In fisica, il carico di rottura o forza di rottura è il limite, in termini di forza o sollecitazione esterna, oltre il quale un materiale risulta definitivamente inservibile dal punto di vista della resistenza. Oltre il quale, in poche parole, il materiale si rompe.
[...]
Così se adesso Suguru scende dalla metro e resta qui, lo amerà ancora un po’. Se adesso le porte si chiudono e non scende, allora mollerà il colpo.
[Questa storia nasce grazie all'iniziativa "Due ore quattro prompt" indetta sul forum Ferisce la penna]
[Questa storia è candidata agli Oscar della Penna 2025 indetti sul forum Ferisce più la penna.]

Cenerentola AU | SatoSugu
Dal testo:
I polsi di Geto sono appoggiati alle gambe e le dita della mano sinistra, che stavano accarezzando l’aria, si fanno immobili.
“Ti offro due strade: posso andarmene e piantarti qua da solo, o rimetterti a nuovo per il ballo.” Yuki alza un sopracciglio, poi viene in piedi. “Dicono che il principe sia un bel bocconcino.”
Lui spegne la sigaretta sulla panchina, ringrazia la notte che nasconde l’imbarazzo che gli colora il volto. “Non l’ho mai visto.”
“E vorresti?”
È un livello speciale, dev’essere accecante guardarlo. Se lo immagina luminoso come la luna dietro alla coda del serpente. Annuisce, è la prima volta che desidera così tanto qualcosa.

Satoru Gojo, in piedi poco distante da loro, parla con quello che è da poco diventato il nuovo preside. Ha appena fatto una battuta, non particolarmente divertente tra l'altro, ma anche questo è parte del meccanismo che scatta dentro di lui.

Era nervoso, ovvio che lo era, continuava a lanciare sguardi tra lui e il suo banco, chiedendosi in che modo avrebbe potuto formulare la domanda mentre sentiva il tempo sfuggirgli dalle mani.
Eppure, nel momento in cui Inumaki si alzò, Yuuta fece lo stesso, anche se con molto più nervosismo, e sputò quelle parole al meglio che gli venne in mente.
“Hai mai baciato qualcuno?”
[JJK - Yuuta/Inumaki]

6 Dicembre 2009
Suguru si sentiva inquieto quella sera. Malinconico addirittura.
Solitamente era in serate solitarie come quelle che ricercava il calore di un corpo. Uno qualsiasi per allietare le notti d’inverno come quella.
Ma non quella sera…

[COWT#14 Lande di Fandom | 6a e ultima Settimana - M2 cantastorie n.3 da "Build God, then we’ll talk" by Panic at the Disco, fill tra le 500 e le 5000 parole]
"Ma certi cedimenti non fanno la polvere. Certe fratture non hanno bisogno di colla o gesso, non fanno l’ematoma."

Scritta per il Pornfest#18, prompt: Junpei Yoshino/Yuuji Itadori – Netflix & Chill – What If? ambientata dopo i fatti che hanno coinvolto Junpei e la sua scuola, in uno scenario in cui questi sopravvive, con qualche ....edit, diciamo così.
In un momento di stasi, Yuji e Junpei si fanno confortare, prima dalla loro condivisa passione per il cinema, e poi dalla reciproca presenza. Cenni al bullismo e a problemi di salute mentale.

[kento nanami/shoko ieiri, 4029 parole, partecipa all'Italian P0rn Fest #18 - The Age of Coming]
! possibili spoiler seconda stagione !
Potrebbe mappare Nanami Kento per intero anche ad occhi chiusi di tutte le volte in cui lei lo ha salvato e ricucito, strappato alla morte riavvolgendo il nastro, riscrivendone la sorte. Se ora è cresciuto, è diverso, è perché lei glielo ha permesso, concesso. Il corpo umano è un edificio miracoloso, ma a Shoko quello dell’altro sembra meno misterioso, più suo, sembra appartenerle. Il capolavoro che lei non ha creato ma reso possibile.

Cosa aveva detto a Megumi, l'ultima volta che si erano allenati insieme?
"Morire per vincere e rischiare la morte per vincere sono due cose completamente diverse".
Ora quelle parole gli tornano in mente.
Non più solo un tentativo di impedire ad un ragazzino di sfoderare un'arma suicida alla prima difficoltà.
Ma vere, reali, vive.

“Mi piaci”
Un bacio.
Soffice, delicato come il battito d’ali di una farfalla.
“Di nuovo”
“Mi pia-“
“In russo, Satoru”
“Ты мне нравишься”
Un altro bacio, più lungo.
“Ti piace cosi tanto sentirmi parlare in russo?”
L’albino inclinò la testa di lato, sfiorando il naso del compagno con il proprio.
“Non sai quanto, Satoru”

Gojo è spaparanzato sul letto a scorrere i vari video di Tiktok mentre Geto è impegnato a guardare un programma True Crime.
Il corvino, per porre fine alle lamentele di Sartoru che sembra annoiarsi particolarmente, propone di andare al Luna Park, per poter passare una giornata alternativa assieme.
Quando è ora di tornare a casa, però, qualcosa non torna.
Le foto scattate assieme riportano una storia diversa.
// Oneshot pubblicata anche su Wattpad //

[Yu Haibara/Suguru Geto; menzioni di altri] Yu e Suguru condividono un momento di vicinanza, un attimo prima che la loro storia arrivi al suo capolinea. Ma c'è mai stato un tempo migliore in cui incontrarsi, c'è mai stato un tempo migliore?
Menzionate dipendenze e problemi di salute mentale.

#14stepstolove challenge - prompt: present. Un flash del punto a cui si trovano i due protagonisti un anno prima dei fatti di Shibuya, quando Nanami è tornato da poco in servizio e Shoko coglie quella sensazione orribilmente ambivalente che ci da' spesso tornare in contatto con qualcuno dopo un'interruzione, avere chiarissimi alcuni elementi e percepirne come estranei e un po' inquietanti altri.

Sartoru il suo caffè lo beve quasi sempre freddo.

[Gojo x Sukuna]
“Ho fatto un sogno questa notte” Sukuna alzò un sopracciglio, manifestando tutto il proprio scetticismo;
“E quindi?” Non riusciva a comprendere l’origine di quell’improvvisa felicità riflessa nello sguardo di Satoru.
“Vivevamo nel periodo Heian. Tu, io e il nostro piccolo fiore”
“Quando la smetterai di cullarti in queste sciocche fantasie?”
“Sognare è lecito” ed è tutto ciò che mi resta.
Il Re delle Maledizioni non riuscì a replicare.
“Allora?” Satoru lo fissò interdetto per una manciata di secondi
“Me lo vuoi raccontare?”
Satoru Gojo sogna un finale diverso per lui e Sukuna. Una nuova vita, un nuovo inizio.
[Questa storia partecipa alla challenge "Chi scrive a capodanno..." di Fanwriter.it!]