Jessica Jones deve uccidere il maledetto criminale che la tiene prigioniera e liberarsi finalmente del suo giogo mentale, ma qualcosa dentro di lei la frena. Qualcosa di caldo, compromettente e molto discutibile...

ATTENZIONE: fic in aggiornamento - rieditati i primi 3 capitoli.
Estratto dal cap. II: In ginocchio sul suo pavimento di marmo, legata al muro da catene magiche che le costringevano le braccia in alto e con il bel corpo flessuoso teso in una posizione che nulla lasciava all'immaginazione, c'era l'unica mezzosangue che fosse mai stata in grado di farlo impazzire: Hermione Jean Granger.
Forse, dopotutto, se la sarebbe presa quella dolce schiava Mezzosangue.

“Ci hanno fregato...” ridacchiò Kisshu, riprendendo la parola. “O meglio, ci hanno usato... Sette anni fa, quando siamo stati mandati sulla Terra, loro sapevano già dell’esistenza di questo congegno, ma hanno preferito tenere tutto segreto. Già la guerra civile si rischiava allora, così hanno preferito far stare tutti buoni con la prospettiva della guerra contro gli umani, anziché parlare di storielle per bambini vecchie di secoli...”
Improvvisamente sbatté un pugno sulla scrivania, facendo traballare i monitor dei computer.
“Noi non dovevamo combattere, capite?” sbottò, alzando la voce. “Dovevamo essere informati una volta arrivati sulla Terra, ma Profondo Blu ha fatto il doppio gioco e c’ha fregati tutti...”
“Quindi...” considerò Ryou “Il vostro scopo ora sarebbe portare le Mew Mew sul vostro pianeta e fare attivare a loro la Mew Acqua?!”
“Sono le uniche rimaste in grado di farlo, a quanto pare...” osservò Shun.
***
NOTE: Trilogia / Sequel de “L’Amore è un Gioco?” / COPPIE: KisshuXIchigo (Se ci riescono stavolta...), PurinXTaruto, MintoXZakuro e... tanto altro!
Fanfic consigliata a chi apprezza robaccia di guerra, distopia, fantascienza, antiche profezie, viuuulenza, ormoni, risate demenziali ed, ovviamente, un certo alieno psicolabile e fuori dalle righe. ♥

Chi sei? Cosa vuoi da me? Perché mi guardi così?
Perché quando combatto con te tutto intorno scompare?
Non sarà per niente facile per Ichigo arrivare in fondo alla storia, alla fine della guerra, se inizierà a fare di testa sua. Se si perderà alla ricerca di qualcosa di diverso, all'inseguimento di sensazioni e poteri sempre più appaganti.
E soprattutto se allontanerà le persone vicine mentre gli avversari si avvicineranno sempre di più.
Remake di Extraterrestrial, con sorprese. Spiegazioni nell'intro.

“Kisshu e tutte le sue maniere viscide e violente erano un ponte diretto e improvviso con il passato che ormai rivedeva solo nei sogni. Il suo ghigno beffardo e i suoi occhi che sembravano trapassarla da parte a parte. Le sue parole, il modo in cui la sfiorava e la toccava, le volte in cui si erano scontrati. Il bacio che le aveva rubato appena l’aveva vista e quello che non era mai riuscito a darle quell’ultimo giorno.
Era lui. Tutto quello era lui. Imprevedibile e insidioso, avrebbe potuto ucciderla in quell’istante se avesse voluto. E soprattutto era troppo vicino. Dopo esserle stato lontano così tanto tempo, all’improvviso era insistentemente a pochi centimetri dalla sua faccia, a insediarle il lobo dell’orecchio con le labbra fredde e quella voce più profonda di un tempo, inumana e affilata. Non era assolutamente in grado di affrontare una situazione del genere."
Dopo tanto lavoro, pubblico questa storia, la mia prima Kisshigo erotica, annunciata e sofferta.
10.500 parole circa. Note all'interno.

" [...] Voglio baciarti, Clarice, è ciò che desidero più del mio prossimo respiro "
Hannibal Lecter si specchia negli occhi di Clarice Starling , sa che non esiste un posto preciso per Mischa in lui fino a quando non la lascerà andare via . Intrappolata in lui, nella sua mente e nel suo cuore , non gli permette di vivere. Ora guarda Clarice , esiste veramente quel posto tanto cercato e mai trovato per la defunta sorella? Deve lasciarla andare , deve lasciarla libera. Clarice Starling non lo abbandonerà, questa è una certezza.
" [...] Il tempo non sarebbe tornato indietro, sarebbe andato avanti, la tazza non si sarebbe ricomposta , mai. "
Hannibal Lecter sarà mai libero?
Fanfiction ambientata dopo gli eventi temporali narrati negli ultimi capitoli ( 99- 100- 101 ) Hannibal, romanzo di Thomas Harris.

Rachelle, ragazza scozzese a Londra per studio. La sua vita scorre tra alti e bassi come per tutti fino a quando non incontrerà lui... Lui che le farà vivere un conturbante incubo.
Scordatevi smielosità da vampiri di Twilight e qualsiasi tipo di romanticismo, qui non troverete nulla del genere!
...Enjoy!

Ginny lasciò cadere il discorso, perdendosi ancora alla vista dei capelli di Hermione. Quest’ultima, che aveva all’inizio minimizzato il tutto con uno sbuffo scocciato, si sentì preda di quelle parole prima ancora che il suo cervello avesse realizzato l’enormità di quanto gli era appena stato detto.
Colore?
Le mani di Hermione scattarono sui propri capelli. Una ciocca blu elettrico penzolò di fronte alla sua vista orripilata; in pochi istanti fu in grado di collegare tutto quanto.
Malfoy.
Il ricatto.
Le lettere di Viktor.
Finta fidanzata.
Sentendosi mancare, Hermione si lasciò ricadere con un tonfo sul cuscino.
Non era stato un incubo. Era tutto vero.
Così maledettamente vero.
« E’ finita. » Mormorò tragicamente al soffitto. « La mia vita è finita ».

Un inferno di ghiaccio eterno conteso fra tre sovrani. Un principe. Un angelo caduto. Un posto dove non c'è spazio per l'indulgenza e in cui lei dovrà combattere per la propria dignità e i propri sentimenti contrastanti.
estratto:
"Percepì il piccolo cuore battere furioso nel petto di lei, tanto da poterlo avvertire sulla propria pelle e udirne i tonfi. Un impeto di compiacimento gli illuminò gli occhi.
Delineò lentamente il profilo della vita fino ad arrivare sopra il petto, all'altezza del cuore, su cui si soffermò.
-Potresti dirgli di fare meno casino?- soffiò sulle sue labbra."

- Pensi davvero che sia ancora tuo fratello, Penelope? - la fissò con le sue iridi color dell'oro fuso, – In questa dimensione non c'è più alcun legame di sangue tra noi due, siamo solo io e te. Sulla terra il nostro amore era proibito, ma ora che le catene del corpo non ci legano più a quel mondo, siamo solo due amanti alla deriva... siamo solo Penelope e Micael... - posò la mano all'altezza del cuore, - Mi vuoi, mio amore? - le bisbigliò in un soffio, distribuendole baci leggeri sugli zigomi, sulla fronte, ai lati della bocca e solo quel casto contatto la mandò nuovamente in fiamme. 
P.s: Extra sulla storia di "What do you desire". I due protagonisti non sono più da considerarsi fratello e sorella. Dopo la morte i legami di sangue non persistono mai. Ora sono solo due amanti, semplicemente.

I grandi occhi scuri guardavano oltre la finestra di casa sua, dandogli le spalle: non voleva che sapesse che stava piangendo.
«Hermione, sei troppo intelligente per non comprendere la gravità della situazione.»
Oh, ma lei comprendeva benissimo. Era proprio quello il problema: avrebbe desiderato rimanere all’oscuro, non sapere, non sentire niente del genere. Avrebbe preferito strapparsi occhi e orecchie pur di non ascoltare quella che non era altro che un’orribile verità.
Il Sole stava per tramontare: l’arancio e il rosso brillavano nel giardino, mutandone i colori. Quante volte era rimasta lì ad ammirare quel momento con lui?
Tante. Troppe per potere rispondere alla domanda di Ron.
«Mi spiace, Ron. Io non so niente.»
Un sospiro dietro di lei le lasciò intendere che non le credeva. «Va bene.» Si avvicinò e le posò un bacio sulla guancia, indugiando qualche secondo. «Non permettergli di farti del male.»
E poi, lentamente, uscì dalla stanza ed Hermione, tristemente sola, poté dar sfogo al suo dolore scoppiando in un sonoro pianto di disperazione.

-Partenza tra dieci... nove... otto...
- Allora, credete di potercela fare?
La domanda divertita di Yury, intento a controllare allo specchio la sua perfetta persona - narcisista com'era - fece ghignare Kisch, tremare agitato Tart e indurire lo sguardo di un concentrato Pie. Mentre la navetta spaziale partiva in direzione Terra, le risposte furono medesime... i pensieri diversi.
-Assolutamente.
In questa fic leggerete di intrighi, combattimenti, amori, litigi violenti e sensualità, di desideri brucianti, sentimenti incomprensibili, tenere prime volte e selvaggi rancori. Vedrete come incontri nati da pregiudizi possano tramutarsi in amore e... come anni passati a lottare possano diventare sentimenti inarrestabili e sinceri. Ricordi che fanno male e sensazioni nuove che germoglieranno. Incontri dolorosi... e primi sguardi.
Un Kisch tornato ad essere perfido e sensuale, un Pie più freddo e spietato del solito, un Tart che non ha mai dimenticato e che ha tutta l'intenzione di non farlo... e un nuovo personaggio, che spero faccia perdere la testa a voi come a me!
E poi... ci sono loro... le nostre Tokyo Mew-Mew!

Negli anni che seguirono il termine della sua vita e del suo regno, storici e scrittori ricordarono sempre Re Griffith come un sovrano illuminato che aveva portato pace e prosperità al paese. In cui Guts non se n'è mai andato e il destino non era già deciso.

-Ma ancora non riuscivo a non desiderarti.Parlo di desiderio perchè dall'innocente voglia di farmi notare da te, durante il terzo anno , sono passato a volerti, fisicamente, intellettualmente, in tutti i modi possibili al mondo. Non hai idea di quante volte il mio desiderio mi abbia spinto a rinchiudermi nel bagno mentre ti pensavo, o mi abbia fatto risvegliare con le lenzuola sporche ed impiastricciate del mio stesso seme. Fremevo all'idea di te, che rimanevi sempre così inarrivabile, sono arrivato quindi a sovrapporre il tuo viso e i tuoi capelli, a quelli di molte altre ragazze, bellissime e perfette, ma tutte con lo stesso difetto: non erano te.
Tu hai ancora il coraggio di dirmi che per me non sei nulla? Io che per te sono stato poco più di un diversivo, e tu indifferente stronza, che sei stata per me più importante della stessa aria che respiravo, più vitale dello stesso sangue puro che mi scorre nelle vene. Dimmi la verità lo credi ancora?-
Hermione tremava dall'emozione e dalla paura, non sapeva ancora cosa dire, era palese lui fosse sincero: nessuno sarebbe stato in grado di mentire con quella bravura magistrale. Gli occhi rilucevano dorati in un misto di stupore e qualcosa di più.
Emozione?
Lusinga?
Il cuore batteva forte e non fermava la sua folle corsa verso quel dannato serpente.
Tu-Tum e ancora Tu- Tum (estratto dal capitolo 20)