[Partecipante al "500themes_ita" col prompt 195, ossia Da qualche parte.]
Si coprì la bocca con la mano, mentre le lacrime scendevano dai suoi occhi chiari. Il suo cinismo si infrangeva, come una maschera di gesso.
Non voleva seppellire il suo fratellino malese.
Si passò una mano sulla fronte. La sua mente, implacabile, lo costringeva a considerare qualsiasi possibilità.
Ma il suo cuore, privo della sua maschera sarcastica, era dilaniato da un'angoscia infinita.

[Partecipante al "500themes_ita" col promot 47, ossia Un sogno, una vita intera.]
E' tornato al suo ruolo legittimo di monarca.
Sorride, mentre le lacrime cadono dai suoi occhi. La sua malinconia è priva di senso.
Il sogno di una vita ormai si è concluso.

[Partecipante al"500themes_ita" col prompt 333, ossia Oscurità illuminata.]
Sandokan, a sua volta, ricambia l'abbraccio e appoggia la testa contro la spalla dell'amico. Non rinuncerà a quel legame tanto profondo.
Con la sua presenza, Yanez de Gomera gli ha donato il calore di una famiglia.
─ Grazie a te… Per sempre. ─ afferma, mentre le onde, sfiorate dal vento, si infrangono sulla spiaggia con un debole sciabordio.

[Partecipante alla "500themes_ita" col prompt 76, ossia Lasciare andare.]
Provò a sollevare le braccia, ma ricaddero inerti e le sue mani si posarono sugli avambracci di lui. La vita, pur togliendole molto, le aveva donato un affetto incrollabile.
─ Alexandra… No. Non ti lascerò andare. Non da sola, almeno. Ti aiuterò a non soffrire più. Te lo giuro, sorella mia. ─ sussurrò, fermo, mentre un raggio di luna filtrava una finestra semiaperta.

[Partecipante alla "500themes_ita" col prompt 231, ossia Mani ruvide.]
− Viaggio da tanti, troppi anni in Oriente. Sulla mia pelle, ho provato l'efficacia di questa radice. − risponde, il tono apparentemente noncurante.
Il giovane fissa sull'amica uno sguardo lugubre. Alexandra è d'animo forte, ma le cicatrici le procurano dolore.
E la pena di lei lo fa soffrire, ben più della ferita del proiettile.

[Partecipante alla "500themes_ita" col prompt 229, ossia Nessun uomo è un'isola.]
Un lampo di dolore, implacabile, trapassò la sua spalla destra e l'avventuriero vi appoggiò la mano sana.
Un raggio di luna, ad un tratto, filtrò e illuminò il viso di Sandokan.
Il principe orientale scosse la testa e un sospiro sgorgò dalle sue labbra. Come sempre, Yanez aveva avuto paura di mostrare la sua vulnerabilità.

[Partecipante alla challenge "500themes_ita" col prompt 75, ossia Sollievo miracoloso.]
─ Yanez… Io voglio ricominciare… Abbiamo sbagliato entrambi… Ma a due condizioni… ─ mormorò.
Il portoghese, cauto, appoggiò l'amico sul letto, poi fissò su di lui uno sguardo perplesso.
─ Quali? ─ domandò.
─ Voglio che tu dorma qui, accanto a me… Mi sei stato per troppo tempo accanto e hai bisogno di riposo… ─ cominciò l'altro, un lampo ironico nelle iridi castane.
─ Quale onore! ─ rispose l'avventuriero europeo, le labbra sollevate in un sorriso divertito.
Lo sguardo di Sandokan, ad un tratto, si adombrò. Quella confessione, così amara, aveva turbato il suo animo.
─ Ti prego, non considerarti colpevole della tua nascita. Non l'hai scelta tu. E io… Io sono felice che tu sia qui. ─ affermò, risoluto. No, non avrebbe maii permesso al suo amico portoghese di consumarsi in rimorsi sciocchi.
Per alcuni istanti, Yanez tacque, lo sguardo umido di lacrime, poi gli si stese accanto e lo abbracciò. Quelle parole donavano sollievo al suo cuore, da tempo angosciato.
Finalmente, potevano andare avanti.

[Partecipante alla challenge "500themes_ita" col prompt 199, ossia La fine dell'infanzia.]
Avrebbero approfittato della sua debolezza e non avrebbe dovuto permetterlo.
– Diventerò sempre più forte. Nessuno mi farà più del male. – mormorò, lo sguardo duro. Presto, si sarebbe allontanato da quella famiglia marcia e decadente.
Il mondo lo attendeva.

[Partecipante alla challenge "500themes_ita" col prompt 45, ossia "Accarezzando il buio, baciando la luce".]
D'istinto, abbracciò Marianna e la strinse a sé, affondando la mano nei suoi capelli biondi. Lei non gli aveva domandato nulla, eppure, con poche, semplici parole, aveva saputo confortarlo.
Lei appoggiò le mani sul suo petto e lo guardò. Il passato non avrebbe ostacolato più il loro percorso, ne era certa.
E questo gonfiava di gioia il suo cuore.

Scritto per la challenge "Fate spazio alle flash fic" indetta sul gruppo facebook "Prompts are the way".
Genderbender. Yanez, in questa fic, è una donna e si chiama Alexandra. (nome scelto da me in onore della coraggiosa Alexandra David Neel).
Dopo un attacco, la giovane avventuriera resta ferita e Sandokan la assiste.
In un momento di delirio di lei, il giovane principe scopre un aspetto insolito di lei. Come la prenderà?
(le colline sono quelle di Lisbona)

La sua famiglia d’origine l’aveva disprezzato, per le sue origini impure.
In Oriente, aveva provato il calore di un affetto familiare sincero.
Poi, d’istinto, allargò le braccia e strinse Marianna in un forte abbraccio.
− Sì, mi piace… E grazie Marianna. Il trenta luglio sarà il mio nuovo compleanno. −

L’altro alzò le spalle in un gesto apparentemente noncurante.
− Sbagli. Per me, sarebbe stato orribile vivere senza la possibilità di scegliere. Ormai, ero solo un corpo schiavo di una volontà non mia. Per me, la schiavitù è un destino peggiore della morte. − proclamò lo spettro, fermo, seppur malinconico.
Sandokan, per alcuni istanti, tacque, come sorpreso dalle sue parole. Di nuovo, Yanez aveva abbassato la maschera, di fronte a lui.
Aveva scoperto la ferma fragilità del suo cuore, che pure, ostinato, aveva cercato di proteggere.
Questo atto era un segno di affetto mai svanito.
[Seguito di "Il prezzo della vittoria" e "Vuoto e solitudine"]

[Partecipante alla challenge "Solo i fiori sanno..." con il prompt "garofano rosa", ossia "fedeltà"]
− Quando Suyodhana ha preso possesso del tuo corpo, io, d’istinto, ho sentito la tua lontananza. Il tuo corpo c’era, ma la tua mente era stata allontanata. Non posso condannarti, perché non potevi scegliere. Tu sei stato una vittima di quel demonio. E una vittima non va mai condannata. Mai. − spiegò.
Deboli singhiozzi scossero la schiena di Yanez e, in un impeto d’orgoglio, l’aristocratico europeo si coprì il viso con le mani. Sì, Sandokan, con la sua intelligenza, aveva ben compreso il suo stato di prostrazione.
Odiava se stesso per essersi lasciato sfruttare, come una marionetta.

[Partecipante alla challenge "The Angst Time" col prompt 12, ossia "inquietudine"]
Legata a "Ponte ricostruito". Per salvare Marianna e riscattarsi dai suoi pregiudizi, Yanez viene ferito da una lama avvelenata.
Sandokan gli è accanto e ha paura di perderlo.

[Scritta per la challenge "Solo i fiori sanno...". Il prompt scelto è "Gelsomino rosso", ossia desiderio]
Sandokan x FemYanez. (L'ho chiamata Alexandra, in riferimento ad una indomita orientalista del XIX secolo]
La notte è l'occasione per due amici di scoprire i loro sentimenti.