Gundam SEED/SEED Destiny fanfiction, Gundam, EFP

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Regole/Aiuto

[Gundam SEED] "Volete piantarla?", tuonò Yzak, scansando malamente i due per poter entrare. La scena che gli si parò davanti agli occhi fu sufficiente per fargli rimpiangere di essersi arruolato.

Salvezza

[Gundam SEED] Le sue amiche erano morte in battaglia, mentre lui aveva perso suo padre. No, questo non era vero. Lo aveva perso molto tempo prima, forse già quando era morta sua madre, oltre un anno e mezzo prima. Questa volta però non era solo nel suo dolore né avrebbe lasciato che lo fosse lei, che a Orb aveva già perso tanto.

Raccomandazione

[Gundam SEED Destiny] "Dio, Hahnenfuss, ti ricordavo molto più simpatica", disse. "Comunque, per tua informazione, è per festeggiare".

Angoscia

[Gundam SEED] Quel ragazzo, che con lei era stato protettivo e gentile, che aveva sopportato di essere aggredito e ingiuriato senza neanche reagire, non poteva davvero aver commesso un crimine del genere. Ma lo aveva confessato, fra le lacrime, con l’animo in pezzi, distrutto da un dolore più grande di lui.

Considerazioni

[Gundam SEED - After Phase] Più fissava quell'uniforme bianca, più si domandava se esistesse davvero una giustizia in quel maledetto mondo devastato dalla follia umana.

Rosso

[Gundam SEED Destiny] Faticò a riconoscere l’immagine riflessa nello specchio. Quella che vedeva era una giovane donna dai capelli biondi, raccolti sulla nuca in una pettinatura elegante. Ai lobi delle orecchie pendevano due preziosi di un certo valore, abbinati al sottile girogola che le valorizzava lo scollo a barca del lungo abito da sera. Rosso. Un colore che lei amava particolarmente. Era, quello, l’unico dettaglio che le ricordava davvero se stessa.

Dubbi

[Gundam SEED] A eccezione del Comandante La Klueze, che avvertiva più distante che mai, tutti i suoi compagni erano morti. O avevano disertato. Di colpo si sentì solo.

Party planning

[Gundam SEED Destiny] Shot ambientata dopo la fine della long Padri, della quale si consiglia la lettura.
Deluso, il Capitano Elthman sbuffò. «Se non vuoi renderci partecipi, lasciami almeno organizzare il tuo addio al celibato.»
«La vuoi piantare con questa storia?»
Per una volta fu Shinn ad appoggiarlo. «Ti aiuto io», disse, entusiasta. «Scorrerà alcol a fiumi.»

Missione

[Gundam SEED Freeeom] Cagalli scosse i capelli biondi, tentando di non far trasparire il suo disagio. "Sono qui per lavoro, non mi sembra il caso".

Dimenticanze

[Gundam SEED Destiny] Mugolò appena, nei fumi del sonno, ma pian piano avvertì un leggero tocco sul viso. Schiuse gli occhi, appena un attimo prima che le sue labbra venissero catturate da quelle di qualcun altro, dolci, morbide, gentili come sempre. Si abbandonò a quella tenerezza, ma durò soltanto un istante.

Sfrontatezza

[Gundam SEED] "Ho dovuto accompagnare Dearka, il suo Gundam era messo peggio dei nostri".
Shiho distolse l'attenzione dal cotone contro la sua spalla. "E sono ancora tutti vivi per raccontarlo?".

Confronto

- Ultimo capitolo

[Gundam SEED] Miriallia si lasciò galleggiare fino a quando si poté aggrappare alla ringhiera, studiando in silenzio l'espressione grave di Dearka, così lontana da quella a cui era abituata. "Siete rientrati già da un po' di tempo, cosa ci fai ancora qui?".

Fragilità

[Gundam SEED Destiny] Relegato al ruolo di amante, senza più una famiglia o un posto in cui andare, Athrun aveva dovuto rinunciare persino alla propria identità. La guerra gli aveva tolto tutto, ma in cambio gli aveva regalato lei.

Padri

- Ultimo capitolo

[Gundam SEED Destiny] Quel pensiero la incupì ulteriormente: Athrun era un mago nel colpevolizzarsi per errori che magari neanche aveva commesso. Era riuscita a salvarlo per il rotto della cuffia quando aveva deciso di farsi saltare in aria con il Justice nel tentativo di distruggere il Genesis voluto da suo padre; e si era ritrovato coinvolto in buona fede nelle meschine manipolazioni di Gilbert Dullindal sempre per via di quel dannato senso di responsabilità che si era cucito addosso.
Le venne da ridere, rendendosi conto di quanto lei stessa fosse ipocrita: non si trovava forse lì, a capo degli Emiri, perché stava facendo le veci dell’uomo che l’aveva cresciuta? Nel bene e nel male, le eredità paterne di entrambi pesavano come macigni.

Spinte

[Gundam SEED] Shiho socchiuse gli occhi ed inspirò a fondo, contando fino a dieci. "Mi aiuteresti di più se stessi zitta", sibilò.

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