Dopo La terza stagione, che non finisce con la morte di Magnussen; Sherlock deve trovare altri modi per proteggere John. Non solo perchè è il suo unico migliore amico, non solo perchè è sposato e aspetta un figlio. Il prezzo però è altissimo, inaudito. Mary sa che cosa prova Sherlock, e sa perchè lo fa. Non starà a guardare che si distrugge, non può e non vuole.
E John? John non ha dimostrato amore per Sherlock, nemmeno amicizia. John pensa che tutti gli mentono. E allora andrà a fondo, fino a quel maledetto giorno, a quel maledetto volo d'angelo, chiamando in causa, forse la persona sbagliata.
Vale davvero la pena fare tutto questo per John? Chi è davvero il padrone nel cuore del Dottor Watson?
AAA! Scene forti, esplicite e finale bello non scontato.
Se mi lasciate una parolina, sarò molto contenta, qualunque essa sia...
AAA! i personaggi non mi appartengono, sono tutti della BBC e di Doyle.

L'evoluzione del rapporto tra Sherlock e Molly vista attraverso gli occhi degli altri personaggi.

Dopo un caso estenuante, la passione regna sovrana al 221b di Baker Street.

E se John Watson già in chiesa, già sull'altare e in procinto di unirsi in matrimonio, non sposasse Mary Morstan? Quali sentimenti e quali questioni irrisolte si celerebbero dietro ad una simile decisione? E se Sherlock Holmes trovasse finalmente il coraggio di parlare sinceramente al suo dottore?

John si leccò le labbra, stringendo le mani sulle proprie ginocchia.
“Fammi capire bene. Significa che non mi aiuterai, a meno che io non ti ripaghi in qualche modo?”
“Eccellente analisi della situazione.”
La voce di Sherlock era intrisa del famigliare, redivivo sarcasmo.
(post-Reichenbach)

“No, Sherlock, il mio telefono sta chiamando Greg! Da quasi... Santo cielo, quasi un'ora!”
“Beh spegnilo allora!”
“Spero vivamente che non controlli i suoi messaggi...”
[Capitolo a rating rosso tratto dal capitolo 20 di A Study In Texting]

Fanfiction ambientata nel secondo film di Sherlock Holmes - Game of Shadows, di Guy Ritchie.
Pov del fedele ed affascinante Dottor Watson.
Quali sono state le vere emozioni del dottore quando il brillante Sherlock Holmes ha rischiato di morire sul treno che poi avrebbe portato la compagnia in Svizzera? Cosa pensava John, quando Sherlock pareva non risvegliarsi più?
E dopo? Se durante una loro conversazione si trovassero a parlare e John confessasse? Confessasse cosa, poi?
Dal prologo:
« Ma ciò che John Watson ancora non sa, è che la mente di Holmes, indubbiamente affascinante e seducente, non perdona. E tutti, prima o dopo, ne cadono vittime, come un qualunque insetto cade vittima della tela di un ragno. E se ne cade vittima, poi non ne esce. Anzi, ne rimane catturato per l'eternità. »
Dal primo capitolo: « Watson si sentiva già uno di quei sopravvissuti: Gli occhi vacui, traboccanti di ciò che la vita aveva mostrato loro fino a quel momento e la consapevolezza che da quel momento in avanti, come loro, avrebbe dovuto vivere con mezzo corpo. »

Sherlock continuava a ripetersi che quella decisamente non era stata una buona idea.
Quando il suo migliore amico gli aveva detto che avrebbe voluto dare una festa, si era aspettato pop-corn, patatine - persino dei palloncini e cappellini a cono e trombette – e, per quanto queste cose possano essere assolutamente orrende, sarebbero comunque state meglio di tutta quella gente racchiusa nelle piccole quattro mura della sua stanza di college...
John decide di dare una festa e lui, Sherlock e i loro amici di college si ritrovano a giocare a "Obbligo o verità" e al gioco della bottiglia. Ma mai scherzare con la sorte...
Note: college!AU, roommates!lock (?), slash, ubriachezza, idiozia giovanile, Johnlock, accenni Mystrade...

Sherlock, mi hai solamente risposto per correggere la mia grammatica? JW
[Capitoletto a rating rosso preso dal capitolo 14 di A Study In Texting]

TRATTO DALLA STORIA:
Irene Adler è tornata a Londra da poco più di due giorni e già l’aria è cambiata, nel modesto appartamento del 221B di Baker Street.
John non sa cosa pensare, né come comportarsi. Pertanto tenta ti sviare i pensieri, non agisce, non parla.
Tutto continua così, placidamente, per una settimana. Sa perfettamente di doversi aspettare l’arrivo di una tempesta (casualmente, quella tempesta indossa abiti eleganti e un rossetto color sangue). La calma non dura mai molto, pensa il giovane dottore. Nel profondo, però, vorrebbe che quell'uragano non giungesse mai, che non li toccasse mai e che non si abbattesse con la sua furia su di loro.

Tra Tony e Pepper c'è un feeling particolare... Ma se lei decidesse che è arrivato il momento di trovarsi un uomo con cui sistemarsi?
Allora Tony dovrebbe darsi da fare per (ri)conquistarla!