Questa storia non è la fanfiction di un paring.
Questa storia non è un contentino fastfood per lettori bulimici che vogliono tutto e subito.
Questa è una storia che si costruisce con il tempo, con la crescita dei personaggi, con la loro evoluzione psicologica.
Questa storia non si concentra solo su un paio di soggetti, buttando giù situazioni inverosimili.
Questa storia abbraccia il romanzo APPROFONDENDO il percorso di alcuni personaggi (Sansa, Sandor e Petyr soprattutto) e modificando la parte finale, laddove i romanzi si sono interrotti.
Questa storia non è una fanfiction, è il romanzo del romanzo.
Non è un fuoco che brucia in fretta, ma una brace che logora nel profondo, fino alla fine.
Se siete stanchi dei soliti "what if" inverosimili, in cui i petsonaggi ragionano e agiscono come persone del 21 secolo, e volete qualcosa di solido, accurato, intrigante, realistico... siete nel posto giusto.

Passano gli anni, cambiano le generazioni, ma certe cose non cambiano mai come il fatto che è la bacchetta a scegliere il mago. Gerard Olivander, figlio del leggendario Garrick Olivander ha assunto la guida dell'attività di famiglia ed è pronto a vendere le sue bacchette ai maghi e alle streghe che si preparano a cominciare la loro istruzione.
Jon, Tyrion, Daenerys, Eddard e tutti gli altri personaggi del Trono di Spade entrano nella bottega alla ricerca dell'oggetto che diverrà il loro compagno inseparabile. Se siete curiosi di vedere quali bacchette li sceglieranno (e di saperne un po' di più sulle bacchette), non vi resta che entrare in negozio con loro.

Dal primo capitolo:
“Questo esperimento dovrebbe, si spera, provare la teoria del multiverso e io mi stavo chiedendo...Pensi che ci siano delle persone che sono destinate a stare insieme indipendentemente dall’universo in cui si trovano? Indipendentemente da quali percorsi le loro strade possano prendere?”
Coppie: Jaime/Brienne
Diverse storyline al prezzo di una! AU.

Questo racconto narra le vicende successive alla Battaglia delle Acque Nere e come avrei voluto si fossero svolte.
È una storia d'amore, quindi le dinamiche storiche parallele al libro/serie tv verranno solamente accennate.
Al momento della stesura le informazioni di cui dispongo provengono dalla serie tv 'Il Trono di Spade' e dal primo libro de 'Cronache del ghiaccio e del fuoco'.

«Speravi che ci fosse un cavaliere con la sua armatura scintillante ad aspettarti? Ser Loras Cagafiori o qualche altra fichetta del genere, vero? Beh, invece ti sei beccata questo.» indicò con la mano libera la parte destra del suo viso, quella orribilmente sfregiata. «Bello, vero?» sbraitò, ormai fuori controllo. I pensieri non lo tenevano più a bada, la mano stringeva il fazzoletto in un riflesso di cui si era ormai scordato.
Sansa finalmente riuscì ad intervenire.
«Non penso che mi farete del male. E non mi fate ribrezzo.» disse, con una sicurezza che poche volte l’aveva vista sfoggiare.

E se… Joffrey avesse sposato Sansa Stark? E se il Mastino avesse avuto un buon motivo per restare a corte?
Piccolo estratto:
*Il Mastino era furibondo, ma non poteva urlare, la sua voce era impetuosa e bassa. Si muoveva senza scopo nella stanza finché la regina parlò di nuovo. "Tu non vuoi farmi del male?" Si girò a guardarla e piombò di nuovo su di lei, afferrandole i polsi divorati dalle corde. "Ti ho legata io …, io!! Non chiamarmi Ser!! Mi hai chiamato Mastino stanotte, per la prima volta, mentre ti legavo e mi supplicavi! Io ti ho lasciata legata lì e ho ascoltato le tue urla di morte! Potevi essere già morta quando sono rientrato! Lo sembravi. Saresti morta perché sono un bravo Ser o un bravo cane?!" Era esploso.
Il tono della sua voce non era più controllato, parola dopo parola l'aveva spinta contro la spalliera bloccandola per i polsi, avvicinandosi.*
Ho iniziato a scrivere questa storia già da un paio d’anni senza nessuna pretesa, come piacere personale. Con il tempo l’ho resa qualcosa di più serio. Spero possa emozionare qualcuno di voi.
Vi auguro una buona lettura

Preda del Khal, prigioniera della notte.
La seta si lacera, le mani di Drogo la reclamano. Non c’è fuga. Non c’è scelta. Solo il peso del suo respiro contro la pelle, il fuoco di un destino che la consuma.
Ma i draghi non si piegano. Se lui vuole prenderla, dovrà bruciare con lei.