Si chiese come Dio o la legge considerassero due persone che non sapevano nulla l'una dell'altra e che entravano in quella farsa di matrimonio." La storia di due persone che affrontano la vita insieme dopo la crisi globale (del 2008) con parecchio scotch e qualche inganno.

Isabella è una ragazza di 17 anni che si appresta a trascorrere le vacanze estive insieme ai genitori.. Ma quest'anno non sarà la stessa vacanza..
CIAO ragazzi! Alcuni di voi mi conoscono gia' come Letty Cullen. Purtroppo sono stata costretta a creare un nuovo account perché non riesco più ad entrare in quello vecchio. Così ho deciso di riprendere in mano tutte le storie che ho lasciato in sospeso e continuare ad aggiornare. Tutti i capitoli saranno revisionati e se necessario lievemente corretti. Spero mi seguirete in tanti! Buona lettura.

"Oh allora non eri tu quello al Green bar di New York, che mi ha offerto uno dei liquori più orrendi che io abbia mai assaggiato. Ne sei tu quello che ha ballato con me tutta la notte ed ha fatto, a parole sue, il sesso migliore della sua vita nella sua auto. Non te lo ricordi proprio Edward Cullen?" le sue parole arrivano taglienti alla mia mente, dove soggiornano tutti i miei ricordi.
Adesso si che lo ricordo, quel 13 settembre, quell'indimenticabile 13 settembre.
"Bambi" sussurro ricordandomi adesso il perché i suoi occhi hanno tutto questo potere su di me.
Non ho mai odiato l'essere ubbriaco come adesso.
"Già, Bambi." ripete lei. "Avevi promesso di chiamarmi, come potevo solo pensare che ti ricordassi di me? Eri ubriaco fradicio." si alza prendendo il suo bicchiere. "Buona lettura, magari l'Alchimista può insegnarti qualcosa." va via prima che io potessi dire altro.
Già Bambi, e non hai idea di quanto io ti abbia pensata.

Due conduttori di un network di notizie. Un'unica scrivania. Nella corsa a trovare la storia giusta, l'amore potrebbe diventare il titolo di apertura - se non si ammazzeranno prima l'un l'altro. AH (All human, tutti umani) Coppie canoniche, fisica delle particelle e tip tap.

Isabella Swan nota criminologa di Los Angeles, ama il suo lavoro, risolvere casi e trovare i colpevoli. Pronta a sfide e pericoli diversi ogni giorno, vita solitaria, casa da sogno ma sempre troppo vuota. Riuscirà a rimanere con la sua mentalità concentrata sul lavoro e sulla solidarietà che ormai l'accompagna? Incontri e nuovi casi metteranno Isabella su piani mai riscontrati prima.

Ricordati che le i taxi a Londra sono neri, Bells. Non gialli. Neri. La raccomandazione di Charlie fa scattare una lampadina nel mio cervello, mentre porto una mano alla mia bocca.
Non ci posso credere.
Sono entrata in macchina di uno sconosciuto.

“Io non andrò dai Cullen!” Sento gli occhi bruciare, ma mi sforzo per non piangere.
“Partirai con Carlisle proprio domattina. Sua moglie è già in Irlanda con il loro figlio. Edward ha diciannove anni, potreste diventare anche amici.”
“COSA?!? Quello è uno storpio!”
TUTTI UMANI. RATING ROSSO PER CAPITOLI FUTURI.

Isabella Swan e Edward Cullen sono due agenti speciali del FBI, non si conoscono, non si sono mai visti, ma quando viene ritrovata una scatola incisa con i loro numeri di matricola di quando frequentavano Quantico, si ritrovano a lavorare assieme a New York; all’interno vi troveranno disegni, frasi, numeri, enigmi.. tutto avvolto nel mistero.
Ogni cosa ruota attorno al loro presente, al passato, al lavoro.. ma non ne capiscono il perché.
“Mi sentivo violata, come se qualcuno, in quel momento, avesse il controllo della mia vita”

«La mia prima impressione è che lei sia troppo qualificata per questo lavoro.» Continuò, mentre con gli occhi scansionava il mio curriculum. «Lei è al college, studia antropologia. Ha fatto vari lavori di ufficio. Non c’è nulla che mi suggerisca la sua abilità, figuriamoci l’interesse, a svolgere compiti più umili. Lei è ovviamente una giovane donna intelligente, capace anche di parlare in modo articolato di un quadro che ha appena visto. Quindi mi dica, miss Swan, perché vorrebbe essere la mia governante part-time?»
Strinsi le mani un po’ di più, dibattendo internamente su come rispondere. Ti dicono che nei colloqui di lavoro ti devi vendere bene e lusingare l’intervistatore, ma in qualche modo pensavo che queste tattiche non avessero un grande effetto su mister Cullen. Decisi di andare con la verità.
«Ho bisogno di un introito per l’estate, e non sono una residente. Ho un visto di studio, ma non un permesso di lavoro. Sono stata alla Noble University come studente ospite l’anno scorso, ma i termini scadranno tra tre settimane e a meno che non trovi il modo di mantenermi, dovrò tornare a casa. Preferirei provare a restare qui per l’estate e fare domanda come studente

Continuo di "Io, a Beverly Hills". Edward e Bella si sono ritrovati a Capodanno. La loro storia sembra procedere per il meglio, ma mai dire mai. La vita di Bella diventerà più difficile del previsto e la scelta è tra fuggire e abbandonare tutti e tutto, o affrontare con coraggio la nuova sfida che la vita le propone. E Edward? Come reagirà?

"La ballata della zitella e del fuorilegge" è stata scritta in inglese da Alby Mangroves e tradotta in italiano da beate.
Questa è la presentazione dell'autrice "A volte, di notte, camminava per la sua radura e guardava il cielo, sperando che lei stesse vedendo la stessa luna piena, le stesse stelle brillanti." Questa è una storia di seconde opportunità e di cuori intrepidi.
Siccome il nostro EFP è meno tirchio in fatto di spazi, aggiungo un altro pezzetto di storia:
La prima volta che la vide, fu anche l’ultima volta che andò in città esclusivamente per i suoi affari.
Da quell’incredibile, fatidico giorno di tanti mesi fa, aveva fatto ogni viaggio sostenuto dalla speranza di vederla.
Rischiava la sua libertà, forse la sua stessa vita, ma doveva venire.
Oltre che "di cuori intrepidi", è una bella storia. Leggere per credere.

Bella, Ispettore dell'FBI tornerà nella sua città natale, Boston, dopo 2 anni.
Cosa troverà al suo Ritorno? Ma cosa ha spinto Bella a lasciare Boston?
Se vi ho incuriosito...Scopriamolo insieme...
Lulu_Cullen

“Resta. Ti prego, Bella. Resta. Non andartene. Non di nuovo. Resta. Resta con me.”
['Vicini, ancora' è il seguito di 'Vicini', una ff pubblicata dalla fine del 2009 all'inizio del 2010.]

Mi facevo il mio sonno in dieci minuti a botta durante il giorno, anche se, perfino allora tendevo a respingerlo. Era una cosa difficile da fare, e passavo i miei giorni in una nebbia letargica, ma era sempre meglio che sognare. Sogni pieni di colpi e graffi, urla e nascondigli, lividi e lacrime, e mostri che si nascondevano nel mio armadio aspettando il momento giusto. E questi erano quelli più piacevoli. Quelli della mia mamma, Renee, erano i peggiori. Il suo corpo flaccido e freddo sul divano in una pozza del suo stesso sangue. E i suoi occhi…
...
Proprio in quel momento, Brandon e il suo passeggero scesero dalla macchina e si avviarono verso l’edificio. Non riuscii a vedere la faccia del passeggero perché era nascosta dietro lunghi capelli castani che spuntavano dal cappuccio nero di una felpa. Immaginai che fosse la Cugina Pazza, o Ragazza Nuova. Sembrava trascinare i piedi pigramente mentre camminava verso la scuola.
Stavo per fare altre domande a Jasper sulla ovvia instabilità mentale della Ragazza Nuova, ma la sua attenzione era completamente fissata su Brandon. Sospirai e scesi dalla macchina, avviandomi a scuola.

Chiusero i fantasmi del passato all’interno di cassette di sicurezza. Non l’aprirono per molto tempo, cercarono sempre di scordare, dimenticare, andare avanti. Era difficile, ma ogni giorno quelle immagini si allontanavano, permettendogli di sorridere un po’ di più. Solo la notte restava il momento della giornata peggiore, il buio faceva da cornice perfetta a quei sogni carichi di rimpianti e paure. E anche il destino, che a volte si diverte a giocare e a fare male, prese di mira quel passato che volevano lasciarsi alle spalle. Tutte le cose, allora, si fecero difficili.
La cassetta di sicurezza si aprì, le emozioni esplosero e tornarono quegli incubi tremendi.
E mentre un uomo e una donna cercavano disperatamente di andare avanti con la loro vita, correvano, si agitavano, dimenavano le braccia e le gambe, quelle catene li tenevano lì, legati a quel passato, incatenati a immagini nere e paurose. E, come i fulmini che squarciano il cielo, tornarono anche le grida a spaccare i timpani, nel silenzio di una stanza buia.