Si muore solo per rinascere.

Zachary incontra Viktor in aeroporto ai nostri giorni. E fanno la fine di cane e gatto.
Ah sì! Hanno un viaggio transoceanico da sopportare.
Volgarità e insulti ne conseguiranno.
~
L’uomo stava praticamente ringhiando, complice il tono profondo della sua voce e l’evidente arrabbiatura: senza escludere ovviamente il pesante accento russo che lo faceva vagamente assomigliare ad un ex membro del KGB e nemmeno così ex.
E poi si domandava come avesse potuto spaventare in quel modo due povere ragazze...
Bè, forse lo sfregio su una buona metà del viso poteva aiutare.

Sarebbero sempre stati così, ad odiarsi per poi amarsi senza ritegno con in sottofondo i loro gemiti, i loro denti e le loro unghie.

Viktor Mickalov in prima persona.

Pensieri di Viktor a Venezia.

Breve fanfic dedicata al rivoluzionario di Soroka.

Il Titolo può trarre inganno ma non il suo contenuto. 100 storie da 100 parole. Ognuna di esse racconterà un frammento di questo immenso mondo che è il Vodka & Inferno. Una sfida che già una volta avevo affrontato con un altro fandom e sono pronta a ripetere con questo eccezionale libro.

YurixPëtr

YurixPëtr

«Per quale ragione si buttò e trascinò quel pupazzo zuppo sulla terra ferma non seppe dirlo, né perché lo voltò sulla schiena e cercò di rianimarlo, né il motivo per cui spese tanto tempo a riempire d’aria dei polmoni pieni d’acqua.»
Se Viktor fosse stato salvato non avremmo la stessa storia.

Le notti di luna piena, le amava e le odiava, lei dall'apparenza calma e riflessiva, nascondeva bene il suo pianto disperato, le sue preghiere verso la sua amata luna.

Questa sarà una raccolta di pops basati sui personaggi del Vodka&Inferno

La one shot si svolge dopo la brutalità che ha toccato la sorte di Anna sotto gli occhi del suo prezioso Igor.
La sofferenza così radicale si avverte in queste righe, lascia però anche trasparire, una sorta di tenerezza ingenua, proprio del loro essere protagonisti di una Fiaba, con un antagonista che non permette di vivere felici e contenti, da qui il nome.
Ringrazio Nadia, che mi ha dedicato questo scritto, e io ho deciso di renderlo qui, perché a mio parere merita davvero.

Eravamo innamorati.

Non sono fatto per le parole scritte ne tanto meno per impugnare una penna ma, a volte, anche io sento il bisogno di buttare su carta i pensieri che affollano la mia mente.