“Harry ed Eveline ne avevano passate tante, da quando si erano conosciuti, ma non ci sarebbe stata un'altra coppia al mondo sulla quale io sarei stato più sicuro: si erano lasciati, rimessi insieme, avevano litigato e fatto pace un milione di volte, ma sapevo che si erano amati da quel primo giorno in cui si erano incontrati nella mensa dell'università, e da allora non avevano più smesso.”
*
Raccolta di one-shot riguardanti Eveline ed Harry, protagonisti di The words I never told you e All that matters.

«E io sono Harry Styles, supervisore di articoli e stagisti, quindi, tuo superiore».
Il modo pungente in cui pronuncia la parola "superiore" fa rimangiare tutti i pensieri carini che Kara aveva avuto su di lui fino a dieci minuti prima e le fa assumere un'espressione contrita; la stessa che Zayn odia, la stessa che sua madre fa fatica a sopportare e la stessa che mette su quando non le piace qualcuno.

ATTENZIONE: TRADUZIONE TRATTA DAL TESTO ORIGINALE
“Non l’amavo per il modo in cui danzava con i mie angeli, ma per il modo in cui il suono del suo nome riusciva a zittire i miei demoni”
Christopher Poindexter.

One-shot series/raccolta di missing moments di “The words I never told you”

** STORIA MOMENTANEAMENTE SOSPESA **
"Non mi pento di essere andato a letto con molte ragazze sappilo, non mi vergogno del mio passato."
"Perchè mi stai raccontando queste cose?"
La ragazza lo guardò dritto negli occhi.
"Voglio che tu mi accetti per come sono e per come sono stato."
"E perchè dovrei? Puoi fare sesso con tutte le ragazze che vuoi."
"Perchè tu saresti l'unica ragazza con cui farei l'amore."

La sua vita era così: fatta di birra, venerdì sera in discoteca con i soliti idioti e tante ma tante sigarette. Niente di allucinante insomma, la solita vita da diciannovenne standard; c'era una cosa però, che quasi ogni notte gli si insinuava nel cervello e non gli permetteva di dormire benissimo.
«Ma porca troia, ti vuoi rendere conto che l'ho sognata di nuovo?» il riccio si lasciò cadere sul divano, distrutto e stanchissimo.
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E se il sogno diventasse realtà?

X Factor inglese, anno 2010.
Un cantante, una ballerina.
La sconfitta, la grande fama.
Quell'amore era davvero così forte?
O si aggiungerà un altra celebrità a complicare ancora di più il tutto?

Lo fissai negli occhi, chiari, verdi. Era così bello.
Mi prese un polso, se lo portò alla mano e me lo baciò, delicatamente. "Non dovevo." sussurrò ad occhi chiusi.
Aggrottò le sopracciglia, rimproverandosi qualcosa.
"Fare cosa?" i miei occhi brillavano sotto il chiaro di luna. Non capivo.
Mi baciò la mano e la accarezzò. "Amarti. Tutte quelle che amo, dopo un po', stanno male. Per colpa mia."
Feci un lieve sorriso, gli presi il volto tra le mani e lo guardai. "Io potrei piangere anche per millenni, ma ti amerò sempre. Sarei pazza a lasciarti andare."

La sua voce mi trasportava in un altro mondo, un mondo migliore, un mondo dove era tutto perfetto e tutto andava per il verso giusto.
Il suo accento inglese mi faceva sentire bene, terribilmente bene, riempiva il mio cuore.
Molte volte mi sono chiesta come fosse possibile che un ragazzo come lui potesse innamorarsi di una come me, infondo io ero solo una ragazza normale, avrebbe potuto trovare milioni di persone migliori di me, ma no, lui aveva scelto me.
Aveva scelto le mie insicurezze, aveva scelto la mia timidezza, i miei improvvisi cambiamenti d’umore, aveva preferito le mie lacrime ai sorrisi delle altre ragazze, aveva scelto di prendere me, una ragazza qualunque, e trasformarla nella persona più felice di questo mondo.