Svoltò l'angolo ad una velocità pazzesca, non prestando attenzione a dove stesse andando e di conseguenza non notò neppure lo studente che destava, lì, in piedi fra l'angolo e il corridoio. Si scontrarono duramente, e lei inciampò facendo rovesciare anche i libri che possedeva fra le braccia come cominciò a cadere all'indietro. Un paio di mani forti, in risposta riflessiva, l'afferrarono e Hermione si aggrappò al suo salvatore, respirando affannosamente. "Mi dispiace tanto!" mormorò, realmente mortificata. "Ti prego di perdonare la mia goffaggine."
Le mani che l'avevano trattenuta l'attimo prima improvvisamente la rilasciarono, scattando indietro come se si fossero bruciate, e questa volta, Hermione inciampò nuovamente ma seppe come riprendere equilibrio contro il muro, impedendo di subire un ulteriore umiliazione, ma la cinghia della sua borsa a tracolla, sbattendo insieme ad essa, si era sfilata facendo cadere l'intero kit al suolo dinanzi ai suoi piedi.
Una voce fin troppo familiare la rimproverò a voce alta e con disprezzo. "Guarda dove diavolo metti i piedi, Granger!"

Il cielo era scuro, si stava preparando alla tempesta, che regnava già nell'animo di quel giovane cresciuto troppo in fretta, quel bambino diventato uomo in troppo poco tempo. Come un lampo gli tornarono in mente dei ricordi - Si trovava nella sala da pranzo, con lui c'erano suo padre e Bellatrix stavano cercando di convincerlo accettare il marchio nero. Draco non voleva, non voleva che quell'orrido segno indelebile gli macchiasse la pelle, che gli insozzasse l'anima. Ma quei due non erano lì per ascoltare le sue ragioni o il suo rifiuto, l'unica cosa che volevano sentirsi dire era quel "Sì" che lui proprio non riusciva a pronunciare, ma a loro non interessava. Il primo lampo di luce rossa, il primo dolore che sembra ti stia bruciando vivo dall'interno. Il secondo, tanti spilli che come attratti da una calamita cercano di uscire dal tuo corpo. Il terzo. Il quarto. Il decimo. E con un flebile sussurro nel vuoto "Sì..." e tutto cessò, finì tutto, la sua libertà, la sua felicità, la sua voglia di vivere- Cadde come corpo morto cade, mentre pioggia lampi e fulmini lo circondavano.

Pochi mesi sono passati dalla fine della Guerra Magica e dalla scomparsa di Voldemort. Hermione si trova da sola a Hogwarts per finire i suoi studi. Harry e Ron non ci sono, hanno preso decisioni diverse, soprattutto Ron, dal quale la giovane strega è rimasta parecchio delusa.
Nonostante la loro assenza per Hermione sarà un anno pieno di sorprese, nuovi segreti verranno a galla e nuove relazioni si verranno a creare, relazioni che all'occhio possono sembrare improbabili.
Ma i fremiti dell'animo non si possono controllare, cosa succederà?
Dal testo :
"Beveva con calma quel distillato dal sapore intenso che aveva pervaso l'aria del suo profumo pungente, quasi volesse assaporare ogni singola goccia. Poi si leccò le labbra come dulcis in fundo. Erano rosse fuoco a causa dell'effetto dell'alcool su quella pelle così delicata e risaltavano ancora di più sul suo colorito diafano.
Lei aveva disteso il volto e guardava ammaliata la creatura che aveva di fronte, un brividino le percorse la spina dorsale."

Hogwarts è tornata al suo splendore. Harry, Ron, Hermione e Ginny, come molti altri, si recano lì per frequentare il loro ultimo anno, e forse anche il primo vero anno da veri studenti.
Ma la Grande Guerra ha cambiato tante cose. Ha cambiato anche le persone. E Draco Malfoy questo lo sa bene. Ma non dimentica, e non può dimenticare quello che lo attende alla fine di quell'anno scolastico. Qualcosa di impensabile quanto assurdo. E scoprirà che l'unica a poterlo aiutare e salvare è anche la stessa che potrebbe portargli via tutto, anche la vita.
Tratto dal IX Capitolo:
Lo rincorse afferrandogli il braccio sinistro.
“Non so cosa sia successo. L’unica cosa che so è che è sbagliato!” mormorò aspettando che si girasse.
Sbagliato. Aveva più che ragione.
Si voltò spingendola contro la colonna che si trovava vicino a loro. Afferrò i suoi polsi e glieli tenne dietro la schiena. Aderì al suo corpo avvicinando il viso al suo. Scese sfiorandole il collo con il naso e respirando a pieni polmoni il suo profumo.
Un brivido percorse la ragazza che socchiuse gli occhi.
“Tutto questo è dannatamente sbagliato Granger!” mormorò con voce roca a pochi centimetri dalle sue labbra guardandola con attenzione.

Hermione e Draco hanno litigato. Nulla di strano. Ma la loro incredibile litigata ha raggiunto proporzioni mai viste. E ora i due sono finiti in punizione. E la Mcgranitt, decisa a fargliela pagare, escogiterà un modo molto particolare per punirli.
Dal testo:
"-Tu avresti dovuto spostarti, Sanguemarcio! Figuriamoci se io posso affaticarmi perché tu sei così stupida.-
-Piccolo Purosangue dei miei stivali! Ti conviene ritirare subito quello che hai detto!-
-A cosa ti riferisci? Mi pare di aver detto solo la verità. Sei una Sanguemarcio!-"

-Che cosa c'è di tanto divertente?- chiese lei dopo aver notato le sue labbra.
-Oh, niente. Stavo solo pensando che forse dovremo litigare più spesso!- esclamò lui avvicinandosi a lei e guardandola intensamente.
La ragazza rise e poi lo abbracciò, poggiando il viso tra l'incavo della spalla e il collo. Le era mancato terribilmente, anche se le era costato molto ammetterlo. Fred strinse le braccia sul corpo di Hermione e lasciò che le dita disegnassero sulle sue braccia.
-Mi sento felicissima.- commentò Hermione guardandolo.
Fred le sorrise e le scoccò un bacio sulla fronte, passandole una mano tra i capelli e voltandosi a guardare la visione di Londra dal finestrino.