Cosa succede quando il tuo capo -per cui hai una cotta memorabile da ben due anni- ti invita improvvisamente a trascorrere la notte di Capodanno con lui, per giunta ad una festa super elegante che è sotto tutti i riflettori? E se a ciò aggiungiamo un'ex fidanzata furiosa, un collega eccessivamente ficcanaso, un tweet misterioso, irritanti cuochi francesi, nuovi colleghi, vino, vodka e un mucchio di altri alcolici??
Presunto sequel di "Canto di Natale di una segretaria (s)fortunata"
Tragicommedia in 5 atti.

"Era un'ora indegna di quello che non si poteva più chiamare mattino, con fatica stava preparandosi un caffè e l'unica frase che continuava a trapanarle il cervello era: 'Ma come diamine ho fatto?!?'
Più stupida, irrazionale, azzardata di così non avrebbe potuto essere. Idiota, idiota, idiota. Rimpiangeva di non essersi sbronzata totalmente: sarebbe bastata un'altra tequila e avrebbe concluso la serata serenamente collassata su un divanetto. E avrebbe evitato di fare quella....diamine, non riusciva neanche a dirlo. Coraggio, Rin. Scommessa.
Lei aveva fatto una scommessa."
Era pronta, erano pronti, ad affrontarne le conseguenze?
{La scommessa è un pretesto, un'occasione, non il fulcro della storia, che invece si concentrerà su tutto ciò che ne conseguirà. Enjoy!}

"...Ma ancora oggi, ora più che mai, credo che ci fosse un destino luminoso a cui avrei dovuto essere votata, e che mi fu invece strappato, al compimento dei primi cinque anni di vita.
Alla mia nascita, fui predestinata agli onori di un antico casato, il mio era un nome da uomo, ebbi giochi da maschio e un'educazione severa, ma le suppliche di mia madre, per non fare di me un soldato, sciolsero il cuore integerrimo di mio padre, che mi restituì la libertà di essere ciò che la natura aveva già deciso per me.
Il mio nome è Oscar François de Jarjayes e questa, se volete, é la mia storia...."

Per Rin, quella era proprio l'ennesima giornata da dimenticare. Quelle che ti vanno storte sin dal mattino, appena apri gli occhi. Quelle dove non hai ancora messo un piede fuori dal letto ma già sai che sarà così. Ed il suo istinto non sbagliava quasi mai, in merito. [.....]
-Ebbene?- le chiese.
Rin si riscosse, rossa come non mai, e come il giorno prima si inchinò innanzi a lui.
Moon storse la bocca.
-Ti è così difficile anche dire "grazie", ragazzina?- le disse sprezzante, fissandola nei suoi profondi occhi neri.
Dire che si sentiva mortificata era poco. Non poteva rispondergli, non poteva ringraziarlo come lui desiderava. Ma doveva fare qualcosa.
Gli occhi le si riempirono di lacrime, mentre prendeva un respiro profondo, e con tutta la dignità possibile si mise di fronte a lui.

Entrò nella stanza di Sango con un sorriso genuino a illuminarle il volto, ma si bloccò dopo appena un passo.
Appeso a una gruccia di legno torreggiava accanto al futon un bellissimo kimono rosa con stampe di fiori di loto bianchi. Loto: forza, purezza, determinazione. Crescita. L’obi, di un rosa più scuro, terminava con un grande fiocco bianco. Rin si avvicinò e sfiorò, tastò, toccò con mano quella stoffa liscia e luminosa, e sentì la seta rinfrescare le sue mani sudate. Si ritirò di scatto, per paura di poterlo rovinare anche solo guardandolo.
- Ti piace, eh? – la voce di Sango le giunse alle spalle.
- Lo adoro. – si ritrovò a dire in un sussurro. – Il signor Sesshomaru è stato qui? – chiese immediatamente, animata dal pensiero. Era tornato, e le aveva fatto una sorpresa? Se ne era ricordato? Voleva vederlo, e ringraziarlo, e chiedergli se adesso finalmente era pronta per una vera avventura insieme a lui.

Rin adorava l’atmosfera natalizia. Le strade affollate, le vetrine scintillanti, le canzoni che riecheggiavano nelle piazze addobbate a festa, gli abeti decorati e quell’odore di cannella e zabaione che colorava l’aria fredda dell’inverno erano per lei fonte di gioia e meraviglia ogni anno. Sì, il Natale le era sempre piaciuto –fin da bambina- e le piaceva anche adesso che i suoi genitori l’avevano smollata lì a New York per passare dei festeggiamenti “alternativi” –come li aveva definiti sua madre- alle Bahamas. Certo, inizialmente era rimasta male all’idea di trascorrere da sola la sera della vigilia e il pranzo di natale, ma dopotutto un po’ di riposo poteva solo farle bene visto che nelle ultime due settimane non aveva mai avuto un giorno libero dal lavoro; sì, a ben pensarci pregustava l’idea di passare le feste spaparanzata sul divano con la sola compagnia dei suoi due spasimanti Netflix e Chardonnay.

Un piccolo regalo di NATALE per le Sorelle Peccatrici e le lettrici tutte...
un capitolo che li vede innamorati, la storia che di poco va avanti, ma che rimane sospesa, come un fiocco di neve, in quel Natale 1788...
Auguri di cuore a tutti voi.
A chi ha l'amore, e a chi ancora lo sogna, e a chi non sogna più.
A chi si sente solo, a chi ha perduto qualcuno, e a chi vorrebbe essere altrove.
A chi la serenità l'ha conquistata con i denti, e a chi ancora non ne può godere.
A chi è felice, e quella felicità se la merita tutta.
Buon natale.
Un abbraccio,
Amantea

"C'è una luce nell'oscurità della vita di ognuno"
Sembra che la fortuna abbia arriso a Oscar e Andrè questa notte, e che abbiano trovato l'aiuto di cui avevano bisogno... o forse no?
Dopo aver bussato a lungo sotto la pioggia il portone d'ingresso si aprì con un cigolio sinistro e dall'oscurità dell'ingresso emerse una figura inquietante, magra e allampanata, con due profonde occhiaie scure sotto agli occhi. Fissandoli con uno sguardo vitreo pronunciò con voce appena udibile:
"Desiderano?"
(Chi sa da dove è presa l'ispirazione di questa intro? XD)
Un "What if" d'ispirazione più che classica ... che mi serve a fare pace con una problematicissima Oscar...
Fanart in cap8.

Aramis viene catturata e condannata dall'Inquisizione. Chi c'è dietro il suo processo e perché? Che ne sarà di lei? E dei suoi amici? E dei suoi nemici?

Per Sesshomaru niente è più importante di Rin e sarà capace di passare sopra se stesso per riaverla al suo fianco.

Come si sono conosciuti Athos e Aramis? Come si è evoluto il loro rapporto? Perchè Rochefort li odia tanto? Cosa farà Aramis dopo aver vendicato Francois? Su questo verterà questa storia.

I Dodici Cavalieri dalle Sacre vestigia dorate sono scomparsi, dileguati e nessuno al Santuario sembra ricordarsi di loro. Atena per scongiurare un nuovo attacco, dovrà cercare di capire che fine abbiano fatto e perchè il loro ricordo sia stato cancellato, in una lotta contro il Tempo e contro un suo pari, che sembra possedere risorse inesauribili e misteriose.

D'Artagnan sta crescendo.
Aramis ha raggiunto il suo scopo e guarda al mondo con occhi nuovi.
Le capacità deduttive di Athos sono messe alla prova.
GRAZIE AL PAZIENTE AIUTO DI LILIA, ECCEZIONALE BETA READER, QUESTA STORIA E' IN CORSO DI REVISIONE E RISCRITTURA.

In una metropoli qualsiasi la storia di un giovane studente che per sbarcare il lunario accetta una proposta di lavoro un pò particolare dal padre del suo migliore amico.

Dopo quasi cinque mesi di viaggio intorno al mondo siamo giunti a Parigi, città natale di Camus , il quale tutto sommato non mi è sembrato molto entusiasta di farvi ritorno. Nel corso del nostro viaggio solitario si è unito a noi anche Shura e ora ci ritroviamo, dopo aver scarpinato per tutto il giorno nelle vie della città degli innamorati per eccellenza, a prendere un latte macchiato in un bistrò del centro.