Sembrava un sole rosso, all'apparenza.
Ad ogni passo mi convincevo a rincorrere la sfera di fuoco, fino al limitare del mondo.
Anzi, no, avrei spiccato un salto così alto da farmi oltrepassare la volta celeste. Sì, avrei fatto esattamente così.
Dopotutto era lo stesso sole rosso che me lo chiedeva con fastidiosa insistenza.
Ebbi la netta sensazione che mi avrebbe automaticamente attratto a sè, con forza inusitata.
E per un solo istante, mi dimenticai del trascurabile fatto che la terra era rotonda, che se avessi saltato sarei ricaduta sui miei piedi poco più in là e che la sfera infuocata, altro non era se non quella deliziosa arancia, controluce nel sole di inzio estate.