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Fragments
Questa Fic è nata per partecipare a un contest
indetto dal Leather &
Libraries da Claheaven e Anfimissi. Il contest
richiedeva di screare un storia che avesse come protagonisti i personaggi di una
delle seguenti autrici: Axia, Kysa, Claheaven, Anfimissi o Savannah. Le storie
sono state votate in forma anonima dagli utenti e le preime stre sono state
:
-
-
-
Vi segnalo inoltre la fic di Angela aka fata_dei_ghiacci a
mio parere divina dal titolo "Blazing
Hope"
Vorrei fare una breve introduzione a questa
fic. Innanzitutto spiegarne lo stile. Ho scritto in prima persona per
evidenziare i sentimenti dei personaggi, l’angoscia, l frustrazione, il dolore,
l’amore. Le frasi sono brevi, semplici, perché appunto si tratta di pensieri. Ho
preso in considerazione cinque personaggi differenti i Dalton : Caroline,
Ophelia, George, Edward e Chris. I loro pensieri si susseguono intermezzati da
strofe di canzoni che a mio parere caratterizzavano il personaggio, nonostante
questo non si tratta assolutamente di una song fic. I pensieri si succedono
senza una netta distinzione tra uno e l’altro, sta al lettore individuare il
personaggio narrante, non che sia difficile. Detto ciò buona
lettura.
You left without
saying goodbye Although I'm sure you tried You call the house from time to
time To make sure we're alive But you weren't there Right when I'm
needed you the most And now I dream about it how it's so bad, it's so
bad
Avevo solo sei anni quando il mio
cuore venne ridotto in mille minuscoli frammenti.
A quell’età nessun bambino
dovrebbe provare un dolore simile.
Continuo a ripetermelo da
anni.
Non riesco a capire il
perché.
Perché a me?
Ho amato mio padre più di ogni
altra cosa.
L’ho adorato.
Gli portavo il wishky alla sera
quando tornava a casa dopo essere scappato dai creditori.
Gli salivo sulle ginocchia e mi
facevo cullare.
Aveva un odore piacevole
quell’uomo.
Sapeva di pulito, di buono.
Mi piaceva quando mi scompigliava
teneramente i capelli con le sue mani che a quel tempo mi apparivano
gigantesche.
Si mi piaceva.
Passato.
Lui non c’è più.
Se ne è andato.
Ci ha abbandonati.
Mi ha abbandonata.
E’ sparito senza dire niente, lasciando la
disperazione più cupa dietro di sè.
Contavamo dunque così poco nella
sua vita?
Così poco che nemmeno ha deciso
di dirci perché se ne stava andando?
Ci ha traditi.
Ha tradito mamma, abbandonandola
in un mondo a lei estraneo con due figli
da crescere.
Ha tradito Chris che vedeva in
lui un modello da seguire.
E ha tradito me.
Tutto il mio mondo ruotava
intorno a lui.
Era il mio universo.
Era l’astro attorno al quale
ruotava tutta la nostra famiglia.
E quando se ne è andato è stato
come se il sole si fosse eclissato.
Avevamo bisogno di lui.
Ma non c’era.
Non c’è più stato.
Non ci sarà più.
Ed è questa la cosa che fa più
male.
Adesso non è altro che un ombra
nella mia vita, un’ombra che sarebbe stato meglio non fosse mai esistita.
In quel modo non avrei
sofferto.
Non avrei odiato.
Ma Edward Dalton non aveva mai
pensato ai sentimenti della sua famiglia quando aveva cambiato fazione.
Quando era diventato uno di
loro.
Gli era forse importato del
padre? O di sua moglie?
Come potevo io, che ero solo sua
figlia, pretendere che lui mi amasse.
Lo odio.
Odio lui e tutti gli altri
individui maschi di questa terra.
Non c’è mai stato nessun padre a
proteggermi.
A dirmi che sarebbe andato tutto
bene, a rendermi orgogliosa.
No, io non ho un padre.
Avrei preferito non averlo.
Lo odio.
Lo odio con tutta sé stessa.
E allora perché?
Perché sento di volere ancora
bene a quell’uomo?
In
learning you will teach And in teaching you will learn You'll find your
place beside the ones you love Oh, and all the things you dreamed
of The visions that you saw Well, the time is drawing near now It's
yours to claim in all
E’ stato lui a togliermi la
fiducia nel genere maschile.
Li odio tutti.
Stupidi.
Maiali.
Pensano solo a una cosa e una
sola cosa vogliono.
Sono disgustosi.
Vicius per primo.
Lo detesto.
Lo dovrei detestare con tutta me
stessa eppure…
Per lui è un gioco.
Sono uno stupido gioco.
Una sorta di scommessa con sé
stesso.
Era il mio primo bacio e lui me
l’ha rubato.
Me l’ha strappato con forza
sfondando tutte le mie difese.
Si è fatto violentemente largo
attraverso di esse portandomi via qualcosa che avevo gelosamente custodito a
lungo.
Lo odio.
Lo odio.
Ma la cosa che più di ha dato
fastidio e mi ha spaventato è stato il battito del suo cuore.
L’odore della sua pelle.
Il suo profumo.
Le sue parole.
Il suo sapore.
Il suo calore.
Ricordo ogni singola
cosa.
Così come ricordo che il mio
stupido cuore sembrava volere uscire dal petto.
Eppure mi ero ripromessa che
avrei odiato gli uomini per sempre.
Non mi sarei mai fidata di
loro.
Non che mi fidi di Hansberger sia
chiaro.
L’ho cercato per ore con lo
sguardo ala testa di porco.
Ore che sembravano interminabili.
E lui era già li e fissava
me.
Perché?
Perché devo credere in qualcosa
che so non esistere?
Eppure per un secondo in quel
bagno, prima di iniziare ad avere paura, ho sperato che la sua fosse
gelosia.
Mi chiama Caroline come faceva
mio padre e lo odio per questo.
Ma il mio nome pronunciato da lui
assume una sfumatura diversa.
Sembra quasi puro.
Perché lui ha ragione.
Il mio nome è la mia essenza
stessa.
Se lo pronuncia io scappo.
Scappo dietro una barriera di
dolore costruita in anni e anni di sofferenza.
Ich bin
verrückt nach dir
Le sue parole risuonano come
stilettate nella mia mente.
Mia Caroline ha detto.
Mi ha chiamata sua.
Ma io non sono sua.
Caroline è morta quando suo padre
se ne è andato.
Ora c’è solo Linnie.
Edward Dalton ha ucciso il mio
cuore e poi l’ha calpestato.
Derek Hansberger non è meglio di
lui.
Per questo devo odiarlo.
Per proteggermi.
Per non soffrire più.
Mi sono sbarazzata di mio padre
che mi aveva ferita.
Ora mi sbarazzo di te
Vicious.
Perché hai intaccato la barriera
che avevo eretto per proteggermi.
E l’hai fatto per la peggiore
delle ragioni esistenti.
Per amarmi.
L’amore è per gli sciocchi.
Per gli illusi e i sognatori.
Non esiste l’amore.
Ma solo un dolore immenso ed
eterno.
Non mi farò ferire più da
nessuno.
Per nessuno verserò lacrime.
Mai più soffrirò o amerò qualcun
altro.
Anche se continuo a sentire la
tua voce chiamare il mio nome.
Caroline, Carolne.
Lo sento.
E lui e lì ancora che mi
chiama.
Non Caroline, solo Linnie.
Caroline, Caroline.
Perché lo sento così chiaramente?
Perché la sua voce risuona nella
mia anima?
Nel mio cuore?
Caroline, Caroline.
Basta.
Basta.
Taci.
Sono qui dannazione.
And
I Just wish that I didn't feel Like there was something I missed And
I Take back all the things I said To make you feel like that And
I Just wish that I didn't feel Like there was something I missed And
I Take back all the things that I said to you
La verità è che non
ho mai smesso di credere.
Perché se non avessi
creduto la mia vita non avrebbe avuto alcun senso.
Edward era stato
l’unico vero amore di tutta la mia esistenza.
Per lui ho rinunciato
alla tranquillità di una vita normale per entrare a fare parte di un nuovo mondo
dove la magia è all’ordine del giorno.
Per lui ho rischiato
la vita più volte.
Per lui ho imparato
ad accettare tutte quelle stranezze che nella vita normale non si trovano.
Per lui ho accettato
di cambiare.
Perché lo amavo.
E lo amo ancora.
Non riesco a smettere
nemmeno di farlo.
Eppure lui è un
traditore.
Si schierato dalla
parte di quelli che uccidono le persone come me.
Come i suoi figli.
I nostri figli.
Persone con il sangue
spezzato, sporco, impuro.
Caroline non manca
mai di ricordarmelo.
Ma lo amo ancora.
E Dio mi perdoni per
questo.
Per questo non gli ho
concesso il divorzio.
Per tenerlo legato a
me.
Un sottile filo
indissolubile.
Una tenue speranza
per un futuro roseo.
Ma non mi faccio
troppe illusioni.
Anche se è così che
sembra.
Vado avanti.
Distrutta.
Morta e sepolta, mi
trovo in una vita che non è la mia, che non è la nostra.
Ho fatto tanto per
stare con lui.
Cosa ho ottenuto alla
fine?
Dolore.
Solo un profondo
dolore che non smetterà mai di uccidermi.
Perché io muoio.
Giorno e notte,
pensando a lui.
Pensando al
passato.
E se… E se… E se…
Ma nella vita i se
non risolvono nulla.
To
every broken heart in here Love was once a part, but now it's
disappeared She told me that it's all part of the choices that you
make Even when you think you're right You have to give to take
Che significato ha
l’amore se va infrangendosi sugli scogli come la spuma del mare?
Amore è dolore.
Amore è
disperazione.
Disperazione di chi
ha amato senza essere ricambiato.
Hai mai amato?
Hai mai deciso di
donare tutto te stesso a un’altra persona?
Il tuo cuore, la tua
anima, il tuo corpo.
Ogni cosa.
Disperazione è vedere
ciò che hai donato venire rifiutato.
Il tuo cuore si
spezza in mille piccoli frammenti di vetro che cadono a terra
sbriciolandosi.
La tua anima si
chiude in se stessa perché non riesce a trovare la forza di fidarsi degli
altri.
E tu sei
distrutta.
Distrutta dalla fine
di un sogno oramai morto.
Ma alla fine è per
questo che viviamo.
Per soffrire.
Perché nella
sofferenza troviamo una ragione di vita.
Nella sofferenza sta
il dolore ma anche la speranza.
La speranza che le
cose possano cambiare.
Che il dolore
cessi.
Che il cuore smetta
di bruciare come adesso.
Passerà.
E il tempo porterà
via con sé anche questa ennesima delusione.
La sofferenza, il
rancore, l’odio.
Le parole non dette
saranno ben presto dimenticate.
Le parole sussurrate
scivoleranno nell’oblio.
E io tornerò a
vivere.
Tornerò ad amare.
Guardo i miei figli e
mi chiedo se è questa la vita che voglio per loro.
Un esistenza vissuta
nel ricordo di un uomo che se ne è andato per sempre.
E dentro di me
conosco già la risposta.
Quello che mi manca è
il coraggio per ammetterlo.
Il coraggio per
ricominciare.
Per mettermi in gioco
di nuovo, dopo che per anni ho vissuto con lui, per lui, è difficile.
Non so più da che
parte incominciare.
Perché anche se
fisicamente dimostro vent’otto anni ne ho pur sempre una quarantina.
E l’unica cosa che
vorrei a questo punto della mia vita è lui.
Lui che non avrò
mai.
Ma in fondo gli
esseri umani vogliono sempre avere ciò che non possono avere.
So
close no matter how far Couldnt be much more from the heart Forever
trusting who we are And nothing else matters Never opened myself this
way Life is ours, we live it our way All these words I dont just
say And nothing else matters
Ci sono dei momenti della mia
vita che ricordo con maggiore densità di altri.
Tutti questi ricordi, così
intensi, così vividi, così dolorosi hanno un unico punto in comune.
Mio figlio.
Edward.
Ricordo che quando nacque non
voleva uscire dal ventre caldo e confortevole di sua madre.
Il travaglio durò quasi dieci
ore.
Quando infine si decise a uscire
e lo vidi per la prima volta capii che la mia vita sarebbe stata
indissolubilmente legata alla sua.
Quando Caroline, l’unica donna
abbia mai saputo scaldarmi il cuore morì, persi la voglia di vivere.
Desideravo soltanto l’oblio.
E mi sarei lasciato morire se non
fosse stato per lui.
Faceva di tutto per farsi
notare.
Si metteva nei guai.
Faceva a botte.
Giocava d’azzardo.
Ma mi faceva sentire vivo.
Dio solo sa quanto in realtà mi
divertissi a inseguirlo come un padre arrabbiato.
E in parte ero arrabbiato
davvero.
Mi faceva diventare pazzo.
Ma almeno mi ha impedito di
morire per il dolore.
Poi arrivò Ophelia.
Una babbana.
Un bel modo per mandare a quel
paese più di cinque secoli di sangue purissimo.
Imparai presto ad amarla.
Infondo Edward ha sempre fatto la
scelta giusta.
Aveva sempre fatto la scelta
giusta.
Ero così orgoglioso di lui quando
decise di diventare auror.
“Ho fatto un buon lavoro”
pensai.
“Forse sono un buon padre
dopotutto”.
Quanto mi sbagliavo.
Quanto dolore arrecò al mio cuore
questo giovane figlio.
Ero diventato nonno da pochi
anni.
Pensavo di avere trovato la pace che cercavo.
Ma la pace così come la felicità
è un sogno effimero, un utopia per illusi.
In un attimo la nostra realtà
crollò come un castello di carte per un soffio di vento.
Andò a sbriciolarsi, a
trasformarsi in sabbia.
Vidi dopo tanti anni di vita
tutte le mie certezze nuovamente infrante.
Vidi Ophelia disperarsi nella
cupa disperazione che segue l’abbandono.
Vidi Chris perdere la
speranza.
Vidi Caroline iniziare a
odiare.
Ma la cosa più dolora di tutte fu
vedere mio figlio andare via.
Tradire.
Abbandonarci.
Lo vidi diventare uno di quelli a
cui avevamo sempre dato la caccia.
L’ho perso per sempre.
Trust
I seek and I find in you Every day for us something new Open mind for a
different view And nothing else matters Never cared for what they
do Never cared for what they know But I know
E ora che vedo la fine della mia
vita farsi sempre più vicina lo vorrei accanto a me.
Non sarà l’erede dei Dalton.
Ci penserà Caroline.
Ma io l’ho perso e questa volta
per davvero.
Ho fatto i miei errori nella vita
e con Edward ho sbagliato più di una volta.
Non sono riuscito a
comprenderlo.
Morirò solo.
Ci sarà Ophelia accanto a me.
Ci sarà Caroline a tenermi la
mano.
Ci sarà Chris a sorridermi con
affetto.
Ma sarò solo.
Non ci sarà mio figlio.
Per lui ho lottato da
giovane.
Perché potesse vivere in un mondo
migliore.
Ho combattuto i mangiamorte per
anni.
Ho combattuto per la pace.
Ho combattuto perché mio figlio
potesse crescere in una di felicità e benessere.
E ora dopo tutti i miei sforzi
vedo il mio unico figlio con un tatuaggio nero sull’avambraccio.
Un tempo l’avrei ucciso.
Un tempo gli avrei dato la
caccia.
Ora sono solo un povero vecchio
stanco e non ho la forza di sopravvivere alla mia progenie.
Non voglio sopravvivere alla mia
progenie.
Agogno una pace che solo l’oblio
oramai può donarmi.
E so che non mi perdonerà mai per
questo.
In lui è ancora aperta una ferita
profonda come l’abisso.
La morte di sua madre.
E finché non riuscirà liberarsi
del dolore per quella morte non potrà mai accettare la mia.
It's not like you
didn't know that I said I love you and I swear I still do It must have
been so bad Cause living with me must have damn near killed you And this
is how you remind me Of what I really am This is how you remind me Of
what I really am
Il mio nome è famoso
tanto quello di Harry Potter o di Draco Malfoy.
Eppure a differenza
dei loro è nominato con disprezzo.
Quando la gente pensa
a me, e di solito cerca di non pensarci, lo fa con odio.
Rancore.
Riluttanza.
Ho fatto la mia
scelta e ora ne pago le conseguenza anche se il dolore resta sempre.
Il dolore è sempre
stato una costante nella mia vita, sin da quando ero bambino.
O meglio da quando la
donna attorno a cui gravitava il mio universo è morta.
Mia madre era tutto
per me.
Era vita.
Era calore.
Era amore.
Mio padre era sempre
immerso nel suo lavoro ma lei c’era sempre.
Ho dei ricordi
meravigliosi legati alla sua figura.
Aveva lunghi capelli
morbidi come seta.
Ricordo che quando mi
metteva a letto da piccolo mi solleticavano il volto.
Profumavano di
lavanda.
Amava i cavalli.
Andavamo spesso a
fare lunghe cavalcate insieme.
Poi a un tratto la
terra mi è crollata sotto i piedi.
Lei era morta,
morta.
Affogata nel lago di
Loochness.
Nemmeno il suo corpo
era stato ritrovato.
Nemmeno quello mi
rimaneva di lei.
Non mi era rimasto
neanche un corpo da piangere.
Cercai in mio padre
un aiuto.
Un appoggio.
Non lo trovai.
Era troppo preso dal
suo dolore per accorgersi del mio.
A quel tempo non
riuscivo a capire perché non si accorgeva di me.
Ero suo figlio.
Ora, ora che amo
anche io, riesco finalmente a comprendere.
Ma allora ero solo un
bambino che vedeva il padre sprofondare nell’abisso della dimenticanza.
Vedevo mio padre
morire davanti ai miei occhi.
Feci l’unica cosa che
potevo fare.
Cambiai.
Diventai rissoso e
violento.
Scoprii le gioie del
sesso e cercai in esso un calore materno che non riuscii a trovare per lungo
tempo.
Mi facevo notare dai
professori.
Giocavo
d’azzardo.
Scommettevo e
perdevo.
E mio padre mi veniva
puntualmente a ripescare per farmi una sana lavata di capo.
Era arrabbiato,
furioso ma era vivo.
Intravidi una
salvezza quando incontrai Ophelia.
Per sette anni vissi
in un sogno.
Una fantastica
illusione chiamata matrimonio.
Solo dopo capii di
essermi fregato da solo.
Essere legati così
profondamente a una persona.
Dipendere in tutto e
per tutto da essa.
E’ una debolezza che
un uomo che passa la vita lottando non può permettersi.
Per questo me ne sono
andato.
Per salvarla.
Babbana di nascita
sarebbe stata un obiettivo sicuro per quegli stronzi tatuati.
Già e se le fosse
successo qualcosa, una qualsiasi cosa, sarei morto.
Ho Caroline, ho
Chris, loro mi sarebbero rimasti.
Ma io non sarei
rimasto per loro.
Nulla mia avrebbe
distolto dal mio dolore.
Solo la morte.
E la vendetta.
Non ho tradito.
Mai, quello mai.
Ho abbandonato,
ingannato, lasciato indietro.
Ma non tradito.
E ora quello che
rimane della mia vita è una fede, un matrimonio celato dietro una separazione
mai avvenuta.
E due figli.
Caroline, la luce dei
miei occhi.
Più Slytherin che
Gryffindor, come me in fondo.
Una serpe che mi
odia, con tutta se stessa.
E Chris.
Lui non mi odia.
Ha preferito dimenticare.
Dimenticare di avere un padre è molto più semplice
che cercare di capirlo.
Lo so bene.
E li capisco.
Anche se il dolore è
indescrivibile.
My own land has
closed it’s gates on me
All alone in world,
it’s scaring me
I am here to prove
you wrong
I’m accused for
something a I live for
In my dreamland,
therse’s some who understands
A frindly soul
trusting life in my hands
A
friendly soul, trusting life in my hands
Come un naufrago
attendo di sprofondare.
Di essere trascinato
lentamente dalla corrente del fiume dell’oblio.
Perché è questo che
cerco disperatamente.
La dimenticanza.
L’oblio.
Il riposo eterno.
Stronzate.
La verità è che non
sono meno sognatore degli altri.
Vorrei che tornasse
la pace.
Vorrei tornare a
sorridere come la prima volta sulla panchina di Gryffindor del campo di
Quidditch quando avevo 17 anni.
Vorrei abbracciare
Ophelia e amarla come il primo giorno.
Vorrei che Caroline
mi chiamasse papà e non Eddie.
Vorrei che Chris mi
aspettasse a casa col sorriso sulle labbra come quando era piccolo e credeva
ancora in babbo natale.
Vorrei che Hermione
non rischiasse la sua vita tutti i giorni per me.
Vorrei che questa
sfottuta guerra finisse.
Illusioni.
Stramaledetti
castelli di carta.
L’unica cosa che
rimane solida è lei.
Mai avrei creduto che
sarebbe durata così a lungo la nostra amicizia.
“Quando capirà chi
sei realmente se ne andrà anche lei” mi ero detto.
Sbagliavo.
Lei è ancora qui.
Ah Hermione.
Dolce Hermione,
sempre fiera, sempre presente, sempre combattiva.
Più agguerrità di un
leone.
Il coraggio di una
Gryffindor, l’intelligenza di un Ravenclaw e un anima da Slytherin.
Hermione rimane
tutt’ora la regina dei Grifoni.
E la mia unica
amica.
L’unico appiglio che
mi rimane per non impazzire.
E scusate se è
poco.
Quando questa guerra
finirà saranno in tre a sapere la verità.
Duncan che nella sua
imbecillità vuole affidarmi un peso che mi rifiuto di accettare.
Hermione che, se ne
uscirà, sarà devastata quanto me.
E Tom, il figlio del
Lord Oscuro, vincolato a me da un incanto Fidelio.
Chissà forse otterrò
qualcosa.
O forse ho messo in
gioco la mia vita per anni per nulla.
Onestamente non sono
sicuro che ne uscirò mai.
Sento le acque del
fiume dell’oblio che mi lambiscono le caviglie.
Sono più vicine di
quanto avrei mai pensato.
Un giorno tutto
questo finirà.
E chissà se allora
sarò ricordato come un traditore o come un eroe.
Though there's no
one there to guide you No one to take your hand But with faith and
understanding You will journey from boy to man Son of Man, look to the
sky Lift your spirit, set it free Some day you'll walk tall with
pride Son of Man, a man in time you'll be
Ho smesso di sperare da molto
tempo.
Un volta credevo possibile che
mio padre tornasse.
Che si ricordasse della sua
famiglia.
Dei suoi figli.
Di me.
Così per natale, per pasqua, per
il mio compleanno, quello di Linnie, di mia madre mi aspettavo di vederlo
arrivare sorridente con un regalo sotto braccio.
Non è mai successo.
Mio padre non era più
tornato.
E col tempo ho smesso di
preoccuparmi.
Ho imparato che se non ti aspetti
che lui arrivi per il tuo compleanno non sei dispiaciuto quando non c’è.
Se non ti aspetti un regalo per
natale o per pasqua non sei deluso di non averlo.
Se non pretendi dell’affetto non
sei ferito nel non riceverlo.
Meno ti aspetti meno rimani
ferito.
E’ questo che ho imparato.
E’ questo che mi ha insegnato mio
padre.
A non credere in nulla.
Soprattutto a non credere il
lui.
Ho imparato a non aspettarlo
più.
A dimenticare di avere avuto un
padre.
A seppellire il dolore
nell’oblio.
Ho imparato questo e poco
altro.
So giocare a poker e vincere da
quando avevo tre anni.
So fare dieci diversi tipi di
drink e potrei fare il barman a vita.
So parlare con gli animali.
Ma questo non me l’ha certo
insegnato mio padre.
Nella mia vita ho capito che ci
sono due costanti universalmente valide.
1° Non è vero che l’uomo non può
vivere senza legami.
2° Non fidarti mai di nessuno o
verrai fregato.
Più che altro verrai ferito.
Lo so bene.
L’ho provato sulla mia pelle.
Per questo non sarò mai un buon
padre.
Non ne ho mai avuto uno.
Esempi da seguire?
Chi? Harry? Draco?
No, non posso certo definirli
padri.
Harry è il modello di Lucas.
Il suo eroe.
E Draco è l’universo di
Glory.
Li ammiro.
Li stimo.
Ma non saranno mai un padre per
me.
Eddie lo è stato per i primi otto
anni della mia vita.
Poi ha distrutto il mio
mondo.
Ho visto mia madre cadere nella
disperazione più cupa per colpa sua.
Ho visto mia sorella odiare tutti
gli uomini per paura di venire ferita di nuovo.
Avrei potuto odiare anche io.
Ma non ne valeva la pena.
No, non vale la pensa odiare un
padre inesistente.
Molto meglio fingere di non
averlo mai avuto.
Attenzione:
Questa fic è stata prima dell'uscita del capitolo 19.
Le canzoni usate sono:
- Too Bad - Nickleback
- Son Of Man - Phil Collins - Tarzan OST
- My December - Linkin Park
- Last Train Home - Lost Prophets
- Nothing Else Matters - Metallica
- How you remind me - Nickleback
Caroline Dalton, Ophelia Dalton, Edward Dalton, George Dalton e Christopher
Dalton sono di proprietà di Kya e Axia!
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