Charlastor, slow burn, enemies to lovers.
Il demone della radio lo vuotò in un sorso, lo sbattè sul bancone, fece riapparire il suo bastone dal nulla e lo fece roteare giocosamente tra le mani. "Oh, non c’è motivo di essere così drammatici! E’ una vera fortuna che tu abbia un hotelier del mio calibro al tuo fianco, ma chère!". Il bastone schioccò contro il pavimento mentre Alastor incrociava le braccia dietro la schiena e si piegava con un inchino complice verso Charlie. "In questo hotel c’è ancora un’anima pronta per il lussureggiante viaggio verso la redenzione!"
Alastor si candida per essere redento, ma è davvero sincero? Una Charlie piagata dal dolore della perdita dovrà destreggiarsi tra le bugie del suo fedele hotelier per evitare lo sterminio del suo popolo. Riuscirà nel suo intento o sarà deviata e corrotta dal demone della radio prima ancora di rendersene conto?

Il locale si chiama Dante, la stanza è la Gabbia, e Dean si trova lì solo perché odia se stesso. È completamente sbronzo per via degli shottini che ha preso al bar al piano di sopra, e stordito dal caldo. La musica orribile gli entra nelle ossa, i bassi rimbombano con quello stile tecno-trash discordante che normalmente gli farebbe rivoltare lo stomaco. La Gabbia odora di sudore, sesso e birra rovesciata, lo spazio angusto è pieno di corpi mezzi nudi – e troppo vicini – che premono l’uno addosso all’altro, e merda – quel tizio è davvero nudo? Lo è, e i due uomini che lo stanno schiacciando sulla pista da ballo, ne sembrano davvero felici. Dean, nei suoi jeans e maglietta, è praticamente troppo vestito, che è lì in piedi, per metà eccitato e per metà imbarazzato, ha un breve momento di lucidità. Esci. Va’ a casa. Smettila di punirti.
E lo fa, quasi. Ma attraverso il frastuono e i rumori, avverte degli occhi puntati su di lui e, quando vede a chi appartengono, si ricorda il motivo per il quale si trova lì.

Cosa poteva farci se avrebbe preferito qualsiasi cosa al trovarsi lì? Per sole ventiquattro ore con lo chef più famoso nel mondo, lui doveva sopportare tremiladuecentosessantaquattro ore in quel posto che odiava. Sospirò, poi tirò così tanto la sigaretta che quasi gli venne da tossire, ed arrivato al filtro la gettò nell'apertura della lattina, sentendone il sibilo contro un rimasuglio di birra che l'aveva spenta. 
Non poteva andare peggio.
*
«Allora cucino io. Cosa c'è nel frigo?»
«Bastoncini di pesce surgelati, un avanzo di pizza e birra.»
«Fantastico.»
Il punto è che Sanji De Rouge, diciannove anni, chef de cuisine, ancora non aveva imparato che le cose potevano sempre, sempre, andare peggio.

Cyrcus!Au Dom!Cas Sub!Dean
“Più veloce” continua a ripetere il biondo, mentre Castiel percorre la schiena dell’altro con una mano fino a lasciarne l’impronta rossa su una spalla.
Raggiunge il collo e stringe con forza, aumentando il ritmo delle spinte sempre di più.
“Fammi venire, ti prego”
A Castiel piace l'equilibrio, a Dean piace perderlo.
Linguaggio molto esplicito, 1900 parole.

«Niente, volevo solo farti visita» rispose Crowley con la faccia più tranquilla del mondo. Bobby non disse nulla, ma fece un grugnito che voleva dire “non ci credo neanche per sbaglio”
Storia nata da un prompt sul gruppo Facebook "We are out for prompt"
Crobby: Crowley fa visita a Bobby mentre sta lavorando e... lo distrae

"Arrivato alla macchina, Dean rivolse lo sguardo verso Cas e lo vide poggiare i gomiti sopra le ginocchia e nascondere il viso tra le mani. Era molto lontano ormai, ma riusciva comunque a vedere il modo in cui le spalle di Cas si muovevano a causa del pianto. Vederlo in quelle condizioni gli spezzava il cuore, e in quel momento avrebbe voluto solo tornare da lui, stringerlo forte a se’ e non lasciarlo più."
Ebbene sì, un'altra traduzione e *rullo di tamburi* ovviamente Destiel. Questa volta ho deciso di cimentarmi in qualcosa di più lungo e articolato, sperando di non fallire miseramente.
L'autrice di questo testo scrive su Ao3 e si chiama castiels_playdoll. Potete trovare l'originale qui -> http://archiveofourown.org/works/6496714/chapters/14871100

[seventeen!Castiel; policeman!Dean]
1967.
Berkeley, California
Il cartello di plastica dura appeso accanto alla porta molleggiava al passar del vento mentre la scritta colorata che rappresentava il Center For The Peace Movement Against the Vietnam War era sbiadita ormai per colpa della pioggia di quei giorni.

La Jib è la Convention preferita di Jensen, lui lo dice spesso e non fa mistero di essere felice di ritornare a Roma tutti gli anni. Sarà davvero l'organizzazione dell'evento ad attirarlo? O sarà Roma? O saranno i momenti che Misha gli regala per tre giorni interi a farlo sentire così amato?
Tratta da una storia vera.

[In quella posizione, l’uno sull’altro, era decisamente più comodo per il rosso muoversi ed affondare completamente nel corpo di Law.
Si sentiva bruciare Kidd, dall’interno e dall’esterno. Gli bruciavano gli occhi dal tanto piacere, le membra come fossero avvolte da fiamme vive, il cuore come il sangue pompatovi all’interno fosse lava pura e l’anima...l’anima bruciava come fosse stata già destinata all’inferno, come ne avesse reminiscenza e soprattutto come se, condizionato dal nome di quell’isola, vi si rispecchiasse completamente. Un’anima d’inferno era la sua, al momento.
E tutto ciò che desiderava era che quell’anima infernale bruciasse insieme a quella di Law.]
KiddxKiller / KiddxLaw / PenguinxLaw / PenguinxKiller

Dean fece un respiro profondo e riesaminò la situazione. Era a letto con un uomo e tecnicamente erano abbracciati, ma era Cas. Non aveva idea di quale fosse il limite di contatto fisico fra due uomini che condividono un letto nella più... normale, asessuale e non-per-divertimento, maniera.
Traduzione di camilla_directioner

Castiel fa lo scrittore e passa le sue notti alla ricerca di idee mentre, nella casa affianco, un ragazzo di nome Dean con la passione per la cucina è sveglio tanto quanto lui intento a preparare dei dolci. Il primo abita lì da anni, ma la metà della cittadina non sa che esista, il secondo, appena trasferitosi, aspetta l'arrivo del fratello approfittandone per cucinare nelle sue uniche ore libere. Si incontrano (sbadatamente) nelle loro notti in bianco a discutere degli argomenti più vari.
Castiel, freddo e scostante, si ritrova a non capire cosa gli sta accadendo. Come nella canzone dei Led Zeppelin, "the Rain Song", sente il ghiaccio del suo cuore sciogliersi sempre di più all'aumentare degli incontri notturni con Dean, senza capire cosa gli causa realmente questa sensazione.
(AU, Castiel scrittore, Dean cuoco)

[AU/AH - Destiel | Fem!Dancer!Destiel | possibile OOC | accenni a tematiche delicate | 13 592 parole]
Non aveva idea che si potesse imparare ad apprezzarlo, il silenzio – non ha mai saputo farlo, perché Deanna ama i rumori. Rumore significa Bobby che lavora su un'auto e ogni tanto spunta da dentro il cofano per guardarla, il vecchio stereo che propina canzoni rock sulle quali in qualche modo arrangia gli esercizi [...] Sam che studia in cucina e la sua voce che filtra dalla finestra aperta e le tiene compagnia – il rumore è tutto quello per cui ha iniziato a ballare, il rumore riempie il silenzio delle notti passate in motel scadenti ad attendere che suo padre tornasse dal lavoro e di viaggi in macchina troppo lunghi e di Sammy minuscola fra le sue braccia, di papà che un giorno le lascia da Bobby e di tutte le notti passate alla finestra ad aspettare, e aspettare, e aspettare [...]
Deanna è arrivata all'Accademia di Lawrence da pochi mesi, fa parte del corpo di ballo e, come se non bastasse, ha una cotta tremenda per l'étoile della scuola - a sua discolpa, è quasi impossibile non innamorarsi degli occhi blu di Castielle.

Dean avendo perso una scommessa è costretto a vestire i panni (letteralmente) di Castiel, sotto lo sguardo divertito, e non solo, di Cas.
Praticamente un porno che sul concludersi pretendere di essere romantico.

Destiel theacher!AU
Dal testo:
"Dean imprecò mentalmente. Di nuovo. Era ormai quasi un’ora che cercava di correggere i compiti di quegli scapestrati asini ignoranti dei suoi alunni, ma purtroppo per lui (e meno male per loro vista la marea di insufficienze che ci sarebbe stata) gli era praticamente impossibile restare concentrato per più di tre secondi.
La colpa era del suo collega Castiel, o dei suoi stramaledettissimi gilet. Ora, Dean non era uno che notava particolarmente come si vestiva la gente, anzi! Però santo cielo, come poteva ignorare il fatto che l’insegnante di storia venisse a scuola vestito come il protagonista di un film porno."

Dal testo:
" La prima cosa che Dean sentì quando ritornò a casa quel pomeriggio dopo l'ennesima caccia, fu un gemito. All'inizio pensò addirittura di esserselo immaginato, ma ecco che, quando ormai ne era certo, arrivò il secondo seguito a ruota dal terzo e poi dal quarto.
Qualcuno stava facendo sesso."