine: non metti la tua vita nelle mani di qualcuno solo perchè sei abituato ad averlo vicino. L'abitudine comunque c'era, a tal punto che l'aveva dato per scontato. Non si era mai minimamente posto il pensiero che Daryl Dixon potesse volere una vita diversa, lontano da lui.

"Mi chiamo Luke." disse, senza sapere neanche il perché, costringendosi a fissare il volto del ragazzo, che ora era nuovamente di fronte a lui, con un sorrisetto divertito ad affiorargli sulle labbra. Le stesse labbra che poco prima avevano succhiato il suo cazzo.
"Interessante." mormorò sarcastico.
"Non t'interessa sapere il mio nome?" chiese Luke, inarcando un sopracciglio.
"Non lo ricorderei, bimbo. Ho troppi clienti." gli sorrise ancora, incrociando le braccia al petto e squadrandolo divertito.
 
***
 
Ashton ridacchiò ancora, poi fece un passo dentro casa, "Buonanotte, Luke."
Chiuse la porta con un tonfo, e il biondo allungò una mano verso di essa, nel tentativo di bloccarla.
Spalancò la bocca quando realizzò.
"Aspetta!" urlò, senza però ricevere risposta o segni di vita da parte di Ashton, sparito oltre la superficie in legno.
Luke rimase immobile, la mano ancora tesa in avanti e le labbra che si toccavano a malapena tra loro.
"Ti sei ricordato il mio nome."
 
[Lashton] [Whore!Ashton]

“Che cos’ è?” chiesi dopo qualche istante di silenzio. Harry aveva mollato il mio braccio già da alcuni istanti, piegandosi per prendere l’ acchiappasogni vittima della mia violenza. Lo rimise al suo posto alzandosi sulle punte dei piedi e ritornando al suo sorriso.
“Letteralmente significa l’arte della scrittura. Ogni autore giapponese che si rispetti sa praticare lo Shodo. Attraverso esso, lo scrittore scopre sé stesso.” [...]
“Insegnamelo.” dissi all’ improvviso, un po’ perché volevo distrarlo dalla mia brutta figura, un po’ perché lo volevo davvero. Ricevetti un “Assolutamente no.” come risposta, che detto da quelle labbra sembrava addirittura una risposta positiva.
[Harry/Louis][17.3][Cris]

Quel bambino riccio riccio seduto al banchetto vicino a lui e che da due minuti circa è diventato il suo amichetto del cuore, riceverà un sacco di giocattoli bellissimi. Ne è certo, perché Harry ha proprio la faccia di un bimbo che non fa mai capricci e che finisce sempre la cena che ha nel piatto. E Louis gli vuole già un gran bene. È per lui che ha le mani sporche di porporina colorata e colla vinilica. Vuole essere il primo a dargli uno dei tanti regali di Natale che gli arriveranno.
[Larry Kids!AU]

"Sii forte per tutti Louis, sii forte per chi non lo è."
[Larry Stylinson]

“Sbaglio, o le avevo chiesto di rappresentare uno dei tanti capolavori presenti nella National Gallery?” aveva chiesto quello come se fosse in dubbio sul compito che lui stesso aveva assegnato. E “È esattamente quello che ho fatto, Professore.” era stata la risposta convinta del suo allievo.
[Attenzione. La storia contiene Louis/Harry esplicito.]

Raccolta di cinque OS Larry autoconclusive sui sensi di percezione.
-Tatto
-Gusto
-Udito
-Vista
-Olfatto

Harry è sempre stato una costante della tua adolescenza, così come tu lo sei stato della sua.
Per il compleanno di Mistress Lay.