[(Età della innocenza)]
Quando tempo fa pubblicai questo, uno che assomigliava vagamente a un nonno premuroso disse: “Cara, spero proprio che non sia autobiografico”.
Un altro si dichiarò “trafitto” dal cognome citato: diceva di conoscere un Besozzi e che fosse stato per lui gli avrebbe riempito la casa di cactus.
Io pensavo a “L’età dell’innocenza” (il film, caso raro di film molto più bello del romanzo da cui è stato tratto), agli impercettibili tremiti di Daniel Day Lewis e di Michelle Pfeiffer quando soffocano le tempeste nel fondo del loro mare e cercano di navigare nella normalità. Ma il film è giusto una suggestione, e ho lasciato perdere l'Ottocento, tanto certe storie esistono sempre.