“Mi prendi in giro, giusto?” Domandai accigliata riempendo distrattamente anche l’ultimo bicchiere infilando dentro un cucchiaino di plastica giallo.
“Andiamo Christine, non vorrai far perdere il lavoro alla tua mamma?” Domandò divertito mentre si avvicinava lentamente al tavolo trovandosi di fronte a me.
“E come farai scusa?” Domandai quasi in un sussurro, ricevetti da lui ancora quel fastidioso sorrisino per poi appoggiare i palmi delle mani sopra al tavolo di ceramica bianco.
“Non sottovalutami bambolina, non sai quante di loro ho fatto licenziare” Sussurrò guardandomi dritto negli occhi inumidendosi velocemente le labbra.
“Perché lo fai?” Domandai ancora stringendo le mie mani in un pugno.
“Cosa c’è di più bella di una sexy ragazza come tappetino?” Rise per poi allungare una mano verso il mio viso e stringere il mio mento lentamente tra le sue dita, scossi la testa e allontanai il mio viso dal suo facendolo ridere ancora. “Mi piace quando fai la difficile.” Sussurrò prima di prendere il bicchiere di macedonia con il cucchiaino blu.
“E’ il mio colore preferito.” Aggiunse prima di allontanarsi ed uscire dalla cucina.

Questa storia parla di un giovane ragazzo che trova lavoro alla pizzeria Freddy Fazbear's Pizza come guardiano notturno, essa non è una storia fedele al videogioco, bensì parla di un personaggio a parte, dal nome, storia e personalità diversa, non che degli altri guardiani si sappia molto. Questo giovane ragazzo si ritroverà per le mani una storia, una storia orribile che lo porterà ad addentrarsi nella storia che si cela, dentro la pizzeria Freddy Fazbear Pizza.

Durante una delle solite grigliate al numero 1327 di Los Angeles, in casa Toretto, un'esplosione squarcia la tranquillità della mattinata. Detonazioni di arma da fuoco e spari provenienti da non molto lontano incutono timore e preoccupazione in Dominic, Letty, Brian e tutti gli altri piloti di gare clandestine. All'improvviso quella che doveva essere una tranquilla giornata passata con la "Familia" si trasforma in un incubo in cui l'unico obbiettivo è sopravvivere.

Lei, Martina Stoessel.
Lui, Jorge Blanco.
Il destino lì farà incontrare ma saranno capaci di amarsi?

"Tu chi saresti scricciolo?" Domandò il ragazzo,strinsi le labbra e misi il mio braccio sotto quello di mio fratello,
"Justin,lei è Christine mia sorella." Disse Bryan mettendo una mano dietro la mia schiena facendomi avvinare piano a lui. "Christine,lui è Justin." Continuò poi,sorrisi appena e porsi la mano verso la sua.
"Piacere Justin" Sussurrai guardandolo negli occhi,lui fece un cenno con la testa e strinse la mia mano.
"Piacere mio,scricciolo."

-Non vi ho fatte chiamare solo per raccontarmi la storiella della vostra amica, ma perchè ora voi dovrete risolvere questo danno. Non posso permettermi altre perdite e sapete che cosa significa questo?
Le due ragazze rimasero in silenzio. Eccome se sapevano ciò che stava per succedere.
-Che dovete provvedere voi stesse a rimediare. Cercate una nuova ragazza, allenatela e rendetela come voi. Magari un po' più forte e sveglia della vostra amica, non vorrei che facesse la sua stessa fine, sapete... - ridacchiò.
-Okay.

Questa storia parla di una ragazza Martina a guardarla vi sembrerà una ragazza come tante ma non è così,essa è un angelo,una creatura pura e sincera. Martina non conosce la sua vera identità viene affidata dai suoi genitori a una famiglia terrestre,credendo che non fosse un angelo. Ma un'ombra malvagia e oscura incombe su questa "Angelica" ragazza,infatti un demone per vendetta è alla sua ricerca ,ed è pronto ad ucciderla,ma cosa succede se la vendetta diventasse amore?

-Facciamo un patto.- Disse dopo vari minuti di silenzio girandosi verso di me mentre abbottonava i suoi Jeans.
-Spara.- Risposi velocemente aggiustand0mi la mia canotta guardandolo tra un misto di confusione e curiosità.
-Solo sesso.- Corrugai le sopracciglia sentendolo e strinsi le labbra appoggiandomi con la schiena al muro portando le braccia al petto.
-Spiegati meglio Bieber.- Sbuffai seccata guardandolo dritto negli occhi,ricevetti un sorriso divertito e alzò poi le spalle.
-Solo sesso ho detto.- Ripeté e si avvicinò lentamente a me annuendo,si inumidì le labbra e poso la mano sotto al mio mento stringendolo appena. Scossi la testa e mi liberai dalla sua persa facendolo ridere -Jessica Banson, vuoi essere la mia amica di letto?- Concluse infine guardandomi con un sorrisino malizioso. Amica di letto? Non andiamo d’accordo,le uniche volte in cui non litighiamo e quando facciamo sesso. Forse non è neanche una cattiva idea,riuscirò con il tempo a non provare niente per lui? Non lo so, ecco cosa. Mi portai una mano fra i capelli e di impulso annuì,stupida testa!
-Nemici Bieber, nemici di letto.- Dissi infine prima di dargli una piccola spinta e uscire definitivamente dalla sua camera,”Che cazzo combini Jess!”.
In che cazzo di guaio mi sono cacciata? Dio mio.

Jennifer Grace Herondale è un'infermiera della marina, il cui cuore è legato da tutta la vita al pilota dell'areonautica Harry Edward Styles.
Ma tutto cambia con la seconda guerra mondiale.

Lydia battuta dall'intelligenza di Stiles.
Sherlock all'epoca di Re Artù.
Merlin pieno di sè.
Shakerate il tutto e otterrete questa fanfiction demenziale.

Lei, Ella. Una ragazza tranquilla, e si, volendo anche un po' impacciata. Si è trasferita a Bradford da poco.
Lui, Jacob. Un tipo apposto, solare, molto conosciuto in città. Ha tanti amici, è abbastanza 'popolare' a scuola.
Tra i due nascerà 'qualcosa' di insolito, particolare, agli occhi di alcuni anche sbagliato. Cosa? Non c'è un termine specifico per definire questo 'qualcosa'. Semplicemente è quel che è.

[Brevi pezzi di vita dei Pokémon del futuro dopo gli avvenimenti di "Una Speranza per il futuro"] (dal testo) Non avrei mai pensato che un giorno mi sarei trovata a scrivere un diario, ma ho avvertito una forte esigenza di farlo: ho bisogno di fare ordine nei miei pensieri, anche se pensavo che non ne avrei avuto il tempo. Tempo... questa parola ormai ha assunto tutto un altro significato per noi abitanti del futuro. Fino a poco tempo fa avremmo affermato che non la conoscevamo davvero, perché praticamente non esisteva: solo pochi mesi fa il nostro mondo, il mondo del futuro, era paralizzato, condannato a vivere in un'oscurità perpetua, senza sole, senza vita, e soprattutto senza un domani. Era praticamente impossibile vivere in un mondo del genere, e solo pochi coraggiosi riuscirono a cavarsela e a non farsi sopraffare dalla disperazione e dalla negatività che permeava quest'epoca; i meno fortunati ne furono contagiati, persero il senno e divennero malvagi, lottando non per puro istinto di sopravvivenza ma per perseverare il proprio essere, la propria essenza. Come quello che successe al nostro signore, Dialga, il Titano del Tempo.

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Grazie ad una role fatta con una mia amica , esce questa grandissima Stronzata.
Ci saranno piu capitoli a cazzo./?/
spero vi piaccia.
ci ho messo 3 anni.
Ringrazio anche Vincenzo che mi ha aiutata in varie cose...e mi ha fatto anche ridere. /?/
Ti voglio bene.
Ho fame.

“Vado io vicino al finestrino.” Esclamò Ariana battendo le mani come una bambina,risi e alzai gli occhi al cielo divertita. Mi spostai e la feci sedere raggiungendola subito dopo sedendomi di fianco a lei,mi stiracchiai e posai la testa al sediolino. Sbuffai quando sentì qualcuno picchiettare la mia spalla disturbando il mio momento di relax, mi girai e corrugai le sopracciglia trovandomi davanti un ragazzo,anche abbastanza carino. Era alto, non molto la giusta altezza, aveva i capelli di un biondo scuro alzati un una perfetta cresta. Gli occhi erano grandi ma non sapevo descrivere con precisione il loro colore,erano marroni con qualche sfumatura di verde,meravigliosi. Il naso era piccolo e leggermente all'insù mentre la sua bocca era piccola e carnosa. Mi ripresi dal mio stato di trans quando lo sentì parlare.
“Scusami? Questi sono i nostri sediolini.”
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Il biondo mi porse la mano, esitai qualche secondo prima di allungare la mia verso la sua e stringerla.
"Piacere,sono Justin. Il tuo nuovo vicino" Sorrise divertito guardandomi,mentre io ero rimasta nello shock più totale.

-Sta zitto Horan, ti prego. Sei l'irlandese più odioso che io abbia mai conosciuto!-
-Sta zitto Horan, ti prego. Sei l'irlandese più odioso che io abbia mai conosciuto!- ripetè lui facendole il verso.
Una storia iniziata con il piede sbagliato, chissà come si concluderà