“Non rompermi le scatole o ti taglio le palle, Styles!”
Lisa Taylor. La famosa Lisa Taylor. Colei che non parlava con nessuno, colei che trattava male tutti quanti. Ma io non riuscivo a starle lontano; era troppo, troppo bella e, cosa molto importante, era una delle poche ragazze che ancora non mi ero scopato tra tutte quelle della scuola.
***
Harry era lì, aveva lasciato la mia mano e mi fissava senza dire niente. Il sorrisetto strafottente era sparito ma, al posto di quello, due occhi lucenti e cristallini mi osservavano ansiosi.
"Io ti amo. E non so quanto possa essere interessante, ma non ho mai amato nessun'altra. Non l'ho neanche mai detto a nessuna, nemmeno per portarmela a letto" ammise abbassando lo sguardo e arrossendo.

.."Non serve avere chissà che cosa per essere contenti.”
A quella frase,lui diventò serio,e abbassò lo sguardo.
“vedi,con 'DIVERTIRSI' CON POCO intendevo questo. Sdraiarsi sotto la neve e basta. Fare due passi con gli amici. Ritrovarsi in uno stupido salone a discutere di qualsiasi cosa. Stare in casa a guardare un film,o anche più semplicemente stare lì uno accanto all’altra senza dire una parola,perché quel silenzio ha più significato di ogni altra cosa. Tutto può essere divertente se lo fai con le persone giuste”
“e come fai a capire quali sono le persone giuste?”
“te lo senti. Arrivi ad un certo punto che ti fermi,ripensi a tutta la tua vita e dici:ora tutto va bene,e anche se non andasse bene so che loro ci saranno. Te lo senti dentro. Hai quasi paura a crederlo o a sperarci,ma sai che è così. Alcune cose te le senti e basta, senza molte spiegazioni,domande e risposte. Te lo senti e basta.”

Ma che cazzo avevo fatto? Andare a letto con il mio migliore amico è davvero inammissibile,ma non vi nascondo che mi è piaciuto parecchio. In fin dei conti sapevo che Harry ci sapeva fare. Ma che sto dicendo? No,è stato tutto sbagliato,un errore,un errore madornale.

La gabbia di vetro che si era costruita intorno a sè, ormai oppressa dalle troppe crepe e dai troppi graffi, si frantumò in milioni di schegge che trafissero il corpo di Clare e in maniera particolare gli occhi e il cuore, facendola scoppiare in un pianto silenzioso.
Ci aveva provato a credere che non esistesse, ma lui esisteva ancora.
Esisteva ancora e pensava che lei fosse morta.