Harry Botter e la Lapislazzula Ancestrale

di Pro and Pad_production
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il marmocchio che è sopravvissuto ***
Capitolo 2: *** Vetri che scompaiono ***
Capitolo 3: *** Il Principe degli Stronzi ***
Capitolo 4: *** La Tinozza Incantata ***
Capitolo 5: *** Ladron Alley-prima parte ***
Capitolo 6: *** Ladron Alley-seconda parte ***
Capitolo 7: *** L'Espresso di Yogurts ***
Capitolo 8: *** Il Cappello delle Minchiate ***
Capitolo 9: *** Il Maestro degli Intrugli ***
Capitolo 10: *** Le botte di mezzanotte ***
Capitolo 11: *** Halloween ***
Capitolo 12: *** Il Chicken ***
Capitolo 13: *** Lo Specchio delle Burle- prima parte ***
Capitolo 14: *** Lo Specchio delle Burle- seconda parte ***
Capitolo 15: *** Nicholas Flambé ***
Capitolo 16: *** Perverso, bruco Brucoso di Svervegia ***
Capitolo 17: *** La Foresta Illegale ***
Capitolo 18: *** La cantina ***
Capitolo 19: *** L'uomo dalla faccia come il culo ***



Capitolo 1
*** Il marmocchio che è sopravvissuto ***




C'era una volta un vecchietto dalla lunga barba argentata che si aggirava per le strade del quartiere Little Piggy alle quattro di mattina, con un Tom Tom in mano, alla ricerca di una gelateria aperta.
« Sembra proprio che questi Babbei non abbiano gelaterie aperte a quest'ora... » disse il vecchietto tra sé e sé. Ad un tratto, svoltato l'angolo, si ritrovò faccia a faccia con il volto incazzoso della professoressa Misnerva Domani. I suoi occhi emanavano scintille.
« Solenteee! Cosa diamine ci fa in piena notte in questo quartiere Babbeo? E... questo aggeggio cos'è? ».
Solente rispose con aria vagamente divertita. « Mi sono dato appuntamento con Barbeus Hagrid per prenderci un ghiacciolo, ma a quanto pare questi Babbei sono tutti a dormire! E quello che tu chiami aggeggio è un Tom Tom. L'ho appena rubato da un'auto Babbea parcheggiata dietro l'angolo. È come una cartina... ». Misnerva lo ascoltava attentamente e ad ogni parola era lì lì per esplodere.
"Quanta imprudenza, quanta stupidità.." pensava tremante di rabbia. Tuttavia, Solente ridacchiava. Era riuscito nel suo intento: far incazzare Misnerva Domani non era un'impresa ardua, dal momento che svalvolava per qualsiasi pretesto, ma come ci riusciva lui ci riuscivano in pochi. E proprio mentre Misnerva era sul punto di scapocciare, si udì un rombo lontano, forte quanto il ruggito di un drago. Ed ecco che tra le nuvole cominciarono a disegnarsi i contorni di una sagoma scura che, man mano che si avvicinava, prendeva bene forma. Era Barbeus Hagrid a cavallo di un triciclo celestino e giallo. Dopo un atterraggio un po’ sbilenco smontò dal triciclo e salutò i due.
« Sera Solente! Misnerva. Allora, ci sono gelaterie aperte?».
Era alto tre volte una persona normale e aveva un capoccione enorme e cespuglioso dal quale si potevano scorgere a malapena gli occhi.
« A quanto pare no Barbeus, ma dimmi... è un triciclo ? »
« Cosa, quello?» disse Hagrid indicando il triciclo parcheggiato sul marciapiede. « Me lo ha prestato il giovane Sirius..»
« Chi?» chiesero Misnerva e Solente all'unisono.
« Sirius... Sirius Black! »
« Chi ?! »
« Quello lì... L'amico di Botter... Fattiunarisata Black! »
« Aaaah, Fattiunarisata! ».
Poi Misnerva chiese « E perché fa tutto quel rumore se funziona a pedali? »
E Barbeus, orgoglioso di sé, disse gonfiando il petto « Il rumore non proveniva dal triciclo. Ero io. Ho mangiato un po’ pesante venendo qui... ».
Misnerva era proprio schifata da questa rivelazione, al contrario di Solente che ne sembrava deliziato. A quanto pareva il suo hobby, piuttosto insolito, era quello di imbottigliare le scoregge.
« Quasi mi dimenticavo » disse improvvisamente Barbeus « Fattiunarisata mi ha lasciato questo » e mostrò ai due un ammasso di coperte che aveva dentro una tasca del suo pesante capotto.
« Che cos'è? » chiese Solente guardando tra le coperte.
« Non saprei » proferì Hagrid « Ma sembrava felice di liberarsene ».
E, con sorpresa di Misnerva, tra le coperte sbucò fuori una testolina con pochi capelli. Era un bambino che dormiva e sulla fronte aveva una cicatrice, sembrava una y tra parentesi .
Vedendola Hagrid disse «Ma cosa ha in fronte... è un culo! ». 
« No, Hagrid è una Y tra parentesi »disse Misnerva acida. Hagrid invece non riusciva a capire cosa volesse dire Misnerva, dal momento che non sapeva né leggere e né scrivere e pensò tra se "Sarà... ma a me sembra proprio un culo..." e poi annunciò « Questo è il figlio dei Botter! »
« Proprio così Hagrid... i suoi genitori sono stati uccisi da Lord Alzheimer » proferì Solente e, solo ad udire il suo nome, Hagrid e Misnerva sussultarono dallo spavento.
« La notizia sta girando in tutto il mondo magico. Dopo lo scontro con il piccolo Botter il signore Oscuro è caduto, le cause di come sia successo sono ancora un mistero » disse Solente con un fare mistico, degno di una tragedia teatrale.
« Ecco perché volano tantissimi gufi » disse Hagrid « Ho urtato uno stormo intero venendo qui... non potete capire che scena ..avevo tutti gufetti spiaccicati addosso... ».
« E dunque cosa facciamo?! » a Misnerva cominciavano a fumare le orecchie.
« Ora... » continuò Solente « Dobbiamo portarlo dai suoi parenti ».
« E come facciamo a trovare i suoi parenti? » ormai il fumo gli spruzzava anche dalle narici « SONO LE QUATTRO DI MATTINA E NON CE LA FACCIO PIÙ! E IO CHE STO ANCORA QUI A SENTIRE QUESTO VECCHIO PAZZO E QUESTO BUZZURO PUZZOLENTE E SCUREG... ».
Ma Misnerva non riuscì mai a finire la frase, perché a quel punto si udì un tuono e poi tutto si fece buio.
« Barbeus! Che tempismo! Ti sei superato, amico mio » disse Solente divertito davanti al corpo di Misnerva disteso a terra e privo di sensi. « Se non fossi intervenuto avrebbe fatto una sfuriata tale da svegliare tutti » e poi con ammirazione « Posso imbottigliarne un po’? »
« Certo, faccia pure » disse Hagrid con orgoglio « Spero solo che non sia morta... mi stava proprio dietro! ».
E mentre Solente recuperava una provetta di vetro da sotto la sua barba, gli alberi accanto a loro cominciarono a seccarsi e ad afflosciarsi.
« Ed ora che Misnerva è sistemata, liberiamoci del marmocchio! I Trippley sono i suoi unici parenti e se il Tom Tom non mi inganna dovrebbero abitare proprio qui dietro ». Sistemarono bene Misnerva dietro ai bidoni della mondezza e si avviarono per la stradina. Una volta di fronte alla casa dei Trippley, Solente scarabocchiò una lettera indirizzata a loro, l'appiccicò in fronte al piccolo Botter e fece per andarsene.
Era ormai l'alba e tra poco le gelaterie sarebbero state aperte. Sia Solente che Hagrid erano soddisfatti del loro lavoro ed un bel gelato era proprio una gustosa ricompensa. Stava pensando a Misnerva e alla faccia furiosa che avrebbe fatto al suo risveglio, quando Hagrid lo distrasse dai suoi pensieri.
« Professor Solente.., ma cosa ha scritto sulla lettera ai Trippley? »
« Be',ho scritto... SCEMO CHI LEGGE! Pensavo fosse divertente » disse sorridente.
Hagrid, profondamente ammirato, pensò che Solente fosse proprio il miglior mago di tutti i tempi.




Note delle autrici:
 
Bene, questo è il primo capitolo! Spero vi sia piaciuto :)
Sì, comunque ci tengo a specificare un paio di cose.
Spara Padfoot.
Vorrei fare un ringraziamento speciale a te Prongs, per aver scritto il capitolo. È vero che abbiamo lavorato insieme, ma diciamo che la maggior parte del lavoro su questo capitolo è stato fatto da Prongs. Io ho inventato alcuni dei nomi e qualche trovata e ho revisionato il tutto.
 
*Prongs si inchina*
 
Grazie, grazie! Quindi per eventuali errori di grammatica, sintassi e battitura prendetevela pure con Padfoot!
Grrrrazie, Prongs -.-
Di niente! Bene, per oggi è tutto! Ci vediamo la prossima settimana con il capitolo 2!
A presto!
 
Fatto il misfatto! ;)


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Capitolo 2
*** Vetri che scompaiono ***


Erano passati dieci anni da quella mattina in cui i Trippley, affacciandosi alla porta, trovarono la lettera con su scritto "SCEMO CHI LEGGE" sulla fronte del piccolo marmocchio. La questione (sia della lettera che del nanerottolo) fu dura da digerire. Mai, e ripeto MAI, era stato fatto a loro un simile affronto! Escluso quel giorno in cui il signor Tricheco Trippley fu vittima di uno spiacevole incidente. Era proprietario della D.G.P. (Ditta Gonfiamento Pneumatici). Si racconta che il suo aspetto tondeggiante fosse dovuto ad un incidente sul lavoro. La gente mormorava che, mentre era chino nell'intento di raccogliere una chiave inglese, un operaio della sua ditta scambiò il suo culo per una valvola di gonfiaggio e... il resto lo potete immaginare da voi! 
Ora il suo aspetto era quello di un enorme ammasso gelatinoso dal quale si distinguevano solo i baffi, simili ad una spazzola per scarpe. Fu un periodo difficile per tutta la famiglia, ormai aveva perso la sua autostima, ma quando nacque suo figlio e vide che sembrava un balenottero in sovrappeso... be', tornò ad essere l'uomo arrogante e sicuro di sé di un tempo.
Tutto sembrava ritornato alla normalità e la famiglia viveva in completa armonia, fino all'arrivo del piccolo Botter, che scombinò tutto dal momento che dovettero far fronte alla sua logorraggine: parlava in continuazione e raramente dalla sua bocca usciva qualche discorso sensato. Parlava così tanto che era capace di far rimbambire qualunque persona. Bacon Trippley, infatti, affermava sempre che il vociferare del ragazzo fosse fastidioso quanto la conseguenza di un brunch a base di fagioli.
Il fatto era che non potevano lasciarlo a nessuno visto che nessuno del quartiere voleva prendersene cura nemmeno per un pomeriggio, questo da quando la vicina, che gli abitava affianco, denunciò la famiglia Trippley per danni alla sua salute solo per un'ora passata in compagnia del piccolo Botter.
Comunque niente poteva sciupare quella giornata, nemmeno il parlare continuo di Harry, perché quel giorno era il compleanno di Dugongo (il giorno più importante di tutto l’anno anche più importante del Natale). Dunque per l'occasione era solito fare qualcosa di speciale e quel giorno sarebbero andati a fare una gita allo zoo e per la "felicità" della famiglia Trippley dovevano portarsi dietro anche Harry. Quella mattina Harry si svegliò nella sua stanza, in realtà uno sgabuzzino e, dopo aver inforcato gli occhiali ciecandosi ripetutamente un occhio, scese dal letto e andò a preparare la colazione - che consisteva in un pentolone di fagioli, un fagiano di trenta chili, un rinoceronte in salmì proveniente dalle savane africane - per l' intera famiglia (in particolare per il piccolo e mastodontico Dugongo che era nel pieno della crescita). Dovevano mangiare molto perché era tradizione della famiglia radunarsi a fine giornata e fare una bella cacata di gruppo e il migliore sarebbe stato incoronato "Principe degli Stronzi", titolo che finora era spettato a Dugongo per ben undici anni consecutivi.
Per questo non facevano mangiare molto Harry: nonostante fosse piccolo quanto il braccio di suo cugino, a stomaco pieno riusciva a cacare come un orso bianco appena tornato dal letargo e per un anno quasi non vinse la gara.
Comunque, dopo il sobrio pasto, erano tutti in partenza, pronti a raggiungere lo zoo. Harry era emozionatissimo poiché non era stato mai in nessun posto e, per paura di far arrabbiare i suoi zii, non disse nemmeno una parola, anche perché gli era stato categoricamente proibito. Per questo motivo si chiuse in un religioso, ma felice, silenzio. Una volta arrivati cominciarono a guardare le gabbie degli animali dove Dugongo si fermava continuamente leccandosi i baffi (erano passale 2 ore dalla colazione, ormai digerita, e il suo stomaco cominciava a reclamare cibo); ma fu quando si trovarono davanti alle teche dei serpenti che avvenne qualcosa di strano. Mentre la famiglia Trippley superava il rettilario, Harry si fermò di scatto rimanendo indietro. Fino a quel momento non aveva detto ancora una parola e questo era contro la sua natura. Doveva parlare, ormai la sua faccia stava diventando violetta. Allora disse gridando la prima cosa che gli passò nella mente, anche se in quel contesto non aveva minimamente senso.

« IOMICHIAMOHARRYBOTTER » disse tutto d’un fiato per paura di non essere sentito dai Trippley, ormai nella sala accanto.
Fu proprio allora che Harry sentì una vocina sibilante rispondergli « Esssti cazzi! ».
Non poteva credere alle sue orecchie: un serpente della vetrina vicina gli aveva risposto.
No! Non poteva essere vero… sicuramente era tutto frutto della sua immaginazione. Comunque la sua logorraggine prese il sopravvento e allora provò a chiedere al Boa Constrictor dietro il vetro:
« Sei stato tu a parlare? ».
« No! È stata tua nonna » disse il serpente terribilmente irritato dalla presenza di Harry. Ma Harry non vi badò e continuò a parlare imperterrito.
« Io non ho mai conosciuto mia nonna... a dire la verità nemmeno i miei genitori... sono morti quando ero molto piccolo e i miei zii non ne vogliono parlare... la scorsa estate ho provato a chiederglielo, ma è stato tutto inutile: mia zia Petonia dice che non le devo rompere i cogl... ».
Il serpente ormai non ne poteva più e gli rispose « Senti ragazzino, non me ne frega niente della tua schifosa vita. Guarda la mia: sono rinchiuso qui in questa gabbia da quando sono nato e ho tanti di quei problemi che non ho proprio voglia di stare a sentire le tue cretinate! ».
Improvvisamente ad Harry si strinse il cuore. Il serpente era come lui. Anche lui si sentiva in prigione, proprio come il serpente. Rinchiuso in una gabbia di vetro. Fu allora che desiderò con tutto il cuore che il vetro sparisse e che il serpente fosse libero. E così, come per magia, il vetro scomparve e il Boa fu finalmente libero. Il serpente si era appena reso conto della sua libertà, ma quest'attimo durò meno di un petosecondo. Intanto che Harry rivolgeva uno sguardo incoraggiante al Boa, suo cugino Dugongo si accorse dell' accaduto e, con uno scatto da far invidia ad un ghepardo (il che andava contro le leggi della fisica considerando la sua mastodontica massa), si precipitò sul serpente ingoiandolo tutto intero. Dugongo era lì disteso con la faccia paffuta, soddisfatto del suo pasto e dallo suo stomaco a Harry parve di udire un sibilo:
« Harry Botter... la prossima volta che vuoi fare un favore a qualcuno... fatti i cazzi tuoi! ».


PS:Prima vittima di Harry Botter



Note delle autrici:


Eccoci di nuovo qui!
Visto come siamo state puntuali?
Come prima cosa vogliamo ringraziare tutti quelli che hanno recensito e tutte le persone che hanno letto la nostra storia! :))))
Ci ha fatto davvero piacere vedere che la nostra storia abbia questo successo! Ringraziamo di cuore anche le persone che non hanno recensito e hanno solo letto!
Come fai a sapere che hanno letto la storia? O_o
Bé, con tutte le visualizzazione che abbiamo avuto qualcuno l’avrà pur letta!
Si, sempre se non sono scappati leggendo la prima riga xD
Dai, siamo ottimiste. E voi visualizzatori non siate timidi: lasciate pure un commento, non mordiamo mica!
Uhm..su di te non ci giurerei!
Ehi! u_u
Però Pad ha ragione: se ci lasciate un commentino saremo davvero felici!
Bene, ora parliamo di cose serie.
Si, dell’evidente schifezza di questo capitolo.
Ma dai, non è così male, Prongs!
Non è all’altezza del primo..ç_ç
E’ vero, ma come mi hai sempre ripetuto, non è facile rendere ancora più comici i Dursley. Sono già comici di loro!
Però vi promettiamo che con i prossimi capitoli ci faremo perdonare! *-*
Aspettate che il piccolo Harry arrivi ad Hogwarts: lì si che ci sarà da divertirsi xD
Penso che abbiamo detto tutto. Speriamo solo di non perdere i nostri pochi fan!
Vi prego non ci abbandonate T^T
 
*Padfoot scodinzola e abbassa le orecchie*
 
Allora vi salutiamo! Ci vediamo la prossima settimana con il capitolo tre!
E recensite!
Lo abbiamo già detto prima, non essere insistente!
Magari con tutte queste chiacchiere se lo sono scordato! u_u
Alla prossima!
 
Fatto il misfatto!


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Capitolo 3
*** Il Principe degli Stronzi ***


La famiglia Trippley era proprio arrabbiata. Dopo che Dugongo aveva ingoiato il serpente, avevano dovuto sorbirsi la sfuriata del responsabile dello zoo che, ovviamente, li aveva cacciati via. Ancora non riuscivano a spiegarsi come fosse potuto accadere, ma la colpa ricadde tutta su di Harry. Anche se il piccolo Botter continuava a dire che lui non aveva fatto niente, i suoi zii continuavano a guardarlo come se avessero davanti un ladro bugiardo e continuavano a giustificare Dugongo dicendo che, se Harry non avesse fatto sparire il vetro, Dugongo non sarebbe stato tentato di ingoiare il serpente. Sgridarono Harry e gli promisero di metterlo ai lavori forzati una volta tornati a casa.
Comunque la giornata non era ancora finita e, per non rovinare la festa al loro figliolo, lo portarono a visitare il reparto preistorico appena fuori dallo zoo. Almeno lì, tra mammut impagliati e statue di cera di uomini di Neanderthal a grandezza naturale, l'appetito di Dugongo non sarebbe stato tentato.
Harry era proprio triste: era dispiaciuto per la fine del povero boa e non osava pensare a quello che gli sarebbe aspettato una volta tornato a casa. Poi il vocione da tricheco di suo zio lo distrasse dai suoi pensieri.
Si trovavano di fronte alla statua di quello che sembrava un uomo preistorico. Era ricoperto di peli ovunque, persino sul viso aveva un’ispida barba che sembrava un tutt’uno con il cespuglio di capelli ed era alto almeno tre metri. Erano tutti radunati lì attorno e Zio Bacon cominciò con tono di chi la sa lunga.
« Vedete come eravamo prima? Brutti e pelosi! Sissignore, l’evoluzione devo dire ha fatto il suo corso e guarda che bel risultato »disse gonfiando il petto e lanciando uno sguardo orgoglioso al figlio
« Certo non tutte le ciambelle escono col buco »aggiunse poi, guardando di traverso Harry con aria superba.
« Bè, a giudicare dal tuo di aspetto sembrerebbe proprio che tutte le ciambelle del mondo, con buco o senza, te le sei divorate ».
Harry non poteva crederci “anche la statua adesso parla!” e, se la mente non lo ingannava, gli era parso che il gigante peloso gli avesse anche fatto l’occhiolino. No, ora basta! Prima il boa e poi questo! Allora stava diventando davvero matto. Ma non osò farne parola. Anche perché i Trippley, troppo impegnati ad ascoltare il discorso di Zio Bacon, sembravano non essersi accorti di nulla. Allora Harry continuò a fissare la statua .
«Guardate lo sguardo vitreo di questo scimmione troppo cresciuto ! »disse zio Bacon, mentre ad Harry parve udire come un boato lontano di sottofondo.
«Infatti non ha la faccia molto sveglia » convenne zia Petonia che continuava a guardare la statua con disprezzo, mentre zio Bacon continuava  « Altro che sveglia … con quel faccione costipato.. ».
« EH, NO! ORA BASTA!!!»tuonò quella che fino a qualche secondo fa sembrava una statua, ma che evidentemente non poteva esserlo dal momento che si avvicinava con fare minaccioso verso la famiglia Trippley. Zio Bacon era sbiancato e cominciò ad essiccarsi come una prugnetta al sole. Dugongo,invece, aveva l’aria di essersela fatta nei jeans, mentre Zia Petonia emetteva strilletti impauriti.
« MI CI SI PUO’ DARE DELLO STUPIDO E DELLO SCIMMIONE!!! MA DELLO STITICO
MAI !!»disse agitando un ditone minaccioso verso Zio Bacon, ormai più bianco della mozzarella.
« Tu chi sei?»chiese Harry non riuscendo a frenare la sua natura logorroica.
« Io »disse l’omone « mi chiamo Barbeus Hagrid e sono il caccia guardia … o il cardia guarcia ... il gardia sguargia… vabbè qualcosa del genere, della scuola di Magia e Fattucchieria di Yogurts!».
« Ah, davvero?»chiese Harry con sorpresa « Io invece sono Har…».
« Io lo so chi sei ! Tu sei Harry Botter!»disse Barbeus con grande sorpresa di Harry « e so che sei anche un mago ».
« Un cosa?!»chiese Harry ancora più incredulo.
« Un mago, anzi direi proprio un mago col BOTTER!»disse ridacchiando. Harry non sapeva se credergli oppure no. Come poteva essere un mago?
« Tieni!»disse il gigante porgendogli una lettera « Mi è stato incaricato di portarti questa ».
Harry l’aprì e lesse quello che c’era scritto in eleganti lettere rosa shocking:
SCUOLA DI MAGIA E FATTUCCHIERIA DI YOGURTS
Direttore: Alba Solente
(Ordine dei Barboni, Prima Classe, Gran Scorreggione, Mago da Strapazzo, Supremo Pezzo Grosso, Confed. Internaz. dei Peti).
 
Caro Signor Botter,
siamo lieti di informarLa che Lei ha diritto a frequentare la Scuola di Magia e Fattucchieria di Yogurts. Qui accluso troverà l'elenco di tutti i libri di testo e delle attrezzature necessarie (quindi non hai scuse!!! Se ti dimentichi qualcosa saranno affari tuoi!).
I corsi avranno inizio il 1° Settembre. Restiamo in attesa della Sua risposta, quindi acchiappi un gufo e spedisca una cavolo di risposta entro e non oltre il 31 Luglio (e ripeto NON OLTRE!!!).
Con ossequi,
Misnerva Domani
 
 
« E questo che cosa vuol dire?»
« Significa che, se vorrai, potrai venire alla scuola di Magia e Fattucchieria di Yogurts e diventare un grande mago sotto la custodia del più grande mago di tutti i tempi: Alba Solente ».
Harry era incredulo, aveva l’opportunità di andare via dai Trippley e di imparare a fare magie. Non era mai stato tanto felice in vita sua!
Ora si spiegava tutto: i vetri che sparivano e tutte le strane cose che avvenivano intorno a lui (comprese quelle volte in cui suo cugino aveva tentato di mangiarlo e lui si ritrovava miracolosamente in salvo in posti come alberi, armadi , tetti delle case… tutti fuori dalla portata di suo cugino).
Ormai si era del tutto dimenticato che lì con loro c’erano anche i Trippley, ma se ne ricordò subito quando improvvisamente Zio Bacon si intromise nel discorso.
« Non intendo pagare un vecchio squilibrato imbottiglia puzze per fargli insegnare qualche trucchetto di magia!!!».
Il rombo si fece più forte.
«MAI INSULTARE ALBA SOLENTE DAVANTI A ME !!»Hagrid era più minaccioso che mai, ma zio Bacon provò a ribattere con un timido tentativo.
« Harry non andrà proprio da nessuna parte!!! In qualità di suo zio glielo proibisco!!!».
« Tu non proibisci proprio un bel niente, vecchio ippopotamo!!! E tu smettila di frignare, puzzetta! » ringhiò Barbeus rivolto a Dugongo che ormai si era dato alla fuga, piangendo come un neonato. 
« Come osi rivolgerti in questo modo a mio figlio!!! Non sai con chi hai a che fare!!! Lui è stato incoronato per undici anni principe degli stronzi, proprio come me che ho portato il titolo per trent’ anni di fila!!! Quindi, bada a chi ti metti contro!!! »sputò Zio Bacon, mentre Petonia tremava come una foglia.
«E questa cosa sarebbe una minaccia, Bacon?»il rombo prima lontano si faceva sempre più forte, come se stesse arrivando un temporale.
«Bene, l’hai voluta tu!»disse Hagrid « se riuscirai a sopravvivere a questa, potrai tenerti Harry con te, altrimenti lo porterò via con me!».
A quel punto Zio Bacon fece per ribattere, ma venne spazzato via da quella che era una  vera  e propria esplosione atomica. Zio Bacon volò via con dietro Zia Petonia aggrappata ad una manica della sua giacca. Tutt’intorno, il museo divenne irriconoscibile e le statue di cera si sciolsero tutte.
E dalla devastazione, ne emerse Hagrid tutto trionfante, con un sorriso appena percettibile dal suo faccione peloso. Poi tra la foschia emerse Harry con i capelli sbruciacchiati e gli occhiali storti che non riuscì a trattenere un « Uaooooo!!»colmo di ammirazione.
« Harry
» disse poi il gigante « vedo che stai bene!».
« Si!» rispose Harry « Ho le mucose forti !!»
Hagrid si avvicinò ad Harry e insieme si incamminarono felici, convinti che quello fosse l’inizio di una nuova amicizia.
Harry si stava ancora chiedendo se fosse tutto un sogno, quando si ritrovò a pensare con affetto che Zio Bacon e suo cugino Dugongo facevano un baffo ad Hagrid, unico ed indiscusso sovrano degli stronzi.

 
 
Note delle autrici

Bentornati nel nostro angolo delle autrici…  vi siamo mancate? :D
Diciamo che ci siamo prese una piccola settimana di vacanze!
Abbiamo avuto troppe emozioni scrivendo e pubblicando questa storia! xD
Siamo appena al terzo capitolo e non credevamo di riscuotere tutto questo successo! *w*
Già, siamo rimaste sorprese di tutte le visualizzazioni che abbiamo avuto e di vedere in quanti ci seguite!
Proprio per questo, abbiamo deciso di mettere una foto che ritrae le nostre espressioni alla vista di tutte le visualizzazioni, commenti, persone che ci seguono e cose varie…
Ecco a voi:

*rullo di tamburi*

 
http://img96.imageshack.us/img96/3664/padprongsrecensioni.gif
 
 
Bene, dopo questa favolosa foto che ci ritrae, come sempre ringraziamo tutti quelli che leggono la nostra fanficion

*passa una lista a Prongs*

In special modo vorremo ringraziare le 10 persone che ci seguono:  cancerina92Ciccii, colfersdietcoke, Fairy Star, I am Hermione_Granger, Oogway, Phoenix_, psichedelica666, ronnyhermye Sarinoa!
A tutti quelli che recensiscono vogliamo dirvi solo che siete fantastici: non potete capire come siamo felici di leggere i vostri commenti! :DDDDD
Quindi scriveteci pure! Noi saremo più che entusiaste di rispondervi! ;)
Ora parliamo del capitolo. Dopo questo capitolo le cose dovrebbero farsi più interessanti e soprattutto divertenti!
Questi sono dei capitoli di passaggio: la parte migliore deve ancora arrivare
Vi garantiamo risate extra…
…a partire diciamo dal…capitolo 6!
Dunque continuate a seguirci!
Noi vi promettiamo che faremo del nostro meglio per rendere le cose sempre più divertenti :D
Alla prossima!
 
Fatto il misfatto ;)


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Capitolo 4
*** La Tinozza Incantata ***


« È proprio divertente tutta questa faccenda!! Non sapevo di essere un mago ... i miei zii non me l'hanno mai detto. Ma davvero esiste questa scuola? E dove si trova? Come faccio a comprare tutto quello che mi serve? Hagrid, ma dove stiamo andando? Dove stiamo andando Hagrid...? Hagrid? ».
Era passata solo mezzora da quando Hagrid aveva portato via con sé Harry dal museo della preistoria e mezzora da quando Harry non aveva sputato un attimo. A Hagrid ormai roteavano gli occhi. Stava diventando strabico nel tentativo di stare dietro a tutto quello che diceva il piccolo Botter. Il suo cervello implorava pietà, non era mai stato sottoposto ad uno sforzo così grande. Ma, quando si trovarono di fronte ad un'insegna piuttosto consunta che mostrava un paiolo con su scritto a grandi caratteri "La Tinozza Incantata", Hagrid parve riprendersi, interrompendo il monologo di Harry.
« Harry, ci siamo!! Adesso ti porto nel mondo magico, così potrai fare i tuoi acquisti. Prima però devo bere qualcosa per riprendermi un po’».
E così si diressero dentro quello che sembrava un pub. Una volta entrati ne "La Tinozza Incantata", andarono davanti al bancone di legno dove c'era un uomo con occhialoni spessi come i fondi di bottiglia. Harry non poté fare a meno di notare che all' interno era colmo di gente alquanto bizzarra.
« Buongiorno Belinda!! Qual buon vento ti porta qui nel mio locale? ».
« Non sono Belinda, Tom!! Sono Hagrid. Vecchia talpa ... non vede da me a te, Harry! » sussurrò a Harry.
« Oh ciao Hagrid! Cosa ti porto? ».
« Quello che ti pare, basta che sia molto forte! ». Intanto che Hagrid si faceva un'amichevole chiacchierata con il barista, Harry stava osservando una vecchia strega sdentata che si faceva largo tra i tavoli tenendo una dentiera giallognola in mano.
« Tom mi daresti un bicchiere d' acqua per la mia dentiera, per piacere? » chiese la vecchia strega una volta raggiunto il bancone con uno smagliante sorriso privo di denti.
« Certo, certo... » disse distrattamente il barista riempiendo un bicchierone d'acqua e posandolo sulla superficie del bancone, per poi riprendere rapidamente il dialogo con Hagrid. Nel voltarsi abbassò per la prima volta lo sguardo, soffermandosi su Harry.
« Uh Hagrid ... hai portato anche il tuo cane Shcor a quanto vedo ».
« Ma quale Shcor !! Questo è Harry ... Harry Botter! ».
« Co-cosa!!! Harry Botter? Tanto, tanto piacere di conoscerla! È un onore... un onore.... » disse afferrando la manica del mantello di un signore seduto vicino ad Harry, convinto di star stringendo la sua mano.
« Grazie, piacere mio » rispose confuso Harry.
« Senti Tom, se non ti spiace noi andiamo a sederci ad un tavolo e poi andiamo sul retro!! »
« Certo, certo! » disse il barista frizzante porgendo un vassoio ad Hagrid con sopra la sua ordinazione. Hagrid guidò Harry verso un tavolo. Harry era ancora stupito di come lo aveva salutato.
« Hagrid, ma perché era così felice di salutarmi il tuo amico? ».
« Be’, tu non lo sai ma sei famoso, Harry, qui dalle nostre parti ».
« Ah, davvero? Sono famoso? E perché Hagrid? Perché?... » ricominciando così un altro dei suoi monologhi. Hagrid questa volta non provò nemmeno ad ascoltare Harry. Prese il suo calice e se lo scolò tutto d' un sorso. Stranamente Harry si era ammutolito e ostentava una faccia a dir poco sconvolta e schifata allo stesso tempo. Aveva notato una cosa giallognola nel bicchiere di Hagrid e aveva la netta sensazione che Tom il barista, nella confusione, avesse scambiato il bicchiere di Hagrid con quello della vecchia strega con dentro la dentiera e, prima che Harry potesse avvertirlo, ormai Hagrid se l'era già scolato, mandando giù anche la dentiera.
« Uhm... davvero forte questa roba! » disse poi Hagrid. Harry era sempre più schifato e sconvolto.
« Ora andiamo ... ti porto a fare i tuoi acquisti! » e fecero per alzarsi, quando un uomo alquanto strano con un asciugamano da bagno in testa a mo’ di turbante color rosa confetto, le infradito e quello che sembrava un vecchio accappatoio messo sopra ad un paio di pantaloni, andò incontro a loro. Strambo era dir poco. Lo straniero si rivolse ad entrambi.
« C-c-c-c-ia-ia-iao-o-o-o Ha-a-a-g-g-gr-gri-id-d-d ».
« Ehilà, salve. Harry ti presento il professor Quirinus Rapper, sarà il tuo insegnante a Yogurts ».
« Molto piacere » fece Harry tendendogli la mano. Il professor Rapper fece per stringergliela ma all’ultimo la sua mano andò ad aggiustare il turbante burlando così Harry che rimase spiazzato. Non si sarebbe mai aspettato un comportamento simile da parte di un insegnante. Anche se allo stesso tempo lo trovò divertente.
« Co-co-co-co-coc-mu-mu-mu-muuuu-n-n-qu-qu-que-que-que i-i-i-il pi-pi-pia-pia-ce-ce-re re- re-re è-è-è tu-tu-tu-tu-tuuu-uuuu…….»
« Sì, sì va bene .. » disse Hagrid con fare sbrigativo « io e Harry dobbiamo andare prima che faccia notte. Arrivederci professore ».
« A-a-arri-ri-ri-ri-ri-ri-ri…» ma i due se ne andarono prima che il professor Rapper finisse di salutarli lasciandolo lì, a farfugliare solitario.
Harry seguì Hagrid verso una porta sul retro e si trovarono davanti ad un muro di mattoni. A quel punto Hagrid tirò fuori dal suo cappotto uno spazzolone da gabinetto. Harry per un momento pensò che volesse minacciarlo, invece si sporse verso Harry.
« Harry non dirlo a nessuno … io non posso fare magie » sussurrò e così dicendo colpì con lo spazzolone alcuni mattoni che, come per magia, si scostarono formando un varco.
« Benvenuto Harry a LADRON ALLEY ».


Note delle autrici:

Ah-ah! Vi abbiamo lasciati con il fiato sospeso, eh? :D
Ora siete obbligati a leggere il prossimo capitolo per sapere cosa accadrà ad Harry a Ladron Alley!
 
*ridono malvagiamente*
 
Si, un po’ di pathos scenico ci voleva! u_u
Innanzitutto ci scusiamo per aver postato il capitolo in ritardo di un giorno, ma la nostra Padfoot ieri era impegnata
Già, ero ad una mostra Babbana a morire dal caldo! Però se serve ad indispettire i miei genitori Serpeverde, ben venga!
>:D
Comunque, in questo capitolo la pazienza di Hagrid viene messa a dura prova dal piccolo e logorroico Botter
Povero Barbeus! Fossi stata in lui lo avrei stordito con uno dei suoi grandiosi effetti speciali ;)
Una scoreggia! :D
Si, Prongs, solo che io cercavo di essere un po’ più fine! ._.
Ma perché nei capitoli lo siamo state? ù_ù
In effetti… xD
Ecco, stavamo dicendo... Che stavamo dicendo? °-°
Parlavamo del capitolo -.-‘’
Ah, si! Qui incontriamo il professor Rapper. Cosa nasconderà sotto il suo asciugamano rosa confetto? D:
Riuscirà Hagrid a reggere una giornata intera con Harry a Ladron Alley? D:

Voi fan commenterete la nostra fan fiction? D:
Riusciremo a concludere queste note delle autrici? D:
Ci sentiamo il prossimo giovedì
O forse prima!

 
*fanno le misteriose*
 
Fatto il misfatto! ;)


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Capitolo 5
*** Ladron Alley-prima parte ***


Harry si ritrovò davanti una strada colma di gente. Era così affollata cha a malapena si riuscivano a scorgere le vetrine dei negozi. Non sapeva dove guardare, non aveva mai visto tante persone tutte in una volta. Poi Hagrid lo distolse dai suoi pensieri.
« Stammi vicino Harry o qui ti si rubano anche le mutande ». A queste parole Harry afferrò saldamente per l’elastico slabbrato le sue mutande che un tempo erano appartenute a suo cugino Dugongo.
Poi estrasse dalla tasca dei jeans la lettera con l’elenco del materiale da comprare.
« Ma Hagrid, come faccio a comprarmi il materiale? Io non ho soldi!» disse Harry preoccupato.
« Questo lo dici tu! Vieni Harry, che ti porto alla Sgrinfiott, la banca dei maghi. Cosa pensavi? Che i tuoi genitori ti lasciassero vivere come un pezzente? Ti hanno lasciato un “botter di soldi”… Galloni a quantità …».
« Galloni?»
« Sì, galloni i soldi dei maghi … 27 o 21 zucchini fanno una zappa e 17 o 14 o 7 vabbè, settordici zappe fanno un gallone!».
Harry non aveva capito un granché, però non disse nulla a Hagrid perché sembrava che fosse più confuso di lui.
« Eccoci alla Sgrinfiott, Harry!» annunciò allegro Hagrid.
I due si ritrovarono dinanzi ad un immenso palazzone bianco, che svettava sugli altri piccoli negozi di Ladron Alley. Salirono per la gradinata e passarono davanti a due creature con tozze braccia conserte, i capelli impomatati e tirati indietro e vestiti accuratamente in giacca e cravatta. C’era un non so che di minaccioso nel loro sguardo e nella loro figura, lo era persino il modo di masticare lo stuzzicadenti che avevano in bocca.
«Questi sono folletti, Harry » lo informò Hagrid sottovoce.
Al loro passaggio uno sputò lo stuzzicadenti ai piedi di Harry. Incisa sulla porta alle spalle dei folletti c’erano le seguenti parole:

Straniero entra, ma renditi conto
che a chieder soldi sei un gran tonto,
perché qui chi ci guadagna
siamo noi e non ci commuoveremo a nessuna lagna.
Quindi se vedi che qualche soldo ti manca
non pensare ad un prestito in questa banca:
poveraccio avvisato mezzo salvato,
qui nessun prestito viene accettato.
Perciò frugate nelle tasche e incominciate a pagare,
vi faremo un’ offerta che non potrete rifiutare.
 
Appena entrati si trovarono nell’atrio di una stanza grandissima, fiancheggiata da banconi dove dietro sedevano i folletti nei loro completi scuri. Alcuni scrivevano, altri pesavano monete, ma Harry poté giurare di vederne alcuni incartare un  pesce o alcuni intenti a lucidare la canna di una rivoltella, tutto in un grande e pesante silenzio talvolta spezzato da grida di alcuni maghi che supplicavano «Giuro che li restituirò tutti, datemi solo più tempo!» oppure « Io tengo famiglia non potete levarmi tutti i soldi!».
Attraversarono l’ampio salone e Hagrid lo condusse dinanzi ad una scrivania rialzata, dietro la quale stava seduto, su una poltrona di pelle lucida, un folletto piuttosto corpulento e dall’aria superba, con l’immancabile giacca e cravatta e un fiore rosso all’occhiello. Accarezzava distrattamente un grosso gatto peloso.
Hagrid, ovviamente, sapeva come comportarsi perché si affrettò a dire  « Baciamo le mani » e baciò le mani sproporzionatamente grandi del folletto. 
« Come state Don Folletto? »
« Non c’ è male. Gli affari di famighia vanno bbenone»rispose il folletto con voce bassa e roca in un insolito accento siciliano.
« Dimmi, cosa ti portò nella nostra ddimora? » proseguì quest’ultimo lanciando uno sguardo annoiato a Harry e Hagrid.
« Il giovane Harry Botter deve fare un prelievo dalla sua camera blindata »
« Ah, si? E cosa me ne viene in cambio? »
Hagrid un po’ scocciato cominciò a tirare fuori dal suo cappotto un prosciutto, una nano da giardino, un cinghiale e un papillon, disponendoli sulla scrivania in bella vista.
Evidentemente Don Folletto ne fu soddisfatto perché chiamò a gran voce « Pucci-Pucci! », prese il papillon e se lo sistemò elegantemente al colletto della camicia con le sue lunghe dita.
Si avvicinò a loro un altro folletto, un po’ più magro. Anche lui indossava gli stessi abiti degli altri folletti.
« Avete chiamato, vossia? » disse Pucci-Pucci inchinandosi rispettosamente.
« Porta questi due nella loro camera blindata » aggiunse Don Folletto rivolto a Pucci-Pucci.
Poi Hagrid si avvicinò e sussurrando qualcosa all’orecchio di Don Folletto.
« Ho una richiesta da parte di Solente. Dovrei prelevare la lei-sa-cosa nella camera lei-sa-quale »
« Non ho capito una minchia, ma sicuramente il fido Pucci-Pucci asseconderà la sua richiesta »
E così Pucci-Pucci fece cenno di seguirlo.
« Amuninne picciotti » li incalzò, conducendoli oltre il salone in una specie di galleria con un carrelletto che dava su dei binari. Il folletto salì e loro lo imitarono.
« Allacciate le cinture » disse sbrigativo Pucci-Pucci.
Harry e Hagrid ebbero appena il tempo di mettersi seduti che il carrelletto schizzò alla velocità della luce.
Pucci-Pucci strillò « SU LE MANIIII », ma Harry era consapevole del fatto che, se avesse anche solo sollevato un dito, sarebbe volato via, quindi non si azzardò a muovere un muscolo.
Ad un tratto scorse una strettoia e parve notarla anche Hagrid perché tuonò « Oh merda!».
Il carrello inchiodò di botto: il sedere di Hagrid era incastrato ed ostruiva il passaggio.
« Tranquilli, ora mi libero» fece Hagrid incoraggiante
« HAGRID, NOOO!» urlò Harry capendo all’istante.
Pucci-Pucci invece ancora non aveva capito. « Ma che minchia..?»
BUUUUUUUUUUUMMMMMMMM!
E partirono ancora più veloci di prima. Finalmente arrivarono e il carrello si fermò con un cigolio.
Il primo a scendere fu Pucci-Pucci. Non aveva più i capelli ordinati e impomatati, ma sparati per aria come il copricapo delle guardie inglesi e sembrava essersi accorciato ancora di più; a seguire Harry, che sembrava avesse una paresi facciale, ma quello messo peggio era Hagrid: la sua faccia era irriconoscibile, evidentemente il cespuglio di capelli, per via della velocità, si era spostato e l’attaccatura era come scivolata all’indietro, lasciando scoperto uno spazio troppo ampio di fronte che luccicava nella penombra. Hagrid sembrava mezzo calvo.
« Che c’è, perché mi guardate così?» disse in risposta alle facce interdette dei due.
« Mi sembri un barboncino rasato » disse Pucci-Pucci e subito Hagrid cercò di farsi un riporto con la barba nel tentativo di farla sembrare una frangetta.
Una volta di fronte alla camera blindata, Harry prelevò un bel po’ di soldi, anche se ancora non aveva imparato a distinguerli, sapeva solo di averne presi molti e tutti diversi.
Poi si recarono ad una seconda camera blindata dove Hagrid prelevò un pacchetto minuscolo. Cosa contenesse, Harry non lo sapeva, ma era convinto che fosse qualcosa di assolutamente segreto.
« Mi raccomando Harry, non farne parola con nessuno … Sono faccende di Solente e Yogurts ».
Il giovane mago annuì, ma Hagrid non aveva fatto i conti con la lingua lunga di Harry.


Note delle autrici:

Bene, anche questa fatica è conclusa
E’ un capitolo che non vedevamo l’ora di postare!
Si, questo è il primo contatto che il giovane Botter ha con la magia
E’ stato uno spasso scriverlo e ciò di cui siamo più orgogliose sono i folletti-mafiosi proprietari della banca
xD
Queste genialate ci vengono in mente in caldi pomeriggi assolati
Già..

*vanno indietro con i ricordi*

E come li facciamo i folletti?
Non lo so, magari sono degli strozzini?
Ahahahah!!! Facciamo qualcosa stile mafioso, li facciamo parlare con accento siciliano
Prongs, sei un genio!!!
Lo so, cara!
u_u

*Padfoot suona con un violino immaginario la colonna musicale del Padrino*

Scrivi, Prongs, scrivi!

*si riscuotono dai loro ricordi*

Ecco, questo è più o meno quello che è accaduto! xD
Come sempre ringraziamo tutti quelli che ci seguono e ci commentano
Un ringraziamento particolare va ai nuovi fan della nostra parodia: arimo, Kath_Weasley e Elis Keehl!
:D
Benvenuti a bordo, fan! ;)
E visto che siamo state così brave, perché non suggerite la fan fiction ad altra gente? :D
Vogliamo taaaaaaaaaaanti commenti! Taaaaaante visualizzazioni!
Noi come sempre vi risponderemo ;)
Ci teniamo tantissimo a voi fan, siete davvero fantastici! Ci date la carica ad ogni capitolo! *-*
 
Vi faremo un’offerta che non potrete rifiutare:
 
Giuriamo solennemente che per ogni nuovo fan che commenterà questa fan fiction
aumenteremo la dose di situazioni spassose!
;)
Quindi più sarete
e più riderete!
Ora non resta che salutarci
Ma dobbiamo proprio? Non voglio lasciare qui i nostri fan!
T^T
Lo so, anche io vorrei rimanere, ma dobbiamo lavorare al prossimo capitolo
No, io resto qui. Voglio esserci quando commenteranno!
u_u
Padfoot, non fare storie e seguimi!
No!

*Padfoot incrocia le braccia*


Allora ti porterò via con la forza!

*Prongs trascina via Padfoot afferrandola per la coda*


NOOOOOO! Io voglio restare!!! D:<

*si aggrappa allo schermo del pc*

Ci sentiamo il prossimo giovedì, gente!

Fatto il misfatto!
;)


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Capitolo 6
*** Ladron Alley-seconda parte ***


Dopo la bizzarra esperienza alla Sgrinfiott, Harry, con un sacchetto pieno di soldi, si inoltrò insieme ad Hagrid nella folla di passanti per fare acquisti.

« Da dove cominciamo Hagrid? Da dove? Da dove? »
« Possiamo cominciare dai libri di testo, a “ Il Dindarolo”  troverai tutto quello che ti serve » spiegò Hagrid.
« E dove si trova questo Dindarolo Hagrid? Dove si trova? Dove si trova? Dov..»
« CE L’HAI DAVANTI! VERMICOLO CHIACCHIERONE!! »
« Ah! » rispose Harry sorridendo a mo’ di scusa.
Varcarono la soglia del negozio e si trovarono in un locale colmo di libri disposti in altissime pile pericolanti.
« Non toccare niente Harry » disse Hagrid, ma Harry si era già fiondato su un libro particolarmente grande e, non appena lo toccò, questo prese vita avventandosi con un balzo sul naso di Harry, mordendolo.
« AAAHHH! HAGRIDDD! LEVAMELOOO!!! ».
Harry cominciò ad agitarsi scotendo la testa e urtando le pile traballanti di libri che caddero a terra o sulle teste dei clienti. Tra Harry che si dimenava e Hagrid che, nella foga di strappare il libro dal naso del suo amico, stava facendo tremare il negozio, tra gli scaffali della libreria si era creato un devastante effetto domino. Dopo aver buttato giù mezzo negozio, Hagrid riuscì a liberare il naso dolente di Harry.
« Harry, ma porca Morgana! Te l’avevo detto di non toccare niente! ».
Dalle macerie emerse il proprietario fumante di rabbia.
« FUORIIII! VIA DALLA MIA LIBRERIA!!! »
« Ma io devo comprare i libri per Yogurts.. »
« ECCO! » strillò il proprietario afferrando un libro «  “GUIDA PRATICA ALLA TRASMUTAZIONE PER INCAPACI” » e così dicendo scaraventò il libro, colpendo in testa Harry che non si aspettava il lancio.
« “MANUALE DEGLI SBACCHETTAMENTI, VOLUME PRIMO” TIÈ! “STORIE DI BACUCCHI MAGICI”  PRENDI QUESTO! “LE FORZE OCCULTE: GUIDA ALL’ESPULSIONE”, “MILLE ERBE E FUNGHI ALLUCINOGENI”, “BRODAGLIE E INTRUGLI MAGICI” ! » gridò il proprietario accompagnando la lettura del titolo  di ogni libro ad un formidabile lancio che Harry tentava di schivare goffamente in una specie di balletto.
« E I SOLDI ME LI SPEDISCI VIA GUFO! E ADESSO FUORI DI QUI!! ANCHE TU PANZONE! E NON FATEVI PIÙ VEDERE ».
Harry e Hagrid non se lo fecero ripetere due volte, raccattarono i libri e si affrettarono ad uscire.
« Uff.. ci è andata bene eh, Harry? » disse Hagrid un po’ scosso « Adesso andiamo da Madama McCool. Ti serve una divisa » e si incamminarono per la via principale di Ladron Alley, passando davanti ad una vetrina affollatissima, dove bambini e ragazzi tenevano il naso spiaccicato al vetro e alcuni dicevano tutti emozionati « Wow, la nuova Mambus 2000, il manico di scopa più veloce del mondo! ».
Superato il gruppo di gente, arrivarono al negozio di Madama McCool.
« Senti Harry, ti dispiace se vado a cercare un parrucchiere? Non riesco proprio a coprirmi questo frontone ….»
 
 «Vai pure Hagrid » disse Harry con aria comprensiva mentre guardava Hagrid allontanarsi.
Entrò nel negozio e sentì provenire da una stanza una voce in falsetto « Eccomi, vengo subitooo! ».
Ed immediatamente, con un’entrata degna di una top model, fece il suo ingresso una donna (anche se Harry avesse seri dubbi in proposito) in un’abbagliante mantella fucsia con tanto di paillettes.
« Yogurts, caro? » chiese la “signora”.
« Ehm … si » disse Harry ancora impietrito.
« Vai pure di là, c’è un giovanotto niente male che sta provando la sua divisa » concluse con una strizzata d’occhio. Harry non sapeva se scappare via oppure se dar retta alla signora. Improvvisamente pensò che quella del parrucchiere fosse per Hagrid solo una scusa per non entrare nell’ambiguo negozio.
Decise di andare nella stanza indicata dal Madama McCool. Vide ritto su di uno sgabello un ragazzino della sua età, con i capelli talmente spiaccicati in testa che sembrava che una mucca l’avesse leccato a dovere. Subito Madama McCool prese un grande pezzo di stoffa nero, gli fece un buco al centro e, senza tante cerimonie, lo ficcò in testa ad Harry ed incominciò ad agitare pericolosamente un paio di forbici per poi passare ad appuntare spilloni a destra e a manca, nel tentativo di dare una forma a quello che sembrava un sacco della mondezza.
« Ciao » disse il ragazzo lisciato accanto a lui « Anche tu a Yogurts? »
« Si » rispose Harry
« Mio padre lo verrà a sapere! »
« Cosa? »
« Niente, mi esercitavo soltanto… In questo momento è nel negozio accanto per vedere un manico di scopa, modestamente sono un asso del Chicken e tu ci sai giocare? »
« Ehm…io qualche pollo l’ho mangiato certe volte, ma non ci ho mai giocato »
« Sfigato! Mio padre lo verrà a sapere »
« Ma cosa?! »
« Comunque, tu sai in che casa capiterai a Yogurts? Io di sicuro starò in Sempreverde tutta la mia famiglia è stata lì. Penso che se capitassi in Tappogrosso preferirei dare un bacio alle chiappe di quel tizio lì » disse indicando con fare sprezzante Hagrid, che era ricomparso dietro la vetrina del negozio di Madama McCool.
« Non ti conviene sai! » disse tentando di difendere il suo amico.
« Ecco fatto caro. Ora puoi andare! »
Harry prese la sua roba e scappò dal negozio raggiungendo Hagrid.
« Tieni Harry, questo è per te » e così dicendo tirò fuori dalla tasca del suo cappotto un tacchinone albino.
« Ehm … grazie Hagrid ma cosa ci faccio? »
« Lo porti a Yogurts. Sarà il tuo tacchino postale ».
Però Harry era un po’ abbattuto.
« Cosa ti è successo Harry? Perché sei così silenzioso? »
« Hagrid, io non so in quale casa andrò a Yogurts e non so nemmeno niente di Chicken e nemmeno..».
Hagrid rimpianse di aver parlato e, prima che incominciassero ad incrociarglisi gli occhi, tirò fuori dalla tasca del suo cappotto un gelato e glielo ficcò in bocca per farlo tacere, riuscendo a far stare zitto per un po’ Harry che gustava contento il gelato.
« Ti manca solo la bacchetta Harry e poi abbiamo finito » disse Hagrid, « per fortuna » aggiunse poi senza farsi sentire da Harry.
Lo condusse per una stradina stretta dove c’era una bottega sormontata da un’insegna che recitava:
“Oleandro: fabbrica di bacchette di qualità superiore dagli anni del cuccu”.
« Forza, Harry, entriamo » lo incalzò Hagrid desideroso di sbrigarsi e di liberarsi del moccioso.
Una volta entrati li accolse un uomo decrepito e zoppicante.
« Salve » disse con voce tremula.
« Oleandro, ancora tu? Ma non eri morto? » domandò sorpreso Hagrid
«Sotto? No, non sono sotto, sono qui, non mi vedi? » fece gesticolando le braccia
« Vabbè, lasciamo perdere » sussurrò « Pover’uomo, gli manca un scoreggia di vita. Quindi sbrigati, Harry, prima che stiri qui ».
« Salve » esordì Harry imbarazzato
« Ah, si! Si, si, si » disse Oleandro « Sapevo che l’avrei conosciuta presto, signor Baggins »
« Ma quale Baggins! » tuonò Hagrid a voce alta per farsi sentire.
« Allora deve essere il signor Jiniwin »
« Ma che Jiniwin e Jiniwin! Questo è Harry Botter » spiegò Hagrid al vecchio.
« Oooh, il signor Botter. Vabbè, cominciamo » e sparì dietro gli scaffali impolverati del suo negozio.
Erano passati parecchi minuti da quando Oleandro era scomparso. Hagrid e Harry si stavano preoccupando.
« Hagrid, ma avrà tirato le cuoia? » disse Harry piagnucolante.
« Tu rimani qui, Harry » proferì cautamente Hagrid « vado a vedere se è ancora vivo ».
Hagrid si diresse verso gli scaffali dove si era diretto Oleandro e trovò il vecchietto addormentato pesantemente su una sedia, con un rivoletto di bava che gli usciva dalla bocca. Lo afferrò per la collottola e lo riportò di là da Harry.
« Svegliati, vecchia cariatide! » lo scosse Hagrid agitandolo in aria.
« Cosa? » biascicò Oleandro risvegliandosi.
« La bacchetta! La bacchetta per Harry Botter! ».
« Ah, si certo, certo » riprese Oleandro una volta rimesso a terra. Sotto l’occhio vigile di Hagrid il fabbricante di bacchette si affrettò a prendere una manciata di bastoncini e li porse ad Harry.
« Prova, su! » fece Oleandro incoraggiante « geranio, peli del naso di unicorno dieci pollici e un quarto ».
Harry afferrò incerto la bacchetta e fissò Hagrid e Oleandro rimanendo lì imbambolato, senza sapere cosa fare.
« Cosa aspetti! Agitala! » dissero Oleandro e Hagrid spazientiti.
Harry agitò la bacchetta e fece prendere fuoco alla barba di Hagrid.
« No! Anche la barba no! » urlò Hagrid disperato
« Cosa? Che succede? » disse Oleandro che intanto si era riaddormentato.
Harry posò immediatamente la prima bacchetta e ne prese subito un’altra, divertito. Hagrid nel frattempo tamponava i resti bruciacchiati della sua barba.
« Questa dovrebbe andar bene » disse Oleandro guardando la bacchetta che teneva in mano Harry.
« Rosmarino, tartaro di drago, dodici pollici ».
Ma anche quella non era la bacchetta giusta per Harry, ne provarono moltissime altre, con risultati altrettanto disastrosi, spesso a discapito del povero Hagrid.
« Uhm..forse questa. Ma si, perché no » disse Oleandro misterioso.
Porse ad Harry un’altra bacchetta.
« Asparago, piuma di coda di fenicottero, undici pollici, bella flessibile ».
Harry la impugnò e non accadde nulla.
« Ecco, questa è proprio la bacchetta che fa per te! » disse Hagrid, sollevato dal fatto che non avesse prodotto alcun danno.
« Curioso, davvero curioso..» fece Oleandro
« Cosa? » chiese Harry
« Zzzzzzz…»
« COSA? » ripeté Harry scuotendolo.
« Eh? Ah, sì. Si da il caso che il fenicottero al quale ho strappato quella piuma ha prodotto un’altra bacchetta gemella, ed è la stessa bacchetta che le ha inferto quel culo che si ritrova sulla fronte » concluse Oleandro.
« E che cosa vuol dire questo? »
« Zzzzz…»
« Senti Harry, lasciamogli i soldi e andiamocene. Abbiamo perso troppo tempo in questo negozio ».
Harry lasciò una manciata di monete sul bancone e seguì Hagrid fuori dalla bottega, con ancora in mente le enigmatiche parole che gli aveva appena detto il signor Oleandro.


Note delle autrici:

Passami un polaretto, Prongs
Quale, quello alla fragola?
No, quello l’ho mangiato prima. Passami quello all’arancia
Tieni!
 
*Padfoot scarta il polaretto*
 
Non c’è niente di meglio dei polaretti con questo cal..
Ah, ma siete già qui fan! °-°
Non vi aspettavamo così presto :D
 
*Prongs nasconde la scatola dei polaretti*
 
Bene, vuol dire che avete finito di leggere il capitolo! ;)
Finalmente ci avviciniamo alla parte più bella: Yogurts!
Eh, si! Più andiamo avanti con i capitoli e più la magica Yogurts diventa vicina *-*
In questo capitolo abbiamo avuto un piccolo assaggio di cosa aspetterà ad Harry a Yogurts :D
abbiamo introdotto molte cose fondamentali: alcune delle case di Yogurts, il Chicken, i libri
Tutte cose che approfondiremo più avanti
e che siamo impazienti di mostravi! xD
Vi diciamo solo che noi non vediamo l’ora di arrivare all’ottavo capitolo
Una volta che anche voi sarete lì, capirete il perché! ;)
Benissimo, con questo la finiamo con le chiacchiere
Anche perché le nostre note delle autrici stanno diventando più lunghe dei capitoli
Sempre che voi arriviate a leggere i nostri deliri qui in fondo! xD
Nel caso voi stiate ancora leggendo, allora vi salutiamo
E vi aspettiamo al prossimo capitolo ;)
Come sempre :D
 
Fatto il misfatto! ;)

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Capitolo 7
*** L'Espresso di Yogurts ***


L’ultimo mese che Harry trascorse dai Trippley non fu dei migliori. I suoi zii erano arrabbiati con lui per la faccenda dello zoo e dell’incontro con Hagrid, zio Bacon aveva avuto un vero e proprio calo di autostima per essere stato battuto nel campo in cui si credeva il migliore; suo cugino Dugongo, poi, era più che furioso: per il primo anno si era visto soffiare via l’ambito premio di Principe degli Stronzi e non ci fu niente da fare per consolarlo, nemmeno la proposta di una cena la cui portata principale consisteva in suo cugino Harry.
Harry, dal canto suo, non si curava affatto dell’umore dei Trippley. Da quando era tornato da Ladron Alley con Hagrid, non faceva altro che assillare i suoi zii con domande petulanti.
« Ma voi lo sapevate? Perché non mi avete detto niente? Perché? E i miei genitori erano maghi anche loro? E perché ….»
« SAPEVAMO? CERTO CHE LO SAPEVAMO! » strillò Petonia un giorno in cui Harry era diventato particolarmente insopportabile, tanto che era impossibile ignorarlo.
« La mia cara sorella Lillabeth ricevette una lettera proprio come la tua e andò in quella scuola di bacucchi in vestaglia! I nostri genitori non facevano altro che parlare di lei. E poi conobbe quel Botter...quel demente logorroico e nascesti tu! Tale Botter, tale figlio! Ma ora tocca a noi subire te e la tua logorraggine,  visto che hanno avuto la brillante idea di saltare in aria come due miniciccioli! ».
Harry rimase sorpreso. Zia Petonia non parlava mai della sorella e di come erano morti i suoi genitori.
« Allora è così che sono morti! E come è successo? Chi è stato? Perché..».
Ma i Trippley, ormai esasperati, trascinarono via Harry nella sua stanza, che intanto continuava a sfornare domande a raffica, e lì rimase fino al giorno della partenza per Yogurts, che sarebbe avvenuta il primo Settembre.
Hagrid aveva spiegato al giovane Botter come raggiungere la scuola di magia, come sempre però, non era stato molto chiaro.
 
« Harry, la mattina del primo Settembre fatti accompagnare alla stazione da quel tricheco di tuo zio! Devi raggiungere il binario “Bò e quarantaquattro gatti”, dove potrai prendere l’Espresso per Yogurts. Mi raccomando, il treno parte alle 11 in punto. O forse era alle dieci? O magari le nove..Non so, vedi tu Harry! ».
 
Harry aveva annuito poco convinto a quelle parole e, non fidandosi di Hagrid, la mattina della partenza costrinse i suoi zii a portarlo alla stazione prima dell’alba. I Trippley non fecero obiezioni, solo perché erano più che felici di sbarazzarsi del ragazzo per un intero anno scolastico.
Zio Bacon, in uno slancio di gioia, aiutò addirittura Harry a trascinare in macchina il baule e la gabbia del suo tacchino albino Vercinge, nome che Harry aveva preso da “Storia di Bacucchi Magici”.
« Questa sera si festeggia Petonia » fece zio Bacon trionfante « tira fuori la porchetta ».
Dugongo già si leccava i baffi.
Arrivarono alla stazione che il sole non era ancora sorto. Zio Bacon lanciò dalla macchina il baule e la gabbia di Harry senza neanche fermarsi e, dando un calcio al marmocchio, partì a tutta velocità sgommando sull’asfalto.
Harry raccolse il baule e ci sistemò sopra la gabbia dove Vercinge dormiva ancora placidamente.
Erano passate parecchie ore e Harry aveva setacciato tutta la stazione alla ricerca di questo binario “Bò e quarantaquattro gatti” senza trovarlo. Doveva avere uno sguardo abbastanza disperato, perché un inserviente gli si avvicinò, nonostante Vercinge avesse iniziato a goglottare senza ritegno.
«Ti serve una mano, figliolo? » chiese l’uomo cercando di ignorare il tacchino che proprio in quel momento lanciò un verso acuto, facendo girare parecchie persone.
Harry annuì.
« Sto cercando un binario »
« Che binario cerchi? » chiese l’uomo paziente
« Bò » rispose Harry, lasciando l’uomo interdetto « Bò e quarantaquattro gatti »
« Sì, in fila per sei e col resto di due…cretino!» fece con aria sprezzante l’uomo andandosene via.
Harry stava perdendo le speranze, quando un gruppo di persone non molto distanti da lui attirò la sua attenzione.
« Ah, questi Babbei! E fate largo, porca Morgana!» urlò una signora bassa e pienotta con i bigodini in testa. Era seguita da una mandria di ragazzi dai capelli color carota che trasportavano dei carrelli carichi di bauli. Uno di loro aveva una gabbia con una faraona.
Harry li seguì e ascoltò la loro conversazione.
« Binario numero?» sbottò la donna trascinando per la collottola una bimbetta che non tentava nemmeno più di camminare.
« Bò e quarantaquattro gatti » trillò quella con vocetta acuta « mamma voglio andare pure io..
»
« No, Ginger! Ancora non ti è entrato dentro quella testa?! Ogni anno sempre la stessa storia. Chiudi il becco e non rompere ora!» strillò la donna istericamente scrollando la figlia come se fosse uno straccio.
« Vai avanti tu, Pepsi » disse poi con un cenno del capo al maggiore dei figli.
Il ragazzo chiamato Pepsi annuì, afferrò il suo carrello e si lanciò contro un distributore di merendine sparendo improvvisamente.
Harry non credeva ai suoi occhi: come era possibile?
« Ora vai tu, Drinco! »
« Io non sono Drinco! Sono Bevo..è lui Drinco » disse indicando il suo gemello.
« Scusa, caro » rispose la madre
« Te l’ho fatta sono io Drinco » disse correndo velocemente verso il distributore, ma proprio quando pensava di avercela fatta, la madre gli assestò un calcio talmente forte da farlo volare. E anche lui, con un carpiato, sparì attraverso il distributore seguito dal gemello, che sfuggì per un pelo dalle grinfie della madre. Si rigirò verso l’ultimo figlio rimasto che se la stava facendo sotto, intimorito dallo sguardo truce della madre.
« Ruuum! Non stare lì impalato! Vai tu ora! »
Harry, in un vero e proprio atto di coraggio, si avvicinò alla signora interrompendola.
« Mi scusi, ma come si fa a passare dall’altra parte? »
« Per Yogurts, vero? Guarda non devi fare altro che girarti, afferrare bene la tua roba … e …»
E con un poderoso calcio al culo Harry si ritrovò dall’altra parte. Il secondo della giornata.
Davanti a lui una sgangherata locomotiva arrugginita sbuffava rumorosamente, non promettendo nulla di buono. Su di essa a grandi lettere Harry poté leggere “ESPRESSO DI YOGURTS”, alla fine ce l’aveva fatta!
Si fece largo in mezzo alla marea di gente che affollava il binario, deciso a salire sul treno e trovare uno scompartimento dove mettersi seduto.
Fece per caricare il suo baule quando due ragazzi gli si avvicinarono per aiutarlo.
« Ti serve una mano? »
Erano i due gemelli, uno di loro si stava ancora massaggiando una chiappa.
« Grazie! » e insieme caricarono il baule.
« Allora, come vi chiamate voi?» chiese Harry
« Noi siamo i gemelli Drinco …»
« E Bevo Whiskys » disse il ragazzo concludendo la frase dell’altro
« E tu come ti chiami?» chiese Bevo
« Io sono Botter, Harry Botter »
« COSA?» fecero in coro i due gemelli
« Tu non sarai mica quello con il culo sul..» e subito gli occhi dei gemelli andarono alla cicatrice sulla fronte di Harry.
« AHAHAHAHAH …..» scoppiarono a ridere i due  « O MERLINO!!! HA VERAMENTE UN CULO! AHAHAHAHAHAH! »
« E io che non ci volevo credere quando la gente ne parlava ! AHAHAHAH ».
E i due se ne andarono ridendo a crepapelle, lasciando da solo Harry con il suo baule in mano. Ancora sentiva le loro risate quando si introdusse in un vagone vuoto accomodandosi sul sedile vicino al finestrino.
« DRINCO!! BEVO!! DOVE CAVOLO SIETE?» sentì strillare Harry. Era la donna che lo aveva aiutato a raggiungere il binario.
« Rum, hai un caccolone spiaccicato sul naso » fece la madre rivolta al ragazzo più piccolo che si divincolava dalla sua presa, mentre lei tentava di pulirlo.
Si avvicinarono i due gemelli seguiti dal fratello più grande e Harry notò che aveva una spilla appuntata sul petto a luci intermittenti con su incisa una V.
« Io devo andare Madre. Come Valletto devo svolgere il mio compito e assicurarmi che non si creino disordini. Ossequi Madre. Arrivederci Ginger»  concluse in tono sfarzoso facendo uno vistoso inchino mentre i gemelli lo guardavano disgustati
.
« Pepsi, oltre ad essere analcolico sei anche ridicolo » fece uno dei due gemelli mentre l’altro imitava l’inchino del fratello maggiore.
« Pare chissà che devi fare … il tuo compito non è quello di spingere il treno finché non parte e di pulire il moccolo ai ragazzini del primo anno ?»
« Perché non ti eserciti con Rum? »
« Chiudi il becco!» fece offeso il più piccolo che ancora si stropicciava il naso
« E come mai Pepsi ha degli abiti nuovi?» chiese uno dei gemelli
« A noi ci hai rifilato un sacco della mondezza con un buco per la testa e le braccia »
« Lui è un Valletto. Poi i vostri sono anche impermeabili» concluse la madre non accettando repliche. « E voi due vedete di comportarvi bene quest’anno! ».
I due cambiarono saggiamente discorso.
« Senti mamma, hai riconosciuto quel ragazzo che stava vicino a noi all’entrata del binario?» chiese ridendo Bevo
« Ma quale? Quel ragazzo a cui ho dato un calcio … ehm … volevo dire una mano a passare la barriera? »
« Proprio lui! »
«  È Harry Botter! » esclamò Drinco
«  Ne sei sicuro, Drinco? »
«  La cicatrice a forma di culo è inconfondibile » confermò Bevo
«  Mamma, posso vederla? Dai mamma ti prego! Ti prego! Ti preg..»
«  TACI GINGER! Su, forza salite sul treno!» disse la madre con tono imperioso.
Tutti, tranne Ginger, si affrettarono a schizzare sul treno.
« Riguardi Madre!!» dissero i gemelli affacciati al finestrino in una perfetta imitazione di Pepsi e sventolando fazzoletti. La madre in tutta risposta lanciò una scarpa nella loro direzione beccandone uno che si ritrasse in fretta.
« Ginger, perché frigni? Avrai il privilegio di ritornare a casa con Madre e subirti le sue sfuriate e ..»
Ma non riuscì a finire la frase: una seconda scarpa volò nella sua direzione colpendolo in piena faccia.
Il treno, con molta fatica e cigolando in modo sinistro, partì e la donna sparì lentamente dalla vista di Harry.
Dopo un po’ entrò nello scompartimento un ragazzino. Era il fratello più piccolo della famiglia che aveva osservato dal treno.
« Posso sedermi? »
« Certo » fece Harry, desideroso di attaccare una lunga conversazione
« Ma tu sei davvero Harry Botter?» fece il ragazzino mettendosi seduto
« Si! »
« E hai veramente la cicatrice? »
« Già! » disse scoprendosi la fronte e così facendo il ragazzo rosso soffocò una risata.
« Pensavo che Drinco e Bevo ci stessero prendendo in giro »
« Oh, sono i tuoi fratelli vero? Mi piacerebbe avere quattro fratelli! Siete tutti dei maghi in famiglia? Tu come ti chiami?» chiese Harry tutto d’un fiato senza nemmeno respirare.
Il ragazzo rosso davanti a lui parve disorientato da tutte quelle domande, ma dopo essersi sforzato e aver raccolto le idee, riuscì a rispondere.
« Io sono Rum Whiskys e lui è Scrosta » disse mostrando a Harry una nutria che, considerato il tanfo,  poteva anche essere in uno stato di putrefazione avanzata « E quelli che hai visto sono i miei fratelli ma non tutti. Mia..»
« Non tutti? Che intendi dire? Hai altri fratelli? Quanti siete in famiglia?» lo interruppe Harry e si mise a fissarlo intensamente in attesa di una risposta. Non era per niente facile avere una conversazione con Harry Botter.
« Ehm, no» fece Rum ancora più disorientato « Mia madre ha sfornato figli come un coniglio! In famiglia siamo sette fratelli, due di loro hanno già frequentato Yogurts e..»
« Davvero?» lo interruppe Harry per la seconda volta « quindi tu conosci già tutto di Yogurts, io invece ho vissuto con i miei zii Babbei, non sapevo di essere un mago! Tu sai un sacco di magie vero? E sai anche cos’è il Chicken? E in quale casa di Yogurts verrai smistato e...».
« Veramente io..» provò a dire Rum, ma Harry non aveva nessuna intenzione di fermarsi e così continuò a parlare senza sosta, rivolgendo domande alla quali Rum non poteva rispondere, perché Harry non chiudeva la bocca nemmeno un secondo. Rum, però, sembrava ben sopportare il chiacchiericcio continuo di Harry, non doveva fare altro che annuire, ma il suo sguardo vitreo tradiva le sue buone intenzioni: di quello che stava dicendo Harry, non aveva sentito assolutamente niente.
« VENGHINO, VENGHINO!» esclamò improvvisamente una voce rauca e sgraziata « NOCCIOLINE TUTTI I GUSTI+1, RANACIOCCOLE, MELE AVVELENATE, GOMME ESPLOSIVE, INTERIORA CANDITE! »
Davanti allo scompartimento apparve una vecchia befana con un carrello carico di dolci.
« Pigliate qualcosa, su ragazzi!» intimò la befana fissandoli torvi
« Non vogliamo niente » disse Rum
« Ma dai, almeno un cornetto all’aglio, un pacchetto di porri pelosi..» insisté la befana alzando la voce.
Harry si avvicinò, interessato a quelle strane leccornie di cui il carrello era ricolmo.
« Cosa sono le ranacioccole? » domandò alla vecchia
« Oh, le devi assolutamente provare ragazzo » fece lei tutta contenta
« Bene, mi dia qualche pacchetto.. e queste cosa sono? »
La vecchia befana riuscì a rifilare ad Harry mezzo carrello facendogli pagare una cifra a dir poco esagerata, ma il giovane ed ignaro mago, che ancora non aveva capito il valore dei soldi dei maghi, si fece fregare con tutte le scarpe e tornò nello scompartimento rovesciando scatole di schifezze ovunque.
« Voglio proprio provare le ranacioccole » disse curioso Harry
«Oh, sono buonissime » lo rassicurò Rum
«Ma cosa fanno di così speciale? »
«Apri la scatola e capirai » disse Rum che intanto ne aveva afferrata una e stava per aprirla senza chiedere il permesso.
Harry aprì la confezione e dentro trovò una graziosa ranocchia di cioccolato, questa si girò d’improvviso e lo fissò spaventata dritto negli occhi.
«AAAAAAAAAAAH! » gridò la rana di cioccolato
Harry rimase spiazzato. Adesso anche il cibo gli parlava.
« Ti prego, ti scongiuro! Non mi mangiare! Ho figli sai? Una famiglia! Non li posso lasciare da soli, come faranno senza di me ..»
«Hai dei figli? » chiese Harry iniziando a conversare con la rana
«Sì » rispose annuendo con vigore quella.
Nel frattempo altre ranacioccole erano uscite dalle loro confezioni e, senza farsi vedere, si misero in fila per scappare e saltare fuori dal finestrino ancora aperto. Evidentemente la ranacioccola di Harry stava creando un diversivo per far fuggire le sue compagne.
«Via, via » bisbigliò una ranacioccola alle altre facendole passare e osservandole saltare dal finestrino.
«Geronimooooooo!» gridò una buttandosi nel vuoto
«Ma tu come fai a parlare? Eh? Eh?» domandò Harry che stava ancora chiacchierando con la sua ranacioccola
«Certo che sei proprio tonto, eh?» lo insultò « È magia! Stai andando ad una scuola per maghi e ti stupisci se pa..»
Purtroppo per lei non riuscì a concludere la frase. Rum aveva afferrato la rana dalla mano di Harry e se l’era divorata, davanti allo sguardo inorridito del ragazzo.
« Ma come hai potuto mangiarla?! »
« Fei toppo inghenuo » rispose Rum con la bocca piena « nel frattempo che tu parlavi con lei tutte le altre sono scappate via, guarda » disse indicando le scatole vuote di ranacioccole.
« Sono furbe, non farti ingannare dalle loro suppliche » e continuò con voracità a mangiare altre ranacioccole, addentandone una particolarmente grassa e di colore verde.
Terminata la loro carneficina, proprio mentre cominciavano ad abbioccarsi, la porta dello scompartimento si aprì così di soprassalto che Rum  diede una capocciata al portabagagli
dallo spavento.
« Ma che cavolo …»
« Ciao!» disse quello che Rum e Harry scambiarono per un cespuglio parlante « Avete visto il rospo di Bebil? A quanto pare lo ha perso »
E proprio in quel momento Rum fece un rutto che sembrava un gracidio. Poi due mani apparvero dal cespuglio e scostarono la massa di capelli, facendo comparire un viso.

Degli occhietti vispi perlustrarono il vagone per poi posarsi sue due ragazzi, in particolare sulla cicatrice di Harry.
« Io di solito non le faccio le domande, ma tu sei Harry Botter? »

« Sì, e lui è Rum Whiskys » rispose Harry «E tu chi sei? »
« Io sono Hermanda Risponde a ogni domanda!» disse con voce squillante e gonfiando il petto.

« So i cavoli di tutto e di tutti, soprattutto i tuoi Harry! Ah, e comunque hai una caccola sul naso, Rum » e se ne andò lasciando i due alquanto allibiti.
« Ma è immunocompromessa? » chiese Rum al suo amico e, proprio mentre credevano che non ci sarebbero state altre interruzioni, la porta dello scomparto si aprì di nuovo.
« MIO PADRE LO VERRÀ A SAPERE!!!» urlò un ragazzino a mo’ di tenore, lo stesso che Harry aveva incontrato da Madama McCool, solo che questa volta era accompagnato da due troll.
« COSA?» urlarono in coro Rum e Harry.
« Lo sto comunicando in tutti i vagoni, in modo che tutti lo sappiano!»
« Sì, ma cosa? » chiese Harry spazientito.
« Comunque non ci siamo presentati. Io sono Braco BadBoy e questi sono Pugno Tiger e Diferro Goyle. I miei assistenti».
Sarà, ma a Harry sembravano davvero due troll.
« Mentre voi siete … Harry Botter e Rum Whiskys » prosegì Braco indicandoli con un cenno del capo.
« Come fai a saperlo?» chiese Rum
« Pfff … forse non sai chi hai davanti. Ma d’altronde.. occhi da pesce fracico, sacchi della mondezza come divisa.. puoi solo che essere un Whiskys! E mio padre lo verrà a sape … AAHHH!»
Rum, in preda alla rabbia, aveva agitato e scagliato la sua nutria puzzolente facendo svenire Pugno Tiger.
« Andiamocene via di qui!» disse Braco trascinando via i suoi compari « Mio padre lo verrà a sapere e me la pagherete».
Il resto del viaggio proseguì tranquillo e senza altre intrusioni indesiderate, ormai dovevano esserci quasi: il treno aveva cominciato a rallentare. Dal finestrino si udirono delle grida.
« Forza, valletti! » era Pepsi, stava incitando il gruppo di valletti a spingere il treno che, stremato, si era fermato prima dell’arrivo.
« FORZA, SPINGETE!!! ».
Dopo non molto giunsero alla stazione e il treno si fermò. Una massa di ragazzini in divisa nera scese di corsa dal treno, scaricando i loro bagagli. Anche Harry, seguito da Rum, si affrettò a scendere e, alzando lo sguardo, poté vedere un immenso castello. Finalmente Yogurts.
 

Ps. Ranacioccola, seconda vittima di Harry Botter
 

Note delle autrici:


Oh Merlino! Ce l’abbiamo fatta!
 
*stappano una bottiglia di burrobirra e riempiono due boccali*
 
Alla salute, Prongs! :D
Alla salute, Pad! :D
 
*scolano i due boccali*
 
Finalmente Harry è arrivato a Yogurts! *-*
E ha conosciuto quelli che diventeranno i suoi due migliori amici:
il mitico Rum Whiskys e la sapientona Hermanda risponde ad ogni domanda xD
Ora l’avventura di Harry nel mondo magico è davvero iniziata
sì,  sta venendo lentamente a conoscenza di ogni aspetto della magia,
anche del cibo! :Q____
Le povere cioccorane che urlano quando le mangi! Tu ce la faresti a mangiarle Prongs? Prongs?
Che ‘avi diendo?
 
*Prongs mastica rumorosamente delle cioccorane*
 
Niente, lasciamo perdere ^^’’
Ringraziamo i nuovi fan che ci seguono e commentano: alessa7,Ale_Loves_Draco, Aven90, dragonblack, miss moonlight, Francy Loves Freddie e
Marty e Miky Malfoy!
Siete fantastici, ragazzi! ;)
Però voglio anche fare un rigraziamento speciale a Padfoot, questa volta è lei che ha lavorato di più su questo capitolo! Un applauso!

*clap clap clap clap*

Grazie, Prongs!
Non mancate assolutamente al prossimo capitolo,
avverrà la famosa e importantissima cerimonia dello smistamento!
E ora vi poniamo un piccolo quesito:
vi piacerebbe vedere dei disegni che la sorellina di Prongs, che noi chiamiamo Hermione, sta facendo sulla nostra parodia? :)
Se vi interessa fatecelo sapere all’interno di una vostra recensione
e al prossimo capitolo vi metteremo il link con i disegni! ;)
Ora vi salutiamo,
e vi aspettiamo tutti al capitolo otto! :D
 
Fatto il misfatto ;)

Ah! Un appello a tutti i Grifondoro di Pottermore: duellate, Grifi! Duellate! >:D
Non possiamo mica farci battere dalle Serpi, no? ;D
La Coppa delle Case si avvicina!
Il 5 Luglio dobbiamo essere noi i vincitori!
FORZA GRIFONI!!!

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Capitolo 8
*** Il Cappello delle Minchiate ***


« Nanerottoli del primo anno! Da questa parte!! » tuonò Hagrid, sovrastato da un branco di ragazzini scalpitanti che cominciarono ad arrampicarsi addosso a lui; qualcuno si perse perfino nella sua ispida barba.
Harry e Rum, convinti che quella fosse la procedura, si aggrapparono alle orecchie del povero Hagrid che, con ululati soffocati, si trascinò dietro la mandria di mocciosi portandoli alla riva di un lago.
Si scrollò e una pioggia di ragazzini cadde al suolo.
« Razza scimmiotti! Per cosa mi avete preso, per un albero? » disse Hagrid mentre dalla sua barba provenivano dei lamenti.
« Forza, sui pedalò! » continuò riprendendo il controllo della situazione e, solo in quel momento, Harry vide attraccati alla riva dei pedalò orrendi: ce ne erano alcuni a forma di cigno, altri a forma di paperella, alcuni ad elefantino e altri ancora a forma di polipo.
Hagrid prese posto su un porcellone rosa, mentre tra i ragazzini scoppiò una rissa per accaparrarsi il pedalò meno ridicolo. Le barchette ad elefantino furono prese d’assalto dai ragazzini che ebbero la meglio, mentre agli altri toccò il resto.
Harry e Rum furono particolarmente sfortunati poiché dovettero salire su un cinghiale con arco e frecce tra le zampe e le alucce a mo’ di cupido. Con loro c’era anche Hermanda, il cui volume della testa era quadruplicato a causa dell'umidità e i capelli si erano aperti formando una specie di ombrellone che riusciva a coprire tutti e tre i ragazzi.
La partenza fu difficoltosa, molti dei pedalò non erano in ottime condizioni ed avevano i pedali arrugginiti che cigolavano in modo sinistro. Così, tra i mormorii, si formò una fila di barchette.
«Ecco, ragazzi, ci siamo quasi! » disse Hagrid interrompendo il mormorio e dinnanzi a loro apparve il castello di Yogurts, con grande meraviglia degli studenti.
« ETCIÙ! » Hagrid aveva appena starnutito e dalla sua barba schizzò un ragazzino che finì dritto nel lago.
« È Bebil Patatrack!! Presto acciuffatelo!! » strillò Hermanda con voce saccente. Bebil fu subito ripescato dal lago, tutto tremante.
« Sono rimasto intrappolato nella barba … pensavo di morire là dentro!! » disse piagnucolando un ragazzino cicciotto bagnato dalla testa ai piedi.
Dopo un’intensa pedalata, finalmente arrivarono, attraccarono i pedalò al molo e salirono su una scalinata di marmo che conduceva ad un immenso portone di quercia.
Erano dentro il castello e davanti a loro apparve una donna dall’espressione arcigna: la professoressa Misnerva Domani. Aveva l’aria piuttosto arrabbiata.
« Ecco gli allievi del primo anno, professoressa Misnerva! »
« Grazie, Hagrid e adesso levati dai piedi! » proferì scocciata la professoressa.
« E voi seguitemi! » tuonò rivolta al gruppo di studenti.
Li condusse in una sala vuota, i ragazzi si guardarono intorno impazienti. Misnerva iniziò il suo discorso.
« Benvenuti a Yogurts. Tra poco inizierà la cerimonia dello Smucchiamento » disse Misnerva sbuffando « esistono quattro casate: Cogliondoro, Tappogrosso, Piccionenero e Sempreverde. E SE NON LA FINITE DI PARLARE VI RISPEDISCO SUL TRENO E VE NE RITORNATE A CASA!! » strillò infastidita la professoressa alla quale incominciavano a vibrare le narici.
« Dunque, stavo dicendo …»
« Ma cosa dobbiamo fare per essere Smucchiati? » chiese Harry.
« Lo scoprirete una volta entrati nella Sala Grossa, ora vi devo spiegare alcune cose …»
« Ma quanto durerà? Come funziona? Che succede una volta finito?... » e, seguendo l’esempio di Harry, anche altri ragazzini cominciarono a fare domande.
« Quando mangiamo? Io ho fame! »
« Sì, cosa c’è per cena? »
« Quando veniamo Smucchiati? »
« BASTAAAAAA!!!!! » la professoressa brandì la bacchetta, puntandola addosso ai ragazzini e un lampo omicida attraversò i suoi occhi. Le matricole, terrorizzate, non osarono parlare.
« IO CI RINUNCIO! » e andò via oltre la porta che conduceva alla Sala Grossa.
I ragazzini si guardarono intorno per verificare se fosse prudente seguire la professoressa, ma ad un tratto spuntarono delle figure velate che fluttuavano in aria.
« Salve, noi siamo i fantasmi di Yogurts » disse un fantasma particolarmente ciccione ma dai modi amichevoli.
« Finalmente nuovi studenti! Pronti per lo Smucchiamento? » chiesero gli altri fantasmi desiderosi di fare amicizia. Ad un tratto le porte della sala grande si aprirono.
« VI VOLETE MUOVERE?! STATE ASPETTANDO UN INVITO SCRITTO?!»
Così i ragazzi si diressero nell’affollatissima Sala Grossa, colma di studenti disposti in quattro tavoli che percorrevano la lunghezza della sala. Tutti i professori, invece, erano disposti in un tavolo perpendicolare a quello degli studenti. Al centro del tavolo c’era il preside Alba Solente, con una cuffia da doccia fiorata in testa e una camicia da notte da donna con dei cuoricini. Ridacchiava divertito alla vista dei nuovi studenti. Misnerva, intanto, aveva messo al centro della sala uno sgabello con sopra un cappello che definirlo consulto era dir poco. Tutti lo guardavano in attesa di qualcosa. Ad un tratto sul cappello si aprì uno squarcio e cominciò a cantare:
 
Forse pensate che non son bello,
ma guardatevi in faccia marmocchi,
io ve lo giuro che, con un coltello,
pur di non vedervi mi caverei gli occhi.
Fosse per me, potreste tenervi al vento
quelle testoline vuote e inforforate,
ma così vuole questo evento
che uno alla volta mi indossiate.
Nessun pensiero nasconder potrete,
ai quattro venti i vostri segreti urlerò,
i pensieri più intimi e umilianti mi mostrerete
fino a che in una Casa non vi Smucchierò.
È forse Cogliondoro la vostra via,
culla degli esibizionisti e spericolati:
arroganza, scemenza e megalomania
qui vengon sempre apprezzati.
O forse è Tappogrosso la vostra vita
dove chi alberga mangia da star male:
qui la baldoria regna infinita
e la stitichezza non è innaturale.
Oppur Piccionenero, bisbetico e saccente,
che, con i suoi studenti modello,
ti fa sentire sempre un incompetente
come nessun altro in questo castello.
O forse a Sempreverde, ragazzi miei,
vi sentirete a vostro agio:
crimine, corruzione e piagnistei
non metton mai nessuno a disagio.
Or dunque, finiamo questa pagliacciata alla svelta,
non importa se andrete nelle Case sbagliate,
troppe volte ho fatto male la mia scelta
perché io sono un Cappello delle Minchiate!

E un applauso fragoroso ricoprì la Sala, mentre Misnerva richiamava il silenzio.
« ZITTI! Ora io vi chiamerò e a turno indosserete il cappello che vi Smucchierà nella vostra casa. Habbotton Ata ».
Una ragazzinetta cicciottella e tutta tremante si sedette sullo sgabello ed indossò il Cappello.
« Uhm … interessante … ti mangi ancora le caccole a quanto vedo …» disse ad alta voce in modo che tutta la Sala lo potesse sentire, mentre la bambina era sull’orlo delle lacrime.
«TAPPOGROSSO!! » urlò il Cappello e la bambina corse al tavolo della sua casata, ancora rossa di vergogna.
« Bulldog Maleficent! ».
Una ragazza tarchiata e piuttosto bruttina si diresse allo sgabello.
« Visto che hai la faccia da criminale … SEMPREVERDE » sentenziò il Cappello parlante in un istante.
«Bebil Patatrack! E DATTI UNA MOSSA!! » sbottò Misnerva isterica.
Bebil, ancora piagnucolante, si sedette sullo sgabello. Il Cappello, prima di parlare, rimase un po’ in silenzio.
« Oh Merlino! Ti fai ancora la pipì a letto!!! » disse con vocetta maligna e la sala scoppiò a ridere
« Non invidio per niente i tuoi futuri compagni di stanza! »
Il Cappello evidentemente non sapeva dove Smucchiarlo, perché cominciò a fare la contra tra le casate.
« In-Co-glion-do-ro-ci-an-dra-i-tu! COGLIONDORO! »
« Badboy Braco! » e il ragazzino lisciato, con aria spavalda, indossò il Cappello. Braco stava per dire qualcosa quando il Cappello lo anticipò.
« Sì, sì lo so che tuo padre lo verrà a sapere … ormai lo sanno tutti dentro questo castello! SEMPREVERDE! »
« Come osi rubarmi la battuta, stupido cappello narra frottole?… » fece Braco indignato
« Non ha sentito il Cappello, signor Braco? » lo zittì all’istante Misnerva « E adesso levati dai maroni e vai a piagnucolare con quelli della tua casata! ». Braco chiuse la bocca di scatto e si avviò al tavolo dei Sempreverde.
Lo Smucchiamento proseguì, Olivia e Acciuga Paté vennero mandate rispettivamente in Cogliondoro e Piccionenero.
« Hermanda Rispondeaognidomanda ».
Un cespuglio in divisa partì spedito verso lo sgabello, ma con tutti quei capelli non riuscì ad infilarsi il Cappello. Vedendola in difficoltà, Misnerva si fece avanti cercando di aiutarla, ficcandogli rabbiosamente il Cappello in testa senza alcun risultato. A quel punto anche gli altri professori vennero in loro soccorso, ma non ci fu niente da fare.
« Senti mi hai stufato! Vattene in … COGLIONDORO! » gridò alla fine il Cappello ed Hermanda si avviò felice al tavolo dei Cogliondoro.
« Justin Flacci-il Flaccido » chiamò Misnerva ancora più scocciata. Un ragazzino dall’aria timida indossò in fretta il Cappello.
« Sei davvero molto intelligente … no dico davvero! » disse quest’ultimo in risposta allo sguardo perplesso del ragazzino « Fidati, ne ho Smucchiati tanti, so riconoscere un genio quando lo vedo e tu sei uno di quelli »
« Davvero? » chiese il ragazzino commosso e pieno di orgoglio.
« NO! Ho conosciuto scarafaggi più intelligenti di te! TAPPOGROSSO »
«Harry Botter » disse poi Misnerva guardando Justin allontanarsi avvilito.
La Sala Grossa fu percorsa da risatine sommesse.
« Botter ha detto? Quello con il culo sulla fronte? ». Ma Harry non si curò di loro e si avviò trotterellando verso lo sgabello e, appena il Cappello gli si posò in testa, gli sparò una raffica di domande.
« Wow! E così sei un Cappello parlante! Come fai a parlare e a leggere nella mente di chi ti indossa? Come fai? Come fai? In che casa mi Smucchi? Dove devo andare? Cosa devo fare? Cosa..? »
Il Cappello, se avesse avuto le mani, gli avrebbe tappato la bocca, ma siccome era un cappello si limitò a dire:
« Siccome me ne hai fatti due grossi così … COGLIONDORO! ».
La professoressa Misnerva si diede una pizza sulla fronte. Tra tutte le Case sperava proprio che il ragazzino petulante non capitasse nella sua.
Dopo di Harry altri ragazzini vennero Smucchiati altri ragazzini che a mano a mano si andavano ad accomodare al tavolo della propria Casa.
« Rum Whiskys! »
Era rimasto solo Rum che, preoccupato e soprattutto affamato, prese il cappello e se lo sistemò in testa.
« Questa cerimonia è durata anche troppo e io non ce la faccio più! Vattene dove stanno tutti quegli alcolizzati dei tuoi fratelli! » disse il Cappello ormai stanco.
« Ma dove, in Cogliondoro? »
« Sì e sbrigati prima che dica a tutti che hai mangiato il rospo di Bebil! » tuonò ad alta voce.
Rum scattò in piedi e raggiunse Harry e i suoi fratelli al tavolo dei Cogliondoro.
Lo Smucchiamento era finito. Solente si alzò solennemente dal tavolo degli insegnanti, facendo svolazzare la sua vestaglia da donna.
« Benvenuti! Prima di dare inizio al banchetto lasciatemi dire soltanto che …» e improvvisamente si rimise seduto, come se non fosse successo nulla. Harry pensò che non fosse molto sano di mente.
Il Banchetto iniziò e gli studenti aggredirono le pietanze voracemente.
Mentre mangiavano Harry sentì Hermanda parlare ad una ragazzina che gli sedeva accanto.
« Lo sai che il soffitto e stregato? È per questo che sembra un cielo stellato. L’ho letto su Storia di Yogurts …»
« No, no. Il soffitto non c’è proprio! » disse un fantasma che si era appena avvicinato a loro fluttuando.
« Ma io l’ho letto su Storia di Yogurts! »
« E io ti dico che quel libro dice un mucchio di stupidaggini! Fidati, sono secoli che vivo in questo castello ».
Hermanda era indignata.
« Io lo so chi sei! » disse all’improvviso Rum che aveva appena alzato la testa dal piatto « Tu sei Nick Chiappestrette! »
« Io sono Sir Nicolas Chiappestrette, se non ti spiace! » disse il fantasma offeso.
« Chiappestrette? Perché Chiappestrette? » chiese Harry che non riuscì a reprimere la sua curiosità.
« Così! » fece il fantasma voltandosi di spalle e calandosi le brache mostrando le sue chiappe saldamente incollate tra loro. « Sono anni che non passa uno spiraglio di luce».
Rum non riuscì a trattenere le risate alla vista di quel penoso fantasma che, con tanto rammarico, raccontava la sua triste storia.
« È così che sono morto! Occlusione intestinale, sapete …»
« Senti, me le faresti rivedere? » chiese Harry divertito e a quella richiesta il fantasma se ne andò via offeso.
Il banchetto si concluse e gli studenti cominciavano a sonnecchiare per via del troppo cibo mangiato. Il professor Solente si alzò ancora, catturando l’attenzione degli studenti.
« Prima di recarci ai dormitori, dovrei dare alcuni avvisi. Ma me ne sbatto altamente! Quindi cantiamo l’inno della scuola e poi andiamo e fare bisboccia! ».
E apparve un tabellone con delle scritte in stile karaoke e gli studenti iniziarono a cantare l’inno ognuno in modo diverso, data l’assenza di musica.
 
 
Yogurts, Yogurts del nostro cuore
tu per noi sei la scuola migliore
di budini arachidi e noccioline
la nostra pancia riempi tutte le mattine.
Perché ora è vuota e piena di venti,
bocche di parole silenti
e micidiali rotti vaganti.
Dacci dunque quel che è richiesto,
di carta igienica un bel rotolone,
noi penseremo al resto e tireremo lo sciacquone.
 
Finito di cantare, tutti gli studenti si recarono ai dormitori. I Valletti chiamarono a raccolta quelli del primo anno.
« Cogliondoro con me! » gridò con aria di autorità Pepsi, mostrando la sua spilla intermittente tra la folla e conducendoli in un corridoio vuoto.
« Su! Mettetevi tutti in fila come un trenino. E ora CONGA! » e si mise in testa alla fila canticchiando seguito da quelli del primo, inizialmente un po’ perplessi, ma che svoltato l’angolo si fecero trascinare dal ritmo. Incrociarono anche il trenino della conga di Piccionenero fino a che giunsero ad un quadro di un ippopotamo vestito con un elegante abito rosa.
« Lei è Madama Ciccia » disse Pepsi.
« Parola d’ordine? » chiese questa.
« Sono un idiota »
« Prego! » disse l’ippopotamo spostandosi e mostrando un passaggio.
Pepsi diede alcune informazioni ai ragazzi e questi si diressero veloci ai loro dormitori.
Harry condivideva la stanza con Rum, Bebil e altri due ragazzi: Dean Tampax e Seamus Ficcanas, anche loro Cogliondoro.
Harry era felicissimo, non vedeva l’ora di poter chiacchierare con qualcuno, ma ormai intorno a lui tutti si erano addormentati. Allora rimandò le sue chiacchiere al giorno dopo e si assopì.



Note delle autrici:

Pad, che stai facendo? O_O
Preparo una trappola ...

*Pad semina dolcetti per terra*

Trappola?
Sì, una trappola per attirare nuovi fan ... seguimi!

*Afferra Prongs e si nascondono sotto il mantello dell' invisibilità*

Loro vedono i dolcetti, li seguono e noi li catturiamo! :D
Geniale, Pad! Dai passamene un po' così li sistemo anche io! :D
Ora dobbiamo solo aspettare ...
Ehm, Pad? °-°
Sì, Prongs?
Penso che ci abbiano scoperte!

*Si girano e vedono i fan*

Voi da quanto tempo è che siete qui? Non avete sentito niente, vero? D:
Dai Pad! Lasciamo stare, diamogli i dolcetti e finiamola qui
Ma che finiamola! Tieni, afferra questo lazo e cerca di acciuffarli! >:D

*Tira un lazo a Prongs*

Padfoot adesso basta! Non possiamo attaccare senza effetto sorpresa! u_u
Allora la prossima volta usiamo la Mappa del Malandrino!
Perfetto! ;)

*Battono il cinque*

Ma ora passiamo alle cose serie ... se così si possono definire ...
Erano secoli che volevamo postare questo capitolo!
Il Cappello Parlante, pardon, delle Minchiate
è una delle cose che abbiamo scritto e che amiamo di più!
Il suo sarcasmo e le sue battutine pungenti,
gli insulti e tutto il resto ... ma chi non farebbe così
dopo secoli e secoli passati a "Smucchiare" ragazzini frignanti?
E magari alcuni come Harry Botter!
Povero Cappello!
Passiamo ai ringraziamenti! Benvenuti a tutti i nuovi fan che ci seguono
E più precisamente diamo il benvenuto a: AleJakson, ericaDmarco, SusyPotteriana4ever, Romione_love
Ora, come abbiamo promesso
ecco il primo dei tanti disegni di quella caccola di troll di mia sorella!

http://i47.tinypic.com/dfkndz.jpg

Certo, non è Caravaggio ... e i pupazzetti sono un po' stilizzati ...
Dai Prongs, non dire così! Si è impegnata tanto!
Vi lasciamo con questo ehm ... capolavoro
e vi aspettiamo al prossimo capitolo!
Non mancate!!

Fatto il misfatto ;)

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Capitolo 9
*** Il Maestro degli Intrugli ***


Un sonoro rutto riecheggiò nella Sala Grossa.
«Salute Rum » disse Harry al suo amico mentre spegneva con del succo di frutta i capelli del povero Seamus Ficcanas che avevano preso fuoco. Era proprio davanti a Rum e il rutto lo aveva colpito in piena faccia.
« Scusate, ma la colazione è stata molto soddisfacente ».
Davanti a loro, infatti, si stendeva un vero e proprio campo di battaglia: barattolini di yogurt (la specialità della scuola) riversi sul tavolo, cartine di muffin sparse ovunque, cosci di pollo spolpati, marmellata spalmata sul tavolo…il resto di quella che era stata una colazione abbondante.
« Avete dato un’occhiata ai nuovi orari? » chiese Dean Tampax.
« Sì e dobbiamo anche sbrigarci. Abbiamo un’ora di Trasmutazione, se facciamo tardi chi la sente la Misnerva ».
« Professoressa Misnerva Domani, Rum. Impara a chiamare i professori in modo adeguato! » disse Hermanda rimproverando il ragazzo e andandosene in tutta fretta per arrivare per prima alla lezione.
« Ma chi ti ha interpellato?! » ribatté Rum facendo una vistosa boccaccia alla schiena di Hermanda. Poi anche Harry e Rum si incamminarono verso l’aula di Trasmutazione. Non avendo una mappa e nemmeno un senso dell’orientamento particolarmente sviluppato, i due amici si persero inevitabilmente nei meandri del castello. E nemmeno l’immensa struttura sembrava aiutarli. C’erano cartelli stradali fasulli che portavano da tutt’altra parte, pareti che si spostavano, rotatorie su rotatorie che una volta entrato era difficile uscirne. Orientarsi era impossibile, soprattutto con tutte quelle scale e tappeti mobili che cigolavano e si fermavano per poi scomparire improvvisamente lasciando cadere gruppi di ragazzi nel vuoto.
Senza contare delle improvvise apparizioni del custode di Yogurts, Agnus Ganzo, insieme alla sua fida gatta Mrs Purrrga, che più che altro sembrava un mocio per pulire i pavimenti e, ogni tanto, veniva proprio utilizzata proprio per questo. L’hobby preferito del custode era quello di nascondersi negli angoli bui dei corridoi e spuntare inaspettatamente facendo prendere un coccolone al malcapitato di turno, studente o professore che fosse (esclusa Misnerva Domani, per ovvie ragioni). Oltre allo spaventoso custode gli studenti dovevano fare i conti anche con Zip il poltergeist che non a caso si divertiva ad abbassare le zip agli studenti lasciandoli in mutande.
Comunque la lezione di Trasmutazione era quasi finita e Harry e Rum ancora vagavano per il castello quando finalmente trovarono la porta della tanto ricercata aula. Dopo una battaglia per decidere chi dovesse entrare per primo, aprirono la porta dell’aula. Le teste degli alunni erano chine sui banchi, mentre in fondo c’era una grande cattedra con sopra un gatto dall’aria particolarmente incazzata.
« Meno male … fortuna che non … AAAAHH! »
Il gatto era piombato addosso ai due ragazzini, graffiandoli a più non posso e menando fendenti con gli artigli.
« PROFESSORESSA!! AIUTO PROFESSORESSA! » strillarono i due in coro.
« Idioti, sono IO la professoressa »disse il gatto trasformandosi nella professoressa Misnerva. Solo in quel momento Harry notò che aveva le narici più grandi di una persona normale.
« Vi sembra l’ora di presentarvi?! » disse furente « La lezione ormai è quasi finita e voi vi meritate una punizione. Insieme a Bebil rimetterete in ordine l’aula e farete dei compiti in più per recuperare».
Terminata l’ora, Harry e Rum si avvicinarono a Bebil per riordinare l’aula.
« Anche io ho fatto ritardo»  fece tristemente Bebil  « le armature al secondo piano mi hanno rapito. Sono scampato per un pelo ».
Hermanda uscì dall’aula e passando vicino al gruppetto lanciò loro uno sguardo indignato per poi sbattere la porta con un colpo di capelli.
« Quella tipa mi sta sempre più antipatica » disse Rum con grande assenso di Harry.
Oltre alla lezione di Trasmutazione, gli studenti del primo anno frequentavano anche il corso di Ortologia, tenuto dalla professoressa Pomodorona Spray che non faceva altro che fargli coltivare ortaggi, tanto che alcuni degli studenti iniziarono a sospettare che si trattassero del cibo che finiva sulle loro tavole. Poi c’era il professor Petus Vizius, insegnante di Sbacchettamenti, entrare nella sua aula equivaleva ad entrare nella tana di una moffetta: alla sua prima lezione il professore si librò in aria con grande stupore degli studenti e quando questi gli chiesero l’incantesimo per effettuare tale magia il professore, con un risolino, spiegò che non si trattava affatto di magia. Quando un certo odorino pervase l’aula gli studenti compresero a cosa si riferisse.
Yogurts non smetteva mai di sorprenderli, oltre a tutto questo c’era anche un fantasma che insegnava: il professor Sgruf , insegnante di Storia di Bacucchi Magici, corso che storicamente aveva portato al suicidio molti degli studenti di Yogurts. In un’ala del castello, infatti, c’era una parete che commemorava gli stoici alunni deceduti. Nonostante ciò esistevano intere generazioni di studenti sopravvissute a Sgruf e gli studenti più anziani avevano escogitato ingegnosi modi per sopravvivere alle lezioni del fantasma: i più in voga erano quelli di aspirarlo con un aspiratore magico, lasciarlo lì e scappare dall’ aula, oppure, un modo più pratico, era quello di sventolarlo con grandi ventagli e farlo volare fuori dalla classe (studenti più organizzati si davano anche il turno in modo da concedere a tutti un po’ di riposo). Questi trucchi venivano tramandati di generazione in generazione e il tasso di mortalità degli studenti di Storia di Bacucchi Magici era notevolmente diminuito negli ultimi anni.
Ma la lezione che tutti non vedevano l’ora di frequentare era Difesa Contro i Maghi Brutti Brutti ma proprio Brutti Brutti Brutti. Alla loro prima lezione gli studenti erano emozionati e volenterosi.
«B-b-b-uu-bu-bu-bu-bu-bu-buo-o-o-oooo-n-n-n-ng-ng-ng-ngi-ngi-ngio-gio-gio-gio-o-o-ooooo-or-rr-grrr-r-r-no-no-no-nooooo » iniziò a balbettare il professore Rapper per salutarli.
Se inizialmente i ragazzi guardavano il professore incoraggianti, facendogli cenno di proseguire e annuendo, dopo un po’ questa atmosfera si disperse: il povero professore impiegò ben quaranta minuti solo per salutare la sua classe e, naturalmente, l’attenzione si dissolse. Presto si organizzarono partite di poker e braciolate durante la sua ora, ogni tentativo di fermarli era inutile e privo di speranza. Il professore aveva appena iniziato a balbettare le parole
« Ragazzi basta », ma prima di riuscire a terminare il rimprovero sarebbe di sicuro passata l’ora e anche chiamare la vicepreside non sarebbe servito a nulla: se fosse andato ad avvertire la professoressa Misnerva, quest’ultima si sarebbe scocciata alla terza sillaba e l’avrebbe cacciato via strepitando infuriata.
Quando suonò la campanella aveva appena finito di dare il suo buongiorno e già doveva risalutarli.
« A-a-a-a-ar-ri-ri-ri-ri-v-v…» cominciò il professore Rapper, ma gli studenti non gli prestarono molta attenzione e, tra il caos generale di sedie spostate e libri che venivano chiusi, lasciarono il professor a balbettare da solo nella sua aula.
La settimana era quasi terminata, finalmente era arrivato il venerdì e Harry e Rum cominciavano ad orientarsi per i corridoi grazie all’olfatto particolarmente sviluppato di Rum che almeno li conduceva in Sala Grossa, l’unico luogo di Yogurts che erano sempre certi di raggiungere.
« Cosa abbiamo questa mattina? » chiese Harry a Rum
« Abbiamo doppi intrugli con il professor Saverius Bidon, direttore della Casa di Sempreverde. Drinco e Bevo dicono che è un idiota, favorisce sempre la sua Casa e che puzza di mondezza. Non a caso si chiama Bidon …»
« Anche la professoressa  Misnerva è la direttrice di Cogliondoro » sbottò Harry «eppure l’altro giorno ci ha messo in punizione! »
« Magari se la prossima volta ci fate il favore di arrivare puntuali » intervenne la professoressa a sorpresa alle loro spalle  « non sarei obbligata a punirvi! ».
« Parli del diavolo …»sussurrò Rum
« Cosa ha detto Signor Whiskys?! » Misnerva aveva pericolosamente allargato le narici.
« Uh! Guarda Harry la posta! »cambiò rapidamente discorso Rum, indicando i volatili che sgraziatamente planavano tra i tavoli.
Quello della posta non era il momento preferito dagli studenti. Dovevano mettere in salvo il loro cibo perché i volatili o lo mangiavano o ci piombavano dentro e nelle peggiori delle ipotesi ci lasciavano dentro qualche sgradito ricordino. Questa era una delle poche cose che riusciva a bloccare l’appetito di Rum.
Vercinge rotolò nella scodella di yogurt di Bebil, che non era stato abbastanza veloce da metterla in salvo.
« Vercinge! Cosa ci fai qui? Io non ricevo mai posta! Cos’hai? Che vuoi? Che fai …» domandò Harry mentre il tacchino albino prendeva una mela con la zampa e gliela ficcava in bocca per farlo tacere. Dopo di che prese la rincorsa lungo il tavolo, travolgendo svariate ciotole, e prese il volo per schiantarsi un momento dopo contro un gallo cedrone  che era appena entrato dal soffitto e tentava un atterraggio.
Harry raccolse un foglio unticcio, con un tovagliolo tamponò l’olio in eccesso e aprendolo vide dei disegnini.
« Mbh ugfmngfclmfnf …»
« Sì, Se magari ti levi quella mela dalla bocca riesco a capire quello che dici! » gli disse Rum.
« Hagrid mi ha invitato a prendere un tè dopo le lezioni »disse facendo vedere all’amico un disegnino che mostrava un pupazzetto stecchino che prendeva un tè con una specie di palla barbuta.
« E perché ti ha fatto un disegno? »
« Non sa scrivere! »
« Aaah! » disse Rum comprensivo.
Harry però non poté rispondere ad Hagrid perché il suo tacchino se ne era andato via.
Così si diressero nello scantinato per seguire la lezione di Intrugli. L’aula dove si teneva la lezione era umida e c’era un forte odore di muffa che pervadeva l’aria. L’insegnante era già dentro ad attenderli con aria annoiata.
Il professor Bidon  iniziò la lezione facendo l’appello e si fermò d’improvviso quando arrivò al nome Harry.
« AH-AH! » strillò salendo sul banco del ragazzo,  facendo svolazzare il mantello in un gesto teatrale.
« Chi abbiamo qui? » disse con tono di falso stupore « Ah, già! Harry Botter! » e scese dal banco rotolando per poi riprendere posto alla cattedra come se non fosse successo niente.
« Io sono il professor Saverius Bidon. E sono qui per spiegarvi la nobile e sublime arte … »
« Arte?! Ma non è il professore di Intrugli? » chiese Harry interrompendo il professore visibilmente infastidito.
« Solo menti superiori saranno in grado di seguire questo corso » proseguì Bidon ignorando il piccolo Botter  « ovviamente non mi aspetto che tutti riuscirete a comprendere la materia che io sapientemente intendo tramandarvi. La scienza …»
« Ah! Allora è scienze! » continuò imperturbabilmente Harry.
« Mi era giunta voce riguardo la tua stupidità Botter. Ma una demenza così mi coglie di sorpresa »
« Ma allora è vero che sono famoso! Chi le ha parlato di me? Cosa sa? Cosa le hanno detto?... » e Hermanda, a ogni domanda che Harry rivolgeva a Bidon, alzava prontamente la mano.
« Io! Lo so io! Chiami me! Chiami me! » faceva la ragazza saltellando fastidiosamente sul banco provocando degli spostamenti d’aria con i suoi capelli tali che alcuni degli studenti vennero disarcionati dalle loro sedie. Anche i capelli perfettamente lisci di Braco si scompigliarono.
« Piantala di assillarmi groviglio vomita parole! Ne ho abbastanza di voi due! Venti punti in meno a Cogliondoro ».
Detto questo Bidon li mise a preparare la loro prima pozione, ma seguendo le istruzioni molti di loro vennero colti dal sospetto, come era accaduto per Ortologia, che quello che stavano preparando fosse la brodaglia che veniva loro rifilata per cena. Finalmente la lezione era finita, Harry e Rum si diressero alla capanna di Hagrid lamentandosi del trattamento ricevuto dal maestro di Intrugli.

Hagrid li stava aspettando nella sua baracca di legno al limitare della Foresta Illegale. Arrivati, bussarono alla porta della capanna.
Dall’altra parte si sentivano ululati frenetici e un grattare di unghie sulla porta. Quando si aprì i due amici si trassero indietro per paura che la bestia che si celava dentro potesse avventarsi addosso a loro. Dalla porta, però, uscì fuori un chihuahua che, anche se piccolo, aveva un’ aria particolarmente feroce e abbaiava come un forsennato.
« Ciao Harry! Come va? E tu chi saresti? »
« Ciao Hagrid! Lui è Rum Whiskys»
« Ah! Ogni tanto sono dovuto andare nella Foresta a recuperare i tuoi fratelli » disse Hagrid con un sospiro.
«Venite! Entrate pure»  proseguì facendogli cenno di entrare
« Ma cos’è Questo? E’ un topo? » chiese Rum guardando con aria scettica in cagnolino che si agitava.
« Questo è Shcor e mi aiuta a fare la guardia al parco e a tenere lontano le bestie feroci! »
« A me non sembra tipo da allontanare animali fe … AAAAHHH! »
Shcor si era attaccato al polpaccio di Rum e non aveva intenzione di staccarsi.
« Ora entrate! Metto su il tè »disse Hagrid conducendoli nella sua casa.
L’ambiente era molto rustico: c’erano quaglie morte attaccate al soffitto insieme a prosciutti e salami e la stanza odorava di salciccia.
Harry e Rum, si sedettero vicino al grande tavolo rotondo al centro della stanza.
Shcor era ancora attaccato al polpaccio di Rum.
« Non so perché è così agitato il piccolo Shcor » fece Hagrid « e pensare che l’ho fatto anche castrare. Comunque tranquillo Rum, tra poco si stancherà e mollerà la presa » concluse servendo il tè, mentre Rum cercava di scollarselo di dosso
« Allora, come sono andate le lezioni? »
Harry non aspettava altro. Cominciò con una descrizione dettagliata (troppo dettagliata) di tutta la settimana. Non era ancora arrivato a mercoledì che Hagrid cadde di testa sul tavolo russando rumorosamente.
Così Harry cominciò a guardarsi in giro e trovò un ritaglio del Gazzettino del Pettegolo, lasciando Rum a combattere da solo con quella sottospecie di cane.

 

RAPINA ALLA SGRINFIOTT

Dei ladri, ancora non identificati, si sono intrufolati nella famosa banca dei maghi. Nulla però è stato trafugato. Infatti la camera presa di mira dai rapinatori era stata svuotata il giorno stesso.
« Io non capisco che minchia di ladro è uno che vuole rapinare una stanza vuota. Cosa aveva intenzione di portarsi via? I mattoni per caso?Non esistono più i ladri di una volta...»  ha dichiarato un folletto portavoce della Sgrinfiott.


« Sentito Hagrid? È stata derubata lo stesso giorno che siamo andati noi! »
Hagrid in tutta risposta russò rumorosamente.
« Dai Harry, andiamo via, sono riuscito a staccarmi quella pulce con la rabbia. Saliamo al castello prima che mi si riattacchi il polpaccio».
Harry acconsenti, anche se aveva ancora molte domande per la testa, ma si diresse
velocemente con Rum al castello dal quale si alzava l’odore della cena.
« Dall’odore sembra proprio quel brodino che il professor Bidon ci ha fatto preparare ad Intrugli, non ti pare Harry? ».



Note delle autrici:

Eccoci di nuovo qui gente! :D
Scusate per il ritardo, ma sapete
anche noi andiamo in vacanza! xD
A dimostrazione di ciò vi mettiamo una nostra foto
scattata direttamente durante la nostra villeggiatura! ;)
Ta-dan!
 
http://img256.imageshack.us/img256/7922/prongspadholiday.jpg 

Comunque, possiamo ufficialmente dire di essere entrate nel vivo della storia! :)
Harry e il suo amico Rum hanno iniziato le loro lezioni ad Hogwarts
e fanno la conoscenza dei loro professori e delle materie che gli insegneranno xD
Ringraziamo tutti quelli che si seguono, che commentano e che hanno aggiunto la nostra storia tra le preferite, seguite e via dicendo! *_________*
Grazie mille! Anche a tutti i lettori anonimi, vi ricordiamo che se volete lasciare un commentino noi saremo sempre ben liete di rispondervi! ;D
Oggi in particolare vogliamo ringraziare fedede che ci ha aggiunto tra le preferite! *-*
Grazie mille! *^*
Ci sarebbero anche altre persone da ringraziare, ma alcuni fan hanno cambiato nickname, quindi no riusciamo più a ricordare chi sono quelli nuovi e chi no!
Scusateci quindi se non citiamo i vostri nick, ma sappiate che un ringraziamento tutto speciale va anche a voi! *_____*


*fanno un inchino*
 
Purtroppo ci siamo casualmente dimenticate di prendere il disegno fatto da mia sorella, quindi oggi non lo posteremo. Non vi perdete niente, eh! xP
Prongs, non essere cattiva! Si sta impegnando tanto poverina! D:
Bah, il nostro gatto disegnerebbe meglio! u_u
Fortuna che non può entrare e sentire i tuoi insulti, altrimenti non so cosa accadrebbe! °-°
Finirebbe in una rissa, ma fortuna che ci sei tu Pad! Mia fedele amica..tu non mi tradiresti, vero? Vero? *-*
Dipende, Prongs..io e te abbiamo alcuni conti in sospeso. Come la storia della mia bacchetta! >:D
Pad, perché mi guardi così? °-°
 
*Padfoot lancia una caccabomba in faccia a Prongs*
 
Ma..ma..Allora vuoi la guerra, eh? D:<
 
*spara con un cannone delle caccabombe*
 
Porca Morgana! D:
 
*tenta di schivare le caccabombe*
 
Ahahahah!!! Colpita e affondata, Pad! >:P
Sì, Prongs..ride bene chi ride ultimo! >:)
 
*si scrolla le caccabombe di dosso*
 
Accetta la sconfitta! xP
Guarda in alto.. u_u
 
*piovono caccabombe dal cielo*
 
AAAAAAAAAAAH! DDDD:
Al riparo! D:
 
*le caccabombe colpiscono entrambe*
 
Ci dispiace gente, ma vi dobbiamo lasciare…prendi questa, Pad! >:D
Argh! Sì, ci sentiamo la prossima settimana..ah-ah! Ti ho colpita in pieno! >xP
Questa me la paghi..ehm, cause di forza maggiore ci costringono a chiudere qui l’angolo delle autrici!
 
*carica una catapulta con delle caccabombe*
 
Ma la prossima settimana non mancate, eh! Prongs, tanto non vincerai!
Alla prossima! Staremo a vedere, Pad!
 
Fatto il misfatto ;)


 

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Capitolo 10
*** Le botte di mezzanotte ***


« Harry, non sei contento?  Oggi avremo la nostra prima lezione di volo! »
« Harry Botter su un manico di scopa! Questa sì che è comica! Scommetto che farai un gran bel Botter! AHAHAHAH »
Braco Badboy si era intromesso interrompendo Harry e Rum intenti in una fitta conversazione sul volo.
« Non fai ridere nessuno Badboy. Le tue battutine fanno pietà! » gli rispose Harry
« Ah, sì? Mio padre …»
« Lo verrà a sapere, per caso? » chiesero sarcastici i due
« No! Ne vorrà essere informato … vado subito a spedirgli una tortora »
« Idiota! » commentarono all’ unisono Harry e Rum quando Braco si fu allontanato.
Harry non ricordava di aver mai conosciuto un ragazzo più antipatico di lui. Non faceva altro che stuzzicarlo e ripetere sempre quell’insopportabile battuta che, nel contesto, non aveva minimamente senso. Inoltre, da quando erano venuti a sapere della loro prima lezione di volo, si vantava in Sala Grossa di quanto fosse bravo a cavalcare un manico di scopa. Con le balle che diceva poteva farci andare avanti l’Espresso di Yogurts senza che i Valletti lo dovessero spingere.
« Non capisco se c’è o ci fa! » disse Harry dando voce ai suoi pensieri
« Be’, tra Badboy e Bebil Patatrack non so chi è peggio » disse ridendo Rum, guardando Bebil che fissava con aria ebete e speranzosa la Rindondella che sua nonna gli aveva spedito la mattina stessa.
« Non funziona così Bebil » spiegò Hermanda con voce presuntuosa quando Bebil incominciò a dare colpi sul tavolo con la sua Rindondella.
« Devi tenerla in equilibrio sulla punta del naso e poi fare così con le mani » concluse iniziando a battere le mani come una foca.
Bebil non sapeva se assecondarla oppure fare finta di non averla sentita, ma nel dubbio seguì l’imbarazzante suggerimento, facendo ridere tutta la Sala Grossa (anche Hermanda sghignazzava sotto i baffi). Ad un certo punto la Rindondella si illuminò e il ragazzo la prese felicemente in mano. Dentro era comparso un messaggio:
Idiota! Ti sei per caso dimenticato che sei un essere umano e non una foca da circo?”
Ora anche la Rindondella lo prendeva in giro. Desolato il ragazzo andò via per seguire la lezione del giorno. Anche Harry e Rum si incamminarono per andare a lezione e nel cammino Harry fece un resoconto dettagliato sul perché odiava Badboy. La sua filippica proseguì anche durante la lezione di Trasmutazione, tanto che la professoressa Misnerva lì cacciò via dall’aula. Fino ad allora non avevano mai seguito una lezione di Trasmutazione: il primo giorno erano arrivati in ritardo, poi erano stati sbattuti fuori … comunque quella di volo era proprio una lezione che non volevano perdere.
Alle tre in punto si recarono al campo di Chicken, in direzione della Foresta Illegale. Ad attenderli trovarono i Sempreverde già schierati davanti una fila rastrelli, ramazze, un mocio e spazzoloni disposti ordinatamente per terra e la professoressa Sbronz, l’insegnante di volo. Aveva gli occhi arrossati e si teneva a stento in piedi.
« Buon giorno! Hic » singhiozzò rumorosamente.
Harry notò che tra le mani aveva una bottiglia mezza piena di un liquido che dall’odore doveva essere inequivocabilmente qualcosa di alcolico.
« Io… hic.. vi insegnerò a volare! Cip cip cip!! » proseguì la professoressa agitando le mani come se fossero le ali di un uccellino.
« Questa è fuori! » gli sussurrò all’orecchio Rum.
« Forza avanti ..hic… ora vi faccio vedere come si fa … hic! » e così dicendo la professoressa montò sul suo rastrello al rovescio e decollò barcollando pericolosamente. Una volta raggiunto quota si tuffò in picchiata tra la folla di studenti sconcertati urlando con voce strascicata « PISTA!!!! ».
Gli studenti si sparpagliarono per non essere investiti, ma Bebil fu preso in pieno. Madama Sbronz era a terra e rideva a crepapelle
« Atterraggio soffice.. hic! » disse, mentre Bebil piagnucolava per il dolore. A quel punto Madama Sbronz parve accorgersi dell’accaduto e cercò di riacquistare un po’ di contegno.
« Forza, Jerry! Andiamo in merferia … in fesseria … a curarti! »
« Anche lei dovrebbe farsi curare! » disse Rum a Harry.
« AHAHAHAH! Strano che con quel culone che si ritrova la professoressa non ci sia finita dentro! » sputò Badboy.
« E questa me la prendo io! » proseguì raccogliendola Rindondella di Bebil.
« Dammela, Braco! » disse Harry arrabbiato.
Solo loro potevano prendere in giro Bebil.
« Se la vuoi vieni a prendertela Botter! »
Braco salì su una ramazza e decollò immediatamente, mentre Harry agguantò un mocio e un attimo dopo era in aria anche lui.
Il ragazzo partì all’inseguimento di Braco. Ormai Harry l’aveva quasi raggiunto.
« Prendi questo Botter! » strillò Braco lanciando la Rindondella a Harry che venne colpito in fronte.
La Rindondella schizzò in aria sotto l’effetto del rimbalzo, disegnando in aria una parabola. Harry sterzò bruscamente in direzione della sfera. Doveva prenderla prima che cadesse. Accelerando l’afferrò al volo. Ce l’aveva fatta! La Rindondella era tra le sue mani. Harry la fissò compiaciuto. Proprio allora comparvero delle scritte:
“Cretino! Ti sei dimenticato di guardare avanti”
« Cosa? »
CRASH!
Era nello studio della professoressa Misnerva, pieno di vetri e fogli sparsi ovunque. Aveva sfondato la finestra del suo studio. Non ebbe il coraggio di guardarla negli occhi, ma sentiva che era sul punto di esplodere.
« BOTTERRR!!! » l’urlo fece cadere quei pochi frammenti che erano rimasti della finestra.
« COME DIAMINE È POSSIBILE CHE UN MOCCIOSO COME TE SIA CAPACE DI RENDERMI LA VITA  UN INFERNO! » ormai era partita.
Nulla poteva frenare la sua ira.
« FAI TARDI ALLE MIE LEZIONI! E VA BENE! CHIACCHIERI MENTRE IO SPIEGO! POSSO ANCHE SOPPORTARLO! MA RIDURRE IL MIO UFFICIO IN UN CUMULO DI CALCINACCI! WHOOOAAAA!!! »
« Professoressa ma ha visto cosa ha fatto? »
Solo in quel momento Harry notò che nello studio c’era anche un altro ragazzo.
« Bastronz! Non so se hai notato …. MA  HA DISTRUTTO IL MIO UFFICIO!! »
« Sarebbe un ottimo Acciuffatore per la nostra squadra di Chicken »
« MA HAI VISTO IL MIO UFFICIO COME È RIDOTTO?! »
« Professoressa, ragioni! Potremo vincere la Coppa quest’anno! Inoltre l’Acciuffatore è il giocatore che corre più rischi »
« Uhm … più rischi dici? » disse Misnerva calmandosi di colpo.
« Sì, traumi cranici, braccia rotte … Alcune volte qualcuno è anche morto! »
« Morto?! » disse squillante la professoressa « Molto bene, Bastronz! Cogliondoro ha il suo nuovo Acciuffatore! » disse raggiante come Harry non l’aveva mai vista, anche se nel suo sorriso c’era un non so che di sinistro.
***
« Sul serio? »
Harry e Rum si trovavano ancora in Sala Grossa, ormai semi deserta. Il racconto di Harry su quello che era accaduto nello studio della professoressa Misnerva era durato tutta la cena e Rum non poté che ascoltarlo a bocca aperta, cercando di terminare il suo pasto.
« Acciuffatore! Wow, sei il più giovane Acciuffatore del secolo! »
« Sì e scommetto che il padre di Badboy lo verrà a sapere » disse ridendo prendendo in giro l’antipatico Sempreverde.
« Proprio così, Botter ».
Braco era spuntato alle loro spalle, fiancheggiato dai suoi fedeli Pugno Tiger e Diferro Goyle.
« Cosa fai? Ascolti le nostre conversazioni? » lo canzonò Rum « E poi hai per caso paura a girare senza i tuoi troll da compagnia? »
« Taci Whiskys! » lo zittì Braco « Posso affrontarvi quando voglio! Cosa ne dite questa notte alla sala dei Trofei? Un duello con le bacchette e vedremo che riderà alla fine! » concluse andandosene via trionfante.
« Scusatemi! » disse improvvisamente Hermanda. I due ragazzi si girarono di colpo spaventati e videro la ragazza emergere da un angolino della Sala Grossa
« Per il tanga di Merlino! Non farlo mai più! Vuoi farci morire? » disse Rum
« Credevamo fossi una pianta ornamentale! » aggiunse Harry scosso dalla comparsa improvvisa della ragazza.
Hermanda li ignorò.
« Ho ascoltato tutto quello che avete detto a Badboy, prendendo anche appunti ovviamente, e non ritengo affatto opportuno che voi giriate di notte per il castello! È contro le regole! »
« Sei stata posseduta dallo spirito mio fratello Pepsi? » fece Rum sconcertato « E poi non sono affari che ti riguardano »
« Proprio così! » disse Harry risoluto, avviandosi con Rum ai dormitori.
Aspettarono tutta la notte che i loro compagni di stanza si addormentassero, dopo di che fecero per uscire quando si ritrovarono Hermanda davanti.
« Chiedo scusa .. »
« Oh no! Di nuovo tu! Che caspita vuoi? »
« Sto facendo una ricerca sull’idiozia, quindi ho deciso che verrò con voi per studiarvi meglio nel vostro habitat naturale …»
Decisero di non fare obiezioni e di portarla con loro. Avrebbero sempre potuto nascondersi dietro i suoi capelli, in caso l’avessero scoperti.
Usciti dal buco del ritratto trovarono Bebil in piedi.
« Ehi, Bebil! Cosa ci fai qui? »
« Zzzzz.. Ronf »
« Oh mio dio! Ma cos’ha, sta male? » fece Harry.
« Bebil! Bebil! Riprenditi!! » Rum lo scuoteva ma senza risultato
« Imbecille! Non vedi che sta dormendo? È sonnambulo! » spiegò Hermanda alzando gli occhi al cielo.
« Cosa dici Harry? Ce lo portiamo dietro? ».
E così si incamminarono lungo i corridoi del castello, attenti a non fare rumore, ma quando nella sala dei trofei non trovarono nessuno, capirono subito che si trattava di un inganno e che Badboy li aveva messi nei guai. Hermanda si fece prendere dal panico.
« Oh Morgana! E ora cosa facciamo?! Se ci scoprono siamo rovinati …» iniziò a strillare e per la paura i suoi capelli cominciarono a vorticare incontrollati, facendo cadere tutti i trofei disposti sulle mensole, producendo un fracasso infernale.
Zip il Poltergeist entrò con un ghigno.
« MOCCIOSI FUORI DAL LETTO!! MOCCIOSI FUORI DAL LETTO! » urlò per farsi sentire da Ganzo, il custode.
I tre scapparono correndo a più non posso. Si rifugiarono nella prima stanza che gli capitò a tiro.
« Fiu … siamo salvi! » sospirò Harry
« Ehm, sicuri? » disse Hermanda dietro di loro.
I ragazzi si voltarono e videro una grossa nuvola vaporosa e dall’aria soffice e ovattata. Guardandola più attentamente capirono, con loro sommo terrore, che non era una nuvola, bensì una testa, o meglio tre. La bestia si svegliò con un ringhiò acuto.
Era un barboncino a tre teste che sbavava rabbiosamente.
« AAAAAAAAAHHHHHHHH!!!! » gridarono in coro i tre ragazzi, precipitandosi fuori dalla porta. Fuggirono via a gambe levate. Nemmeno si accorsero di essere ritornati alla torre di Cogliondoro, erano davanti al ritratto e stavano per sfondarlo.
« Ma che modi! » disse madama Ciccia che li fece entrare anche se con disappunto.
Entrarono al sicuro in Sala Comune tutti tremanti.
« Ma quel cretino di Preside lo poteva pure dire che dentro la scuola tengono dei mostri simili! Come gli sarà venuto in mente di tenere quel…» sbottò Rum ancora senza fiato.
« Ma non hai visto a cosa faceva la guardia? Sotto le sue zampe c’era una botola! » lo interruppe Hermanda con il suo solito tono saccente.
« E perché dovrebbe fare la guardia a qualcosa? » chiese Harry non riuscendo a trattenere il suo impulso di fare domande.
« Be’, lo sanno tutti che Yogurts è il posto più sicuro al mondo, anche più della Sgrinfiott » disse Hermanda.
« Comunque ho raccolto materiale a sufficienza e direi che posso anche andare a dormire adesso! Buona notte » disse acida voltandosi e schiaffeggiando Rum e Harry con la sua massa di capelli.
« Certo che è proprio matta quella lì » disse Rum, ma Harry era troppo impegnato a pensare alle parole di Hermanda: e se la cosa che Hagrid aveva prelevato alla Sgrinfiott fosse la stessa a cui faceva la guardia il barboncino a tre teste? D’altra parte Hagrid aveva detto che si trattava di affari di Yogurts.
Risalirono la scala che conduceva al dormitorio, quando un pensiero colse entrambi all’improvviso.
Si guardarono agghiacciati.
« PORCA MORGANA!! ABBIAMO LASCIATO BEBIL ALLA SALA DEI TROFEI!!! » dissero in coro.



Note delle autrici:

*pop pop pop pop pop pop*
 
Che stai facendo, Prongs? Non sono popcorn, non sento l’odore!
 
*annusa l’aria*
 
No, Pad! È una carta da imballaggio Babbana! Guarda, se fai così scoppietta!
 
*pop pop pop*
 
Fai provare anche me!
Tieni!
 
*passa a Padfoot un foglio*
 
Ahahahahahaha!!! È troppo divertente! xD
 
*pop pop pop pop pop pop*
 
Sono ingegnosi questi Babbani!
 
*pop pop pop pop pop pop pop pop*
 
Ahahahahahaha!!! xD
 
*pop pop pop pop*
 
Ahahahahahahaha!!! xD
 
*pop pop pop pop pop pop pop pop pop pop pop pop pop pop pop pop pop pop pop pop pop*
 
Ehm…ma voi due non dovreste gestire l’angolo delle autrici?
Cosa ci fa tua sorella qui, Prongs? °-°
Già! Hermione, ma come hai fatto ad entrare? D:
Questo posto è protetto da un incanto fidelius! Prongs, non dirmi che le hai detto come entrare! D:<
Io non ho detto proprio un bel niente! u_u
Smettetela!
 
*si zittiscono all’istante*
 
Non c’è stato bisogno che Prongs mi dicesse come entrare visto che voi avete lasciato in giro le istruzioni per accedere! -.-
L’abbiamo fatto? °-°
Sì, erano sul tavolo della cucina!
Oddio, non mi dire che le ha lette anche mamma! o_o
No, siete al sicuro! Comunque bel posto! L’avete sistemato bene! :D
Grazie, Hermione! ;)
Ah, vi ho portato un nuovo disegno! :))))
Oh, no! ç_ç
Cosa?
 
*Padfoot tappa la bocca a Prongs*
 
Niente, niente..tranquilla! Dai, mostralo tu ai fan, visto che ci sei! ^^
Siiiiii! Allora, ecco questo è il mio nuovo disegno! http://img688.imageshack.us/img688/7172/scansione0016r.jpg
Ho fatto i membri della famiglia Trippley, ci ho messo un po’ per riuscire a farli tutti, ma alla fine mi sono venuti bene! Guardate l’espressione di Dugongo, e la maglietta di zio Bacon e..

Sì, sì, ora però basta, eh! Dobbiamo ringraziare i nostri fan, non puoi stare qui e rimbambirli di chiacchiere! A volte mi sembra di avere Harry Botter come sorella! >:P
COSA?!
Proprio così!
 
*iniziano ad azzuffarsi*
 
Ok, visto che quelle due si stanno azzuffando da qui in poi proseguo io! Grazie mille a tutti per aver letto questo capitolo! Un particolare ringraziamento va a i nuovi fan che ci hanno aggiunto tra le seguite: Fred_Deeks_Ben, magikae Nihon! Siamo felici di avervi tra noi! Vero, Prongs?
Sei peggio di una cruciatus!
E tu sei stupida come un vermicolo!
Rimangiati quello che hai detto, caccola di troll!
Schiopodo Sparacoda!
 
*ricominciano ad azzuffarsi*
 
 
Penso proprio che dovrò proseguire da sola
*sigh*
 
*guarda le due che fanno a botte mettendo a soqquadro l’account*
 
Comunque, devo dire che siete in tema con questo capitolo…”Botte di Mezzanotte” e voi due vi state picchiando alla grande. Ma lasciamo stare e parliamo del capitolo…
LASCIAMI LE CORNA! D:<
 
*Prongs inizia a sgroppare cercando di scrollarsi di dosso Hermione*
 
AAAAAAAAH >_____<
BASTAAAAAA! Petrificus Totalus!
 
*Prongs ed Hermione si paralizzano all’istante*
 
Ecco, molto meglio u_u
 
*soffia sulla bacchetta e la ripone del fodero*
 
Stavo dicendo, parliamo del capitolo. Finalmente facciamo la conoscenza di Madama Sbronz, altro personaggio il cui nome è tutto un programma xD E viene anche un po’ approfondito il discorso del Chicken, ma per quello avremo un intero capitolo a disposizione di cui parlare, quindi c’è ancora tempo per saperne di più. Per ora ci basta sapere che il pedante Harry Botter è entrato a far parte della squadra di Cogliondoro nel ruolo di Acciuffatore, vedremo quali sorprese ci riserverà!
 
*si volta a guardare Prongs ed Hermione ancora pietrificate*
 
Se vi libero dall’incantesimo promettete che fate le brave?
 
*sente Prongs mugugnare qualcosa di indistinto*
 
Facciamo finta che sia un sì..Finite Incantatem!
PAD?! Come hai osato pietrificarmi? D:<
 
*dà una cornata a Padfoot*
Ahi! Ma ti pare il caso? Ci sono i nostri fan! >-<
Uhm..sì, ok. Ma la prossima volta pietrifica solo mia sorella, ok?
Ehi! Ma..
SILENCIO!
 
*Hermione apre e chiude la bocca senza emettere alcun suono*
 
Bene, ora posso dedicarmi a voi! Oltre all’esilarante lezione di volo di Madama Sbronz, i nostriprotagonisti hanno incontri ravvicinati del terzo tipo con il barboncino a tre teste di Hagrid xD
Cosa nasconderà il barboncino a tre teste sotto le sue zampe?
Botter sta facendo due più due e inizia a far girare le rotelle del suo cervellino! :D
E naturalmente ha detto tutto a Rum sul prelievo di Hagrid alla Sgrinfiott…
Dopo che lui si era raccomandato di non dire nulla! ._.
Mai fidarsi di Harry Botter e della sua lingua lunga ;)
Bene, per oggi chiudiamo qui
e cercheremo di postare un altro capitolo in settimana
per farci perdonare i ritardi che abbiamo avuto ultimamente :)
Cosa ne facciamo di tua sorella Prongs? :/
Bo’, da qualche parte la ficcheremo! xD
Un’ultima cosa
poi giuriamo che queste note d’autrici le chiudiamo qui,
sono davvero più lunghe del capitolo, non ci siamo contenute! °-°
Visto che ultimamente abbiamo problemi ad aggiornare regolarmente
abbiamo creato un nostro account di facebook dove ci potete seguire,
in modo che vi possiamo tenere aggiornati su quello che facciamo
e quindi potete sapere quando verranno postati i nuovi capitoli
Se ci volete aggiungere questo è il link! Naturalmente quando inviate la richiesta specificate tramite messaggio privato il vostro nick su Efp, altrimenti non ci capiamo nulla ;)

http://www.facebook.com/proandpad?ref=tn_tnmn

C’è sia l’account in comune, sia quelli singoli :D
Allora ci sentiamo presto!
 
Fatto il misfatto! ;)


 

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Capitolo 11
*** Halloween ***


Secondo Harry e Rum l’incontro con il barboncino a tre teste era stato entusiasmante. Per tutta la notte non fecero che parlare dell’accaduto e Harry non esitò a raccontare a Rum del pacchetto prelevato alla Sgrinfiott da Hagrid, il quale gli aveva raccomandato, con tanta insistenza, di non parlarne con nessuno. Dopo le parole di Hermanda, erano certi che il pacchetto si trovasse a Yogurts.
« E se il barboncino a tre teste fosse stato messo di guardia proprio a quel pacchetto misterioso?» domandò Harry il giorno dopo a colazione.
« Fino a qui c’ero arrivato anche io Harry! » rispose Rum esasperato dalle continue domande dell’amico.
« Sì, ma cosa ci sarà dentro?! Io l’ho visto. Il pacchetto era molto piccolo..Oh, ciao Bebil!»
Bebil non rispose. Era appena entrato in Sala Grossa e la sua faccia non era molto rassicurante. Aveva il volto pallido e sconvolto. Correva voce tra gli studenti che fosse sfuggito miracolosamente, non si sa come, al custode Ganzo, ma qualche ora dopo era stato preso in ostaggio dalle armature del quinto piano e solo grazie all’intervento della professoressa Misnerva Bebil venne rilasciato. Naturalmente Misnerva gli riservò una severa punizione e gli fu anche attribuita la colpa del disastro nella sala dei trofei.
All’inizio Rum e Harry avevano pensato di andare a recuperare Bebil, ma poi cambiarono idea, era troppo rischioso e, visto la punizione che si era beccato, non rimpiansero la loro decisione.
« Non so come sia successo » piagnucolava il povero Bebil « Voi ne sapete qualcosa? Non mi avete visto uscire dal dormitorio? »
« No, no »
« Proprio no!» mentirono spudoratamente i due amici cercando di assumere un’aria innocente.
In quel momento un’ondata di volatili fece il suo ingresso dal soffitto mancante della Sala Grossa: il momento della posta.
Due grossi condor planarono e lasciarono un pacco in caduta libera.
« AL RIPARO!!!» gli studenti di sotto cercavano di salvare sé stessi e la loro colazione.
« Ahia!» il grosso pacco lasciato dai due condor colpì Bebil il testa.
Il ragazzo svenne.
« Uh! È per me » disse Harry ignorando il corpo privo di sensi di Bebil.
« Cos’è? Fa vedere! » aggiunse Rum scansando con una gomitata Bebil che cadde rotolando sotto la panca.
Harry aprì la lettera allegata al pacco:
 
NON APRIRE IL PACCO A TAVOLA! O SARÀ PEGGIO PER TE!
Esso contiene la nuova Mambus Duemila. Quegli idioti dei tuoi compagni non devono sapere che il Preside fa favoritismi, altrimenti attaccheranno una lagna per averne uno anche loro. Oliviero Bastronz, il Capitano della squadra di Cogliondoro, ti aspetta questa sera alle sette al campo di Chicken per il tuo primo addestramento! PUNTUALE !!!
IO TI HO AVVISATO BOTTER! Te lo scandisco: NON-APRIRE-IL PACCO-A TAVOLA!
 
« CAPITO?!? » urlò Misnerva dal tavolo degli insegnanti brandendo furiosamente una fetta biscottata imburrata.
« Che dici lo apriamo? » chiese Harry a Rum
« Sì, dai! »
Stavano per scartarlo quando Braco Badboy si avvicinò al loro tavolo.
« Ma questo è un manico di scopa! Mio padre mi aveva avvertito …»
« Che per caso tuo padre lavora al Gazzettino del Pettegolo? » gli chiese Rum canzonatorio.
Prima che Braco potesse rispondere il professor Petus Vitious  si avvicinò con il suo inconfondibile odorino.
« Cosa succede qui? » domandò guardano i tre ragazzi
« Botter ha un manico di scopa professore! » sputò Braco
« Ah, già. La professoressa Misnerva mi aveva raccontato del suo piano … ehm … della decisione di farti fuo… arruolarti nella squadra di Cogliondoro » disse il professore che fu istantaneamente ghiacciato da un’occhiataccia della professoressa.
« Be’, allora che aspetti ad aprirlo? » gli chiese il piccolo professore sudando freddo.
Harry non aspettava altro e con uno stappo squarciò la carta da pacchi.
« Woooooooooooow »sospirarono sognanti tutti i ragazzini che si erano riuniti intorno alla scopa.
« WHOOOOAAAAAAAAAAA! » esplose Misnerva scavalcando il tavolo degli insegnanti e iniziando a correre nella loro direzione.
« Per il reggicalze della Fata Turchina! FUGGITE, SCIOCCHI!* » strillò il professor Petus.
I due non se lo fecero ripetere due volte. Afferrarono la scopa e schizzarono via verso le porte della Sala Grossa mentre Misnerva li inseguiva come un T-rex, lanciandogli toast e barattoli di marmellata.
Riuscirono a raggiungere il portone e se lo chiusero alle spalle.
Si sentivano dei tonfi probabilmente Misnerva stava tentando di sfondarlo. Svelti si precipitarono nei dormitori, ma proprio dietro l’angolo spuntò Hermanda Rispondeaognidomanda che li guardava con disappunto.
« Cos’è non hai ancora finito la tua ricerca? » gli chiese Harry acido, fissando la piuma e il rotolo di pergamena che teneva in mano la ragazza.
« Non si finisce mai di imparare!
» replicò Hermanda arrabbiata « Specie con due soggetti come voi! » concluse voltandogli le spalle.
Finalmente arrivarono nei dormitori e poterono contemplare il manico di scopa.
Harry non riuscì a seguire nessuna delle lezioni. Non faceva altro che pensare allenamento che lo attendeva. Dopo cena si precipitò al campo di Chicken. Lo stadio era grande, circondato da sedili disposti a gradinate. A ciascuna estremità del campo svettavano verso il cielo tre pali sormontati da tre grandi nidi. 
Ad attenderlo al centro del campo c’era Oliviero Bastronz che, non appena lo vide, cominciò a spiegargli le regole fondamentali.
« Nel Chicken ci sono sette giocatori: tre Chiocciatori, un Parapalle, che sarei io, due Sbattitori e l’Acciuffatore, che saresti tu ».
Bastronz aprì una cassetta e ne estrasse un uovo delle dimensioni di un pallone da calcio.
« I Chiocciatori si lanciano l’uovo e cercano di farlo entrare in uno dei tre nidi del campo avversario che verranno difesi dal Parapalle, cioè sempre io » concluse gonfiando il petto.
Poi estrasse dei polli di plastica e prese una gallina che si agitava furiosamente. La lanciò in aria e la colpì con il pollo di plastica facendola volare lontano.
« Gli Sbattitori lanciano le galline all’avversario per distrarlo e infine » ed estrasse una paperella di gomma, come quella che usava Zio Bacon quando si faceva il bagno nella vasca « la paperella d’oro. Tu devi acchiapparla, Harry. In questo modo fai finire la partita e guadagnare 150 punti alla tua squadra. Chiaro, Botter? »
« Ehm… no! Puoi spiegarmi tutto da capo? »
Era ormai buio e Harry e Bastronz erano ancora al campo di Chicken.
« Allora Harry … per la centunesima volta, ti è tutto chiaro? » ormai aveva gli occhi iniettati di sangue
« Sì, ma non capisco ancora a cosa servono quei nidi … e che cosa devo fare con la gallina? »
« TU NON DEVI FARE PROPRIO UN BEL NIENTE CON LA GALLINA!!!! » tuonò Bastronz sull’orlo di una crisi di nervi, « Senti » continuò cercando di mantenere la calma « dimenticati tutto quello che ti ho detto Harry.. E PENSA A PRENDERE QUELLA DANNATA PAPERELLA D’ORO!! »
« Sì, va bene ma …»
« La paperella Harry! La paperella..» e se ne andò via irritato.
« Adesso capisco cosa voleva dire la professoressa Misnerva! » lo sentì borbottare Harry mentre si allontanava.

                                                                                                            ***                                                                                   

Ormai erano passati due mesi dall’inizio della scuola e Harry e Rum erano riusciti a seguire qualche lezione. Ma non troppe.
Era la mattina di Halloween e il professor Petus Vitious portava ancora i segni dello scontro con Misnerva. Il povero professore fu investito in pieno dall’ira della professoressa, rimediandosi un occhio nero e qualche finestrella in mezzo ai denti. Infatti quando parlava emetteva un fischio alla fine di ogni frase.
« Ragasfsi sfiete pronti per far volare gli oggetti fiu! » disse allegro il professor Vitious alla sua classe. Gli studenti morivano dalla voglia di eseguire quella magia da quando lo avevano visto librarsi in aria durante la prima lezione di Sbacchettamenti.
Per eseguire l’esercizio i ragazzi si disposero a coppie: a Harry toccò Seamus Ficcanas, mentre a Rum andò peggio e fu messo in coppia con Hermanda.
Quest’ultima era contenta e non faceva che osservare Rum per poi scrivere furiosamente appunti sulla sua pergamena. D’altra parte Rum non vedeva l’ora di scrollarsela di dosso.
« Sei un soggetto emotivo, Rum Whiskys? » chiese Hermanda con fare inquisitorio
« Cosa? » domandò Rum
« Ti ho chiesto se sei un soggetto particolarmente emotivo, ovvero se i tuoi dotti lacrimali sono facili alla lubrificazione » spiegò osservandolo intensamente.
« EH? » rispose il ragazzo che non aveva capito nulla di quello che gli aveva detto Hermanda.
« Molto interessante » disse infine Hermanda prendendone nota « Sai contare in ordine decrescente saltando i numeri pari? »
« E da che numero comincio? » Rum era disperato
« Tsk, tsk, tsk » fece lei in segno di disappunto  « Uhm, sai dire “li vuoi quei kiwi”? »
« Li vuoi quei quiqui … li quoi … quiei qui … HERMANDA CREPA! » sbottò Rum
« Sfiu, sfiu ragasfiu, ora per far volare le vosftre piume dovete pronunciare la formula “Wagardium Wakosfia” »
Tutti gli studenti cominciarono a sbacchettare pronunciando la formula ma non accadde nulla.
Rum agitava brutalmente la sua bacchetta, imitando le parole e soprattutto la pronuncia del professore, mentre Hermanda osservava scetticamente ogni suo tentativo.
« No, proprio no! Uh, per carità! Non ci siamo.. ritenta, sarai più fortunato! Nonononono …»
« Allora fammi vedere tu, di grazia! » ringhiò Rum.
« Naturalmente » Hermanda si schiarì la voce « Wagardium Wakosa » e la sua piuma prese a galleggiare in aria seguita da un applauso del professor Vitious.
« Molto bene, molto bene! Bravissima signorina Rispondeaognidomanda »
Era l’unica della classe ad aver eseguito correttamente l’incantesimo.
Al termine della lezione Rum era arrabbiatissimo e i ragazzi si riunirono e insieme discutevano della loro antipatia nei confronti di Hermanda.
‎« Ma l'hai sentita? È proprio insopportabile! »
« Già! Si crede di sapere tutto » disse Harry approvando le parole dell' amico
« E poi li hai visti i suoi capelli? » chiese Rum ridacchiando « In confronto Barbeus Hagrid sembra pettinato ... ahia! » Hermanda, che evidentemente aveva sentito i due ragazzi, li urtò facendoli cadere a terra con la sola forza dei suoi capelli.
Nel pomeriggio, come al solito, Harry e Rum dovevano seguire le lezioni. In compenso Hermanda non si fece vedere per tutto il tempo. Conoscendola non era tipa da saltare le lezioni e i due ragazzi cominciarono seriamente a pensare che se ne fossa andata. E di questo ne erano solo che felici.
Venuta la sera, si precipitarono all' atteso banchetto di Halloween.
La Sala Grossa era stata ornata a tema, i quattro tavoli straripavano di cose da mangiare e i fantasmi di Yogurts davano spettacolo raccontando come fosse avvenuta la loro morte, escluso il Barone Mestruato, fantasma di Sempreverde, che si rifiutò di unirsi ai racconti degli altri fantasmi.
Il fantasma Don Ciccia raccontò che la sua morte era stata causata da un attacco di diabete dopo aver devastato un banchetto intero durante la festa e, anche da fantasma, tentava ancora di mangiare. Era il turno di Nick Chiappestrette che non vedeva l'ora di fare partecipe l’intera folla di studenti e insegnanti della sua leggendaria morte, quando
il professor Rapper spalancò le porte della Sala Grossa. Corse tra i tavoli strillando come un pazzo.
« U-U-U-TR-TR-TR-UN-UUU ...»
« Che bello il gioco dei mimi! » disse Solente tutto felice che nell' occasione si era messo una zucca enorme come cappello
« T-T-TT-T-T-T...» Rapper sembrava disperato, era lì lì per piangere
« Tu? Quante parole? »
« TR-TR-TR-O-O-O-TRO-TRO-TRO-OOOOOO...»
« Quirinus! Non mi pare il caso di dire parolacce davanti a tutti questi studenti » disse Solente che sembrava comunque divertito.
« TRO-TRO-TRO-O-O-O-OL-LLL-L ...» concluse il professore cadendo di colpo a terra svenuto.
« Ci sono! Troll! La parola è troll! Ho vinto io! » disse il preside voltandosi verso gli altri professori facendogli la linguaccia. Ma proprio in quel momento un ruggito interruppe la professoressa Misnerva che si era alzata in piedi per rispondere a Solente. Il ruggito era talmente forte che i fantasmi erano stati trascinati via. Il panico riempì la Sala insieme alle urla degli studenti.
« Che bello! Chi ha messo gli effetti speciali? » Solente era felice come un bambino.
« MA QUALI EFFETTI SPECIALI!! UN VERO TROLL SI AGGIRA PER IL CASTELLO! » urlarono il professor Bidon e la professoressa Misnerva in coro.
Immediatamente i Valletti si organizzarono per riportare gli studenti ordinatamente nei loro dormitori, Pepsi sembrava più felice di Solente.
Nello scompiglio Harry e Rum si persero per i corridoi. Non sapevano dove andare. E se avessero incontrato il Troll? Le possibilità di sopravvivere erano molto scarse.
« Oh Merlino! Dobbiamo rifugiarci da qualche parte Harry! Se quel troll ci trova ci farà a pezzi! »
« Nascondiamoci nel bagno delle ragazze! » disse saggiamente Harry « il Troll è maschio non può entrare nel bagno delle ragazze! »
« Geniale, Harry! » e subito si precipitarono nel primo bagno delle ragazze che trovarono. Si chiusero dietro la porta e diedero un gran respiro di sollievo.
Ma il pavimento tremò come se qualcosa di molto grande ci stesse passeggiando sopra. Poi uno spaventoso ruggito. presto i ragazzi furono ghiacciati dalla verità:il troll era chiuso nel bagno insieme a loro.
« AAAAAHHHHH!!! » gridarono i ragazzi, ma anche un altro urlo si era unito a loro, l' urlo di una ragazza. Subito si precipitarono dentro una cabina e con loro stupore c' era anche Hermanda. La ragazza si era rifugiata lì per tutto il giorno e aveva passato il tempo a piangere, ferita dalle parole di Rum. Purtroppo per i due ragazzi il mistero della scomparsa di Hermanda si era risolto, ora l’avevano di nuovo tra i piedi. Anche se in quel momento i loro problemi erano ben altri.
Il Troll continuava a ruggire e improvvisamente buttò giù la porta.
I ragazzi si tuffarono di lato appena in tempo, Rum e Harry da un lato, Hermanda dall' altro. Il mostro cominciò a far roteare la sua mazza in direzione di Hermanda che si rannicchiò in un angoletto per proteggersi.
Dovevano fare qualcosa. Rum alzò la bacchetta.
« Wasgardiun scorrosa... bagardium ferrosa ... wagarddium sdegnosa » ma non accadde nulla.
Il Troll alzò alta la clava e la lanciò in direzione della ragazza. Inaspettatamente la clava rimbalzò all' indietro, grazie alla chioma cespugliosa di Hermanda, schizzando in direzione del mostro mettendolo fuori gioco.
Hermanda sollevò il capo e corse verso Rum.
« Rum, mi hai salvato la vita!!! Non so come ringraziarvi ragazzi! ».

Rum sgranò gli occhi, poi afferrò al volo l' occasione.
« Proprio così, Hermanda. Sapevamo che eri in bagno e siamo subito venuti ad avvisarti. Fortuna che il mio incantesimo sia bastato a mettere fuori gioco quella bestia » disse gonfiando il petto.
Harry stava per scoppiare a ridere quando nel bagno irruppero i professori seguiti dal preside. Tutti sembravano sconvolti tranne il preside, che Harry non aveva mai visto così felice.
‎« BOTTER, COME CAVOLO HAI FATTO A METTERE FUORI GIOCO UN TROLL DI MONTAGNA SENZA RIPORTARE NEMMENO UN GRAFFIO?!?! » Misnerva era fuori di sé di fronte alla vista di un Harry praticamente incolume.
« Suvvia, Misnerva i ragazzi saranno spaventati ... » disse il preside ridacchiando della furia dell’irascibile e delusa professoressa.
« Sono più spaventata io preside ... COME CAVOLO HA FATTO?! COME MINIMO DOVEVA RIMANERCI STECCHITO!!!!! »
« È tutta colpa mia professoressa » disse inaspettatamente Hermanda « Ero andata alla ricerca del Troll per una ricerca e se non fossero intervenuti Rum e Harry in non sarei qui in questo mom ....»
« MA COSA CAVOLO ME NE FREGA!!!!! HA MESSO K.O. UN TROLL DI MONTAGNA!!!! » urlò Misnerva non riuscendo più a contenere la rabbia.
« E per questo i ragazzi vanno premiati!!! 50 punti ciascuno per Cogliondoro e ora filate a letto » proferì il preside e i ragazzi non se lo fecero ripetere due volte. Prima che Misnerva potesse replicare scapparono via in direzione dei dormitori con al loro fianco Hermanda, con i capelli più scompigliati che mai.
Questo coraggioso atto di "eroismo" segnò l’inizio di una grande e lunga amicizia.



Note delle autrici:

Eccoci qui, come sempre! Vi siamo mancate? ;)
Su questo capitolo non c’è molto da dire: parla da sé xD
Finalmente Harry, Rum ed Hermanda iniziano ad essere un trio
e le loro avventure,
per molti sventure,
sono appena iniziate! ;)
Solente invece è sempre lo stesso:
non prende mai le cose sul serio
e non perde l’occasione per farsi beffe degli altri,
specie se c’è da far infuriare Misnerva
o mettere in difficoltà il professor Rapper xD
Solente è Solente u_u
Ringraziamo tutti i nuovi fan, quelli che ci seguono e che ci hanno messo tra le seguite, ricordate e preferite! Grazie di cuore! *_______*
E come tutte le volte accogliamo calorosamente i nuovi arrivati! Pad, tira fuori la lista :D
 
*Padfoot tira fuori un libricino*
 
E quello?
Iniziano a diventare troppi, sulla lista non entravano più! xD
Giusto, giusto! Comunque, un ringraziamento speciale a:  EvaAinen, hazellegray_, holly tvb, Lyu chan, maar_jkr97, MalandrinaFelpata e mcguinness!
*-*
È incredibile sapere che tutta questa gente ci segue! °-°
Siamo immensamente onorate di avervi nella nostra lista!
Speriamo di sentirvi al più presto con un commentino! *^*
 
*guardano i nuovi arrivati speranzose*
 
Però ora che abbiamo un libricino dei fan dovremo fare un libro su questa parodia!
Harry Botter e la Lapislazzula Ancestrale, un libro di Prongs e Padfoot..già immagino lo spot!
 
*si perdono nelle loro fantasie*
 
Due scrittrici, un libro, uno scopo:
un mondo migliore..
Pensiamo al bene comune, la nostra ricchezza è rendere felici le persone.
Il nostro è un nobile intento, il nostro libro un balsamo per tutte quelle persone tristi e che non ridono mai.
Acquista anche tu una copia di Harry Botter e la Lapislazzula Ancestrale:
donerai il sorriso a qualcuno
e un mucchio di galeoni a noi!
 
*Pad e Prongs ammiccano con una copia del libro in mano*
 
*fine spot pubblicitario*
 
Ecco, sì..
Dopo questo sogno utopistico,
molto utopistico,
chiudiamo qui!
Alla prossima :D
Fatto il misfatto! ;)

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Capitolo 12
*** Il Chicken ***


Era Novembre e si crepava dal freddo. Anche Hagrid, che era ricoperto da una notevole quantità di pelo suo e non, cominciava a soffrire per il rigido clima. Proprio per questo era andato a caccia di mammut nella Foresta Illegale e si era fabbricato un nuovo cappotto.
Con l’arrivo del freddo il preside aveva avuto la geniale idea di dare inizio alla stagione del Chicken. Perciò Harry, in questo periodo, era molto impegnato con gli allenamenti e raramente riusciva a portare a termine i compiti. Fortuna che c’era Hermanda.
Qualche sera prima la ragazza si era unita a Rum e Harry che stavano facendo finta di fare i compiti.
« Ciao Hermanda! Hai visto Hagrid che cappotto che si è fat…»
« No, no proprio non posso!» disse sbrigativa Hermanda mentre Harry e Rum si guardarono negli occhi convinti che la loro amica fosse impazzita.
« Uffi, non insistete!»continuò la ragazza
« Ma stai bene?» le chiese Rum
« Vabbè … su dà qua!» e rapidamente la ragazza strappò le pergamene di mano ai due amici.
« Visto che insistete tanto!» concluse fingendo di essere scocciata e, tutta contenta, si mise a fare i loro compiti. Rum e Harry, ovviamente, non fecero nulla per farle cambiare idea.
Harry non aveva la minima intenzione di fare i compiti e solo grazie a Hermanda aveva una media accettabile. Inoltre Hermanda gli aveva consigliato Il Chicken, dal Giurassico a oggi (l’unico libro che Harry avesse mai aperto dall’inizio della scuola).
In questo modo Harry aveva scoperto che esistevano 1000 modi per morire giocando a Chicken e che durante una partita nel 1492 una gallina esplose facendo secco tutto lo stadio e il rischio più alto lo correvano proprio gli Acciuffatori.
« Per la felicità della professoressa Misnerva »disse Rum la vigilia della prima partita di Harry quando l’amico gli raccontò dei rischi che correvano quelli che giocavano nel ruolo di Acciuffatore. I tre ragazzi erano usciti fuori nel parco del castello per fare una pausa tra una lezione e l’altra, ma poi le porte erano state chiuse ed erano rimasti di fuori a congelarsi.
Finalmente le porte si spalancarono e, loro malgrado, uscì fuori il professor Bidon. Non appena li vide si coprì teatralmente  il volto con il mantello, lasciando scoperti soltanto gli occhi e strisciando verso di loro.
« Qual è il vostro alibi?» chiese il professore inquisitorio. Sembrava un pipistrello unto.
« Siamo rimasti bloccati fuori!» disse Harry
« E nessuno ci voleva aprire » aggiunse Rum
« Non avevo dubbi!»proferì Bidon guardandoli schifato « e ringraziate la mia gamba dolorante altrimenti vi avrei spedito su nella vostra sala comune a calci »
« Perché, cosa ha fatto alla gamba?» chiese Harry entrando in azione
« Fatti gli affari tuoi Botter!»
« Ma le fa male? E’ una puntura? Una bruciatura? Un morso? …» il professor Bidon gli chiuse il portone in faccia lasciandoli al gelo. Erano passati un po’ di minuti e cominciarono a battere i denti e stava anche iniziando a nevicare.
« E ora che facciamo?» chiese Rum
« Entriamo da qui!» disse Harry avvicinandosi ad una finestra. Hermanda aveva già tirato fuori la bacchetta, ma non fece in tempo a pronunciare l’incantesimo che Harry scagliò Il Chicken dal giurassico a oggi fracassando il vetro della sala professori.
« Ma io dico, siete maghi o cosa?!» cominciò ad urlare Hermanda in stile Misnerva.
Si arrampicarono e finalmente erano di nuovo al riparo dentro al castello.
Stavano ancora battibeccando quando una quarta voce li interruppe.
« MA COSA AVETE FATTO?! STUPIDE PALLE DI STERCO!!! NON POTETE STARE IN SALA PROFESSORI » strillò Bidon fuori di sé. Era su una sedia e si teneva la gamba sanguinante che ricoprì alla svelta.
« Suvvia, Bidon » era il professor Vitious « I ragazzi erano al freddo e sta cominciando a nevicare. Su, ora vieni qui che ti curo il morso del barboncino …»
« MA TI SCORREGGIA IL CERVELLO?! VUOI CHIUDERE QUELLA FOGNA?!!!»
Ma ormai il professor Vitious aveva parlato. Il danno era fatto.  Bidon, furente, perse il controllo si scagliò contro Vitious. I ragazzi approfittarono del momento della distrazione per darsela a gambe. Quando furono abbastanza lontani si fermarono per prendere fiato.
« Avete capito?» chiese Hermanda eccitata
« Sì!» disse prontamente Harry facendo finta di aver capito tutto
« No, io no» disse invece Rum
« Ma dai non hai sentito quello che ha detto il professor Petus Vitious?» chiese Hermanda spazientita.
«Sì, ma non ho capito lo stesso »
« Oh Merlino, Harry spiegaglielo tu!»
« No, fai tu Hermanda che sei più brava » disse Harry con nonchalance
« Significa che è stato Bidon a liberare il Troll il giorno di Halloween. Avete visto la ferita? Era lacerata in modo irregolare come se fosse stata agganciata da dei canini, inoltre aveva un pelo di barboncino sul suo mantello »
« Ma non se li cambia mai i vestiti? »
«Scommetto che era un diversivo per entrare e aprire la botola al terzo piano!»continuò Hermanda noncurante dell’osservazione di Rum.
« Proprio così » disse Harry annuendo « È talmente ovvio, » concluse con tono di superiorità  «come è possibile che tu non ci sia arrivato Rum?!»
Rum gli lanciò un’occhiataccia.
« Non è vero che lo sapevi, facevi solo finta!
» disse Rum quando la loro amica si fu allontanata
« Già
» disse Harry ridendo
« Sai, spero proprio che alla partita di domani tu faccia un bel volo dalla scopa
» .
                                                                                              

***

 
L’indomani a colazione la professoressa Misnerva era irriconoscibile. Harry non l’aveva mai vista così contenta, rideva come una ragazzina. Si era anche avvicinata al tavolo dei Cogliondoro per salutare la squadra.
« Buona fortuna Cogliondoro. E anche a te Harry… in bocca al lupo » disse rivolgendogli un sorriso smagliante.
« Ha già preparato la tua bara Harry!» disse Seamus Ficcanas rivolto all’amico.
« Grazie, Ficcanas!» rispose Harry infastidito. Non aveva ancora finito di fare colazione che era già arrivato il momento di recarsi insieme alla squadra al campo di Chicken. Per prenderlo in giro i gemelli lo coricarono in spalla, come se fosse una cassa da morto, canticchiando una marcia funebre.
« Ma cosa state facendo?» domandò Harry cercando di scendere
« Tranquillo, Harry ci stiamo esercitando!» rispose Drinco
« Stai giù, stai giù!» continuò Bevo.
Harry cominciò ad avere paura.
Negli spogliatoi, il capitano Bastronz stava iniziando il suo discorsetto pre-partita.
« Cogliondoro, ci siamo! La partita che tutti noi aspettavamo finalmente è arrivata …»
« E sicuramente vinceremo!!!» disse Harry tutto allegro.
Il gelo scese negli spogliatoi.
« Non l’ ha detto, vero?» supplicò Bevo
« Ditemi che non l’ha fatto!» fece eco Drinco
« È la fine!» disse Alicia Spinel.
Tutti gli occhi erano puntati sul capitano che era ancora paralizzato.
« NOOOOOO!!!!! PORTA SFORTUNAAAAA!!!»scoppiò Bastronz disperato
« Eccolo ora comincia …» disse Era Bell, un’altra Chiocciatrice della squadra.
« Svelti! Prendete questi cornetti!  Attaccateli alle scope!!!» disse Bastronz prendendo delle manciate di sale e lanciandole verso di loro.
« Ecco prendete … mettete questi!!!» e li riempì di amuleti, zampe di coniglio e ferri di cavallo.
« E ORA NON SI ESCE DI QUI SE PRIMA NON SI È FATTA LA DANZA DELLA FORTUNA!!!»
« Oh, no! La danza della fortuna no…» disse in coro l’intera squadra.
Harry con quella semplice frase aveva scatenato il putiferio. Furono fatti tutti i riti “anti-iella” ideati da Bastronz nel corso degli anni. Zompettarono e mangiarono quadrifogli per circa un’ora.
« MA VI DECIDETE A USCIRE?! I SEMPREVERDE SONO GIÀ IN CAMPO!!» tuonò la professoressa Misnerva Domani aprendo le porte dello spogliatoio.
« Professoressa ormai ha varcato il cerchio!»disse Bastronz folle « Il rito  non può essere spezzato, venga anche lei »concluse trascinando la professoressa in mezzo a loro e costringendola a mangiare quadrifogli.
« Una volta che si è entrati non si esce più »disse con voce lugubre Bevo.
« Ma questi riti funzionano?» chiese Harry accarezzando la gobba di Angelina Gobbons, altra Chiocciatrice che era stata presa in squadra solo perché Bastronz era certo che la sua gobba portasse fortuna e la potesse utilizzare per i rituali pre-partita.
« Non so, ma considera che Cogliondoro non vince da cinque anni!» fece Drinco
« Sì, da quando Bastronz è entrato in squadra »aggiunse Bevo tanto per chiarire le cose.
« La prima parte del rito è finita » dichiarò Bastronz con le pupille dilatate, mentre la sua squadra emanava un sospiro di sollievo « Ora si passa al secondo atto: mettetevi tutti a testa in giù e dite al contrario per trentatre volte “sopra la panca la squadra campa, sotto la panca la squadra crepa!”»
« Apercapaprasqua … BASTAAAA!!!! QUESTA STRONZATA  È DURATA FIN TROPPO! FUORI! FUORIIIII!!!» urlò Misnerva prendendoli a calci e agitando la bacchetta.
« Ma professoressa non può interrompere il rito … porta male … qualcuno di noi potrebbe farsi male …»
« MEGLIO COSÌ! E ORA VIAA!!!»
Così la squadra di Cogliondoro scese in campo.
Gli spalti erano colmi di spettatori. Tra la folla Harry intravide uno striscione sventolato dai suoi amici, sopra avevano scritto Cerca di non crepare Harry!!!
Dean Tampax aveva aggiunto un disegnino con un Harry stecchito con tanto di areola e occhietti a x. Hermanda aveva poi fatto un incantesimo per cui appariva intermittente la parola RIP .
Il ragazzo fu preso dall’ansia. I capitani delle squadre di Cogliondoro e Sempreverde, che era un ragazzo dall’aria torva di nome Marcius Plop, si strinsero la mano. Bastronz prima di stringerla sputò sulla sua mano e il Sempreverde si ritirò schifato.
Ad arbitrare la partita sarebbe stata Madama Sbronz, ciucca già alle undici di mattina, con una bottiglia semipiena di grappa in mano.
« Limoncè chi c’è c’è, chi non c’è non c’è! Forscia in scopa alle monte!!» e con un rutto sonoro, che fece tremare gli spalti, diede il via alla partita.
Harry, montato sulla sua Mambus, era in volo e perlustrava il campo. Nella confusione si era dimenticato le parole di Bastronz, sapeva che doveva acciuffare qualcosa, ma non si ricordava con esattezza di cosa si trattasse.
« Salve a tutti gente! Qui è Lillo Jordan che vi parla, il vostro fido e imparziale commentatore, uno dei migliori che Yogurts abbia mai avuto…»
« JORDAN! Vuoi commentare la partita, di grazia, anziché parlare dei cavoli tuoi?» sbraitò Misnerva resa ancora più isterica dai riti a cui aveva partecipato prima.
«  Ok,come prima cosa mi complimento con Madama Sbronz, che rutto d’inizio, ragazzi! Proprio nel suo stile! Ma veniamo a noi. Madama Sbronz lancia l’uovo di inizio e libera le due galline. Che la partita abbia inizio!!»e i giocatori si azzuffarono in campo. Tra polli che roteavano e galline starnazzanti, Harry non ci capiva proprio nulla. Sapeva solo che i Sempreverde più che giocatori di Chicken sembravano giocatori di Wrestling.
« ..Era Bell intercetta l’uovo. La storia di questa ragazza è molto triste. Al primo anno era proprio una bella ragazza. poi alla sua prima partita di Chicken uno sbattitore della squadra avversaria le ammollò una pollata in faccia sfigurandola. Eh, sì. Sono queste le ferite da guerra che lascia questo sport!»

« MA CHE MI FREGA DI ERA BELL!!! DOV’È BOTTER PIUTTOSTO?! » intervenne Misnerva che scrutava il campo alla ricerca di Harry.
« Eccolo lì professoressa!»rispose Jordan
« È VIVO?»
« Sembrerebbe di sì, professoressa »
La professoressa si sporse per accertarsi di quello che stava dicendo il cronista.
«… ma si faccia una camomilla Misnerva..» aggiunse Lillo davanti al nervosismo di Misnerva.
SBEM! Una pizza volò e beccò in pieno il povero Lillo.
Intanto Harry si guardava intorno disorientato. Anche lui voleva partecipare alla mischia e colse l’occasione quando vide un uovo che stava per entrare in uno dei nidi del campo dei Sempreverde.
« Eccolo! Devo prendere l’uovo » si disse Harry, anche se  non ne era tanto sicuro, ma sfrecciò comunque nella direzione dell’uovo volante. Lo afferrò per il rotto della cuffia: stava quasi per entrare nel nido degli avversari.
« PRESO!!!» esclamò tutto trionfante
« MA CHE CAVOLO FAI?!»disse in coro tutta la platea dei Cogliondoro. Bastronz piangeva.
« Ma che cavolo fai Harry? Stavamo per segnare! Porca morgana ma chi l’ha fatto entrare in squadra a questo?!» esclamò Jordan.
La professoressa Misnerva si picchiò una mano sulla fronte.
« FATELO FUORI!!» urlò poi con foga.
 Harry si fece da parte demoralizzato, non sapeva cosa fare così, per il momento, si mise a chiacchierare con la professoressa Sbronz che barcollava in sella alla sua scopa.
« Professoressa, mi dica lei cosa devo fare, io non mi ricordo! Bastronz aveva detto che dovevo acchiappare una cosa, ma non mi ricordo cosa…»
« Ricordati hic…» disse la professoressa Sbronz sbiascicando « che una gallina oggi fa un uovo domani hic …»
« Ma cosa vuol dire questo?»
« E lo chiedi a me? Hic…» rispose Madama Sbronz guardandolo attraverso la sua bottiglia di grappa.
« Quello era un fallo! Harry lascia in pace l’arbitro! Già si accorge a malapena di cosa le sta attorno senza che la rimbambisci di chiacchiere tu!»gli strillò Lillo « e Gobbons segna per i Cogliondoro. Dieci a zero per i Cogliondoro!»
Tutti i Cogliondoro stavano esultando. Nessuno si accorse che improvvisamente la scopa di Harry cominciò a muoversi incontrollata, come se ballasse.
« Guardate, Harry sta facendo un balletto per festeggiare!» disse Rum dagli spalti
« Ma che balletto, qualcuno gli sta facendo il malocchio!» disse Hagrid alle spalle di Rum e Hermanda.
« E tu quando sei arrivato?» chiese Hermanda sorpresa
« Circa mezzora fa »
« Non ti avevamo notato!» disse Rum
« Mi prendi in giro?» disse Hagrid sbigottito « Comunque, non vedete Harry è in difficoltà? Se continua così tra poco si vomiterà la colazione …»
Hermanda afferrò velocemente il binocolo di Hagrid e lo puntò sulle tribune di fronte.
« Ecco, ecco lo sapevo! Guardate Bidon!» Rum afferrò il binocolo e guardò la tribuna degli insegnanti.
Misnerva stava cercando di intercettare Harry. Si poteva vedere benissimo dal labiale che scandiva ripetutamente la parola CADI; Solente stava facendo un pisolino usando Petus Vitious come cuscino, Rapper agitava delle maracas per fare il tifo, mentre Bidon suonava un piffero come se fosse un incantatore di serpenti.
« Be’ cos’ è?» chiese Rum
« Non vedi che sta incantando la scopa di Harry? La Mambus risponde al richiamo del flauto »
« E ora che facciamo?» disse Rum agitato
« Ci  penso io!» affermò risoluta e la ragazza sparì all’orizzonte.
Harry stava per cadere. Stava allentando la presa dalla scopa. Dall’alto poteva scorgere l’eccitazione di Misnerva. Hermanda attraversò l’intero stadio fino a che raggiunse il palco degli insegnanti. Con un incantesimo sfilò di soppiatto le maracas al professor Rapper e le lanciò a Bidon, colpendolo dritto sulla nuca. Il professore cadde a terra svenuto e Solente lo raccolse e lo usò come copertina.
Harry riuscì a riprendere il controllo della situazione, la sua Mambus aveva smesso di agitarsi.
Misnerva piangeva, mentre Lillo le dava delle pacche sulla schiena per confortarla.
« Venti pari!!» urlò Lillo.
Nella confusione i Sempreverde avevano rimontato, mentre i compagni di squadra di Harry lottavano con tutte le forze.
La squadra di Cogliondoro era a pezzi: Alicia Spinel aveva perso due denti, Era Bell sanguinava dal naso, Drinco e Bevo erano finiti nella mischia di Sempreverde che gliele stavano dando di santa ragione.
Harry era deciso ad aiutare la sua squadra e si tuffò in picchiata in mezzo al campo, acchiappando la prima cosa che gli capitò a tiro. Una gallina.
« PRESA!!! L’HO PRESA!!!»
A quel punto i Cogliondoro cominciarono ad abbandonare le tribune, seguiti dalle risa di scherno dei Sempreverde.
« LA PAPERELLA HARRY!!! LA PAPERELLA!!!» strillarono i pochi tifosi rimasti
« La PAPERELLA, HIC » disse anche Madama Sbronz.
« Cosa?»
« QUESTA!!!» gridò Bastronz esasperato. Strappò di mano a Bevo un pollo e con tutta la forza che aveva colpì la paperella d’oro che gli stava davanti.
Harry si girò, stava per dire qualcosa, ma le sue parole vennero bloccate dalla paperella d’oro che ingoiò.
« E COGLIONDORO VINCE!!!» esultò Lillo dagli spalti.
« Ma non è leale l’ha ingoiata!» gridò il capitano Sempreverde Marcius Plop.
« Regolarissfsffimo!»proferì con fermezza Madama Sbronz che aveva finito la bottiglia.
Nella gioia la squadra di Cogliondoro si abbraccio e sfilò tra i tifosi che erano ritornati e si erano riversati nel prato festanti.
« Abbiamo vinto! Abbiamo vinto!»urlò Bastronz tra le lacrime « Che vi dicevo? I miei riti funzionano, vero Harry?»
« Squeak!
» fu la risposta di Harry, visto che aveva ancora la paperella d’oro in gola.
« E chi l’avrebbe mai detto? I riti di Bastronz hanno funzionato!» disse Bevo
« Già, sa cosa vuol dire professoressa Misnerva?» Drinco si rivolse all’insegnante che era scesa in campo furente « Vuol dire che Bastronz la costringerà ad unirsi a noi prima di ogni partita!»
« Col cavolo!» esclamò Misnerva uscendo dal campo e lanciando un’ultima occhiataccia a Harry che era sopravvissuto alla partita e squittiva ogni volta che i compagni di squadra lo abbracciavano o gli davano delle pacche sulla schiena per congratularsi con lui.
« Nemmeno la paperella l’ha soffocato » borbottò sconfitta
 
Qualche ora dopo, quando finalmente qualcuno era riuscito ad estrarre la paperella ad Harry, i tre ragazzi, ancora entusiasti per la vittoria, si recarono da Barbeus per festeggiare.
Hermanda raccontò ai loro amici di Bidon e del suo tentativo di fare fuori Harry e soprattutto dei suoi sospetti.
« Capite, Bidon vuole rubare la cosa che custodisce il barboncino a tre teste e dato che Harry, come io e Rum, lo sa, sta cercando di farlo fuori!»
« Oppure si è messo d’accordo con Misnerva!» intervenne Rum.
Nella capanna tutti lo ignorarono.
«E voi come fate a sapere di Ciuffo?» chiese Hagrid sconvolto.
« Ciuffo?» chiese Rum esterrefatto « Come si fa a chiamare quel coso Ciuffo?»
« Be’ perché è tutto peloso e ... ma non è questo il punto!» disse con fermezza Hagrid « Non sono affari che vi riguardano. Sono faccende tra Solente e Nicki!» sbuffò spazientito e gli occhi di Hermanda si illuminarono.
« Nicki? E chi è questo Nicki? Chi è Hagrid, chi è?» cominciò Harry petulante e, prima che potesse sfinirlo, Hagrid li buttò fuori dalla capanna.
Continuarono a strillare dalla porta per un'altra mezzora, poi decisero che era meglio andare. Hermanda aveva già organizzato un piano di ricerca.
« Sarà meglio iniziare!» disse la ragazza con fare da detective e insieme si recarono al castello


Note delle autrici:


Salve gente! ;)
Prima di tutto ci sentiamo in dovere di scusarci dell’immenso ritardo! ç_ç
Ma ultimamente siamo state molto impegnate e il tempo per scrivere è stato davvero poco! T^T
Ma questa mattina ci siamo messe d’impegno a abbiamo finito! :)
E io ti ho portato pure i cornetti Prongs! :D
Forse dovremo scrivere più spesso i capitoli la mattina presto, così mi porti i cornetti!
Non sono mica un elfo!
u_u
Però un ottimo cane da riporto e trova cornetti sì xD
Se lo dici tu…ma passiamo alle cose serie ed importanti!
Già, il nostro capitolo *-*
La prima partita di Chicken, non vedevamo l’ora di scriverla, specie te Prongs!
Il Chicken è lo sport migliore del mondo!
Vorrai dire il Quidditch
°-°
Naa, anche il Chicken non mi dispiacerebbe. Sarei bravissima anche in questo sport, comunque u_u
Bene, prima o poi organizzeremo una partita tra te e tua sorella in questo account :D
E tu che fai?
Io faccio la telecronaca, mi godo lo spettacolo e mangio i popcorn xD
Dovevo immaginarlo ._.
Passiamo ai ringraziamenti!!!
Come sempre ringraziamo tuuuuuuuuutti i fan che ci seguono da sempre,
siete fantastici, lasciatevelo dire ;)
E poi diamo il benvenuto ai nuovi arrivati: IamNotBeautiful, PervincaBlack e Sonny_Riddle!
Grazie mille per averci seguito tra le preferite e un grazie ancora più grande a Pervinca che ha anche recensito!
Speriamo di sentirvi presto tutti quanti in qualche commento ^_^
E speriamo che arrivino nuovi fan! Qui vi troverete bene, venite pure a trovarci,
il nostro account è sempre aperto per voi ;)
Ora però passiamo alle notizie “tristi”
Purtroppo non sapremo dirvi con certezza quando posteremo il prossimo capitolo,
perché, purtroppo, anche noi dobbiamo studiare ç_ç
Con la fine dei M.A.G.O. dobbiamo pensare al nostro futuro
E scegliere quali studi intraprendere per la nostra carriera magica!
Ma non disperatevi, non ci dimenticheremo di voi
E aggiorneremo al più presto, studio consentendo!
Vi terremo aggiornati tramite la nostra pagina di facebook, tranquilli!
Secondo me festeggeranno l’assenza della nostra pazzia per un po’ di tempo
xD
Bene, ora però concludiamo queste note,
insolitamente corte devo dire,
e vi lasciamo al disegno della mia cara sorella
http://img692.imageshack.us/img692/4751/scansione0017z.jpg

http://img14.imageshack.us/img14/2727/scansione0018b.jpg
questa volta Hermione ci delizia con la sua versione della famiglia Whiskys!
Ora però vi dobbiamo lasciare,
alla prossima!
E speriamo che sia il prima possibile
:)


Fatto il misfatto! ;)

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Capitolo 13
*** Lo Specchio delle Burle- prima parte ***


Ormai Natale era alle porte e la Sala Grossa era diventata inagibile.
« Ragazzi, guardate che belle decorazioni!» esclamò Hermanda con gli occhi che le brillavano « Hanno anche messo la neve finta!».
Rum e Harry si lanciarono uno sguardo perplesso.
« Possibile che ancora non abbia capito che la neve è vera e che è entrata perché il soffitto non c'è?» chiese Rum esasperato.
Harry fece spallucce e si inoltrarono in quella che era una vera e propria bufera, sprofondando nella neve fino al collo lasciando fuori solo la testa. Camminando si imbatterono nella statua di ghiaccio di Bebil.
« Ma sarà davvero lui?  » chiese Harry punzecchiandolo con la bacchetta facendogli cadere un orecchio.
« Ma chi se ne frega Harry! Stiamo facendo tardi alla lezione di Intrugli!» iniziò a starnazzare Hermanda.
I corridoi, anche se non ricoperti da un metro e mezzo di neve, spesso e volentieri avevano il pavimento ghiacciato, tanto che gli studenti dovevano tenersi alle pareti per non scivolare. Non si era mai registrato un numero tale di infortuni e Mastro Ganzo aveva affisso alla bacheca un tabellone con la classifica delle cadute più esilaranti: al primo posto Abbotton Ata, che stava scendendo di corsa gli scalini ghiacciati che portavano ai sotterranei, scivolò facendosi l'intera rampa ruzzolando per poi proseguire scivolando sulla pancia come un pinguino fin dentro la classe del professor Bidon; a seguire Maleficent Bulldog era caduta rompendosi tutti i denti, i quali erano stati sostituiti da una dentiera improvvisata fatta con una tagliola per orsi che le conferiva un aspetto ancora più terrificante di prima. Ma c'era anche chi si era ingegnato e che traeva vantaggio da questa situazione: i più grandi, per esempio, passavano il tempo giocando a curling con i poveri studenti del primo che rimanevano a terra, dando vita a vere e proprie competizioni con tanto di tornei, gironi ed eliminatorie. E poi c'erano i gemelli Whiskys che ogni mattina escogitavano un modo diverso per attraversare i corridoi ghiacciati. Il giorno prima avevano smontato un gabinetto per utilizzarlo come slittino: Bevo era seduto sulla tazza mentre Drinco si teneva in equilibrio sulle spalle del gemello urlando a squarciagola « LARGO! FATE LARGOOO!!!».
Quella mattina invece avevano usato dei libri per fabbricarsi dei pattini.
« Giorno!!» fece Bevo pattinando insieme a Drinco con disinvoltura, mentre salutava i tre.
Harry Rum e Hermanda non risposero, erano  troppo impegnati a tenersi alle pareti cercando di non fare la fine di Abbotton Ata. La lezione era ancora più noiosa del solito, molto probabilmente quello che stavano preparando erano le salse per il banchetto di natale. A tutto ciò si aggiunsero i commenti maligni di Badboy che dopo la partita di Chicken era diventato più acido del solito. Per far ingelosire Harry gli fece un elenco dettagliato di tutti i regali che i genitori gli avrebbero fatto per Natale.
« Ah Botter pensavo di farti uno stura lavandini per questo Natale. Così, almeno, la prossima volta che giochi a Chicken potrai sturarti la paperella da solo » sputò Braco « Ah, quasi dimenticavo ... mio padre lo è venuto a sapere!» disse poi il ragazzo uscendo dall' aula di Intrugli.
« Non avevo dubbi!» rispose Harry stizzito, dal momento che era ancora imbarazzato per la storia della paperella d'oro. Harry aveva deciso di rimanere nel castello per le vacanze e quando lo riferì alla professoressa Misnerva, che aveva l' incarico di segnare gli studenti che sarebbero rimasti, a momenti le venne un coccolone. Cercò in tutti i modi di convincerlo a partire, provò persino, con l'aiuto del professor Bidon, ad infilarlo in un pacco e spedirlo ai suoi zii, ma il fagiano postale della scuola si rifiutò di portare un pacco così pesante. Fu un natale molto triste per Misnerva tanto che che in quei giorni vestiva di nero, in segno di lutto. Anche Rum aveva deciso di rimanere e così i suoi fratelli, perché i signori Whiskys partivano per andare a trovare il secondo dei loro figli, Ceres, che era andato a vivere in un posto sperduto ad allevare bruchi selvatici.
« Cosa c'è di interessante nei bruchi?» chiese Harry perplesso quando Rum gli raccontò del mestiere del fratello.
« Vuoi scherzare? Non sono bruchi normali, sono bruchi giganti. Ceres mi ha raccontato che una volta ne ha visto uno lungo trenta metri. Sono mostruosi e davvero molto pericolosi ».
Stavano per entrare in Sala Grossa, quando sentirono un gran fracasso provenire dall'interno. Spalancate le porte, trovarono sparsi per la sala una ventina di alberi sradicati, molto probabilmente la tormenta di neve li aveva spazzati via per poi farli precipitare attraverso il "soffitto". Il disastro era totale: gli alberi nella caduta avevano rovesciato i tavoli delle casate, già sommersi di neve.
« Anche quest' anno » annunciò festante Solente « abbiamo le nostre decorazioni!»
« MA NON VEDI CHE È UN DISASTROOOO?!?!» urlò Misnerva uscendo fuori da un pupazzo di neve.
« Ma come sei pessimista Misnerva »si intromise il professor Petus Vizius sprezzante del pericolo
« Possiamo prendere questi alberi e decorarli con festoni natalizi ».
« Ben detto Petus!» disse Solente dando al professore una pacca sulle spalle « E sarai proprio tu Misnerva ad occuparti delle decorazioni natalizie ».
Dire che la professoressa Misnerva avesse un' aria minacciosa era dir poco. Quando Solente si fu allontanato si avvicinò minacciosa al professor Vizius.
« Quest'anno Vizius ti addobberò come si deve! Ti farò proprio entrare nello spirito delle feste. PAROLA MIA!» e detto questo se ne andò. Harry Rum e Hermanda erano rimasti ad osservare la scena quando Hagrid si avvicinò.
« Oh, Merlin! Ma che diamine è successo qui?» chiese Hagrid guardando quello scenario di devastazione.
« Niente di che Hagrid! È solo la tormenta che ha deciso di portare qui mezza Foresta Illegale »
«Ah, quasi dimenticavo!» intervenne Hermanda  « Hagrid potresti darmi più informazioni riguardo a questo Nicki. È da un sacco di tempo che cerchiamo notizie su di lui ma ancora alcun risultato. Ti andrebbe di facilitarci il compito ...»
« NON SE NE PARLA PROPRIO!» tuonò Hagrid in risposta.
« Su, Hagrid dai! Ti prego Hagrid!! Dai dicci chi è! Ti prego Hagrid! Dai...ti prego ti prego...» aveva attaccato il logorroico Harry.
Hagrid, in preda al panico, cominciò ad accumulare una grossa quantità di neve.
« ...Dai .. su non farti pregare.. ti prego Hagrid ti prego ... ti preeeeego... dicci chi è ..ti pr..»
Una valanga di neve ricoprì i tre ragazzi e Hagrid era fuggito. Così non gli rimase altro che andare per l' ennesima volta in biblioteca per cercare informazioni. Ma come al solito si rivelò tutto inutile. Scoprirono che era alquanto difficile tentare di fare ricerche su di una persona quando di essa sapevano scrivere a malapena il nome.
« Ma come si scrive, Niky con la k e la y finale oppure con la h e la i ...»
« Ragazzi, in questo modo non si arriva da nessuna parte. Per saperne di più dobbiamo cercare nel Reparto F.C.V. » disse Hermanda saccente
« E che cosa sarebbe il Reparto F.C.V.?» chiese Harry
« Sta per fatevi i ca..»
« RUM!!!» schizzò Hermanda indignata
« ... vostri » concluse poi mortificato
« E cioè?» Harry ancora non aveva capito
« Uffa ....È solo il reparto proibito della biblioteca della scuola!»
« E come possiamo entrarci?» chiesero i due
« Ah, guarda adesso non posso proprio perdere tempo con voi due. Devo partire per le vacanze » e tirò fuori dai suoi capelli cespugliosi una valigia. « Sbrigatevela da soli, mica posso sempre pensare a tutto io... senza di me sareste persi ... ma sono troppo impegnata ... troppo ...» e se ne andò via borbottando tra sé e sé.
« Ma ..ma ..» fece Rum sconcertato
« Se ne è andata ... sai questo cosa significa? »
« EVVAI!!! BUON NATALE HARRY! »
« NON VEDREMO QUELLA PIATTOLA PER DUE SETTIMANE!!! »
Al diavolo Niki o Nichy .. o come cavolo si chiama, Harry era convinto che quello sarebbe stato il natale più bello della sua vita.

Note delle autrici

*parte una sigla e Prongs e Pad entrano trionfani nell'account*

Grazie, grazie!
Troppo buoni!

*partono applausi registrati*

Allora, vi siamo mancate almeno un pochino? T^T
Vi prego, diteci di sì...
PERCHÉ VOI CI SIETE MANCATI TANTISSIMO!!! *-*
Ma ora siamo tornate, è questo l'importante ;)
Sì, anche se questo capitolo è molto breve,
perché è solo l'inizio xD
Purtroppo ci siamo impegnate troppo per farvi ridere che abbiamo passato troppo tempo a ridere e meno a scrivere!
Esatto, Prongs! Ci scusiamo, ma la nostra assenza è stata necessaria...
AAAAH! Ma che hai fatto ai capelli, Pad? °-°
Cosa?
I capelli! Sono blu! O_o
Ah, sì! :D
Da quando sei una metamorfomagus?
Non lo sono, li ho solo trasfigurati xD
Ma quindi anche quando diventi cane sei..?

*Padfoot si trasforma*

Blu, esatto!

*scodinzola soddisfatta*

Ahahahahahahahah!!! Oh, Merlino, sei un cane blu! xD
Ma che c'è da ridere? Lo trovi divertente? ._.
...Sì! Ahahahahahahahah!!! Il cane turchino! xD
Molto spiritosa, Prongs. Ma il blu mi dona u_u
Bene, ma basta parlare del tuo pelo...capelli...
Vabbè, quello che è!
Sì, occupiamoci di voi carissimi, meravigliosi e amati FAN! *-*
Grazie per tutti quelli che continuano a seguirci e a leggere la nostra storia *^*
E grazie per chi si è preoccupato della nostra lunga assenza!
Di questo capitolo c'è poco da dire,
anche perché è solo l'inizio
e non è molto lungo
ç_ç
Speriamo che lo apprezziate lo stesso :)
È un nostro regalo per farci perdonare ;)
Ah, e se leggete il nome Vizius, non è un errore, è nelle volte precedenti che abbiamo scritto male il nome..
...in realtà lo abbiamo scritto bene, solo che così è nel modo corretto, quindi è sbagliato..
sì, in effetti è un gran casino, ma comunque sulla parodia il nome ufficiale è Petus Vizius u_u
Poi provvederemo a correggere negli altri capitoli ;)
E questo è tutto! :D
Speriamo di sentirci presto!!!
Anche se in questi giorni saremo impegnate con il Romics!
Sarai, impegnata con il Romics, Pad!
È lo stesso! :P
A presto!

Fatto il misfatto ;)

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Capitolo 14
*** Lo Specchio delle Burle- seconda parte ***


Note delle autrici:

Pad, tutto bene?
Credo di sì, Prongs…
Meno male!
Ma cosa è successo?
Bò, forse qualcuno ha messo una bomba nel nostro account
O forse tutto il disordine creato in questa settimana di studi ci ha travolte


NAAAA!
Ma quale disordine? xD
Già, qui è tutto in ordine…ma postiamo il capitolo! :D
Sì, postiamo il capitolo :)
Eeeeh..sì, Prongs. Il capitolo!
Ho capito, il capitolo, sì :D
Prongs, dov’è il capitolo?
Ma non ce lo avevi tu, Pad?
Io? Io credevo lo avessi tu! D:
No, io non ce l’ho! °-°
Porca Morgana, ma dove sarà?
 
*si girano e guardano una piana infinita di cose buttate alla rinfusa*
 
Merlino, non lo troveremo mai! ç_ç
Già, come facciamo a ripescarlo in mezzo a tutto questo disordine?
Disordine? Ma poco fa non hai detto che era tutto in ordine?
Ma chi vogliamo prendere in giro? È come cercare un flacone di shampoo nella doccia di Piton D:
…NON LO TROVEREMO MAI!
I fan ci uccideranno!
Non voglio morire!
Ci vorrebbe una magia per…
MAGIA!
Ma quanto siamo idiote!
Sette anni di Hogwarts non ci hanno insegnato nulla xD
 
*tirano fuori le bacchette*
 
ACCIO CAPITOLO
 
*il capitolo arriva volato, tutto stropicciato*
 
Oh, amatissimo capitolo!
Come eravamo in pensiero per te!
 
*abbracciano amorevolmente il capitolo*
 
Bene, ora possiamo postarlo! Eabbiamo imparato anche un’importante lezione…
…da oggi in poi saremo più ordinate…


AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!! xD
Bella questa, Prongs!
Noi ordinate!
Vabbè, questo è il capitolo,
buona lettura ;)


« Buon Natale Harry!!! Ah, tieni questo è per te!» disse Rum allegramente mentre raccolse un pacco da terra e lo lanciò ad Harry che, intorpidito dal sonno, ancora senza occhiali venne colpito in pieno dall'euforia natalizia del suo amico.  Ancora si massaggiava la testa quando incominciò a scartare i suoi regali.
« Rum, con quel colpo mi hai riaperto la fontanella » disse lamentoso Harry
« Dai frignone, smettila e dimmi cosa hai ricevuto ».
Era la prima volta che riceveva veri e propri regali e non sapeva come si scartavano.
« Ma come funziona?.... Cosa devo fare?...»
« Da qua!»esclamò Rum in tono pratico acchiappando il primo pacchetto capitato tra le mani e scartandolo voracemente.
« O MERLINO!!!!» urlò Rum tappandosi il naso « Cos'èra? Un tentato omicidio?! »
Rum aveva scartato il pacco di zio Bacon che conteneva un calzino usato e molto probabilmente mai lavato. Emanava un tanfo tale che per soffocarne l' odore lo gettarono tra le coperte del letto del malcapitato di turno: Bebil.
Con più cautela cominciarono a scartale il resto dei regali: La mamma di Rum gli inviò un maglione sfatto appartenuto al pro prozio di Rum che puzzava di vino stantio.
« Oh, no! Ha fatto anche a te un maglione alla Whiskys!! Il mio puzza di aceto!» disse sconsolato.
« C' è anche un bigliettino da Hermanda!» disse Harry. I due amici si guardarono e senza pensarci su Harry lo accartocciò e lo gettò fuori dalla stanza, annuendo soddisfatti.
« E questo che diavolo è?» Harry aveva scartato un altro pacchetto
« Sembrano tanto quei sacchi della mondezza che mia madre spaccia per divise scolastiche »
« C'è anche un biglietto » disse Harry aprendolo.
Se tuo padre avesse avuto questo non sarebbe crepato. Buon Natale Harry
« È anonimo. Uffa se sono tutti così i regali meglio che lasci stare » aggiunse poi Harry dopo aver letto il biglietto a voce alta. Sconsolato afferrò l'ultimo pacchetto sperando in un regalo più divertente ma per sua sfortuna trovò una spazzola spropositatamente grossa con allegato un fogliettino che ritraeva una palla barbuta che porgeva un pacchetto ad un esserino minuscolo e dall'aria stupida.
« Gran bei regali » disse Rum prendendolo in giro « Uh, guarda, questo qua sei tu Harry!»aggiunse poi ridendo come un matto indicando lo scarabocchio che lo ritraeva. Harry per vendicarsi prese l' orribile spazzola e la lanciò in direzione di Rum che cadde dal letto con un tonfo. Da quel momento nel dormitorio era cominciata una battaglia a colpi di regali. Pacchetti, fiocchi e dolcetti volavano per tutta la stanza. Sentendo il baccano i gemelli irruppero nel dormitorio che grazie a loro nel giro di qualche minuto divenne un vero e proprio campo di battaglia con tanto di trincee e basi strategiche. Avevano persino allestito un piccolo pronto soccorso per i feriti di guerra. Rum e Drinco avevano ribaltato il letto di Dean Tampax usandolo come base, mentre Bevo e Harry avevano fatto una barriera di cuscini e comodini per costruire un rifugio.
« Prendi questo maglione fatto di peli del culo del tuo bis bis nonno!» disse Bevo lanciando a Rum il maglione che gli si avvolse su di lui come se fosse vivo. Rum si lamentava steso per terra.
« Rum, sei proprio fracico! E comunque fratello è anche il tuo bis bis nonno!» disse Drinco scagliando un baule che fece esplodere i cuscini e le piume volarono per tutta la stanza. All'improvviso dei colpi alla porta li zittì.
« Shhh, silenzio » dissero e si misero in posizione di attacco pronti a ricevere l'incursione.
« Con permesso!» fece Pepsi all'uscio pronto per la predica, ignaro di cosa lo attendeva al di là della porta.
«Cortesemente potrei sapere da dove proviene questo baccano infernal .....»
Pepsi cadde a terra travolto da un letto a baldacchino lanciatogli dai gemelli.
« BUON NATALE PEPSI!!!» strillarono tutti in coro e come risposta ricevettero un lamento seguito da qualche parolaccia appena percettibile.
« Forza, diamogli il colpo di grazia!» disse Drinco spietato lanciando un'occhiata al letto di Bebil rimasto, fino a quel momento, immacolato. Stavano per sfoderare la loro arma più micidiale quando Misnerva entrò nella stanza con un carro armato spara addobbi e minacciandoli ripristinò l'ordine.
Il calzino rimase dov'èra nascosto tra le coperte di Bebil. Se non fosse stato per l'intervento di Misnerva quello probabilmente sarebbe stato l'ultimo Natale di Pepsi.
Scesero tra i corridoi diretti alla Sala Grossa. Misnerva era ancora nel suo *caccarmato che dalla sua canna sparava festoni e lucette natalizie.
Entrati in Sala Grossa rimasero a bocca aperta: tutto era pieno di festoni e lucette, c'erano gli alberi della foresta illegale ai lati della stanza. Alcuni erano decorati con i classici festoni, altri invece erano carichi di piatti, avanzi di colazione, penne quaderni e qualche studente; probabilmente perché le decorazioni normali non erano state sufficienti per tutti gli alberi, per cui la professoressa Misnerva si era dovuta arrangiare. Al centro vicino al tavolo dei professori si ergeva l'albero più maestoso che Harry avesse mai visto. Solo guardandolo bene Harry si accorse che come puntale c'era il professor Petus vestito da angioletto con tanto di alette e pannolino con un' espressione sofferente dipinta sul volto.
« Allora, Petus! Sei entrato nello spirito natalizio?!?!» gridò soddisfatta la professoressa Misnerva ai piedi dell' albero ammirando compiaciuta la sua opera. I ragazzi ammirati si sedettero alla loro tavolata. Su ogni tavolo c' era una fontana di ghiaccio. Al tavolo di Cogliondoro c' era una ballerina particolarmente brutta che sputava acqua dalla bocca.
« BEBIL! Cosa ci fai vestito da ballerina?!»i due ragazzi guardarono sorpresi il loro amico
« Misnerv .. blblbl .. mi ha fatto .. blblbl .. quest .. blblbl ...» il povero ragazzo continuava a rigurgitare acqua, il che gli impedediva di parlare
« Devo dire che la professoressa Misnerva ha fatto proprio un bel lavoro!»disse Harry pervaso dallo spirito del Natale.
Quelle bizzarre decorazioni avevano un non so che di magico e tutto sapeva di festa. Nemmeno il tavolo dei professori fu risparmiato e naturalmente Solente aveva enfatizzato il tutto costringendo i professori a mascherarsi a tema natalizio. Solente era vestito da Rudolph, la renna di Babbo Natale, con tanto di corna e naso rosso, Pomodorona Spray, che era vestita da panettone con i canditi, sedeva vicino al professor Rapper mascherato da stella cometa, pieno di brillantini. Perfino la professoressa Misnerva che aveva parcheggiato il suo carro armato fuori dalla sala era in tenuta militare con elmetto e strisce da guerra sulle guance.
Hagrid invece aveva un fiocco rosso enorme appuntato sul petto e una ghirlanda in testa. Misnerva lo scrutò con aria critica.
« Ma che cavolo ti sei messo? Sembri più un uovo di Pasqua!» affermò la donna, ma Hagrid non ci fece caso e si mise ed aggiustarsi il fiocco. Tutti facevano sfoggio dei loro abiti natalizi, tranne il professor Bidon che si erano rifiutato categoricamente di indossare qualsiasi costume. Quest'ultimo sedeva al lato del tavolo e aveva tutta l' aria di non essere per niente entrato nello spirito del Natale. Se ne stava per conto suo con il suo solito mantello nero e scrutava tutto con aria cupa. Al contrario Solente era il Natale fatto persona e con un verso da renna diede inizio al banchetto di Natale.
Harry ricordò di non aver mai mangiato così tanto in vita sua, ormai la pancia sboccava fuori dal maglione che la mamma di Rum gli aveva regalato quella mattina. Tutti erano felici e ridevano tra di loro. Quando al tavolo degli insegnanti spuntarono anche i liquori improvvisamente comparve Madama Sbronz a cavallo di un enorme bastoncino di zucchero.
« BUON COMPLEANNO!!! Hic!» disse atterrando incerta in mezzo alla sala che la accolse con un applauso fragoroso. Madama Sbronz diede poi inizio ad una lunga serie di brindisi alla quale tutti i professori parteciparono incoraggiati dagli studenti.
« Suvvia Bidon! Come sei grigio. Prenditi questo!» affermò Solente infilando il suo naso e le corna da renna a Bidon che, preso alla sprovvista, non ebbe il tempo di ribattere. Per tutto il pranzo Solente non fece altro che cercare di far sciogliere Bidon con un po’ d'alcol riempiendogli in continuazione il bicchiere a sua insaputa. Dopo mezzora Bidon era a braccetto con Madama Sbronz e cantava le carole incespicando con le parole. Gli studenti si stavano godendo lo spettacolo e cercavano in tutti i modi di mettere in ridicolo il loro professore di intrugli incoraggiandolo a fare le cose più stupide.
« SPOGLIARELLO!!!» gridò uno dei gemelli Whiskys. Bidon, che in quel momento non rispondeva delle sue facoltà mentali, decise di accontentarli.
« Non posso hic deludescere il mio pubblico ... hic!» e detto ciò, barcollante, saltò sul tavolo mentre Solente applaudiva divertito. Lanciò le corna e il naso del costume da renna che furono prese al volo dagli esultanti Drinco e Bevo che fischiavano. Dopo di che si sfilò il mantello dalle spalle e incominciò a farlo roteare. Studenti e professori lo incitavano, mentre Madama Sbronz gli ammiccava e Hagrid si copriva gli occhi con il fiocco.
« O Merlino!!! Non lo farà veramente?!» chiese Rum incredulo ma allo stesso tempo divertito
« BIDONN!!! UN PO’ DI CONTEGNO CI SONO DEI MINORI!!!! SCENDI SUBITO DA QUEL TAVOLO!!» Misnerva non poteva tollerare oltre e si alzò dalla sedia pronta a mettere fine a quell’ orrendo spettacolo.
« Ehi, bambola!» fece Bidon tentando, per il limite delle sue possibilità, di lanciarle uno sguardo seducente «Vuoi farti un giro sulla mia scopa volante?! Hic..».
Questo era davvero troppo.
Fortuna che i ragazzi avevano già finito di mangiare, perché dovettero fuggire prima che l’ ira di Misnerva potesse abbattersi su di loro. Il professor Bidon doveva essere davvero ubriaco per rivolgersi in quel modo alla professoressa di Trasmutazione. In quel momento uno guizzo di lucidità attraversò gli occhi di Bidon ma ormai era troppo tardi per rimediare al danno. Gli studenti più furbi scapparono via mentre i più temerari si godevano lo spettacolo insieme al resto dei professori. Harry, Rum e i suoi fratelli fuggirono nel dormitorio e cominciarono a fare congetture riguardo alla sorte del Professor Bidon.
« Per me fa la fine del povero professor Vizius!» esclamò Rum
« Gli ci sta bene! È proprio un idiota!» confermò Bevo
Di loro solo Pepsi era rimasto in Sala Grossa. Aveva detto che era dovere di Valletto supervisionare ogni cosa accadesse nelle mura del castello, lotte intestine comprese. Secondo loro Pepsi aveva una cotta segreta per Misnerva ed era rimasto come segno della sua devozione.
Il resto del pomeriggio lo passarono fuori a giocare a palle di neve, poi intorpiditi dal freddo ritornarono nel dormitorio e conclusero la serata giocando al Monopoli dei Maghi. Era come giocare al Monopoli dei Babbei solo che c’era un banchiere, un folletto in miniatura che parlava e diceva frasi intimidatorie in dialetto siciliano. Cercava in tutti i modi di mandarli fuori strada e a convincerli a fare contratti sconvenienti per mandarli falliti.
Rum come pedina aveva una fiaschetta di vino che anche se barcollava un po’ quando si muoveva da una casella all' altra gli era molto affezionata e la fiaschetta si fidava ciecamente di lui. Mentre a Harry toccò una pera. Quest' ultima lo guardava con aria scettica e contestava ogni cosa lui facesse. Inoltre le case e i palazzi si costruivano da soli: nella casella si creava un piccolo cantiere e nel giro di un minuto la casa era pronta. Quando la pedina di Harry finì in prigione la pera lo ricoprì di insulti e non gli rivolse più la parola per tutto il resto del gioco. Per concludere la serata Drinco e Bevo avevano rubato il gonnellino da Valletto di Pepsi e davano spettacolo mettendo in scena un balletto scatenato, imitando il loro fratello maggiore. Mentre Harry e Rum si gustavano lo spettacolo Pepsi emerse da sotto i cuscini di una poltrona e li rincorse per tutto il castello reclamando il suo gonnellino che, tra l'altro, era il suo preferito.
Ormai era sera, la giornata era stata talmente intensa che, assonnati e con gli occhi appiccicosi, decisero di andare di andare a dormire. Per Harry quello era stato il più bel Natale della sua vita. Una volta in camera iniziò a fare un po’ di ordine e a rimettere nel baule i "bei" regali che aveva ricevuto. Prese quella specie di sacco della mondezza e ci infilò la spazzola escluso il calzino che rimase nel letto di Bebil. Accadde però una cosa strana: gli oggetti sparirono nel nulla. Come era possibile? Forse aveva mangiato troppo.
« Rum, guarda!» disse allarmato Harry all' amico. « Tutto quello che passa attraverso il sacco sparisce! ».
« Ma io so cos’è quello!»  rispose Rum mezzo addormentato già sotto le coperte « È un sacco dell' invisibilità ».
Harry moriva dalla voglia di provarlo. Ma Rum crollò subito dopo russando come un facocero ruspante. D'altronde quello strano oggetto era appartenuto a suo padre. Cosa c' era di meglio per concludere la serata di una passeggiata notturna per il castello? Si infilò nel sacco, e specchiandosi non vide nulla riflesso nello specchio. Era proprio invisibile. Quale genio del male poteva creare un oggetto tanto utile? Doveva provarlo subito. Scese dal dormitorio e subito si ritrovò nei corridoi.
Era completamente buio e a malapena riusciva a vedere dove metteva i piedi. Per questo si rese conto troppo tardi che erano apparse della scale dal nulla. Non ebbe nemmeno il tempo di maledirle che subito incominciò a rotolare per la rampa, come un sacco di patate. Ormai stava prendendo velocità, era come una palla di cannone e con tutta la potenza sfondò una porta ai piedi delle scale. Gli ci volle un po' per capire che era e dove si trovava e soprattutto se era ancora tutto intero. Poi improvvisamente capì di trovarsi nella biblioteca della scuola. Già quel luogo, di giorno, non lo affascinava molto, dal momento che gli ricordava Hermanda, figurarsi di notte. Aveva un aspetto alquanto sinistro. Comunque il suo istinto da ficcanaso lo spinse a curiosare tra i volumi polverosi.
Un librone particolarmente grande attirò la sua attenzione. Lo prese. Era molto pesante e subito dopo lo aprì.
« CHI SI FA I CAZZI SUA CAMPA CENT'ANNIIIII!!!!!!»
« Sei sicuro?»fece Harry al libro
« SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!»urlò quello di rimando con voce ancora più alta di prima.
Harry ebbe l' impressione che quel libro fosse stato scritto da Misnerva., gli sarebbe piaciuto molto rimanere a conversare con lui, ma lo richiuse subito. Quell' urlo aveva svegliato mezzo castello, ormai il danno era fatto e non si poteva più trattenere. Era meglio darsela a gambe. Si rinfilò nel sacco e incominciò a saltellare il più in fretta possibile.
Sentiva i passi di qualcuno dietro di sé. Probabilmente era Mastro Ganzo che, come un segugio, era partito al suo inseguimento con tanto di balestra per draghi. Per un corridoio incontrò il professor Bidon. A momenti gli venne un colpo. Ma il povero professore era in uno stato talmente pietoso che in quelle condizioni non l'avrebbe proprio potuto sgridare. Era accasciato per terra privo di sensi. Aveva un grosso livido violaceo intorno all'occhio e, cosa più stravagante, era talmente addobbato che sembrava un pacco regalo. Per di più aveva qualche lucetta incastrata nei capelli unticci. Quello doveva essere merito del cannone spara addobbi di Misnerva.
Ma non aveva tempo da perdere con Bidon. Doveva nascondersi. Trovò rifugio nella prima stanza che gli capitò a tiro. Era una stanza molto strana: era completamente vuota tranne che per un grosso specchio al centro della stanza. Sopra di esso c' era un incisione:

Oluc li  rep odnerp it am, àtirev al ottelfir non.

Solo in quel momento si guardò allo specchio e quello che vide per poco non gli fece venire un infarto: c' erano altre persone riflesse. Un uomo molto simile e lui e una donna dai capelli rossi con i suoi stessi occhi. I suoi genitori.
« Mamma ... papà ..»mormorò il ragazzo avvicinandosi ancora di più allo specchio.
Era un momento molto commovente per Harry, finalmente vedeva i propri genitori, poteva vedere i loro volti…  rimase però spiazzato alla vista di sua madre che gli faceva le corna prendendolo in giro insieme a suo padre che gli faceva le boccacce. Si aggiunsero poi a quello strano gruppo dei vecchietti anche loro si burlavano di lui. Una vecchietta aveva persino proteso la gamba pronta per fargli lo sgambetto.

Era strano vedere i suoi genitori e probabilmente quelli che erano i suoi parenti prenderlo in giro, ma era comunque per lui una dimostrazione di affetto e ne era davvero felice. Doveva avvisare il suo amico Rum.

***

« Guarda, è questo lo specchio di cui ti ho parlato! Coraggio guardaci dentro!»disse Harry tutto d' un fiato ad un assonnato Rum. Era ancora notte e avevano attraversato i corridoi saltellando dentro il sacco dell' invisibilità.
Rum si mise davanti allo specchio sbadigliando e sgranò di colpo gli occhi.
« Questo specchio non fa veder cose tanto carine!» disse poi un po' avvilito.
« Ma non vedi? Ci sono i miei genitori. Mio padre fa delle smorfie ... e mia madre mi sta facendo le corna ....»
« No, Harry » lo corresse l'amico « Io vedo me con addosso un cappello con le orecchie da asino, poi c'è anche Solente con la coppa delle Case e io tento di strappargliela dalle mani ma lui non vuole darmela ... e guarda, lì mi prende a calci ..»
« Ma come è possibile? Cosa sarà mai questo specchio? »
« Non ne ho la più pallida idea amico » aggiunse Rum e insieme tornarono ai dormitori.
L'indomani Harry rimase tutto il giorno sovrappensiero. Non riusciva a levarsi dalla mente quello che aveva visto nello specchio. Voleva rivederli e confessò questo suo desiderio a Rum che allarmato tentò in tutti i modi di dissuaderlo.
Ma a lui non importava e quella notte decise che sarebbe ritornato nella stanza con lo specchio.

Era di nuovo notte fonda ed era sgattaiolato fuori dal letto come il giorno prima. Era entrato nella stanza e subito si diresse verso lo specchio.
« Ma tu non dormi mai Harry? Posso suggerirti un sedativo per cavalli?»la voce di Solente riempì la stanza. Harry sentì congelarsi le vene. Si voltò incrociando il volto scherzoso del preside che, mentre parlava, soffiava dentro un bastoncino facendo le bolle di sapone.

Harry in preda al panico era pronto a rimbambirlo con la sua arma micidiale: la bocca. Il suo intento era quello di stordirlo bombardandolo di domande ma Solente, che capì al volo, lo frenò in tempo.
« Calma ragazzo. Volevo solo parlarti dello Specchio delle Burle »
« Lo Specchio di che cosa? »
« Delle Burle » disse Solente soffiando un’altra grossa bolla dal suo bastoncino che andò ad esplodere sul naso di Harry

« E come funziona?! Come ... ?!» stava ricominciando il ragazzo pulendosi il naso dall'acqua saponata.
« Secondo te?» provò Solente combattendo le sue domande con un' altra domanda. Era il primo che riusciva a tenergli testa.
« Credo che mostri i tuoi più grandi desideri » provò Harry
« BEEEEEP! Non proprio. Ti mostra i tuoi più grandi desideri che ti prendono per il culo!» Solente era proprio divertito!
Harry si voltò di nuovo verso lo specchio. Sua madre ora gli bussava sulla spalla, per poi girarsi e fare finta di nulla.
« Professore. Ma come sono morti i miei genitori?» la domanda gli era venuta spontanea, ma nemmeno quella domanda riuscì a far svanire il sorriso del preside.
« Be', devi sapere Harry che a quei tempi esisteva un mago molto, molto potente e molto molto cattivo e ancora la gente teme il suo nome... Lord Alzheimer, o colui-che-non-deve-essere-ricordato, come viene chiamato da chi ha paura di lui »
« E perché? Cosa è successo? Come ..??! »
« Calma, calma. I tuoi genitori erano maghi molto in gamba, certo tuo padre aveva la faccia un po' da imbecille, ma tua madre era davvero una brava strega. Ma Lord Alzheimer era più forte di loro e li uccise » Solente parlava talmente veloce che Harry non faceva in tempo a formulare altre domande.
« Era la notte di Halloween la notte in cui morirono e tu eri grande quanto una caccola di Troll. Lord Alzheimer li fece scoppiare in aria come petardi e poi tentò di uccidere anche te ma non ci riuscì. Ed è per questo che ora ti trovi quella cicatrice a forma di culo sulla fronte »
« Quindi professore, lei conosceva mia madre? »
« Harry, certo che conoscevo tua madre, e non ero l'unico! Tua madre era molto popolare a Yogurts e dintorni » disse poi Solente ammiccandogli. Harry non aveva capito bene cosa volesse dire il preside. «Harry, mi raccomando non cercare più questo specchio, non è saggio continuare a vedere queste cretinate. Chiunque lo abbia inventato si sarebbe divertito molto vedendoti qui come un imbecille, con aria ebete, mentre fissi i tuoi genitori mentre ti sfottono ».
Il ragazzo non sapeva più che domande fare. Solente era l'unico in grado di farlo tacere. Sicuramente era frutto di anni e anni di esperienza pensò. D’altronde il sonno e la stanchezza stavano prendendo il sopravvento e Harry decise che era meglio andare a dormire. Stavano uscendo dalla stanza ma l'istinto lo frenò. Aveva un'ultima domanda sulla punta della lingua.
« Professor Solente, lei cosa vede nello Specchio delle Burle? »
Solente non era affatto disturbato dalla domanda, anzi sembrava quasi che se l'aspettasse. Un sorriso ancora più grande si dipinse sul suo volto rugoso ma ancora arzillo e pimpante.
« Harry, ma allora non hai proprio capito cosa ti ha detto il libro nel Reparto F.C.V. la scorsa sera? Eppure l'ha sentito mezzo castello! ».
E così si congedarono e Harry andò finalmente a dormire.

 


Note delle autrici bis:

Quando leggerete *caccarmato,
non è un errore,
ma un lapsus freudiano della nostra cara Prongs xD
Già, è proprio così :P
Era divertente e abbiamo deciso di lasciarlo per farvelo leggere!
Ringraziamo tantissimo tutti quelli che continuano a seguirci
e ai nuovi che si sono aggiunti e provano a seguirci xD
Anche se non ci meritiamo dei fan fantastici come voi,
perché siamo state cattive e non abbiamo aggiornato in fretta ç_ç
Ci dispiace!
Speriamo che ci sia ancora qualcuno che leggerà i nostri capitoli!
Ora vi lasciamo,
un saluto a tutti voi! ;)
 
Fatto il misfatto! ;)


 

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Capitolo 15
*** Nicholas Flambé ***


«Harry, questo è il nostro ultimo giorno di vacanza. SAI COSA SIGNIFICA?» disse Rum allarmato. Harry sgranò gli occhi orripilato.
« IL RITORNO DI HERMANDA!!!» dissero in coro i due ragazzi.
Era sera ed erano stravaccati nel loro dormitorio, gustandosi l'ultimo giorno di baldoria prima dell'inizio delle lezioni. Si erano talmente divertiti che avevano completamente dimenticato Hermanda e il compito che gli aveva affidato: trovare notizie su Nicki. Solo ora erano giunti all'inquietante consapevolezza che l'indomani la piattola cespugliosa sarebbe ritornata dalle vacanze più carica che mai e gli avrebbe fatto scontare l'ozio di quei giorni.
« Dai, non ci pensare! » gli fece Rum « Escogiteremo un piano » disse più rassegnato che convinto. Stavano mettendosi sotto le coperte quando qualcuno proruppe in stanza. Era Bebil ed era sconvolto: era bianco come un cencio e ogni tanto sputacchiava un po’ di acqua. Inoltre aveva un orecchio riattaccato con il nastro adesivo.
« Bebil come sono andate le vacanze? » chiese Harry cercando di contenere le risate al contrario di Rum che scoppiò a ridere sguaiatamente. Il povero ragazzo nemmeno rispose e si diresse sparato al suo letto. Aveva gli occhi a cuore, probabilmente non vedeva l'ora di fiondarsi tra le coperte e abbandonarsi tra le braccia di Morfeo. Sollevò con un solo gesto le coperte e un tanfo schiaffeggiò Bebil come una manganellata. Il ragazzo stramazzò a terra. Con uno scatto Harry prese la sua scopa e con il manico richiuse il letto di Bebil.
« Fiuuu per un pelo! » disse Rum asciugandosi la fronte, « Ce la siamo proprio vista brutta » si voltarono poi a guardare Bebil che stava supino con gli occhi semi aperti e la bocca spalancata in smorfia d'orrore. Sicuramente non si aspettava una simile botta.
« Cosa dici? Sarà il caso di raccoglierlo? » provò a dire Harry. Gli amici si guardarono negli occhi.
«AHAHAHAHAHAHAHAHA!!! Bella questa Harry! AHAHAHAHAH sei proprio spiritoso! »
Continuarono a ridere spensierati fino a che il sonno prese il sopravvento.
Il mattino dopo il risveglio fu traumatico: oltre alla ramanzina di Hermanda, erano anche ricominciate le lezioni e oltre a questo si aggiungeva anche uno psicopatico Bastronz che, ogni volta che incrociava Harry per i corridoi, lo ricopriva di amuleti e lo costringeva a fare riti saltellanti suscitando le risa dei Sempreverde.
La partita era imminente e invece di allenarsi Bastronz sottoponeva la sua squadra a inutili danze propiziatorie e coreografie articolate. Tutta la squadra di Cogliondoro non faceva che lamentarsi, tranne Harry che cominciava ad apprezzare tutte quegli strani balli e difendeva Bastronz guadagnandosi l’odio degli altri componenti della squadra.
Durante un “allenamento” i gemelli Whiskys si misero a fare la parodia della coreografia di Bastronz, esibendosi in un balletto di danza classica con tanto di tutù, rubato a Pepsi, facendo infuriare il capitano.
« Ragazzi basta!!! Ma non capite, questi riti sono essenziali!!! » ringhio Bastronz di fronte a tanta insolenza.
« Vero, vero! » fece Harry muovendo la testa con vigore.
« Inoltre questa volta a fare l’arbitro sarà Bidon perché Madama Sbronz è in coma etilico! » continuò Bastronz piagnucolando.
« IO MI RITIRO!!! » strillò la Gobbons.
« No, Angelina! La tua gobba ci serve! » Bastronz cercò in tutti i modi di tenere unita la squadra che, più sconsolata che mai, rientrò negli spogliatoi.
Ritornato alla torre di Cogliondoro Harry raccontò tutto a Rum ed Hermanda che furono presi dallo sconforto.
« Ritirati! » consigliò Hermanda
« Gettati dalla torre di Astrologia » proseguì Rum
« Inscena la tua morte! » suggerì nuovamente Hermanda
« O muori per davvero! » concluse Rum.
« Non posso… » disse Harry con orgoglio « La mia squadra ha bisogno di me. Sono il loro unico Acchiappatore! »
« Ma finiscila, mi sembri Pepsi » disse Rum inarcando un sopracciglio.
Ad un tratto Bebil entrò nella sala di ritrovo strisciando come un lombrico. Harry e Rum scoppiarono a ridere.
« Bebil, cosa ti è successo? » fece Harry ridacchiando.
« Ma piuttosto, come fai ad essere ancora vivo? » chiese poi Rum che rideva incontrollato
« Questo è l’incantesimo della Pastafrolla » spiegò Hermanda dando mostra del suo sapere e liberando Bebil dall’incantesimo.
« È stato Braco Badboy! »  disse un Bebil piagnucolante « Ha detto che doveva esercitarsi »
« Già, esercitiamoci anche noi! Durante le vacanze non abbiamo fatto nulla » fece Rum scattando subito in piedi, ma Hermanda gli lanciò un’occhiataccia.
« Va’ dalla Professoressa Misnerva! » continuò la ragazza, ma Bebil scosse la testa.
« Non voglio. Ho paura di lei » il povero Bebil aveva proprio un’aria patetica.
« Bebil, tu non devi permettere agli altri di trattarti così! » disse Harry risoluto.
« Ma Harry, sei il primo a prenderlo per il c.. »
« Devi opporti, la professoressa Misnerva non deve trattarti così » continuò ignorando il commento di Rum. Poi infilò la mano sotto i cuscini della poltrona tirando fuori una Ranacioccola un po’ ammuffita.  « Tieni, prendi una Ranacioccola » concluse con un sorriso a trentadue denti.
« Grazie Harry » disse Bebil divorando la Ranacioccola senza nemmeno guardarla.
« Sì, però lasciaci la figurina, noi facciamo la collezione » disse Rum
« Ma anche io faccio la collez…» ma Bebil non finì la frase perché Rum gliela strappò di mano.
Harry e Rum cominciarono a litigarsi la figurina come due cani rabbiosi che si litigano un osso. Alla fine Harry ebbe la meglio.
« Uffa, un altro Solente! Ma c’è solo lui sulle Ranacioccole? » e lanciò in aria la figurina che cadde ai piedi di Hermanda che la raccolse e si mise a leggere il retro della figurina.
«È più forte di lei, deve sempre leggere…» sbuffò Rum all’amico.
« Harry!!! Sei un genio!!! » Hermanda saltò in aria dall’eccitazione.
« Ah, si? Cioè, volevo dire: ovvio. Anche se a volte mi sottovaluto …» ma Hermanda non lo stava a sentire. Acciuffò la figurina della Ranacioccola e si diresse spedita in biblioteca. I due ragazzi non ebbero neppure il tempo di domandarle cosa fosse accaduto che Hermanda era già di ritorno con qualche studente impigliato tra i capelli. Probabilmente era andata talmente tanto spedita che nella foga aveva travolto un po’ di persone. Aprì un libro grande quanto uno di loro e cominciò a sfogliarlo febbricitante. Ogni volta che Rum o Harry provavano ad aprire bocca Hermanda li mollava una tremenda  frustata con i capelli.
« EUREKA!!!! » disse poi trionfante.
« Ora ci puoi dire cos’è?! » chiese esasperato Rum.
« Nicolas Flambé, detto Nicki, è l’unico di cui si sappia che abbia fabbricato la Lapislazzula Ancestrale! » esclamò Hermanda.
« Be’ chissene frega! » fecero in coro Harry e Rum.
« Come “chissene frega?” ma non capite è quello che cercavamo…»
« Nicki? Ma sei sicura che è lui? Io mi ricordavo Piki, Sninfi o Squinsi…» disse Rum elencando un po’ di nomi.
« State a sentire » continuò Hermanda facendo finta di non aver sentito Rum « Questa pietra è in grado di produrre lo Sciroppo di Lunga Vita. Flambé ha usato su di lui e su sua moglie Citronella e ora hanno superato i seicento anni. Capito? »
« Sì, Citronella… e poi si danno fuoco …» sussurrò Rum ridacchiando insieme a Harry.
«Sicuramente il barboncino a tre teste fa la guardia alla Lapislazzula Ancestrale di Flambé. Avrà certamente chiesto a Solente di custodirla per lui, sono grandi amici da tanto tempo sapete…sapeva che qualcuno avrebbe tentato di rubarla. E come vi ho detto “Non c’ è luogo più sicuro di Yogurts!” ».
Ma i ragazzi non avevano capito e continuavano a fissarla con aria interrogativa.
« Uff … Allora questo è Solente … e questo è Nicholas Flambé detto Nicki » disse la ragazza tirando fuori dal nulla due pupazzi e inscenando un teatrino con la storia della Lapiscazzula* che aveva raccontato qualche minuto prima, e finalmente per Rum ed Harry tutto fu chiaro.
« E ci credo che Bidon le dà la caccia. Chiunque la vorrebbe…» annuì Harry dopo il racconto di Hermanda
« Io se fossi in Bidon cercherei lo Shampoo di lunga vita, voi che ne dite? » fece Rum ai due amici.
 

***

La partita di Chicken si avvicinava ed Harry era sempre più nervoso. Ad accrescere la tensione si aggiungeva il comportamento strano del professor Bidon. Sembrava proprio che stesse pedinando il ragazzo: si aggirava nei corridoi con fare furtivo e con il mantello tirato su fino al naso, convinto che con quello stratagemma nessuno lo notasse. Se Harry si girava nella sua direzione il professor Bidon si immobilizzava cercando di confondersi con la parete o si mimetizzava assumendo l’aspetto di una pianta. Era patetico, ma conveniva non farglielo notare per il bene della squadra di Cogliondoro.
Anche se la partita era fissata nel pomeriggio, Bastronz stabilì che la squadra dovesse riunirsi all’alba.
Se ne stavano tutti sonnecchianti nello spogliatoio, mancavano all’appello Drinco e Bevo.
« Dobbiamo andare a prelevarli prima che sorga il sole! Il sole ci darà la forza necessaria! » disse esaltato il capitano di Cogliondoro. Ormai il resto della squadra non provava nemmeno più a contraddirlo e così lo lasciarono fare e, mentre Bastronz andava a recuperare i gemelli, gli altri ne approfittarono per schiacciare un ultimo sonnellino.
Quando ritornò era più carico che mai anche se aveva un occhio nero perché, spiegarono i Drinco e Bevo, oltre ad andare a svegliare loro, Bastronz aveva avuto la malaugurata idea di andare a svegliare la professoressa Misnerva per convincerla ad unirsi ai loro riti pre-partita. Ora che erano tutti riuniti, si apprestarono a fare il saluto al sole e tante altre cerimonie e per l’occasione Bastronz indossava una tunica un copricapo indiano e un bastone raccolto chissà dove.
« Bastronz, ma perché …» cercò di domandare Angelina Gobbons
« Silenzio! » disse con gli occhi iniettati di sangue, interrompendola « Miei Guerrieri! Io da oggi non sarò più Bastronz, bensì  LO SCIAMANO! » dopodiché accese un falò dentro lo spogliatoio dando fuoco a delle panche.
« Durante questi giorni di vacanza »  esordì Bastronz « sono entrato in ritiro spirituale presso una comunità di giocatori di Chicken anonimi e mi sono state svelate cose che voi mortali non potete nemmeno immaginare…» rivelò ai suoi giocatori in tono mistico.
In realtà Bastronz era stato rinchiuso per tutte le vacanze in una clinica di recupero per i malati del Chicken come lui, ma insieme agli altri internati avevano creato una rivolta prendendo in mano le redini della situazione. In questo modo altri giocatori di Chicken maniacali e scaramantici come lui si erano passati suggerimenti e consigli. Da qui ne era uscito il nuovo Bastronz.
Divenne inarrestabile. Erano passate svariate ore e la tortura non ancora non si apprestava a finire.
« Propongo un ammutinamento » consigliò bisbigliando uno dei gemelli.
Quando la professoressa Misnerva commise l’errore di entrare nello spogliatoio per richiamare la squadra, i volti di tutti i membri della squadra si illuminarono, speranzosi di una loro liberazione da quella che era diventata pura follia.
« Finalmente! » dichiarò Bastronz con fare profetico « Il nostro Totem è infine ivi giunto! Disponetevi in cerchio e passiamoci il Calumet della Vittoria! ».
Stranamente la squadra divenne più partecipe, specialmente i gemelli che furono i primi a provare quel cannone fumate. Anche Misnerva fu costretta a partecipare e, per calmarla, gli ficcarono in bocca il Calumet della Vittoria.
Dopo un quarto d’ora tutti che sghignazzavano, Misnerva compresa. Nella stanza si era creata una cappa di fumo tale che non si riusciva a vedere niente. Bastronz poi, in preda al delirio, cominciò a dipingerli in faccia con manate e strisce di guerra.
« Ora siete pronti! » disse solenne il capitano osservando commosso la sua squadra: alla Gobbons erano stati rasati i capelli alla moicana e messa una collana di ossi di pollo, Era Bell aveva un becco di plastica sulla bocca e una mantella piumata che la faceva sembrare un piccione, Alicia Spinel che aveva partecipato felicemente al rito, aveva le strisce da guerra e ululava, Drinco e Bevo avevano manate dipinte in faccia e cercavano di sorreggersi a vicenda. Harry non sapeva nemmeno più come si chiamava e uscì giulivo dallo spogliatoio. A chiudere il quadretto c’era Misnerva che, ridendo come mai in vita sua, si recò spensierata sugli spalti dove ad attenderla c’era Lillo Jordan, il telecronista delle partite di Chicken.
« E dopo i Tappogrosso entrano in campo i Cogliondoro! Che stile, ragazzi. Bastronz, o come si fa chiamare ora “Lo Sciamano”, sembra aver dato il meglio di sé. Che effetti speciali! Anche l’effetto nebbia e camminano persino a rallenty.. ma Professoressa Misnerva com’è che oggi la trovo così radiosa? »
Ma la professoressa Misnerva non rispose, si limitò a ridacchiare.
« Comunque torniamo a noi, oggi ad arbitrare la partita sarà il professor Bidon » continuò Lillo.
Un applauso fragoroso partì dalla tribuna dei Sempreverde, mentre le altre casa fischiarono contrariati.
Bidon era sceso in campo insieme alle due squadre e diede un semplice e banale fischio di inizio partita. Harry non capiva perché, ma era ancora a terra, la sua scopa non voleva proprio sollevarsi in aria.
« Harry, ma cosa fai!!! Quella non è la tua scopa è il Calumet della Vittoria! Molla quel coso e prendi la tua scopa piuttosto! » gli gridò Lillo dal megafono. Gli ci volle un po’ per realizzare che era in un campo da Chicken e non dentro lo spogliatoio. Finalmente salì sulla sua scopa e si librò in aria.
« Sto volando!! SONO IL RE DEL MONDOOO!!! » ormai i tifosi Cogliondoro erano rassegnati, ma fortunatamente questa volta la partita era iniziata bene: i Chiocciatori di Tappogrosso erano intimoriti dal copricapo di Bastronz e dalle sue urla di guerra e non si avvicinavano alla porta avversaria.
« TUUU NON PUOIII PASSAREEEEE!!!** » urlò Bastronz agitando il suo bastone da sciamano contro un Chiocciatore avversario che scoppiò a piangere.
Inoltre i giocatori di Tappogrosso non volano nemmeno tanto veloci, poiché erano leggermente in sovrappeso, ma d’altra parte, anche se per altri motivi, nemmeno i Cogliondoro raggiungevano tutta questa velocità; la partita era condotta alla pari.
Bidon stava cercando di svantaggiare in tutti i modi i Cogliondoro, ma ogni volta che provava a rifilargli un fallo o a togliergli dei punti, Drinco e Bevo gli si avvicinavano mostrandogli le corna e il naso da renna che indossavano e Bidon, memore del suo spettacolo natalizio, sbiancava di colpo e rinunciava a punire i Cogliondoro.
Cogliondoro aveva segnato il primo goal.
« La gallina è entrata nel nido! Dieci punti per Cogliondoro! » strillava Lillo.
In quel momento Harry alzò le mani per esultare per il goal appena fatto, ma venne interrotto da Lillo.
« LA PARTITA È FINITA! VINCE COGLIONDORO!!! »
« Ma davvero?! » Harry non se ne era reso conto, ma nella mano che aveva alzato si agitava la paperella d’oro. La squadra di Cogliondoro era in festa e sugli spalti i tifosi si abbracciano e gridavano gioiosi. Anche Misnerva si unì a loro.
La squadra di Cogliondoro stava sfilando sul campo quando Harry sentì una mano sulla spalla
« Ottima coreografia. Mi fa piacere vedere che non sei stato tanto a rimuginare sullo Specchio delle Burle e ti sei dato ad altri svaghi » gli disse Solente con una strizzata d’occhio «A proposito, se mi prestassi il Calumet della Vittoria mi faresti un grande favore … ovviamente ve lo restituirò per la prossima partita » disse a voce bassa in modo che solo Harry potesse sentirlo. Bidon, che era lì vicino, scozzò arrabbiato, beccandosi però i piedi, mentre i Cogliondoro facevano baldoria festosi.
Harry dovette riprendersi un po’ negli spogliatoi prima di recarsi al castello, ormai era rimasto solo lui. Ancora confuso, prese la sua scopa e fece per andare dagli altri, quando all’improvviso, riconobbe l’inconfondibile figura del professor Bidon che si intrufolava guardingo tra i cespugli. Era più forte di lui, la sua natura da pettegolo impiccione lo costrinse a seguirlo.
Saltò in sella alla sua Mambus 2000 e decollò all’inseguimento. Si dirigeva nella Foresta Illegale quando si fermò dinnanzi ad un’altra figura. Harry si nascose dietro un albero e dall’alto poté osservare bene la scena.
« P-p-p-p-p-p-p-p-p-pu-pu-p-p ….»
« PIANTALA RAPPER! » gridò Bidon facendo volare via un bel po’ di uccelli dalla foresta « Mi sono già scozzato prima sulla scarpa vuoi finire l’opera con i tuoi sputi?! »
Il professor Rapper era terrorizzato e non riusciva nemmeno a pronunciare mezza sillaba.
« N-n-n-n-n-n-n….»
« Vuoi sapere perché ho voluto che ci vedessimo qui, Rapper?! »
« S-s-s-s-s-s-s-s-s-s-s …»
« Perché quelle capre pascolanti che chiamano studenti non devono sapere della Lapislazzula Ancestrale! ».
Rapper provò a dire qualcosa ma Bidon lo zittì subito.
« Hai scoperto come far fuori il barboncino cotonato? »
« M-m-m-m-m-m-m-m-m-m-m …»
« Non ti conviene avermi come nemico, Rapper!!! »
« M-m-m-m-m-ma-ma-ma-mama-mamma …»  piagnucolava il professor Rapper come un bambino.
« Bene. Faremo presto un’ altra chiacchierata. E ricordati: ti tengo d’occhio».
Harry si precipitò verso il castello in groppa alla sua scopa. Non entrò nemmeno dalla porta principale, sbirciando tra le finestre intravide i suoi due amici. Senza riflettere entrò dalla finestra, sfondandola.
« Harry ma cosa …» aveva cominciato Hermanda indignata.
« Vi devo parlare! » disse Harry e, dopo essere entrati in un’aula vuota, raccontò tutto d’un fiato tutto quello che aveva sentito nella Foresta Illegale.
« Quindi avevo ragione! » disse Hermanda trionfante « Bidon sta cercando di rubare la Lapislazzula Ancestrale e inoltre sta cercando di farsi alleato il professor Rapper. Be’, ovviamente io l’avevo detto. Inoltre Rapper è il professore di Difesa contro i Maghi Brutti Brutti ma proprio Brutti Brutti Brutti. Avrà bisogno di lui per eludere la sorveglianza…» Hermanda aveva dato inizio ad uno dei suoi pallosissimi monologhi. Rum e Harry, che proprio non avevano voglia di starla a sentire, la lasciarono lì a parlare da sola e raggiunsero il resto della squadra di Cogliondoro che stava festeggiando in sala comune.
 
 

* Lapiscazzula= altro lapsus freudiano di Prongs mentre scrivevamo oggi al computer xD
** altro omaggio al Signore degli Anelli...non potevamo non mettere questa frase!

 
Note delle Autrici:


PROOOOOONGS! PADFOOOOOT!  >:(
 
*Prongs e Padfoot si svegliano di soprassalto*


 
Mà, che ci fai qui?
Sono venuta a vedere in che stato è questo posto!

 
*guarda disgustata il disordine che c’è nell’account*
 
Marmotta, non ci aspettavamo una tua visita
Già, Marmotta, non avevi detto che saresti venuta!
 
*cercano di nascondere bottiglie di burrobirra vuote e cartacce sparse*
 
Infatti non ve l’ho detto. È una visita a sorpresa
Ah, capisco! Ma cos’hai oggi? Mi sembri più stupendamente splendida del solito, vero Prongs?
 
*dà una gomitata a Prongs*
 
Pad ha ragione mamma! Sei così bella!
Piantatela di fare le ruffiane voi due! Guardate che schifo c’è qua in giro! Cosa sono tutte quelle bottiglie? E vi sembra il modo di tenere una scrivania questo? E che roba c’è lì? Ci sono palle di polvere grosse come pugni!
Ma cosa, quelle?
Quelle le alleviamo, mamma!
Ed è anche ora del loro pasto! Venite qui piccoline, venite qui!
 
*Padfoot dà in pasto alle palle di polvere un cesto di calzini sporchi*
 
Bastaaaaaaa! Non potete vivere così! Iniziate a mettere a posto! Prongs, sbrigati a togliere quelle palle di polvere altrimenti ti crucio, non scherzo! Pure te, Padfoot, non stare con le mani in mano fa qual..
 
Petrificus Totalus!
 
*la Marmotta si paralizza*
 
Bella mossa, Pad! Ce la stavamo vedendo brutta!
Sì, aspetta che l’incantesimo svanisca..poi tua madre ci avadakedavrizza!
Non se gli lanciamo un Oblivion…
Ben detto!
Ok, ora possiamo occuparci dei nostri cari lettori! :D
Lo sappiamo: ci odiate,
siamo sparite per due mesi,
non abbiamo più scritto,
anche se sui nostri account facebook lanciavamo messaggi di SOS,
ma voi ci odiate
ci odiate tanto!
Sappiamo di meritarcelo, ma credeteci,
vi giuriamo anche sotto veritaserum,
che se avessimo potuto scegliere
fra quello che abbiamo fatto in questi mesi
e la nostra amata parodia e voi,
avremo scelto quest'ultima ç_ç
Purtroppo non abbiamo potuto
e ci siamo concentrate sui nostri durissimi studi post Hogwarts
che ci tolgono taaaaaaaaaaanto tempo T^T
Già, pensate solo che io e Pad ci vediamo pochissimo,
riusciamo a sentirci solo la sera tramite metropolvere
e a vederci solo una volta alla settimana :(
Cercate di capirci, non siamo sparite per farvi soffrire, quindi...

*si mettono in ginocchio*

CI PERDONATE? ç______________ç

Comunque, in questo periodo di "vacanza",
sì, proprio "vacanza" perché ora più che mai dobbiamo studiare in modo disperato,
abbiamo deciso di dedicare tutta un'intera giornata ad Harry Botter
e siamo riuscite a fare questo :D
Il tanto atteso capitolo 15, lo abbiamo fatto unicamente per voi,
quindi pensate che mentre scrivevamo ci abbiamo messo tutto il nostro amore per voi che ci seguite
e il meglio del meglio della nostra pazzia *^*
Pensate bene a questo nostro gesto, pensate bene a quello che abbiamo fatto oggi per voi
già, perché ora arrivano le cattive notizie:
purtroppo, visto che ora abbiamo parecchi esami all'orizzonte,
esami anche abbastanza complicati,
dove pile di libri dall'aria minacciosa pretendono di venire letti e studiati da noi,
saremo impegnate con tutto questo fino a....fine Febbraio

*si fanno piccole piccole*

Ecco, ora sappiamo che inizierete a linciarci,
sappiamo che ci abbandonerete tutti quanti :(
Ma dobbiamo superare questi esami se non vogliamo finire a vivere sotto i ponti xD
Cercate di capirci, non è che ci divertiamo a studiare ç_ç
Preferiremo spassarcela qui con voi ogni settimana come facevamo questa estate :D
Eeeeeeeh, bei tempi quelli!
Già...

*si danno pacche comprensive sulle spalle*

Se qualcuno di voi fan ha una giratempo da regalarci
ci farebbe proprio comodo!
Vorremo avere più tempo per gestire lo studio
e il nostro Harry Botter :(
Dopo questa parte molto deprimente delle note delle autrici,
cambiamo discorso e parliamo di cose più allegre :)  
Parliamo di voi fan: grazie a tutti i nuovi che ci seguono e che leggono la nostra storia!  
Siete diventati 43, porca Morgana, è da non crederci °-°
Siamo stupite, non pensavamo che in così tanti seguisse la nostra storia, siamo commosse!!!
Scusateci se non mettiamo i nomi dei nuovi arrivati, ma non avendoli segnati,
e non ricordandoci più chi siano leggendo dall'elenco,
siamo costrette a fare un ringraziamento generale, ma un ringraziamento di cuore!
Siete fantastici!!! :D
Bene, chiudiamo qui le nostre note delle autrici,
che diventano sempre più lunghe mano a mano che andiamo avanti con i capitoli xD
Ci sentiamo nelle recensioni,
se non vi rispondiamo subito non temete:
di sicuro avrete delle risposte la sera,
quando ci prendiamo una pausa dagli studi matti e disperati :/
Questo è tutto!

Fatto il misfatto ;)


 
Aaaaah, quanto mi è mancato dirlo, eh Pad?
Sì, Prongs! :)
Ah, e chi se lo fosse lasciato sfuggire
vi ricordiamo del nostro special di Natale:
"A Botter Carol" ;)

*si smaterializzano*
 
  
 
 
 
 
 

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Capitolo 16
*** Perverso, bruco Brucoso di Svervegia ***


*entrano correndo in slow motion*
 
Ce l’abbiamo fatta!
Sono quasi tre mesi che corriamo!
xD
Ti credo, chi ha messo la modalità slow motion?
Non lo so, dettagli, Prongs! L’importante è che ora siamo qui ;)
Ben detto… ma sarà rimasto qualcuno?
Secondo me no, si saranno tutti dimenticati di noi
T^T
Dopo tutto questo tempo è più che comprensibile ç_ç
Comunque per chi è rimasto
questo è il capitolo,
divertitevi, lo abbiamo fatto con tanto affetto solo per voi!
A dopo :D
sì, perché dopo torneremo
xD



Nelle settimane successive il comportamento del professor Rapper si fece più ansioso del solito. Se qualcuno si avvicinava per salutarlo lui sobbalzava istericamente, sbatacchiando quel capannone di asciugamani che teneva come turbante. Oppure l’altro giorno, quando uno studente gli fece una domanda durante la lezione, scoppiò in lacrime e abbandonò l’aula tra i singhiozzi. Ma le crisi del professor Rapper non erano niente in confronto a quelle di Hermanda. Mancavano più di due mesi agli esami e la ragazza stava già dando di matto. Per precauzione aveva incastonato tra il suo groviglio di capelli tutti i libri di cui aveva bisogno, il che voleva dire che mezza biblioteca della scuola era stata svuotata. Mentre passeggiava ogni tanto tirava fuori qualche libro per trovare soluzione ai suoi dubbi improvvisi, come ad esempio se, dopo la parola di pagina 286 di Guida alla Trasmutazione per Incapaci, capitolo 14, quarto rigo, ci fossero o meno i due punti. Al contrario, Harry e Rum non sapevano nemmeno che esistesse un capitolo quattordici di tale libro. Addirittura Rum, siccome viveva in una famiglia di pezzenti, del libro aveva solo la copertina. Gli insegnanti intanto li stavano mettendo ai lavori forzati. In questo modo le vacanze di Pasqua furono un vero inferno, anche perché, al contrario di quelle di Natale, Hermanda non partì e i due ragazzi furono costretti a subirsela.
Trascorsero, quindi, la maggior parte del tempo libero in biblioteca insieme ad Hermanda a far finta di studiare.
Anche quel giorno, tanto per cambiare, erano in biblioteca. Hermanda si era costruita una capanna di libri e ci si era intanata dentro per "favorire il flusso del sapere" o almeno era quello che affermava.
« Così mi pare Bastronz!» sussurrò Harry all'amico che annuiva convinto.
Harry e Rum la lasciarono fare con piacere e i due ragazzi, per passare il tempo, si lanciavano una pallina di pergamena accartocciata, usando i libri come mazza in una pallida imitazione degli Sbattitori di Chicken.
Di studiare non se ne parlava.
Proprio mentre Rum colpiva la pallina di pergamena, da uno scaffale spuntò Hagrid che aprì la bocca per salutarli e ingoiò la pallina.
« Mhm... grazie Rum...» esclamò masticando «questa mattina non avevo fatto colazione!»
« Ma Hagrid…» fece Harry curioso « Cosa ci fai in biblioteca? Non sai nemmeno scrivere...»
« E nemmeno leggere!» completò Rum. Ma Hagrid non ci fece caso, stava piuttosto osservando la capanna di libri e tutte le pergamene accartocciate per terra.
« Chi c'è lì dentro?» disse l' omone riferendosi alla catasta di libri
« E chi vuoi che ci sia?! Hermanda naturalmente!»
« Ah giusto, giusto...» Hagrid sembrava impacciato e desideroso di andarsene .
« Hagrid, cosa nascondi dietro la schiena? E perché hai quell' aria furtiva? Perché Hagrid perché... perché..?!» Botter era partito all'attacco ed insieme all' amico cercava di far parlare Hagrid.
Hagrid capì al volo le loro intenzioni e prima che potessero rimbecillirlo di chiacchiere, sfilò un libro enorme dalla catasta che aveva eretto Hermanda e lo scagliò contro i due ragazzi. Questi ultimi si rialzarono a fatica, ma ormai era troppo tardi. Hagrid aveva spiccato una corsa sfrenata che per poco non si incollò tutti gli scaffali della biblioteca. Ad un tratto si sentì un tonfo: la capanna di Hermanda era caduta, a quanto pare il libro che Hagrid aveva sfilato era il pezzo portante. Ebbero giusto il tempo di guardare quel mucchio di libri e a scambiarsi una fugace occhiata che diceva « VIAAAAA! SI SALVI CHI PUÒ» che Hermanda, con un' esplosione, riemerse dai calcinacci, i suoi capelli ruotavano per aria imbestialiti.
« COME AVETE OSATO DISTRUGGERE IL TEMPIO DEL SAPERE CHE IO AVEVO ERETTO?!? ».
In quel momento i ragazzi incominciarono a fargli tutte le domande più stupide che gli passarono per la testa. La natura di Hermanda era quella di "rispondere ad ogni domanda" ed il suo istinto predominava persino la rabbia. Così piano piano i suoi capelli si abbassavano e riprendevano la loro solita forma innocua, ma pur sempre cespugliosa. Una volta placata del tutto gli raccontarono di Hagrid e del suo fare circospetto e decisero di indagare.

***

 
Si erano appostati alla davanti alla sua capanna tentando di sbirciare tra le tendine serrate delle finestre. In questo modo non si riusciva ad intravedere niente per cui, spazientiti, decisero di fare irruzione. Dopo una lunga discussione su chi dovesse fare da ariete per sfondare la porta, Hermanda fu caricata di spalla dai due ragazzi, poiché sarebbe stata l'unica a non subire danni alla testa grazie alla sua enorme quantità di capelli. Con una rincorsa si precipitarono verso la porta e per loro fortuna, o sfortuna, scoprirono che era socchiusa. Ruzzolarono a terra facendo un gran fracasso, trovandosi proprio ai piedi di Hagrid che indossava delle pantofole a forma di coniglietto, un grembiule da cucina a fiori e due bigodini di pigna aggrovigliati in testa.
« E VOI COSA CI FATE QUI?!» tuonò Hagrid
«Amico Hagrid, siamo venuti ad indagare » esclamò Hermanda con fare indagatore.
« Sì »affermò Rum « tu ci nascondi qualcosa »
« Io non vi nascondo proprio un bel niente » disse Hagrid sulla difensiva che però iniziava a sudare freddo.
« Va bene, l'hai voluto tu. Non volevamo arrivare a tanto. BOTTER, SCELGO TEEE! »
Rum ed Hermanda scagliarono la loro arma peggiore: la logorraggine di Harry.
Il ragazzo non aspettava altro.
« Allora Hagrid, perché non vuoi parlare? Cosa ci nascondi? Perché hai i bigodini in testa? Eh, Hagrid? Perché non parli, perché...»
« BASTA! NON VI DIRO' MAI CHE LA LAPISLAZZULA ANCESTRALE OLTRE CHE DA CIUFFO È PROTETTA DAGLI INCANTESIMI DEGLI ALTRI INSEGNANTI!!!! »
I tre ragazzi si lanciarono sguardi interrogativi.
« E questo cosa c'entra? » chiese Rum
« Ah » disse Hagrid confuso « quindi volevate sapere dell'uovo!»esclamò rivelando stupidamente entrambi i segreti.
« UOVO?!!» strillarono i tre ragazzi in coro. Hagrid, rassegnato, si ammollò un ceffone sulla fronte e con il grosso ditone indicò il focolare dove ribolliva un pentolone con dentro qualcosa di tondo e molto grande. Hagrid tirò poi fuori delle presine rosa e tirò via l'uovo dal paiolo.
La lucida parete del guscio tremolò. Tutti si fecero più vicini per osservare, persino Botter si era azzittito. E ad un  tratto l' uovo si aprì e ne uscì un viscido, gelatinoso, molliccio, appiccicaticcio ...
« UN VERME?!!» fecero poi tutti delusi.
« Oh Merlino, sto per vomitare...» disse Rum mentre il verme si contorceva tra i resti del guscio emettendo versi sguiscianti.
« Non è un semplice verme » li corresse Hermanda « e tu dovresti saperlo Rum, visto che tuo fratello è un allevatore di bruchi selvatici e affini. È un bruco brucoso di Svervegia, una specie molto rara e pericolosa e da adulto il suo mocciolo diventa altamente infiammabile. Con il gas che fuoriesce dai suo tanti orifizi e con una scintilla prodotta dallo sfregamento dei suoi peli è capace di radere al suolo intere città » concluse la ragazza con il suo solito tono saccente.
« È tutto la mamma. Ma non è un amore?» Hagrid aveva gli occhi a cuore, mentre Rum e Harry imitavano l'atto di dare di stomaco. Intanto il verme si agitava smocciolando e spurgando come una lumaca.
« Guardate che visino!» continuava Hagrid accarezzando il vermone appiccicaticcio.
Hermanda sapeva che il vermone sarebbe cresciuto molto in fretta quadruplicando in lunghezza la catapecchia di Hagrid. All'omone questo non importava, accarezzava amorevolmente il suo bruco neonato e proprio in quel preciso momento una sfriciata di gel per capelli si appiccicò sul vetro della finestra.
Braco li aveva scoperti. Li guardava con uno sguardo trionfante e cominciò ad alitare sul vetro appannandolo, poi, impegnandosi in modo tale che si potesse leggere dall' interno della capanna, scrisse:

Mio padre lo verrà a sapere! >:D

con tanto di faccina e poi scappò via.
« Che mentecatto!» fece Rum sbalordito della stupidità del loro rivale platinato.
« Non farà la spia, vero? Porteranno via mio figlio... »
« Hagrid, non so se sei più imbecille tu o quel cretino che ha imbrattato il vetro!» disse Harry.
Ma Hagrid non lo stava a sentire, aveva preso una copertina e la rimboccava per tener calda la viscida creatura.
Il verme, nel giro di una settimana, era diventato grande quanto Harry e iniziava già a fare qualche scintilla.
« Guardate! Mi aiuta anche ad accendere le candele!» disse Hagrid tutto contento acchiappando il vermone e strizzandolo per far uscire qualche scintilla. La sua capanna era diventata uno schifo. Muco, muco ovunque, sulle pareti sul tavolo, addirittura sul soffitto.
Shcor gli si avvicinò e incominciò ad abbaiare. Il vermone infastidito iniziò a gonfiarsi.
« Al riparo!!!!» tuonò Hagrid mentre si tuffava dietro al tavolo. Harry e Rum invece rimasero lì, presi alla sprovvista.
SPLAT!!!!!
Il verme esplose riempiendo tutto di mocciolo. Shcor era entrato a far parte della tappezzeria della casa vicino a Harry e Rum.
« Basta Hagrid!» disse esasperato Rum scastonandosi dalla parete e aiutando Harry.
« Quel verme schifoso se ne deve andare, Hagrid!» continuò Harry ripulendosi il viso con la manica del mantello.
« Ma Pervi non può andarsene. È così piccolo e indifeso » disse guardando il verme che si strizzava e faceva le bolle.
« Pervi? Quel coso ha un nome?» domandò disgustato Rum
« Certo! L'ho chiamato Perverso!»
« Hagrid, perché si chiama Perverso?» chiese Harry curioso, ma Hagrid non rispose e incominciò a pettinarsi la barba.
Ad un tratto ad Harry venne un idea.
« Hagrid, il fratello di Rum, Ceres! Potrebbe prendersi lui cura del verme!»
« Già Hagrid, lui ci sa fare lui con i vermi, sono sicuro che se gli scrivo una lettera domani potrà già venire a prendersi questo caca mocciolo »concordò Rum felice.
« Ma.. ma...» provò a dire Hagrid
« Hagrid, pensaci, Braco potrebbe spifferare tutto a Solente da un momento all' altro e poi lo schifo tra poco sarà grande e ci farà annegare nel mocciolo e poi...» Harry stava sfruttando il suo effetto rimbambimento e alla fine Hagrid dovette cedere.
Tornati al castello Rum scrisse la lettera al fratello e subito dopo partì alla volta della piccionaia per spedirla.
Al suo ritorno Harry notò che il suo amico stava iniziando a riempirsi di bolle verdi.
« Probabilmente ti stai trasformando in verme!» disse allegro Harry beccandosi un calcio sugli stinchi. Le bolle nel pomeriggio peggiorarono ed Hermanda lo costrinse ad andare in infermeria da madama Clistere.
« Io non ci voglio andare da quella! Non voglio che mi spari quel coso!» disse Rum con un certo panico.
Infatti madama Clistere, nota anche come madame Clis, era solita curare qualsiasi cosa, raffreddore, mal di schiena, ossa rotte... con il clistere. Ovviamente era il terrore dell' intera scuola e nessuno, anche se malato, ci teneva ad andare in infermeria. Ma alla fine Rum accettò il suo destino e, sconfitto, se ne andò in infermeria.
La sera arrivò la risposta di Ceres in una busta tutta appiccicaticcia:
 
 
Caro Caccoloso di un fratello,
se proprio devo mi prenderò questo vermone, ma siccome io ho da fare verranno i miei amici. Per complicarvi la vita portatelo sulla torre più alta, di notte, al freddo e al gelo tra una settimana.
Ciao!
 
« Bene!
» fece Harry contento.
Finalmente si sarebbero sbarazzati di quella magagna.
 
Sette giorni dopo Rum era ancora in infermeria ricoperto di bolle. Cominciava ad assomigliare a Perverso e gli erano cresciute anche delle setole sulla schiena.
« Mhmm.. sembra proprio un' intossicazione da muco »
« Finiscila Hermanda
» Rum era più sconsolato che mai faceva difficoltà persino a parlare.
« Quanti clisteri ti ha fatto Rum?! » gli chiese l' amico maligno. Rum si mise a piagnucolare e i due amici decisero che era meglio lasciarlo da solo, anche perché se fossero rimasti un altro po', madama Clis li avrebbe acciuffati e curati a modo suo, anche se sani come pesci.
Sarebbe toccato a Harry e Hermanda sgusciare sotto il sacco dell'invisibilità e raggiungere la catapecchia di Hagrid. Così, quella notte, sgusciarono silenziosamente dalla loro sala comune e raggiunsero la casa del loro amico per recuperare Perverso.
Dopo un'estenuante lotta, Hagrid, con l'aiuto dei due, che erano ricoperti di mocciolo, riuscì a ficcare dentro uno scatolone il viscido verme che si contorceva disperato.
L'ultimo saluto di Hagrid al suo amato cucciolo fu straziante: il loro gigantesco e barbuto amico li inondò di lacrime, ma almeno questo li pulì dal muco che ormai li rivestiva come una seconda pelle.
Non vedevano l'ora di sbarazzarsi di quell'orrido sgorbio, si sbrigarono a percorrere i corridoi del castello fino alla torre, noncuranti della scia di bava che Perverso lasciava al suo passaggio.
Giunti in cima alla torre più alta con la sola luna come fonte di luce, Harry ed Hermanda quasi creparono dal freddo aspettando l'arrivo degli amici di Ceres.
Erano passate parecchie ore, i due ragazzi erano tentati di buttare la cassa di sotto e uccidere l'odioso bruco.
Ad un tratto delle figure si stagliarono nella notte e presto tre rastrelli volanti atterrarono sulla torre.
« Salve » disse uno dei tre tizi che era appena sceso dal rastrello « Avete ordinato una pizza a domicilio?»
« Che?!» dissero in coro Hermanda e Harry con una nota di panico nella voce.
« Stavamo scherzando!» disse un altro ridendo
« Su, carichiamo questa cassa e facciamola finita!» aggiunse il terzo.
« Sì » concordò Harry felice che quella storia sarebbe finita al più presto.
Per la seconda volta rischiarono di morire quella sera: incollarsi per l’ennesima volta la cassa con Perverso dentro non era per niente un esercizio poco faticoso.
Con una certa soddisfazione Hermanda e Harry guardarono gli amici di Ceres volare via verso la luna, con tanto di Perverso nella cassa. Tirarono un sospiro di sollievo.
« Bene, bene, bene » esclamò una voce alle loro spalle.
Si girarono, colmi di orrore.
Ganzo, con tanto di occhiali da sole benché fosse notte fonda, era davanti alla porta della torre; al suo fianco una rabbiosa Misnerva osservava la scena e sembrava che stesse accumulando l'energia sferica necessaria per farli fuori, teneva per un orecchio Braco che piagnucolava frasi sconnesse che suonavano come « mio padre... sapere.. verrà ».
Ganzo rideva sotto i baffi, sapeva che spettava una bella punizione a tutti e tre i ragazzi.
La professoressa Misnerva stava finalmente per proferire parola, o meglio per urlarle qualcosa, quando quasi dal nulla, spuntò fuori Bebil, passando sotto la vestaglia della professoressa, con gli occhi chiusi e le braccia protese in avanti. Si muoveva come uno zombie ed avanzava verso Harry ed Hermanda che guardavano la scena sempre più allibiti, senza sapere se mettersi a ridere o iniziare a preoccuparsi per la loro vita.
« Questo è TROPPO!» sbottò Misnerva in un urlo che riecheggiò per tutta Yogurts, facendo volare parecchi pennuti anche dalla Foresta Illegale «Patatrack, anche lei è in punizione! PUNIZIONE COLLETTIVA! » concluse con un ultimo urlo, gli occhi che roteavano fuori dalle orbite.
Ganzo ora rideva senza ritegno.
« E tu piantala di ridere » fece aggressiva Misnerva « e pensa a pulire questo schifo piuttosto! Non so per quale motivo c’è bava ovunque!»
Ganzo, intimorito, tirò fuori lo spazzolone al quale era legato il suo gatto, Mrs Purrrga e la usò per ripulire quello schifo.
« E adesso tutti nel mio studio! Tutti quanti!» continuò a sbraitare Misnerva, furiosa come non mai. Essere svegliata nel bel mezzo della notte da un Braco Badboy che andava a raccontare storie su Botter e di un viscido verme, non era certo quella che si definiva una notte tranquilla.
« Sì, professoressa » fece Harry che non riuscì a reprimere il suo istinto di aprire bocca « ma non urli così, altrimenti al povero Bebil potrebbe prendergli un coccolone: lo sa che non si urla ai sonnambuli?».
La professoressa Misnerva non disse nulla, ma Harry ebbe la brutta impressione che volesse lanciarlo di sotto dalla torre.


Note della autrici


Bene, mi sento soddisfatta, Pad! :D
A chi lo dici Prongs… mi era mancato postare i capitoli della nostra parodia su EFP *^*
È come essere state tanto lontane da casa e tornarci ;)
Che bella sensazione!
Speriamo che il capitolo sia stato di vostro gradimento
e che ci perdoniate per il nostro imperdonabile ritardo,
ma in questo periodo non ci siamo di certo divertite,
certo due tre risate ce le siamo fatte,
ci siamo viste di tanto in tanto e abbiamo passato tempo a ridere anziché scrivere,
ma giuriamo solennemente che la nostra parodia è sempre stata nei nostri pensieri
e anche tutti voi ovviamente!
Quindi perdonateci!
*-*
Dunque, prima di tutto dobbiamo ringraziare un po’ di persone, fuori la lista!
Sì, ringraziano tutti i nuovi fan che ci seguono:  IreneEvans, darkmagic31, Moony_98, ladyselena15, Tintinalie, _beliveinmagic_, Drazil
e PJMarianne!!!    
Speriamo solo che nel frattempo non ci abbiano abbandonati xD
Sarebbe un bel problema!
Comunque che dire, nostri amatissimi?
Eh, che dire Prongs? Che sono stanca!
Sì, a parte quello Pad… non ammorbare la gente con le tue lamentele!
Sta parlando miss mi-lamento-tutto-il-giorno-per-ogni-cosa Prongs! :P
Oh, come se tu fossi un tenero cucciolo innocente! Lo sanno tutti che dietro quell’espressione da cane bastonato si nasconde un cagnaccio rabbioso!
Cagnaccio rabbioso? Ma come sarebbe?
xD
Hai sentito bene u_u
Bah, meglio che non parlo di te, và!
Sì finiamola, ecco!
Comunque, se conoscete gente alla quale potrebbe piacere la nostra parodia spargete il verbo, gente!
Sì, vi vogliamo in tanti e numerosi,
anche se non sappiamo nemmeno quando posteremo il prossimo capitolo,
ma sono di nuovo dettagl
i xD
È stato un piacere essere di nuovo qui,
ora vi salutiamo e…
Merlino, non vedo l’ora di dirlo e tu?
Sì!!! Pronta? Al tre…uno, due…TRE!!!


Fatto il misfatto! ;)


 

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Capitolo 17
*** La Foresta Illegale ***


Era la fine.
Misnerva li stava conducendo nel suo studio, avanzava per i corridoi come un rinoceronte in carica, spazzando via tutto ciò che intralciava il suo cammino. Con il suo passo “felpato” aveva svegliato mezzo castello. Ad un tratto un’armatura le si parò davanti, bloccandole la strada. La professoressa gonfiò minacciosamente il diaframma e lanciò un ruggito tale che la visiera dell’armatura si sollevò di scatto: l’armatura arrugginì all’istante e si smontò in tanti pezzi. Misnerva Domani riprese imperterrita la sua marcia.
A seguire c’era Hermanda che si era chiusa in un silenzio religioso e recitava le sue ultime preghiere, nemmeno l’avessero condannata al patibolo; Harry stava escogitando un piano di evasione, ma per ora l’unico piano valido che era riuscito ad elaborare era quello di nascondersi nei capelli cespugliosi della sua sapientina amica. Bebil, accoccolato per terra, era spinto in malo modo da Ganzo con uno spazzolone: lo stava usando per pulire tutto il muco che era sparso per i corridoi, visto che il suo gatto era ormai talmente tanto impregnato di quella viscida bava da essere inutilizzabile.
Una volta entrati nella tana del lupo, vi trovarono un Braco Badboy alquanto stordito che farfugliava frasi sconnesse: «Padre? Padre?!... mio sapere… verrà! Padre, sì.. » e annuiva tra sé, convinto delle sue parole. Misnerva, per porre fine a quello spettacolo, afferrò Bebil da terra e senza pietà lo scagliò contro Badboy, facendolo finalmente tacere. Dopodiché chiuse la porta con una potenza sovraumana e inaspettata, riuscendo a scardinarla dal muro: il pesantissimo portone in legno cadendo sfondò il pavimento.
Al piano di sotto, il professor Petus Vizius, che si era preso una tisana rilassante per conciliare il sonno, si mise finalmente a letto.
« Aaah, finalmente Misnerva ha finito di urlare! » esclamò con aria assonnata e stropicciandosi gli occhi.
In quel preciso momento dal soffitto si sentirono degli scricchiolii sinistri: il soffitto si crepò sotto il peso della massiccia porta, che andò a sfrittellare il povero professore. Quella fu l’ultima cosa che Vizius vide quella sera.
« Professoressa, lasci che le spieghi… » cominciò Hermanda
« SO BENISSIMO COSA È SUCCESSO!!! » sbraitò immediatamente Misnerva zittendo Hermanda all’istante « Volevate fare uno scherzo a quel demente di Badboy, raccontandogli un mucchio di FROTTOLE su un bruco vermoso e viscido e avete anche riempito di bava tutto il castello e quel mammalucco frignante c’è cascato con tutte le scarpe! E il signor Patatrack… quello sta’ sempre in mezzo! » concluse con gli occhi fuori dalle orbite.
« Ma cosa sta dicendo? » intervenne Botter «Non è andata così! Ahia Hermanda! Allora, è successo… ma la smetti di darmi calci?! Dicevamo… » Hermanda a quel punto appiattì i capelli a mo’ di paletta e colpì in pieno Harry che venne spiaccicato al muro.
« Basta cincischiare!!! Cinquanta punti in meno a testa! » sbottò Misnerva.
« Chi offre di più? » esclamò Harry dopo essersi ripreso dal colpo di capelli di Hermanda, che rivolse all’amico un’occhiataccia omicida.
« Io offro settanta! » se ne uscì Bebil ancora dormendo.
« Io cento!!! » squillò Badboy preso dall’euforia.
« Cento e uno, cento e due… » iniziò a contare Harry.
« Centocinquanta!!! » esclamò la professoressa Misnerva: aveva tutta l’intenzione di aggiudicarsi quell’assurda asta che si stava svolgendo.
Hermanda cercò di aprire bocca per fermare quel massacro che avrebbe portato la loro Casa alla rovina, ma rinunciò sconfitta.
« Duecento! » la voce tremula di Vizius giunse soffocata dal piano di sotto.
« Duecentocinquanta! » fece Badboy spavaldo.
« Duecentocinquanta e uno, duecento.. » iniziò Harry preso dal suo ruolo di banditore.
« CINQUECENTO!!! »  tuonò la professoressa trionfante.
« Cinquecento e uno, cinquecento e due, cinquecento e tre… AGGIUDICATO! Cinquecento punti in meno a testa… oh, merda! » concluse Botter rendendosi conto di quello che aveva appena fatto.
Hermanda si diede una pizza sulla fronte e scosse sconsolata la testa.
«… Mio padre lo verrà a sapere! » concluse come al solito Badboy, che se non ripeteva quella frase almeno trenta volte al giorno non era contento.
 

***

 
Il mattino seguente era stata dichiarata aperta la caccia al Botter, non importava come: bacchetta, fucile, balestra.. Harry doveva morire. Non solo i compagni di Cogliondoro reclamavano la sua testa, poiché aveva fatto perdere tutti i punti alla loro Casa, ma anche gli altri studenti delle altre casate, presi dall’entusiasmo, si unirono a questa caccia spietata.
Anche Hermanda e Bebil non se la passavano bene, ma la taglia su Botter era decisamente più alta.
Solo Rum aveva un po’ di compassione per i suoi amici. Dopo essersi ripreso dalla sua intossicazione da muco, li aiutava come poteva, facendogli da palo nei corridoi in modo che si potessero spostare quando le truppe anti-Botter non erano nei paraggi, così da non fare la fine di Bebil. Il ragazzo, ovviamente, fu il primo ad essere preso ed erano giorni che di Bebil non si aveva più nessuna notizia.
Proprio mentre passavano per un corridoio apparentemente deserto, sentirono delle voci provenienti da un’aula.
 « N-n-n-no, la-la-la-la p-p-p-p-pre-pre-preee-go-go- goooo »
« Ppprrrroooot! »
« Va-va-va-va b-b-be-beee-beee-e-e-e-ne-ne-ne-ne »
« PRRRT! ».
Il professor Rapper uscì dall’aula piangendo come un bambino sistemandosi il turbante in testa.
Harry e Rum scoppiarono a ridere senza ritegno.
« Che scorreggione! Si stava cagando sotto! » esclamò Rum senza fiato e con le lacrime agli occhi.
« Occhio, chiudi quell’aula prima che il tanfo invada mezza scuola! » disse Harry all’amico.
« Ma non capite? Il professor Rapper se la stava facendo sotto perché sicuramente stava parlando con Bidon! » intervenne Hermanda con la sua aria di superiorità « Sicuramente avrà ceduto e gli avrà detto come superare gli incantesimi che lo separano dalla Lapislazzula » concluse preoccupata.
« Però c’è sempre il barboncino di Hagrid! » esclamò Rum con sicurezza.
« Ma sì, chi se ne frega! » aggiunse Harry « ci penserà Solente, sono affari suoi dopotutto, no? »
« E poi se perdiamo altri punti rischiamo di essere espulsi da Yogurts! » fece Hermanda.
« No, Hermanda: rischiate di finire sotto terra » la corresse Rum.
E aveva proprio ragione.
 
Passò un altro giorno senza che nessuno della pattuglia anti-Botter riuscisse a scovare il fuggitivo, ma ciò non voleva dire che le cose andassero bene.
Infatti, quel pomeriggio, avrebbero dovuto scontare la punizione che la professoressa Misnerva Domani aveva escogitato per loro e per Braco Badboy. Bebil non si unì alla spedizione punitiva, perché ancora non si avevano tracce di lui.
« Se la scampa sempre quel ciccione! » disse Harry con rabbia, mentre Ganzo accompagnava lui ed Hermanda fuori dal castello.
« Ma cosa dici Harry? » esclamò Hermanda indignata « A quest’ora potrebbe anche essere morto! »
Erano ore giravano senza meta per il parco di Yogurts, Ganzo procedeva alla cieca: indossava, come sempre, degli scurissimi occhiali da sole e ormai il sole era tramontato da un pezzo. Giunsero per miracolo alla catapecchia di Hagrid, dove trovarono già Badboy.
« Ma quanto ci avete messo?! » esclamò Hagrid impaziente « Dovevamo vederci alle cinque, ed è mezzanotte! »
« Potevi venire a cercarci, invece di stare qui a scaccolarti » rispose acidamente Ganzo.
« Ma levati quegli occhiali da sole, se non ci vedi! » disse Hagrid.
Ganzo abbozzò e se ne andò via senza rispondere, lasciando i ragazzini nelle mani del peloso amico.
« Bene » esordì un po’ impacciato Hagrid « siamo qui riuniti per scontare la punizione…»
« In cosa consiste la punizione? Che dobbiamo fare? Eh, Hagrid? Eh? Che facciamo? Dove andiamo? Che.. »
« …coglioni. » concluse Braco sbuffando.
Harry gli fece una linguaccia.
« Specchio riflesso! » esclamò Badboy.
« PIANTATELA DI FARE I CRETINI! Dobbiamo andare nella Foresta Illegale, la professoressa Misnerva vuole che vi conduca lì, nella speranza che qualche orribile creatura vi divori! »
Ciò riuscì a far tacere Harry e Braco. Hermanda era piuttosto silenziosa: ovviamente stava ripassando a mente, in ordine alfabetico, tutte le creature che popolavano la Foresta Illegale.
« Il nostro compito è quello di trovare un unicorno. Penso che sia stato ferito, dobbiamo ritrovarlo »
« Ci sono davvero degli unicorni nella Foresta? » domandò Harry
« No, la scuola non poteva permettersi degli unicorni veri, così Solente mi ha fatto mettere delle carote in fronte a dei ciuchi e noi li spacciamo per unicorni » spiegò Hagrid sbrigativo.
« Ma su Storia di Yogurts c’è scritto che sono dei veri unicorni! » intervenne Hermanda.
« Certo, il preside lo ha fatto scrivere per trarre in inganno gli studenti, non potevamo mica dire la verità, ti pare? »
« Stanne certo che mio padre lo verrà a sapere! » concluse Badboy soddisfatto di sé stesso.
« Su, ora muovete il culo che si parte! » fece Hagrid che voleva chiudere al più presto quell’inutile conversazione tra marmocchi.
L’interno della Foresta Illegale era oscuro e poco rassicurante: la nebbia circondava tutto e non si vedeva a un palmo dal naso. Camminarono per diversi minuti senza che accadesse nulla di entusiasmante, tutti seguivano Hagrid in silenzio. Ad un tratto il guardiacaccia si fermò e fece loro segno di arrestarsi.
« Vedete quella roba laggiù? » sussurrò Hagrid ai tre ragazzi, che si sporgevano per guardare meglio.
« È cacca di ciuco! » e così dicendo prese un tocchetto, lo annusò e poi lo assaggiò. «È ancora fresca con un retrogusto di erba cipollina… è passato di qui all’incirca alle 23:07, è un giovane maschio di cinque anni, ha una zampa ferita ed era anche costipato… ».
Dopo quest’analisi dettagliata si girò e vide che i tre ragazzi stavano per vomitare.
« Tenete, spargetevi questo! » e a tradimento, con le sue manone, prese una bella manciata di cacca e la spalmò sui loro visini.
« Servirà per coprire il vostro odore e per non spaventare i ciuchi. Sono creature timide ».
« Sì, mi sembra una buona idea » esclamò Hermanda, che era l’unica a non essere schifata.
Si misero così in marcia lungo il sentiero, tenendo le orecchie tese a qualsiasi rumore. Mentre camminavano si sentì uno scricchiolio e da un cespuglio uscì fuori una creatura a metà tra un uomo e una vacca: un vaccauro. Fino alla cintola era un uomo, mentre dalla vita in giù era indubbiamente una vacca, aveva un morbido manto bianco pezzato di nero. I ragazzi rimasero allibiti.
« Hagrid, oggi non sei venuto a mungermi » esordì quello.
« Scusami Cocò, ma avevo altre cose da fare, questi sono Harry, Hermanda e il biondo di cui non ricordo il nome. Sono studenti di Yogurts ».
« Buona sera » salutò il vaccauro poco interessato.
I due ragazzi salutarono con un cenno del capo, mentre Hermanda fece una rispettosa riverenza.
« Senti Cocò, hai visto niente di strano questa sera? C’è in giro uno dei nostri “unicorni” feriti » chiese Hagrid.
« A caval donato non si guarda in bocca » rispose Cocò.
« No, quello che ti volevo chiedere io era se avevi notato niente di insolito in queste ultime ore.. » ridomandò Hagrid, scandendo bene le parole per farsi capire dal vaccauro.
Cocò alzò lo sguardo al cielo e lo fissò intensamente per qualche secondo.
« Rosso di sera, bel tempo si spera » disse più tra sé e sé che agli altri.
Hagrid stava per perdere la pazienza, quando dai cespugli uscì fuori un altro vaccauro. Era diverso da Cocò, sembrava un incrocio con una mucca maremmana, aveva il manto bianco e delle lunghe corna gli spuntavano in testa, conferendogli un’aria tutt’altro che amichevole.
« Ehilà Scassandro, tutto bene? » fece Hagrid ben felice che ci fosse un altro vaccauro con cui conversare.
Scassandro in tutta risposta muggì.
« Lo prendo per un sì » continuò Hagrid, « senti, ho appena fatto la stessa domanda a Cocò: hai per caso visto qualcosa di strano da queste parti? C’è un “unicorno” ferito. Ne sai niente? »
Scassandro si avvicinò a Cocò e volse anche lui lo sguardo al cielo.
« Cielo a pecorelle, acqua a catinelle » disse in tutta calma.
« Ma quindi domani sarà bel tempo o pioverà? » chiese alquanto confuso Harry.
Hagrid lo zittì con lo sguardo, prima che il ragazzino iniziasse a sfornare le sue mille domande. Ma i vaccauri sembravano non aver sentito nulla.
« Se uno di voi dovesse sapere qualcosa lanciate un muggito, ok? Andiamo ragazzi! » disse Hagrid lasciando da sole quelle strane creature.
« È impossibile parlare con loro! Stanno sempre lì a risponderti con modi di dire e proverbi! » borbottò Hagrid.
Hermanda annuì comprensiva alle sue parole, per niente stupita.
« Adesso ci dividiamo » fece poi Hagrid fermandosi « Tu Hermanda verrai con me, Harry e il biondino andranno dalla parte opposta. Il primo che trova l’unicorno grida “tana libera tutti” » spiegò loro Hagrid.
« Ma a noi ci mandi da soli? » frignò non molto contento Badboy.
« Ah, quasi dimenticavo! » aggiunse Hagrid infilandosi una mano in tasca e tirando fuori Shcor, quella caccola del suo cane, che abbaiava e ringhiava a tutto spiano. « Lui viene con voi ».
Così il gruppo si divise.
La Foresta Illegale sembrava più spaventosa ora che Harry e Badboy erano rimasti soli. Tra l’altro Shcor non abbaiava più perché si era attaccato ai polpacci di Braco facendo scendere un silenzio di tomba. Seguirono tracce e impronte per una buona mezz’ora, senza però intravedere il fasullo unicorno. Harry sentì che stavano seguendo la pista giusta: se l’ “unicorno”, come aveva detto Hagrid, era ferito, allora tutte le macchie di sangue che c’erano in giro erano un buon segno!
Arrivarono fino ad una radura, tra i rami e le radici degli alberi riuscirono ad intravedere una figura di un grigio sporco accasciata per terra.
Era proprio il falso unicorno. Harry non aveva mai visto niente di così sgraziato e orribile: giaceva a terra scomposto, le zampe tozze piegate in uno strano modo, i dentoni all’infuori da cui penzolava la lingua, sulla fronte dell’animale si vedeva chiaramente la carota attaccata con un elastico. Harry stava per avvicinarsi all’animale, quando improvvisamente, dall’oscurità, comparve una figura incappucciata che si avvicinò alla creatura, chinò la testa sulla ferita e, tirata fuori una cannuccia, si mise a bere rumorosamente il sangue dell’animale. Badboy, con ancora Shcor attaccato al polpaccio, se la diede a gambe levate frignando, lasciando Harry da solo.
La figura incappucciata alzò la testa, infastidita dal rumore, e smise di bere con un rantolo. Si alzò in piedi e avanzò verso Harry. Il ragazzo era pietrificato dal terrore, avrebbe voluto avere addosso un pannolino. In quel momento una tremenda fitta gli attraversò la testa, passando proprio per la sua cicatrice a forma di culo. Si accasciò a terra quasi privo di sensi, l’unica cosa che sentì fu un rumore di zoccoli e qualche secondo dopo una mano che lo schiaffeggiava in faccia con insistenza: era un vaccauro, ma non era né Cocò, né Scassandro, era un vaccauro più giovane, aveva il pelo lungo come le mucche scozzesi, ed era acconciato in tante treccioline, che aveva anche in testa. Indossava anche un pesante campanaccio al collo.
« Tutto bene? » disse il vaccauro aiutando Harry a rialzarsi.
« Sì, grazie… ma tu chi sei? Che ci fai qui? E quello cos’era? Dov’è andato ora?.. »
Il vaccauro rimase in silenzio senza rispondere, fissava Harry con attenzione. Le elaborate e perfette treccioline biondo cenere ricadevano sul suo viso dai lineamenti un po’ bovini. Si soffermò ad osservare la cicatrice che aveva impressa sulla fronte.
« Tu sei il giovane Botter! » disse dopo un lungo silenzio.
« Già, tu chi sei? Perché sei qui? Come hai fatto a mandare via quella cosa? Cos’era? » ricominciò a domandare Harry desideroso di avere delle risposte.
« Il mio nome è Fulgenzo » rispose il vaccauro scuotendo le treccine « e ricorda: la gatta frettolosa fece i gattini ciechi ».
« Sì, ma… » iniziò Harry.
« Vieni » fece Fulgenzo prendendo il ragazzino per la collottola e mettendoselo sul dorso « Ti conduco da Hagrid, è meglio non parlar che parlar bene ».
Harry non ci stava capendo assolutamente niente. Improvvisamente dalle fratte uscirono Cocò e Scassandro.
« Fulgenzo! » tuonò Scassandro « Cosa fai? Porti a spasso un essere umano? Non ti vergogni? Ti credi di essere un pony? »
« Ma tu lo sai chi è questo? » disse Fulgenzo « È Harry Botter! »
« E sti ca… » iniziò Scassandro
« L’abito non fa il monaco! » si intromise Cocò che fino a quel momento era stato in silenzio.
Scassandro lo ignorò.
« Cosa hai rivelato al moccioso? » proseguì Scassandro adirato.
« Gallina che canta ha fatto l’uovo! » rispose deciso Fulgenzo.
« Ah, sì? » fece Scassandro « Chi si fa gli affari suoi campa cent’anni! »
Cocò si mordicchiava le unghie nervosamente.
« Stretta è la foglia, larga è la via, dite la vostra che ho detto la mia » disse infine Cocò.
« Questi qua non sono affari che ci interessano! Morte tua, vita mea » tuonò Scassandro.
Fulgenzo si impennò sulle zampe posteriori, Harry che nel frattempo, non capendo nulla del discorso, si era messo a fare altre treccine sul manto di Fulgenzo, rotolò per terra, non aspettandosi l’impennata del vaccauro.
« Ma non vedete quell’unicorno? » esclamò Fulgenzo indicando la carcassa di quello scempio d’animale che giaceva dimenticato da tutti nella radura  « Meglio un asino vivo che un dotto morto! ».
Fulgenzo , detto questo, si voltò di scatto e si tuffò al galoppo, lasciandosi alle spalle Cocò, Scassandro e anche Harry, che dovette ricorrerlo per un bel pezzo prima di riuscire a arrampicarsi di nuovo sul dorso della creatura, che non si era accorta della mancanza del ragazzino.
« Perché Scassandro era così arrabbiato? » domandò subito Harry « E poi cos’era quella creatura? ».
Fulgenzo rallentò il passo, ma non rispose ad Harry. L’unico suono era quello del campanaccio di Fulgenzo. Solo dopo qualche minuto il vaccauro parlò nuovamente.
« Harry Botter, ma tu lo sai a cosa serve il sangue di unicorno? »
« No » disse Harry « ma quello non era un vero.. »
« Uccidere un unicorno è un crimine orrendo! Come si può far del male ad una creatura così pura, così leggiadra, così delicata… »
« Veramente non mi sembrava poi così carina » rispose Harry perplesso.
Fulgenzo lo ignorò. A quanto sembrava il vaccauro era fermamente convinto che quelli che la scuola spacciava per unicorni lo fossero sul serio.
« Bere il sangue di un unicorno ti mantiene in vita anche se sei lì lì per crepare. La fame fa uscire il lupo dal bosco! »
« E che vuol dire? » chiese come al solito Harry.
« Non ti viene in mente nessun lupo che sta con un piede nella fossa e che possa uscire dal bosco per fare una cosa del genere? » domandò a sua volta Fulgenzo.
Harry non rispose, perché non aveva capito assolutamente nulla di quello che il vaccauro gli aveva detto.
« Il lupo perde il pelo, ma non il vizio » aggiunse incoraggiante, come per cercare di aiutare Harry a dare una risposta.
In quel momento raggiunsero gli altri: Hagrid, Hermanda e quel cacasotto di Badboy, che stava ancora piagnucolando, erano tutti lì ad aspettarlo.
Harry si sbrigò a scendere dalla schiena di Fulgenzo e si diresse verso gli altri.
« Arrivederci, Harry » lo salutò Fulgenzo scostandosi le treccine da davanti gli occhi « Non dire gatto fino a che non ce l’hai nel sacco ». E in questo modo il vaccauro si congedò da tutti loro e sparì nel folto della Foresta Illegale.
Una volta che furono usciti, sulla strada per il dormitorio di Cogliondoro, Harry raccontò tutto quello che era accaduto nella radura e tutto ciò che Fulgenzo e gli altri vaccauri avevano detto. Hermanda aspettò di essere in sala comune per rispondere: doveva rendere partecipe del suo intelletto superiore anche Rum. Trovarono l’amico addormentato sul divano, con la bocca spalancata e un rivoletto di bava che gli colava da un lato. Ci vollero dieci minuti buoni per svegliarlo.
Harry ed Hermanda raccontarono i fatti di quella sera anche a Rum.
« È chiaro che il lupo al quale si riferiva Fulgenzo fosse colui-che-deve-essere-ricordato, mi pare ovvio! » esclamò con semplicità Hermanda « E Bidon sta cercando di prendere la Lapislazzula Ancestrale per suo conto! »
« E perché mai? » chiese Rum ancora assonnato.
« Ma è ovvio Rum! Per lo Sciroppo di Lunga Vita, te ne sei scordato? » rispose Hermanda.
Le cose erano due: o Hermanda si stava facendo i film mentali, oppure la faccenda era davvero seria.
« Comunque sia » riprese Hermanda, « fino a che Solente sarà in giro con la sua vestaglia svolazzante, non dobbiamo preoccuparci! »
« Sempre che Solente non decida di andarsene in vacanza in anticipo! » fece sarcastico Rum.
A quel punto, non avendo più niente da aggiungere, si diressero nei rispettivi dormitori.
Quando Harry, scostò le lenzuola per infilarsi finalmente a letto, trovò il sacco dell’invisibilità appallottolato alla meno peggio e un biglietto che diceva: “ Capita proprio a fagiolo”.


Note della autrici


Ma come diamine si apriva? D:<
E che ne so? Non sei te quella che si ricorda tutto?
È passato troppo tempo! Cosa serviva? Una chiave?
Un incantesimo? Una parola d’ordine? Un indovinello?
Non lo so! Come abbiamo potuto dimenticarcene?!
 
*Padfoot si appoggia sconsolata alla porta dell’account che si apre da sola*

 
Ah, non era chiusa, era solo accostata!
Già
._.
Be’, bando alle ciance! Benvenuti nel nostro account! Io sono Prod
E io sono Pangs!.. ma sei sicura che fosse così la presentazione?
Sì, credo. Prod e Pangs production, no?
°-°
Eppure mi suona strano D:
Ma sarà perché non sei più abituata!
O era Prad e Pongfoot?
Progfoot e Panf?
Prangs e Podfoot?
Pra, pro, pod, pad…
PRONGS E PADFOOT!
Giusto, giusto! Io sono Prongs
E io Padfoot!
Benvenuti/bentornati nel nostro account!
Siamo felici di essere di nuovo qui e anche se sembra,
non ci siamo affatto dimenticate della nostra parodia
u_u
Assolutamente, non ci siamo dimenticate di niente, nemmeno di tutti voi!
Ma ci siete tutti voi? Dove siete? Porca Morgana dove sono i fan?
 
*Prongs inizia a dare di matto*
 
Calmati, staranno ancora leggendo a questo punto
._.
Dici?
Sì, decisamente. Dopo sapremo se ci sono ancora con le loro recensioni!
:D
Intanto però ringraziamo tutti quelli che sono rimasti e i nuovi che si sono aggiunti ;)
Purtroppo non abbiamo potuto segnare i nomi dei nuovi arrivati,
ma sappiate che siamo felici di avervi tra noi!
Sì, se siete felici anche voi fatecelo sapere in un commentino!
:3
Pad, la vuoi piantare di influenzare psicologicamente i lettori a recensire?
Ah, perché ti farebbero schifo recensioni in più, vero?
No, per niente!
E allora!
Fa un po’ come ti pare!
._.
Ok: imperio! Imperio! Imperio! Recensite, recensite, recensite!
 
*Padfoot punta la bacchetta magica contro lo schermo del pc*
 
Sì, adesso dacci un taglio! Comunque, Harry Botter è giunto quasi alla fine,
più precisamente il primo libro è giunto quasi alla fine!
Quindi fate attenzione, perché vi aspetta il secondo!

*ridono malvagiamente*

Non sapremo con quanta frequenza pubblicheremo i capitoli,
perché lo studio è sempre tanto e non ci lascia in pace,
 ma una cosa è certa: le avventure di Harry Botter continueranno
u_u
Quindi state con noi!
Rimanete, vi prego!
ç_ç

*si inginocchiano e fanno le facce da cuccioli bastonati*
 
Per oggi è tutto!
Al prossimo giovedì!
:D
 
Fatto il misfatto!
;)


 
Ps. il nostro momento da Prod e Pangs xD


 

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Capitolo 18
*** La cantina ***


Era la settimana degli esami. L’unica a studiare era Hermanda, che aveva la missione non solo di superare il suo esame, ma anche quello di passare l’esame di tutti gli altri del primo anno, ovviamente solo di quelli della sua Casa.
Non aveva più nemmeno una forma che si potesse definire umana: era tutta un boccolo, i capelli fluttuavano incontrollati ovunque e la proteggevano da tutto ciò che potesse distrarla dal suo studio.
Oltre a questo, i suoi momenti di isteria erano arrivati a livelli paragonabili quasi a quelli della professoressa Misnerva Domani.
Ad appesantire la situazione c’era la questione della Lapislazzula e di Ciuffo, ma Harry sembrava fregarsene altamente.
« Harry, non sei preoccupato? » chiese Rum.
« Ma per gli esami? »
« Naaa, a quelli ci pensa Hermanda » rispose l’amico ammiccando « intendevo se eri preoccupato per colui-che-non-deve-essere-ricordato! »
« C’è Solente per quello! Ci pensa lui! » rispose giulivo Harry.
Rum sembrò concordare con l’amico, perché non trovò nulla con cui ribattere.
Se durante l’inverno gli studenti di Yogurts erano quasi crepati dal freddo, ora il problema era esattamente l’opposto: la scuola era diventata una specie di fornace, nemmeno ai tropici si sognavano un clima così. In Sala Grossa la situazione, ovviamente, era sempre la peggiore, poiché la mancanza del tetto rendeva tutti esposti alle radiazioni solari. I pasti venivano serviti crudi, tanto si sarebbero cotti direttamente sulla tavola.
Anche le aule dove venivano fatti gli esami non erano da meno, faceva talmente caldo che gli studenti erano soggetti a miraggi, anche collettivi. Per esempio, durante l’esame di Sbacchettamenti del professor Petus Vizius, la classe fu colta da una di queste allucinazioni e gli studenti immaginarono una nevicata, iniziando ad accartocciare i fogli dei compiti come se fossero palle di neve e lanciandosele contro. In realtà non si sapeva con esattezza se fosse una vera e propria visione o una scusa per non fare l’esame. Solo Hermanda riuscì a non farsi coinvolgere e a portare a termine il suo esame e quello di tutti gli altri. Il professor Vizius, che era stato bombardato e sommerso dalle palle di carta, non si era accorto dell’imbroglio.
L’esame di Trasmutazione della professoressa Misnerva consisteva nel trasformare un bottone in un lettino abbronzante, chi falliva si beccava una buona dose di urlate da parte di un’irascibile e accaldata Misnerva.
L’esame di Bidon, invece, era una vera e propria prova di sopravvivenza: l’aula era una sauna, i fumi del calderone creavano un vapore talmente intenso da poterlo tagliare con un coltello; i più astuti, per trarre sollievo dall’afa, si infilavano dentro il calderone, che si trasformava in una sorta di piscina con l’idromassaggio. Altri, invece, tentavano in tutte le maniere di non svenire, farlo avrebbe voluto dire affogare con la faccia nel calderone ed essere poi rianimati dal professor Bidon stesso che, in occasione, si era messo un salvagente sopra al mantello con la scritta “salvataggio”.
Gli studenti avrebbero preferito morire affogati nella propria brodaglia d’esame, piuttosto che essere salvati da Bidon.
L’ultimo esame era quello di Storia di Bacucchi Magici del professor Sgruf e non si presentò direttamente nessuno, ad eccezione di Hermanda.

« Aaaaaaah, è stato molto più facile di quanto credessi! » esclamò Rum stiracchiandosi, mentre si dirigevano fuori per andare a trovare Hagrid che, qualche giorno prima, gli aveva inviato uno dei suoi bigliettini dove una freccetta indirizzava tre bastoncini verso una casa stilizzata con fuori disegnata una palla barbuta.
« Grazie tante, ce l’ha fatto Hermanda l’esame! » rispose Harry.
La loro amica era tornata come prima, aveva abbandonato la modalità esame e i capelli si erano finalmente placati.
Harry non faceva altro che strofinarsi la fronte perché erano giorni, da quella notte nella Foresta Illegale, che la cicatrice sulla fronte gli faceva male.
« Non sei preoccupato, Harry? » fece Hermanda guardandolo « Potrebbe essere un qualche avvertimento! ».
« E che mi importa? Tanto c’è Solente! » disse Harry con leggerezza.
Nel mentre erano per giunta già giunti(*) alla catapecchia di Hagrid. Il loro amico era seduto sulle scalette con aria sconsolata.
« Hagrid, cosa è successo? Perché sei triste? Perché piangi? Perché sei tutto solo? Perché sei seduto lì? Perché..? »
« Mi manca Perverso » disse l’omone con gli occhi lucidi che si intravedevano dalla folta pelliccia che ricopriva il suo volto.
« Tanto c’è Solente! » disse Harry sorridendo.
« Eh? » fece Hagrid non capendo
« Non ti preoccupare Hagrid, si è impallato su questa frase da questa mattina » spiegò Rum.
Hermanda prese il controllo della situazione.
« Forza, raccontami i tuoi problemi » disse in tono professionale la ragazza sedendosi vicino ad Hagrid e tirando fuori un taccuino e una penna d’oca.
« Tutto è cominciato quando sono andato alla bettola del ‘Piede di Porco’ » disse Hagrid con una vocina depressa.
« Uh-uh »  fece Hermanda annuendo « Continua, su! »
« Ma che ti frega Hermanda, tanto c’è Solente! » ripeté Harry.
« Taci Botter! » sbottò Hermanda in un tono che ricordava molto quello di Misnerva « Non far caso a lui Hagrid, ignoralo… »
« Sì…  come ti dicevo ero alla bettola. E un tizio ha attaccato bottone, era incappucciato, aveva un bel cappuccio… voleva sapere cosa mangiavo a colazione e io gli ho detto “biscottini con il latte” e lui mi ha detto “E lo usi il cioccolato in polvere, Hagrid?” e io gli ho detto “ Sì, ma come fai sapere il mio nome?” e quello mi risponde “Perché sono Babbo Natale! Ho qui un regalo per te!” e io gli dico “Ma non è Natale!” e lui mi dice “Non fa niente” e io.. »
« Tanto c’è Solente! »
« Rum, vuoi far tacere Harry?! C’è gente che sta lavorando qui! Forza Hagrid, continua pure! »
« Sì, io lo sapevo che Babbo Natale esisteva, anche se mi prendevano in giro, e così lui mi ha regalato l’uovo brucoso, proprio come avevo chiesto sulla letterina! Poi mi ha chiesto se avevo allevato altri mostri, e io gli ho detto “Certo, ho Shcor” e lui mi ha detto “E poi?” e io gli ho detto “E poi ho Ciuffo e lo spazzolo sempre, così poi dopo la smette di sbavare e si addormenta come un bravo cucciolo” e Babbo Natale è stato tanto felice di questa cosa che gli ho detto. Sono felice che Babbo Natale sia felice! Però adesso Pervi non c’è più e non sono più tanto felice… » concluse l’omone stroppicciandosi gli occhi.
« Ciuffo?! » esclamò Hermanda sgranando gli occhi. Subito scattò in piedi, agguantò i suoi due amici e li trascinò verso il castello.
« È sempre così... » fece Hagrid ancora sugli scalini con aria desolata « mi lasciano sempre da solo.. ».
 
Hermanda li aveva trascinati fin dentro il castello, i due ragazzi non potevano far altro che correrle dietro e cercare di stare al passo.
« Hermanda, ma dove cavolo stiamo andando? » domandò Rum
Hermanda prima di rispondere si accertò che il corridoio fosse deserto.
« Ma non capite? Hagrid ha cantato! » esclamò con terrore la ragazza « Inconsapevolmente ha spifferato tutto a Bidon! Era il tizio con il bel cappuccio, chi altri si poteva inventare un travestimento così idiota? E sapete questo cosa significa? »
« Che tanto c’è Solente! » ripeté di nuovo Harry.
« Ecco, bravo! Andiamo da Solente, dobbiamo dirgli che la Lapislazzula Ancestrale è in pericolo e che Bidon sta per impadronirsene per conto di colui-che-non-deve-essere-ricordato! » concluse catastrofica Hermanda.
Cominciarono a correre come pazzi per il castello, aprendo le porte delle aule a caso, nella speranza di trovarci il preside, ma la loro strategia sembrava non funzionare, perché del professor Solente non vi era alcuna traccia.
A furia di perquisire a casaccio ogni angolo del castello, si ritrovarono di fronte allo studio della professoressa Misnerva, ancora privo di porta  che era stata momentaneamente sostituita da una tendina da doccia a fiori. Piombarono senza alcun preavviso dentro la sua stanza e iniziarono ad urlare tutti insieme.
« PROFESSORESSA!!! PROFESSORESSAAA!!! PROFESSORESSA!!! »
« LA LAPISLAZZULA… BIDON! IL CAPPUCCIO BELLO… COLUI-CHE-NON-DEVE-ESSERE RICORDATO! »
« TANTO C’È SOLENTE! »
« WOOOHAAAAAA!!! ORA BASTA! TAPPATE QUELLE FOGNE! » esclamò la professoressa per niente contenta dell’intrusione nel suo ufficio.
« Ma professoressa, noi sappiamo tutto riguardo la Lapislazzula! Secondo alcune indagini che io e i miei colleghi qui presenti abbiamo svolto, il suddetto professor Saverius Bidon è invischiato in affari loschi! Sta cercando di rubare la Lapislazzula Ancestrale di Nicholas Flambé, detto anche Nicky, per donarla a colui-che-non-deve-essere-ricordato, in modo che possa bere lo Sciroppo di Lunga vita e tornare così all’apice del suo potere! » disse tutto d’un fiato Hermanda « È per questo che stiamo cercando il professor Solente, per fargli rapporto! »
« Io l’avevo detto che tanto c’era Solente! » aggiunse Harry convinto.
« Solente se ne è andato in vacanza in anticipo » disse con tutta calma Misnerva « E poi vorrei sapere… COME DIAMINE SIETE VENUTI A SAPERE DELLA LAPISLAZZULA?! SE VI SENTO ANCORA PARLARE DI QUESTE COSE VI RIDUCO IN POLPETTE E VI SERVIRÒ COME PORTATA PRINCIPALE DEL PRANZO DI DOMANI! E ora... FUORIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!! »
« Professoressa, forse lei non capisce la gravità della situazione! Colui-che-non-deve-essere-ricordato, potrebbe tornare in vita! Potrebbe uccidere Harry! La vita di Harry è in pericolo! Si rende conto di come potrebbe venire ucciso e torturato? Lui, che è stato la causa della sua caduta! Ci pensi professoressa! » trillò Hermanda
« Tanto meglio! » ribatté secca la professoressa « E ora, FUORI DAI COGLIONI! » e detto questo li cacciò via dal suo studio.
Harry, che fino a quel momento era stato calmo e tranquillo, realizzò che la sua vita era in pericolo e si fece prendere dal panico.
« Oh Merlino! Non c’è Solente! Aiuto! Aiutooooooo! Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah!!! » iniziò a gridare il ragazzino correndo di qua e di là a braccia aperte intorno ad Hermanda e Rum.
« Sono in pericolo! Sono in pericolo! ALLARME ROSSO, ALLARME ROSSO!!! Non c’è Solente! Non c’è Solenteeeeeeeeeeeeeee! »
« Smettila di fare il cretino! » cercò di dire Rum « C’è gente che ci guarda! »
« Sì! » disse Misnerva scostando la tendina « Vai a recitare le tue ultime preghiere altrove, Botter! ».
Così Rum ed Hermanda furono costretti a portare via il loro agitato amico. Per farlo, dovettero legarlo e imbavagliarlo con i capelli di Hermanda, che si ritrovavano utili per la situazione.
Erano riusciti a raggiungere il dormitorio, dove finalmente poterono slegare Harry.
« Ragazzi, non c’è altra soluzione » fece Hermanda risoluta « dobbiamo scendere e risolvere da soli la situazione! »
« Io non voglio andare! Sono troppo giovane per morire! » piagnucolò Harry
« Ma sei pazza, Hermanda? Oltre ad Harry schiatteremo anche noi in questo modo! » disse Rum.
« Non abbiamo altra scelta! » fece lei convinta « Un solo chicco di riso può squilibrare la bilancia, un solo uomo può determinare la differenza tra la vittoria e la sconfitta!(**) »
« Hermanda, ma che stai dicendo?! » disse Rum sconcertato.
« Basta, è deciso! Stanotte ci intrufoleremo da Ciuffo, grazie al mio intelletto superiore e alle vostre… ehm… vabbè! Salveremo la Lapislazzula Ancestrale! »
 

***

Dopo cena i tre ragazzi si affrettarono a tornare in Sala Comune.
« Adesso saliamo nei dormitori » spiegò Hermanda con fare cospiratorio « Harry, tu prepara il sacco dell’invisibilità e la spazzola che Hagrid ti ha regalato per Natale »
« Tu come fai a sapere della spazzola? » chiese Rum
« Rum, io so tutto di tutto, non fare queste domande idiote! Comunque, scenderete al mio segnale, farò il verso del Piri-Piri Culbianco ».
I due ragazzi annuirono e si diressero nel dormitorio maschile. Passarono tre ore e, ad un tratto, Harry e Rum, che si erano addormentati sul letto, sentirono bussare alla porta.
« Chi va là? » disse Harry con voce assonnata.
Rum si avvicinò cautamente alla porta e l’aprì. Davanti si ritrovò una irrequieta Hermanda.
« Ma insomma! Sono due ore che vi faccio il richiamo del Piri-Piri Culbianco! »
« Uhm… a me sembrava di più un’allodola! » rispose scettico Rum
« Io l’avevo scambiato per un piccione! » aggiunse Harry in pigiama.
« Andiamo, imbecilli! Siamo in ritardo! A quest’ora Bidon potrebbe già aver preso la Lapislazzula! »
« Ok, andiamo a morire! » disse sarcastico Harry
« Andiamo, sì! » concordò l’amico.
Stavano uscendo, oltretutto anche in pigiama, dal loro dormitorio, quando Hermanda li bloccò.
« Hai cambiato idea? » chiesero speranzosi.
« Il sacco dell’invisibilità e la spazzola! » esclamò Hermanda trattenendo la rabbia.
« Ah, me ne ero dimenticato! » rispose Harry.
Rassegnati, si diressero verso l’uscita della Sala Comune. Erano vicini al buco del ritratto quando da sotto una poltrona spuntò Bebil. Era irriconoscibile: il volto trasfigurato in un’espressione folle e gli occhi spiritati.
« Chi osa risvegliare il mio riposo? » esclamò con voce cavernosa.
« Bebil? Ma non ti avevano linciato? » chiese Rum sorpreso come gli altri alla vista del loro compagno.
« Sono riuscito a fuggire fingendomi morto. Mi hanno buttato in un fosso qua vicino per liberarsi della mia carcassa, dopodiché ho strisciato per tutto il parco fino al castello e ho vissuto sotto questa poltrona aspettando il momento giusto per fare il mio ritorno, la gente si è quasi dimenticata del povero Bebil. Potrò iniziare una nuova vita, dedicarmi al cucito e al ricamo e inoltre… »
« Bebil, ma vai a dormire! » disse Harry
« Sì, infatti abbiamo perso fin troppo tempo… Zenzerus Impastatus! » fece Hermanda e Bebil divenne un gigantesco omino di pan di zenzero. 
« Forza andiamo, non c’è tempo da perdere! » disse Hermanda affrettandosi verso il buco del ritratto.
« Dai sbrighiamoci, che se siamo ancora vivi al ritorno ce lo mangiamo! » mormorò Rum ad Harry.
I tre amici percorsero i corridoi sotto il sacco dell’invisibilità fino alla porta dietro la quale si celava Ciuffo. Era aperta!
« Quel lumacone di Bidon deve essere già dentro » intuì Hermanda.
« Andiamo via, vi prego… » supplicò Harry
« Harry non frignare, piuttosto tira fuori la spazzola e inizia a spazzolare Ciuffo »
Ma quando entrarono scoprirono che Ciuffo era già bello imboccolato con tanto di bigodini, treccine e fiocchetti e videro che la botola era aperta.
« Bidon lo ha già acconciato » sussurrò Hermanda.
« Allora questa spazzola non ci serve più » e così dicendo Harry lanciò in aria la spazzolona che, sfortunatamente, andò a cadere proprio su una delle teste del barboncino. La bestia aprì gli occhi e iniziò ad abbaiare come un ossesso, pronto a divorare chiunque gli fosse capitato tra le zampe.
« GIÙ, NELLA CANTINAAAA! » gridò Harry.
I tre si lanciarono sfuggendo per un pelo alle fauci di Ciuffo. Caddero nel vuoto per poi atterrare su un qualcosa di morbido. Stavano per tirare un sospiro di sollievo per essere sfuggiti a Ciuffo, quando la cosa su cui erano atterrati iniziò ad immobilizzarli.
« Io lo so cos’è questo! » esclamò Hermanda « È il Trabocchetto dello Sghignazzo, dovete mantenere la calma e soprattutto non dovete ridere! »
« Come potremo mai ridere? » disse Rum guardando con orrore la pianta che si avvolgeva intorno al suo corpo.
« E perché dovremo farlo? » domandò Harry vagamente incuriosito.
Proprio in quel momento la pianta, che li aveva immobilizzati per bene, iniziò a fare il solletico ai ragazzi, sfilandogli anche le scarpe per solleticare i piedi. Immediatamente scoppiarono a ridere senza ritegno, non riuscendo a trattenersi, tranne Hermanda che sembrava mantenere un certo autocontrollo.
« AHAHAHAHAHAHAHAHAHA! Sotto le... ahahahaha! Ascelle, no! Ahahahah! » Rum era senza fiato dal ridere.
« Ragazzi, non dovete fare così! Morirete dal ridere! »
« Ahahahahahahaha! Morire dal ridere… ahahahahahahaha! »  fu la risposta di Harry.
La situazione era critica, Hermanda doveva pensare ad un piano e alla svelta.
« Il Trabocchetto dello Sghignazzo… gli piacciono le risate, ma odia il frignare! » disse Hermanda ripetendo a memoria quello che aveva letto sul libro di Ortologia. Ma i suoi due amici ridevano così forte che non avevano sentito nemmeno una parola di quello che aveva detto la ragazza. Così, per l’ennesima volta, Hermanda dovette prendere il controllo della situazione: i suoi capelli si animarono e schiaffeggiò, tirò pugni, calci e botte in testa a Harry e Rum, in modo da farli piangere come due bambini.
Fortunatamente questa cosa funzionò perché, non appena Harry e Rum si misero a singhiozzare per tutte le botte ricevuto, la pianta si ritirò e li lasciò andare, aprendo un varco dal quale poterono uscire.
« Sicuramente questo era l’incantesimo della professoressa Spray » disse saccente Hermanda.
« Che bello, lo rifacciamo? » chiese Harry con un occhio nero e gli occhiali rotti.
« Non c’è tempo, dobbiamo superare gli altri ostacoli! »

I ragazzi si incamminarono verso un lungo corridoio buio. Procedettero a tentoni per un pezzo, sperando che non uscisse fuori qualche altra creatura ad attentare alle loro vite.
Giunti alla fine del lungo corridoio, si trovarono davanti ad una larga camera che aveva solo una porta.
I ragazzi si diressero a grandi passi verso di essa e notarono subito che mancava il pomello per aprirla.
Rum provò prima a spingere la porta, poi la prese a testate, ma quella non si mosse di un millimetro.
« Rum, va bene usare la testa, ma non in questo modo! » lo rimproverò Hermanda.
« Ma come facciamo ad aprirla? E dove sarà il pomello? » domandò Harry, totalmente inutile.
La risposta era proprio sopra le loro teste: in un frullare di ali i tre ragazzi videro centinaia di oggetti volanti (maniglie, lampadari, piatti…) che volteggiavano indisturbati per la stanza. Inoltre si accorsero che in un angolo era posteggiato un rastrello.
« Forse ho capito » fece poi Hermanda « Bisogna trovare il pomello in mezzo a tutte quelle cianfrusaglie volanti! »
« Grazie Hermanda, a quello ci ero arrivato pure io! » esclamò Rum « Il fatto è... chi di noi sale sul rastrello per prendere il pomello? »
Non fece in tempo a terminare la frase che Harry si era già precipitato sul rastrello ed era montato in sella, pronto a spiccare il volo.
« Qui ci vuole la mia dote di grande Acciuffatore! » proferì Harry convinto « Sarà come acchiappare la Paperella d’Oro! »
« Ah, allora siamo in mani sicure! » fece Rum.
Una volta che Harry fu in aria si ritrovò in mezzo a quel caos di robaccia e si mise alla ricerca del pomello che li avrebbe fatti accedere alla prossima stanza.
Hermanda e Rum guardavano da sotto il loro amico scontrarsi con tutti quegli oggetti: già ci vedeva poco con gli  occhiali, adesso che questi erano rotti e aveva un occhio mezzo chiuso, era ancora peggio!
« L’ho preso! L’ho preso! » esclamò entusiasta dopo neanche un minuto Harry
« Ma che cavolo dici! » rispose Rum « Non vedi che quella è una abat jour? »
Harry, senza farsi perdere d’animo, lasciò cadere l’abat jour e riprese la sua ricerca. Quello fu il primo dei tanti oggetti inutili presi dal ragazzo e ben presto sul pavimento si accumularono: uno sgabello, un bicchiere di vetro scheggiato, una pantofola, un vaso, un semaforo, una cannuccia, un cappello di paglia mangiato dalle tarme e un vecchio quadro.
« Ma per la miseria Harry, un pomello lo sai come è fatto?! » tuonò Rum esasperato.
Hermanda nel frattempo stava esaminando gli oggetti prelevati da Harry.
« Sembra quasi che tutta la robaccia della scuola l’abbiano buttata qui! »
« L’ho presa! L’ho presa! Ho la chiave! » disse Harry tutto contento.
« Ma se non c’è nemmeno la serratura! Devi prendere il POMELLO, Harry! Porca Morgana! »
Erano passati venti minuti, in aria erano rimasti soltanto un candelabro, un vaso da notte, una forchetta e il pomello.
« Acqua, acqua, acquazzone » diceva Hermanda mentre Harry si avvicinava al vaso notte.
« Fuochino, fuoco! » disse speranzoso Rum guardando Harry che stava davanti alla forchetta e al pomello.
« Dai, Harry, non è difficile! » lo incoraggiò Hermanda.
Harry stava per afferrare il pomello, ma quello, forse stufo di tutta quella tiritera, planò verso il basso e si attaccò da solo alla porta, aprendola.
« Ce l’ho fatta! » esclamò tutto felice il ragazzo che stava ancora sul rastrello.
« Ti ci mando adesso a quel paese, Harry, o ti ci mando dopo? » disse Rum
« Va bene dopo » rispose Harry atterrando in mezzo ai suoi amici. Gli mise un braccio intorno alle spalle e li spinse verso la porta.
« Dai, vediamo che gioco dobbiamo fare adesso! » fece del tutto dimentico che quella era una missione pericolosa dove avrebbero potuto perde la vita.

La sala seguente era ampia e ben illuminata, sul pavimento c’erano disegnate delle caselle colorate con delle scritte, su una di esse spiccava a grandi lettere la parola “VIA!”, vi erano posizionati tre oggetti a grandezza d’uomo: c’era un fiasco, un fungo e una pera.
Era un enorme tabellone di gioco del Monopoli dei Maghi.
« Lasciate fare a me! » disse Rum « Io sono un asso del Monopoli dei Maghi! Tu Hermione sarai il fungo, io invece farò il fiasco e tu Harry… tu sarai la pera! »
« Io non voglio fare la pera! Perché devo sempre essere io la pera? » ribatté Harry.
« Zitto e fai come ti dico! » esclamò Rum deciso.
I ragazzi si infilarono nelle rispettive pedine: Rum si era infilato completamente nel fiasco, chiudendo anche il tappo, Hermanda aveva posizionato come meglio poteva il cappello del fungo sopra la sua testa, Harry indossava un ridicolo costume da pera.
« Non mi piace essere la pera » borbottò il ragazzo per niente contento.
Dopodiché spuntò dal nulla un folletto mafioso come quelli della Sgrinfiott, solo che completamente di metallo. Il folletto iniziò a distribuire loro i soldi. Lo scopo del gioco era quello di mandare in banca rotta proprio i folletti della Sgrinfiott, in modo da poter accedere alla prova successiva.
« Amuninne, picciotti! Che abbia inizio il gioco! » disse loro il folletto in forte accento siciliano.
Il gioco era davvero spietato: lotti sequestrati, alberghi costruiti e poi demoliti, gente finita sul lastrico e corruzione a non finire.
Dopo svariati passaggi in prigione e tasse doganali erano quasi giunti alla fine, mancava una sola mossa per mandare fallita la Sgrinfiott, ma Rum era in prigione da tre giri ed Hermanda aveva ipotecato ogni sua proprietà. Tutto era di nuovo nelle mani di Harry.
« Che devo fare? Che devo fare? » continuava a chiedere emozionato Harry che, fino a quel momento, non aveva potuto fare nemmeno una mossa, perché i suoi amici avevano paura che potesse rovinare tutto.
« Devi solo tirare i dadi, Harry » disse Rum da dietro le sbarre della prigione indossando la sua divisa da carcerato dentro la fiaschetta.
Harry afferrò i dadi ed iniziò ad agitarli nella sua mano, Rum ed Hermanda pregavano sottovoce, i folletti della Sgrinfiott suonavo indifferenti lo scacciapensieri, certi della loro vittoria.
« Harry, se fai un sette potremo mandare finalmente in bancarotta la Sgrinfiott! »
Poi Harry presa la rincorsa per lanciare i dadi, ma nel farlo inciampò nel suo costume da pera, i dadi vorticarono in aria per quella che sembrò un’eternità prima di toccare la plancia di gioco. Erano tutti col fiato sospeso, anche i folletti avevano smesso di suonare. Con un tonfo sordo i dadi atterrarono e, con sorpresa di Harry, ma soprattutto degli altri, era uscito proprio il sette!
« Ce l’ho fatta! » urlò a gran voce il ragazzo per la seconda volta quella sera.
« Harry, questa volta ce l’hai fatta davvero! » disse Rum felice
« Forza Harry, andiamo! » intervenne Hermanda « Dobbiamo proseguire con le sfide! »
E così Harry si sbarazzò del costume da pera e seguì Hermanda attraverso la porta successiva.
« Ragazzi? Ragazzi? Io sono ancora qui! Ehi, liberatemi! Fatemi uscire! » piagnucolò Rum battendo le mani sul vetro della sua fiaschetta dietro le sbarre della prigione.
 
Harry ed Hermanda, fregandosene altamente di Rum, erano già passati nell’altra stanza.
« Secondo te che altro gioco dobbiamo fare ora, Hermanda? »
« Be’, a parte il fatto che non sono giochi, » proferì la sua amica « ma prove altamente studiate ed elaborate appositamente per proteggere la Lapislazzula da ogni possibile attacco… Comunque, la Spray ha già fatto la sua mossa con il Trabocchetto dello Sghignazzo, tutte quelle cianfrusaglie volanti le avrà incantate il professor Petus Vizius, nel Monopoli dei Maghi ho riconosciuto la mano della professoressa Misnerva. Manca solo l’incantesimo di Rapper e poi quello di Bidon! »
Intanto erano arrivati davanti ad un’altra porta e l’aprirono senza tante cerimonie.
Lo spettacolo che gli si presentò davanti agli occhi era a dir poco penoso: stesa per terra, giaceva una patata gigante, messa k.o. con tanto di bernoccolo in testa.
« Meno male che a questa già ci ha pensato Bidon! Ci mancava solo che ci dovevamo mettere a sbucciare una patata! » disse Harry scavalcando una delle tante radici abnormi della patata.
« Ma lascia stare! Sarà la protezione insulsa del professor Rapper! » disse Hermanda tirando via Harry per una manica del pigiama.
Hermanda aprì un’altra porta ancora. Questa volta la stanza era piccola e non c’era niente di così interessante, su un tavolino si trovavano delle damigiane tutte diverse tra loro che sembravano contenere proprio del…
« Vino?! » dissero in coro i due ragazzi.
« Guarda, sul tavolo c’è una pergamena! » disse Hermanda afferrandola e aprendola per leggerne il contenuto ad alta voce.
 
Se astuti e svegli vi sentite, a proseguire potete provare,
altrimenti rinunciate, a casa ve ne potete subito andare
Con una di queste brilli diventerete
con le altre state sicuri che sbratterete.
Due son piene soltanto di Sangria,
che ti brucian la gola e ti fan venire allegria
Tre, che alla vista sembran acqua,
in realtà son piene di grappa.
Scegliete bene, attenti a non sbagliare
ed ora, forza, apprestiamoci a brindare!
Primo brindisi, alla sinistra si cela un vino frizzante
state sicuri che non è altro che è spumante;
Secondo brindisi, diverse sono le fiaschette agli estremi
ma bevete pure, non createvi problemi;
Terzo brindisi, se la vista vi si appanna
tempo un’oretta e poi filerete dritti a nanna;
Quarto brindisi, ora per concludere un sonoro rutto:
vi siete inciucciati proprio di brutto.
 
« Ma questa non sembra la prova di Bidon! Sembra più la prova di madama Sbronz! » disse Hermanda perplessa alzando gli occhi dalla pergamena per confrontarsi con Harry, ma il suo amico era intento a scolarsi il contenuto delle damigiane.
« Harry, ma sei impazzito? Dobbiamo risolvere prima questa sciarada e poi decidere quale delle damigiane possiamo bere! »
« Hermanda, fregatene! È una bella festa, ci stiamo divertendo! » rispose Harry già un po’ brillo.
Il ragazzo si alzò in piedi e si avvicinò alla porta che stava dietro al tavolo, barcollando vistosamente.
« C’è una porta! Dove porta la porta? » domandò Harry « Hermanda che fai, non vieni? »
« Harry, lasciami stare, ora! Devo risolvere questa sciarada, io non mi muovo di qui fino a che non ho risolto l’indovinello! »
« Fa un po’ come ti pare » ribatté Harry « Ti perderai tutto il divertimento così! » e aprì la porta lasciando da sola  Hermanda.
Finalmente era giunto nell’ultima stanza di quella cantina. Ma c’era già qualcuno lì dentro… ma non era Bidon. E non era nemmeno Lord Alzheimer.
Peccato che Harry, con gli occhiali rotti e mezzo brillo, non vi fece caso.


(*) "Nel mentre erano per giunta già giunti"= scusate, sappiamo che non ha quasi senso, ma il suono cacofonico ci faceva morire xD
(**) Qui Prongs è stata colta da un'improvvisa citazione Disney, concedeteci questi omaggi!
;)


Note delle autrici


Ok, sappiate che postare questo capitolo in tempo
Per noi è stato una vera e propria ammazzata!
xD
Abbiamo finito di scriverlo ieri sera tardissimo,
dopo ben tre giorni di lavorazione!
Quindi dopo tutta questa fatica per pubblicarlo
E tutto l’amore che ci abbiamo messo per scriverlo esclusivamente per voi:
non ci meritiamo un po’ di recensioni?
 

*fanno gli occhioni*
 
Non vi sentite in colpa a farci lavorare come elfi domestici? u_u
Nonostante il caldo e la mole di libri che dovremo studiare?
Comunque, dopo questa campagna di sensibilizzazione
Per le vostre Prongs e Pad povere e abbrutite,
vi lasciamo, perché siamo troppo stanche anche per fare pazzie nelle note delle autrici!
xD
Ormai la fine è vicina!
Ce la farà Harry a proteggere la Lapislazzula?
Di certo fino ad ora non è che sia stato molto di aiuto, eh!
Quali sorprese nasconde il misterioso uomo che non è Bidon né Lord Alzheimer
che Harry non vede molto bene perché praticamente cieco e anche brillo?

Tutto questo nell’ultimo, attesissimo,
entusiasmante, emozionante,
commovente e soprattutto ultimo
capitolo de La Lapislazzula Ancestrale!
Tutto fra una settimana!
Siete pronti? Noi sì
;D
 
Fatto il misfatto ;)
 
Pad&Prongs

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Capitolo 19
*** L'uomo dalla faccia come il culo ***




Mi raccomando, date un'occhiata alle note delle autrici di fine capitolo:
oltre ai ringraziamenti vari e ai saluti ci sono delle importanti comunicazioni di servizio! ;)


Pad&Prongs



Era Rapper.
Il professore fece per parlare, aveva appena sollevato un dito e aperto bocca, ma Harry ignorò totalmente la sua presenza: doveva trovare Bidon.
« Bidon, dove sei? Sono venuto per impedirti di rubare la Lancestrazula Apislale... cioè la Lapisrazzula Ancastrale... vabbè quella » strillò il ragazzo, ancora stordito per via di quello che aveva bevuto poco prima.
« Vieni fuori! » ordinò a gran voce per poi mettersi a girare per la stanza, una piccola sala circolare, controllando ogni crepa e ogni buco che i suoi occhi miopi potevano vedere.
Rapper guardava allibito il ragazzo, quasi non sapendo come comportarsi, si sentiva decisamente escluso dal comportamento indifferente di Botter: nonostante in quella stanza fossero presenti solo loro due, non gli aveva rivolto nemmeno uno sguardo. Harry sembrava preferire invece cercare assiduamente un Bidon che, dopo una prima occhiata alla stanza, risultava palese che fosse assente.
« Sc-scu-scu-sa-sa-sa-sa ci-ci-s-s-so-so-n-no-no a-a-an-che-che i-i-… »
Finalmente l’attenzione del ragazzo fu catturata da qualcosa che non fosse ficcare il naso in una crepa piuttosto grande nel muro.
« Professore, anche lei qui? Da sballo questo posto, eh? »
« No-no-non-non-non è-è-è qu-qu-que-que-s-s-s-s-s-sssss... »
« Professor Pepper deve andare al bagno? »
« N-n-n-no-no-no i-i-i-i-o-o-o-o n-n-no-n-n so-so-so-no-no p-p-pe-pe-pe-pe-pe... »
« Va bene, facciamo il trenino! Pe pe pe pe pe pè... » iniziò a cantare Harry euforico
« Pe-pe-pe-p-p-p-p-p... » provò a dire Rapper.
Peccato che Harry ricominciò ad ignorarlo di nuovo, iniziando a  fare il trenino da solo per la stanza e muovendosi a ritmo della musica che stava canticchiando. Per un attimo Rapper sembrò intenzionato ad unirsi a lui, ma improvvisamente si bloccò ed iniziò a parlare con una voce non sua, una voce diversa, non più stridula, ma fredda e spietata. Inoltre aveva lo sguardo fisso e muoveva meccanicamente la bocca.
« Prrrtpiantala con queste, prot, cretinate, Botter! Prot. Non c'è nessun Bidon in questa stanza, prrrt! » fece Rapper tra un peto e l’altro.
Harry si bloccò di colpo e smise di ballare, concentrandosi finalmente sul professore.
« Ma Fernanda, la mia amica cespuglio, ha detto che qui ci avrei trovato Bigon. Ha detto che vuole rubare la Scazzul...»
« Be’, prot, non ha capito pprrt niente allora! Prroot, io voglio rubare la Lapislazzula Ancestrale, pppprrrt!» disse ancora il professore con quella sua insolita voce.
« Sicuro che non deve andare al bagno? » ripeté Harry nel sentire il professore che sembrava proprio non riuscire a trattenere le sue fuoriuscite di gas mentre gli parlava.
« prrtSÌÌÌÌÌÌprrrrrt!»
« Se lo dice lei » replicò Harry per niente convinto « Comunque è stato Diton che ha cercato più volte di farmi crepare... alla partita per esempio... »
« Allora, prot, non hai capito prrrtproprio una fava! Io ho tentato più e più volte di farti crepare, prooot, ero convinto di metterti k.o. con le mie prrrt maracas e ci sarei anche riuscito se, prrt, Bidon non avesse tirato fuori il suo piffero! Prot! »
« Ma non era un flauto? » chiese il ragazzo perplesso.
« Prrrt, flauto, fiffaro, piffero... come ti pare, prot, sta di fatto che Bidon doveva farsi gli affaracci suoi, ppprrrt. Come ad Halloween, quando ppppprt ho sguinzagliato il troll... prrrrrt prrt proooot »
« Noooooo! È stato lei? Non la ritenevo capace di una cosa simile. Lei è un cacasotto, come ha fatto? E dove ha trovato il troll? E come ha fatto a farlo entrare nella scuola? E a superare la sorveglianza? Come ha fatto a fare tutto sotto gli occhi di Solente? E come... »
« Prrrt, sorveglianza? Ma quale ppprrt sorveglianza? A prrrot Yogurts non c'è alcuna sorveglianza, prrrt. È solo pprrt una cosa che dicono i libri, proot, per farci credere gli idioti come te prrrt e la tua amica Fernanda, Germanda o come caspita si chiama, prooot! In quanto a Solente non si prrrt accorgerebbe nemmeno se uno gli sfilasse di dosso le prrrrt mutande! »
« Solente non porta le mutande! Lo sa tutta Yogurts che Solente non porta le mutande, pensi che una volta in Sala Grossa... »
« Prrrot, basta! Non siamo qui prrrrtper parlare di Solente e delle sue proot stranezze raccapprrrtriccianti »
« E allora perché siamo qui? »
« Siamo qui per...prrt ehm...prrt prrt per... perché siamo qui, prot? » il professor Rapper sembrò un attimo smarrito.
« Ru-r-ru-ru- b-ba-ba-ba-r-re-re la-la-la... »
« La prrrt Lapislazzula, giusto! Prooot Rubare la Lapislazzula!» disse il professore ritornando alla sua modalità non balbettante.
Harry era alquanto confuso e non era sicuro che fosse tutto merito dell’alcool.
« Professore, ma si sente bene? »
« S-sì-sì-sì t-tu-tu-t-t-to b-be-be-n... »
« Taci pppprrrrt! Non stava prot dicendo a te, ma prrrt a me, idiota prot tartagliante »
Harry era sempre più convinto che il professore fosse in preda ad una sorta lotta interiore.
« Forse dovrebbe farsi vedere da uno psichiatra » suggerì.
«  Lascia perdere prrrt gli psichiatri, l'unica cosa prooot che devo fare è prrrt guardarmi in questo prrrtspecchioproot ».
Solo in quel momento Harry notò  un grande specchio alle spalle del professore: era lo Specchio delle Burle.
« Ecco dove era andato a finire questo Specchio! Me lo stavo chiedendo! Ma come mai è qui? Come ci è arrivato? » domandò Harry, come al solito.
Questa volta fu Rapper ad ignorarlo, tutto preso da quello che Harry considerò un monologo con sé stesso.
« Gu-gu-gu-gua-gua-a-r-r-r-di-di-di... »
« Sto prrrrt guardando, prrrotRapper! »
« La-la-la-pi-pi-pi-pi-piss... »
« Lo prrrt vedo anche io pezzo di imbecille prrrooot, Solente prrrt ci sbatacchia prrrot davanti agli prrrt occhi la Lapislazzula, ma proprio prot quando noi ci avviciniamo per prrrrrt prenderla lui ritira la mano, prot. Sicuramente prrrt questo è qualche prrroooot trucchetto di quel vecchio prrrt rincoglionito! »
« Lo ve-ve-ve-ve-do-do-do-an-n-c-ch... »
« Cerca di prrrrt acchiapparla Rapper, prooot non stare lì con le mani in mano, prrrt! »
« P-p-p-p-p-p.... »

Ciò che vedeva Harry non era per niente rassicurante, il suo professore di Difesa Contro i Maghi Brutti Brutti ma proprio Brutti Brutti Brutti, era evidentemente impazzito: oltre a parlare da solo con due voci completamente diverse, effetto di un disturbo della personalità (come avrebbe sicuramente diagnosticato Hermanda), si agitava in una strana danza davanti allo specchio, come se cercasse di prendere mosche. Tra l'altro aveva sicuramente qualche tipo allucinazione poiché nello Specchio, Harry non vedeva assolutamente nessun Solente.
« Come prrrtpotremo fare? Dobbiamo prot elaborare una strategia prrrrt  »
Mentre Rapper continuava da solo quel suo inquietante teatrino, Harry stava cercando un modo per svignarsela.
« I-i-iiii-ii-i-il-l-l-l- r-rrrrr… »
« Rapper, prrrtdannazione, non mi interrompere prot! »
« M-m-m-mmmma i-i-i-il-l-l-l-l r-r-ra-aa-ag-ggg-ga-ga-gaa... »
« Ce la fai a stare zitto un prrrrt minuto?! »
« R-r-r-ra-ra-ra-raaa-g-ggg-ga-ga-ga-zo-zo-zo »
« Ah, il prrrt ragazzo, prrrrtpotremo usare lui! Prot Rapper, prendi il prrrt ragazzo! »
Così il professor Rapper agguantò Harry e lo trascinò fino allo Specchio. Harry sentì provenire dall’asciugamano che il professore teneva in testa come turbante un odorino per niente piacevole.
« Coraggio Harry prrrt, guarda! » lo incoraggiò Rapper indicando la superficie riflettente.
« Che devo guardare? » chiese Harry
« Lo prrrtSpecchio! Ma cos'è questa prrrot sera, la sagra degli prrrtimbecilli? » esclamò esasperata l'altra voce di Rapper.
« Ok, mi piace questo gioco! » disse Harry che tanto non aveva niente di meglio da fare. Si piazzò per bene davanti allo Specchio delle Burle e strizzò per bene gli occhi, in modo da riuscire a distinguere ciò che si rifletteva nello specchio. All’inizio vide soltanto una sagoma che somigliava alla sua figura, ma poi l’immagine cambiò.
« Dunque, vedo, vedo... Vedo il professor Solente, le sta facendo le corna sul suo turbante rosa e ora.. guardi! Ha tirato fuori dal suo naso un sasso... » iniziò a descrivere divertito Harry.
« È la-la-la la-la-pi-pi…  »
« È la PRRRTLAPISLAZZULA! »
« Uh, è fatta così una Lapislazzula, allora! » fece Harry sorpreso « Ora Solente ci sta giocando, ecco, ecco, la sta facendo roteare in aria! E poi... ooooh! La tiene in equilibrio sul naso! E ora è scomparsa. Dove sarà? Aspetta, non ci credo! L'ha fatta uscire dal suo orecchio, professor Rapper! Come ci sarà riuscito? È proprio vero che Solente è il più grande mago di tutti i tempi... Adesso mi sta facendo l'occhiolino e mi ha fatto segno con il dito di tacere e mi sta mettendo la Lapislazzula in... » Harry si zittì di colpo, soffocando: sentì la pietra proprio in gola.
Solente gliela aveva ficcata in bocca per farlo tacere.
« D-d-dd-d-d-d-do-do-do-do-v-v-v-v-ve-ve-ve-ve… »
« Prrrt, dove è andata a prrrt finire la prroot Lapislazzula? »
Harry cercò di parlare, ma aveva ancora la Lapislazzula piantata in gola e stava soffocando.
Rapper guardava il volto paonazzo del ragazzo che faceva le smorfie e si dimenava stringendosi la gola, stava davvero perdendo la pazienza a stare dietro a quel ragazzino idiota e logorroico.
« Levati di mezzo prrrt! » proferì poi il professore dandogli uno spintone e buttando a terra Harry
« Se non altro hai smesso di prrrot parlare con quella tua prrrt vocina acuta e irritante prrrrot! ». Riprese ad esaminare per bene lo Specchio, facendo facce strane e le boccacce, pulendolo con un lembo del suo accappatoio.
Harry nel frattempo giaceva per terra e dopo molta fatica era riuscito a mandare giù la Lapislazzula che Solente gli aveva poco delicatamente ficcato in bocca.
« Prrrt, allora, dove sarà prrrt andata a finire la prrrt Lapislazzula?! » sbraitò Rapper afferrando lo Specchio per la cornice e scuotendolo.
« Io so dov’è! » si intromise Harry con tono divertito.
« Prrrt, dimmelo prrrot Botter, subito prrrt! » domandò con rabbia Rapper voltandosi verso di lui.
« No » disse Harry sempre più divertito facendogli la linguaccia.
Il professor Rapper rimase ammutolito a fissare Harry. Poi parlò di nuovo con la sua voce strana, ma questa volta non mosse minimamente le labbra.
« Prrrt Rapper, sbendami prrrot! »
« N-n-n-n-no-no-no-non s-s-s-si-si-si-sie-sie-sie-t-t-t-t… »
« PRRRT! Sbendami, ho detto prrot! ».
L’insegnante si voltò, dando le spalle ad Harry. Rapper afferrò lentamente un lembo del suo asciugamano e srotolò il turbante. Dietro la nuca del professore emersero, dalla stoffa spugnosa, due tondeggianti e rosee chiappette.
« Ahahahahahahahahaha! » sbottò a ridere Harry senza riuscire a trattenersi, gli sembrava di essere caduto nuovamente nel Trabocchetto dello Sghignazzo.
« Professore, ma lo sa che ha un culo dietro la nuca? » domandò Harry.
« Invece tu prrrt hai una cicatrice a forma di prrrt culo sulla fronte, prot, che per giunta è stata inferta dal sottoscritto, prot!» esclamò il roseo deretano tra un peto e l'altro. Harry non sapeva se essere inorridito o meravigliato: quel culo gli stava parlando!
« Lo vedi prrrt come mi sono prrrt ridotto? Prot! ». Ad Harry sembrò strano parlare ad un sedere, ma rimase comunque ad ascoltarlo, anche perché non è una cosa da tutti i giorni.
« Prot, io sono Lord Alzheimer, il prrrt più grande mago oscuro di tutti i tempi, o meglio quello che prrrt è rimasto. Sono prrrot riuscito a ritornare soltanto sotto questa prrrt forma. Sono un parassita, per prrrt vivere devo “affittare” corpi prrot altrui e la sfortuna mi ha mandato questo prrrt completo idiota balbettante! Per acquisire prrrt forza ho dovuto bere con una prrrt cannuccia il sangue di un unicorno, ma si è rivelato una prrrot sola. Per questo prrrt ora sono qui, per rubare la prrrt Lapislazzula Ancestrale e riacquisire tutti i  miei prrrot poteri in modo da non prrrt abitare più in corpi pietosi come prrrt questi, prot! »
« Mi sembra un buon piano » confermò Harry convinto.
« Prrrt ci ho messo ben dieci anni per prrrt elaborarlo, prot! ».
« E ora prrrt, dammi la Lapislazzula, prrrot Botter! Prrt! » proseguì petante il deretano « O vuoi fare la prrrt fine di quei prrrt mentecatti squilibrati dei tuoi genitori? »
« I MIEI GENITORI NON ERANO GATTI SQUILIBRATI! » tuonò Harry con un moto di orgoglio.
« Prrrt, allora tira fuori quella prrrt stramaledettissima prrrt Lapislazzula prot, se non vuoi che la loro prrrt morte sia stata prrrt inutile come la loro intera prrt esistenza! Prot! »
« No » rispose nuovamente il ragazzino « E poi non posso dartela, l’ho ingoiata! Ci vorranno almeno un paio di giorni per farla uscire fuori, ultimamente sono un po’ stitico. E comunque per quella data Solente sarà già arrivato e avrà risolto tutto! » concluse il ragazzo fiducioso incrociando le braccia al petto.
Lord Alzheimer rimase in silenzio per qualche secondo dopo quella rivelazione.
« Prrrt, Rapper, sventralo! Prot! » ordinò spietato Alzheimer.
« AAAAAAAHHH! » gridò Harry vendendo il professor Rapper protendersi verso di lui con le braccia tese in avanti. Il ragazzo iniziò a correre per tutto il perimetro della stanza circolare urlando a squarciagola, mentre Rapper gli correva dietro a fatica nel tentativo di acciuffarlo.
« Prrrt prendilo, prrrt, PRENDILO, prot! » gridò Alzheimer da dietro la nuca del professore.
« Non se prima ti prendo io! » esclamò Harry invertendo bruscamente direzione, andando a sbattere contro Rapper.
« Preso! » disse Harry stringendo il braccio del suo professore.
Non appena la mano di Harry entrò in contatto con il braccio di Rapper, questo iniziò a gonfiarsi come un palloncino pieno di aria.
« C-c-c-c-co-co-co-co-co-s-s-s-s-s-sssssssss… » balbettò Rapper colmo di orrore nel vedere la reazione del suo braccio.
« Uh, ma che forza! » fece Harry continuando a tastare il professore facendolo gonfiare sempre di più.
« PRRRT UCCIDILO! UCCIDILO! PRRRRT! » urlò ancora Lord Alzheimer. Ma ormai Harry era fuori dalla portata del professore, che si stava librando in aria. Poi, all’improvviso, iniziò a volare all’impazzata per la stanza, proprio come un palloncino che si sgonfia troppo velocemente.
« PRRRRROOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOT » e così il professor Rapper lasciò questo mondo con un ultimo sonante e asfissiante peto.
Harry cadde a terra privo di sensi.
 

***

Si sentiva stordito e la testa gli girava. Aprì a fatica gli occhi e scoprì di non trovarsi più nella cantina. Era in infermeria.
La prima cosa che vide, quando riuscì a mettere a fuoco ciò che lo circondava, fu Solente: il suo volto, con quella perenne espressione divertita, era abbronzato e coperto in parte da un paio di enormi occhiali da sole a forma di cuore, al collo portava una ghirlanda di fiori e indossava uno di quei gonnellini di paglia che si vedono sempre alle Hawaii.
« Alla buon’ora, Harry! È una settimana che stai ronfando in questo lettino! » esclamò Solente divertito.
« Professore, ma… » iniziò a dire Harry.
« Non ti preoccupare, i tuoi amici stanno bene » cominciò a dire Solente abbassando leggermente gli occhiali da sole «Il signor Rum Whiskys è stato scarcerato e stappato via dalla sua fiaschetta. Per quanto riguarda la signorina Hermanda, ci è voluto un po’ di tempo per convincerla a lasciare la cantina, ancora non aveva risolto l’indovinello di Bidon, sai. Ma alla fine abbiamo tirato fuori anche lei! »
« Veramente io… »
« Ah, vorrai sapere senza alcun dubbio della Lapislazzula! Non ti preoccupare, madama Clis ha provveduto a fartela espellere con uno dei suoi più micidiali clisteri » lo rassicurò Solente con una strizzata d’occhio.
« Bene, ma io volevo sapere… » provò di nuovo a chiedere Harry.
« Dov’è ora la Lapislazzula? » buttò lì Solente « Be’, il mio amico di vecchia data Nicky ha provveduto alla sua liquefazione, solo uno sciocco avrebbe voluto riutilizzarla! »
« Ok, in realtà avrei voluto sapere… »
« Del professor Rapper, immagino. Il professore si è letteralmente volatilizzato in aria, mio caro ragazzo! »
« Ah. Però quello che io… »
« Se vuoi sapere se Lord Alzheimer è morto, la risposta è no! Starà di sicuro rintanato da qualche parte, ad elaborare il suo prossimo piano che coinvolgerà il primo sfigato di turno! »
« Davvero interessante, ma le volevo chiedere… »
« Ma insomma, Harry! Cos’è che vuoi sapere? » disse Solente incuriosito da tutte le domande che cercava di fargli il ragazzo.
« Volevo chiederle: come sono andate le sue vacanze? » riuscì finalmente a domandare.
« Oh, le mie vacanze! Le migliori di sempre. Peccato che sia dovuto tornare in anticipo, avevo dimenticato a casa la mia crema solare. È così che sono venuto a sapere della tua discesa nella cantina, altrimenti saresti crepato lì, soffocato dal fetore di Rapper! Oltretutto ho imbottigliato la fialetta più pregiata della mia collezione, bel lavoro Harry! » lo ringraziò Solente con uno dei suoi sorrisi.
« Professore, avrei un’altra domanda da farle… »
« Aspetta, Harry, non dirmela, lascia che la indovini » rispose Solente tutto emozionato.
Harry annuì non molto contento di questo gioco che voleva fare il professore.
« Fammi pensare… vuoi chiedermi se nei cocktail mettono ancora quegli ombrellini di carta colorati! »
« No » disse Harry scuotendo la testa.
« Dunque… allora vuoi sapere se sono mai stato ad una spiaggia per nudisti! »
« No! » rispose di nuovo Harry.
« Peccato » fece dispiaciuto Solente « Uhm… be’, allora vorrai senza alcun dubbio sapere come hai fatto a sconfiggere Lord Alzheimer giù nella cantina! » concluse Solente guardando Harry negli occhi.
« Veramente con tutte queste chiacchiere mi sono dimenticato cosa volevo chiederle. Vada per questa allora! » disse Harry.
« Sono proprio il mago più potente di tutti i tempi! » disse compiaciuto Solente « Comunque, la risposta è semplice, Harry. Sei riuscito a sconfiggere Lord Alzheimer solo per la tua grande e immancabile botta di culo! Te la cavi sempre così, anche quella notte in cui i tuoi genitori sono scoppiati in aria! »
« Ma io pensavo che c’entrasse qualcosa l’amore materno, o il sacrificio o qualcosa del genere… »
« No, no, no! » disse Solente trattenendo un sorriso « È solo grazie al tuo formidabile potere della botta di culo! La tua cicatrice ne è una testimonianza! » proseguì il professore dando un colpetto sulla fronte di Harry.
« La mia cicatrice? » domandò Harry perplesso.
« Sì, secondo te perché ha quella forma? In ogni caso, Lord Alzheimer non ti può toccare, lui è uno sfigato, non può sopportare il tuo immenso potere! » spiegò Solente.
« Ma perché Lord Alzheimer mi vuole uccidere? »
« Harry, la gente si ammazza tutti i giorni! Secondo te si stanno a domandare continuamente il perché? Fregatene, non essere paranoico! »
Harry si sforzò di pensare a qualche altra domanda da porre al preside. Era stato una settimana senza parlare con nessuno, doveva pur rimediare.
« E allora il Sacco dell’Invisibilità! » disse all’improvviso Harry « Era appartenuto a mio padre, giusto? »
« Cosa c’entra adesso il Sacco? Passi di palo in frasca quando parli! Però, sì, il sacco era di tuo padre. Poi io gliel’ho fregato, ho sempre desiderato averne uno. Quando è morto mi è venuto il dubbio che se avesse avuto quello non avrebbe tirato le cuoia. C’est la vie! Per rispettare la legge del karma e sentirmi meno in colpa ho deciso di regalartelo per Natale » concluse infine Solente giocherellando con la ghirlanda di fiori.
« Non capisco, però! Hermanda aveva detto che ci avrei trovato Bidon nella cantina! » disse Harry cambiando nuovamente discorso.
« Il professor Bidon? Ah, sì, quell’antipatico, disadattato, introverso scempio della natura sembra più adatto per una cantina, eh? » rise Solente « Ma no, non ti avrebbe sfiorato nemmeno con un dito! Figurati ammazzato! »
« E perché? È perché mi vuole bene? »
« Non dire sciocchezze, Harry! Bidon odiava profondamente tuo padre, gli faceva proprio schifo. Tu ,essendo sangue del suo sangue, sei come lui e Bidon ti schifa allo stesso identico modo»
« E perché Bidon odiava mio padre? »
« Harry, chi non odiava tuo padre? » rispose furbamente Solente con un’altra domanda.
Harry fece per aprire bocca, ma il professor Solente si alzò facendo frusciare il suo gonnellino di paglia.
« Mi piacerebbe molto rimanere a parlare qui con te » spiegò rimettendosi gli occhiali da sole « Ma devo andare a disfare le valigie e poi lo yogurt mi scade tra qualche minuto. Sia mai che a Yogurts scada uno yogurt! ».
Il professor Solente se ne andò via dall’infermeria lasciando Harry in balia di madama Clis e delle sue discutibili cure.
 

Erano ore che madama Clis trafficava intorno al lettino di Harry.
« La prego, mi lasci andare! » disse in tono supplichevole il ragazzo, cercando di sfuggire all’ennesimo clistere che l’infermiera della scuola gli voleva propinare.
« Stai fermo, Botter! » disse quella non accettando repliche.
« Basta, basta! » supplicò di nuovo il ragazzo.
« No, devo assicurarmi che ogni frammento della Lapislazzula abbia lasciato il tuo intestino! » concluse shakerando un bibitone contenente gli ingredienti di un suo nuovo potente clistere.
« Ragazzi, ma voi non mi aiutate? » chiese Harry.
Rum ed Hermanda erano entrati da poco in infermeria e osservavano divertiti la scena, soprattutto Rum, che sembrava proprio spassarsela.
Dopo aver finito di smanettare intorno al letto del povero ragazzo, madama Clis lasciò i tre amici da soli.
« Allora, Harry, come va qui in infermeria? » chiese Rum ridendo sotto i baffi. Ancora non si era dimenticato di come Harry lo aveva preso in giro quando era stato ricoverato da madama Clis per la sua intossicazione da muco.
« Rum, mi sembra ovvio che sia profondamente provato! Dopo tutto quello che ha dovuto affrontare nella cantina! » lo rimbeccò Hermanda.
« Hermanda, quello che abbiamo passato nella cantina non è niente in confronto a stare qui » le disse Harry.
« Già, la cantina! Dopo essere stato chiuso in prigione non so cosa è successo! Tutti a scuola vociferano, ma cosa hai affrontato nell’ultima stanza, Harry? » domandò curioso l’amico.
Harry fece per rispondere, ma venne interrotto da Hermanda.
« Ma perché non sai mai niente Rum? Harry ha dovuto affrontare Lord Alzheimer giù nella cantina!»
« Lord Alzheimer? E Bidon? »
« Bidon?! Sei rimasto proprio indietro, nella cantina c’era Rapper! »
« Ma non hai detto che c’era Lord Alzheimer? » chiese Rum sempre più confuso.
« Oh, Rum, loro stavano insieme! »
« Lord Alzheimer sta insieme a Rapper?! »
Harry assisteva alla conversazione cercando di intromettersi senza successo, Hermanda e Rum sembravano del tutto essersi dimenticati di essere andati in infermeria a trovarlo.
« Ma cosa hai capito! Lord Alzheimer aveva preso il controllo di Rapper! »
« Aaaah, e poi che è accaduto? » domandò Rum.
« Be’, il professor Rapper si è tolto il turbante ed è uscito fuori il deretano… »
« Porca Morgana che schifo! Il professor Rapper si è denudato davanti ad Harry e Lord Alzheimer? » fece Rum schifato
« Mi stai a sentire o no? » sbottò Hermanda infuriata « Il sedere era di Lord Alzheimer! Si trovava sulla nuca del professor Rapper! »
« Certo che ne capitano di cose strane in questa scuola »
« Ragazzi... » intervenne Harry.
« Shhh, zitto Harry, Hermanda non ha finito il racconto! »
« Ma dovrei essere io… » fece Harry
« Harry, non hai un minimo di educazione! » fece Hermanda « Ti stavo dicendo, Rum, che dopo essersi tolto il turbante… »
Harry si era stancato di essere ignorato. Era lui l’eroe, spettava a lui raccontare quella storia.
« MADAMA CLIS! RUM ED HERMANDA DICONO DI SENTIRSI POCO BENE! » tuonò Harry per attirare l’attenzione dell’infermiera.
« Dove?! » strepitò madama Clis uscendo fuori dal suo studio già armata di clistere.
Rum ed Hermanda se la diedero a gambe levate, lasciando Harry da solo per la seconda volta nelle grinfie dell’infermiera.
 
Rum ed Hermanda non erano gli unici ad essere andati a trovare Harry. Anche Bastronz, il capitano della squadra di Chicken di Cogliondoro, era andato a fargli visita: era completamente sconvolto. Era in lutto per via della sconfitta presa all’ultima partita, vestiva di nero con tanto di veletta e guantini in pizzo abbinati, ogni tanto tirava fuori un fazzoletto e si asciugava le lacrime.
Harry non aveva potuto giocare alla partita finale di campionato perché era ancora in coma, fu dunque sostituito da un sacchetto di farina che, nonostante giocasse meglio dell'Acciuffatore ufficiale, a detta di Bastronz, gli aveva fatto subire comunque una pesante sconfitta contro Piccionenero.
Anche Hagrid venne a fare visita ad Harry.
« Bene, sei arrivato finalmente... » disse Harry con un tono offeso « Mi aspetto delle scuse da te, sai? ».
L'omone non sembrava capire che cosa volesse dire Harry, oppure faceva finta di non capire.
« Non so a cosa tu ti riferisca! » cercò di giustificarsi Hagrid.
« Allora, lascia che ti rinfreschi la memoria: ho affrontato un barboncino cotonato a tre teste, un dinosauro T-rex viola a pois verdi, due coccodrilli e un orango tango, un gatto un topo e i due leocorni... » iniziò ad elencare.
Hagrid, che aveva capito l'andazzo, schiaffò un librone in testa ad Harry e poi se la svignò.
Il ragazzo si risvegliò qualche ora dopo, mentre madama Clis, l'incubo di tutti i malati, gli preparava un altro clistere
« Un clistere al giorno, toglie il malato di torno! » cinguettò l'infermiera allegramente. Per distrarsi, Harry aprì l'affare che qualche ora prima lo aveva colpito. Era un album di foto, piuttosto ammuffito, con dentro tantissime fotografie dei suoi genitori, tutti scatti che li immortalavano nei momenti più demenziali della loro vita. Tra quelle foto ce ne erano anche alcune che ritraevano Hagrid che, sicuramente, aveva fatto confusione, e non erano destinate a quell’album. Una di queste foto lo ritraeva mentre mungeva Cocò nella Foresta Illegale mentre Hagrid faceva segno di vittoria, un'altra mentre faceva il bucato ed aveva un fazzoletto in testa e un grembiulone, in un'altra era in un cinema Babbeo insieme a Solente ed entrambi indossavano gli occhiali 3D. Harry si divertì di più a guardare le foto di Hagrid che quelle dei suoi genitori e più le guardava e più si rendeva conto che aveva in mano del materiale imbarazzante da usare per ricattare il suo amico, specialmente la foto del vaccauro.
 
Quella sera Harry andò da solo alla festa di fine anno, si aspettava una grande festa a sorpresa in suo onore, per celebrare le sue gesta, ma così non fu.
I Cogliondoro avevano il morale a pezzi: erano ultimi in classifica, mentre i Sempreverde erano i primi e la Coppa delle Casate sarebbe sicuramente andata a loro.
Entrato in Sala Grossa, infatti, si accorse che era completamente addobbata con i colori di Sempreverde. Si diresse cautamente al suo tavolo, ancora non riusciva a sedersi bene dopo tutti quei clisteri che madama Clis gli aveva rifilato.
Prese posto vicino a Rum ed Hermanda.
Dopo un po’ Solente si alzò in piedi per il suo solito discorso di fine anno.
« A quanto pare, se il calendario non mi inganna, domani finalmente sloggerete di qui » disse il vecchietto sorridendo,
« E ora assegniamo questa Coppa delle Casate e non pensiamoci più! La classifica: al quarto posto Cogliondoro, con meno cento punti » e qui la metà dei Cogliondoro si alzò dal tavolo lasciando la Sala Grossa, mentre l'altra metà si nascose sotto al tavolo dalla vergogna.
« Al terzo posto, Tappogrosso con due punti, Piccionenero si prende il secondo posto con centosettantaquattro punti. E meraviglia delle meraviglie, al primo posto Sempreverde, con duecentoundici punti. »
Il tavolo dei Sempreverde esplose in un'ovazione, tutti si abbracciarono, qualcuno fece partire una musica da discoteca e improvvisarono un festino.
Harry riuscì a sentire, tra gli schiamazzi, Badboy che strillava ai suoi compagni « Quando mio padre lo verrà a sapere... ».
Ma Solente non aveva ancora finito
« Sì, sì, bravi davvero, ma ride bene chi ride ultimo. Dato che io sono il preside, posso fare come mi pare, per cui ho deciso di aggiungere dei punti dell'ultimo minuto! ».
La Sala cadde nel silenzio assoluto, al tavolo dei Sempreverde la musica si spense di colpo perché, conoscendo Solente, quello che stava per accadere non sarebbe andato a loro vantaggio.
« Bene! » disse il preside sfregandosi le mani « Incominciamo a buttare i punti a casaccio! Allora... vediamo, vediamo... ah sì! Al signor Rum Old Whiskys, per essere stato una fantastica fiaschetta al Monopoli dei Maghi, attribuisco a Cogliondoro cento punti! »
I Cogliondoro riemersero speranzosi da sotto il tavolo. Rum si vantava e mostrava a tutti il tappo che aveva conservato da quella partita.
« Alla signorina Hermanda Risponde ad ogni Domanda, per la sua fluente chioma tutto fare, attribuisco al Cogliondoro cento punti e per lei un pratico balsamo per combattere l’effetto crespo » disse poi Solente tirando fuori dalla vestaglia una bottiglietta color malva e ammiccando nella direzione di Hermanda.
« Al signor Harry Botter, per la sua logorraggine, per la sua Botter di culo e per avermi dato l'opportunità di imbottigliare la scorreggia di Rapper, attribuisco a Cogliondoro centodieci punti ».
« O Morgana! Siamo un punto sotto  Sempreverde! » strillò Pepsi come una checca isterica.
« Mhm... mancano due punti per farvi vincere, giusto. Che mi posso inventare? Uhm, sì potrebbe andare… assegnerò due punti al signor Bebil Patatrack perché mi va! »
Fu così che Cogliondoro vinse la Coppa delle Casate grazie al preside.
I Cogliondoro che erano usciti si riversarono nella sala urlando e lanciando cappelli. Improvvisamente le decorazioni cambiarono: la Sala Grossa si riempì di stendardi con la faccia di Harry, sicuramente preparati da Solente. La foto che lo ritraeva, tra l'altro, era anche brutta: il ragazzo aveva un'espressione da ebete e gli occhi mezzi chiusi.
« BOTTER-BOTTER-BOTTER-BOTTER! » e gli studenti nella Sala Grossa, fraintendendo l'ovazione al loro eroe, scatenarono una rissa nella quale si buttarono anche alcuni professori, tra cui un’agguerrita Misnerva che picchiò alla cieca.
In questo modo si concluse il banchetto di fine anno e con lui anche il primo anno a Yogurts.

Il giorno seguente, tra ossa rotte e stampelle, gli studenti si diressero alla stazione per salire su un sempre più sgangherato Espresso di Yogurts. Per farlo partire i Valletti dovettero chiedere anche l'aiuto di Hagrid che lo spinse fino a metà strada.
« Quanti anni dobbiamo passare a Yogurts? » chiese Harry ad Hermanda nel loro scompartimento.
« Altri sei anni, perché? »
« Secondo te il treno ce la farà per altri sei anni a portarci avanti e indietro? » disse Harry guardando da fuori il finestrino Hagrid che, insieme ai Valletti, spingeva ancora il treno.
« Be’, dipende se schiatta prima Hagrid o il treno » disse con semplicità Rum.
Il viaggio proseguì tranquillo fino al binario Bò e quarantaquattro gatti.
Ad attendere Harry fuori dai cancelli c'erano i suoi zii con Dugongo, che nel frattempo si era evoluto in un bolo di ciccia. Affianco a loro la signora Whiskys li guardava avanzare insieme alla sorellina di Rum, Ginger.
« Guarda mamma, è Botter mamma, lo vedi mamma? C'è Botter mamma... »
« Se non ti stai zitta ti arriva un leccamuffo in faccia, Ginger! Ecco qui tutti i miei figli! Non manca nessuno? Siete tutti interi? » disse la donna contando le teste color carota davanti a lei.
« Sì, madre anche quest’anno siamo sopravvissuti tutti grazie ai miei servigi e prontezza di riflessi! » rispose prontamente Pepsi. I gemelli dietro di lui fecero finta di vomitare.
« Signora Whiskys, la volevo ringraziare per il regalo di Natale» fece Harry
« E mi sembra il minimo! Nemmeno un biglietto di ringraziamento, niente di niente! Questa è la riconoscenza! » iniziò a strepitare la donna per poi sfociare in una filippica contro i figli che aveva appena rivisto. Harry rivolse lo sguardo ai suoi zii.
Lo zio Bacon non era affatto felice di vedere Harry, ma incitò il ragazzo a seguirlo fuori dalla stazione: voleva allontanarsi il più presto da quella banda di matti.
« Muovi il culo Harry, se non vuoi rimanere con i barboni della stazione! ».
Harry rimase indietro per salutare i suoi amici.
« Mi scriverete vero? Rum stai pur certo che verrò a casa tua! Hermanda unisciti anche tu a noi! » disse il ragazzo autoinvitandosi alla casa dei Whiskys e coinvolgendo anche Hermanda.
Ma zio Bacon aveva già messo in moto, quindi la domanda rimase senza risposta.
Harry si mise a rincorrere la macchina e riuscì per un pelo a tuffarsi dentro il finestrino aperto. Si girò per salutare i suoi due amici dal vetro posteriore della macchina, mentre zio Bacon lo guardava disgustato dallo specchietto retrovisore.
Si prospettava davvero una splendida estate.

Note delle autrici


 

Alla fine questo giorno è giunto…
Non ci posso credere, non riesco a credere che Harry Botter sia davvero finito
E io non posso credere che tu ti sia asciugata le lacrime e ti sia soffiata il naso sul mio discorso di chiusura!
 
*Prongs tira fuori il discorso di Padfoot e si soffia il naso*
 
È troppo triste! ç____ç
Su, su… non fare così! D’altra parte prima o poi doveva pur finire!
Lo so, ma… è così triste essere arrivate alla fine, ti rendi conto? Tutte le ore passate a scrivere, tutte le risate che ci siamo fatte, le recensioni lette, tutte le nostre risposte, tutti i nostri meravigliosi fan!
Merlino, hai ragione… è troppo triste!
 
*Prongs e Padfoot si abbracciano e iniziano a singhiozzare senza ritegno*
 
Come faremo senza tutti voi?
Come faremo senza Harry Botter?
Come faremo senza Misnerva?
E Solente?
E Bidon?
E Madama Sbronz?
E…
Avete intenzione di fare l’elenco di tutti i personaggi?
Sorella! Cosa ci fai qui? °-°
Non so, ho sentito un’ondata di tristezza e depressione, credevo ci fossero dei Dissennatori, invece siete solo voi due…
Un Dissennatore sarebbe stato meglio. Harry Botter è finito, ti rendi conto?
 
*prendono per le spalle Hermione e la scuotono*
 
E allora?
Come e allora?!
Ehm… non vorrei rovinare il vostro momento drammatico, ma ci sarebbero altri sei libri di cui fare la parodia.
Altri sei libri, già…
Sei libri!
Esattamente, e dal quarto in poi sono dei mattoni!
Mattoni…
 
*Prongs e Padfoot svengono*
 
Vi sembra il momento di svenire? Dovete concludere queste note e ringraziare i vostri fan!
 
*prende poco delicatamente a calci Prongs e Padfoot*
 
Prongs, rinunciamo! Dovevamo nascere opossum per fingere in modo credibile di essere morte!
Già… comunque, è giunto il momento dei ringraziamenti! Tira fuori il libro, Pad!
 
*Padfoot tira fuori un librone*
 
Dunque, ringraziamo uno per uno tutti coloro che hanno messo la nostra storia tra le seguite!
 
Parliamo di: AleJackson, alessa7, Ale_Loves_Draco, arimo, Aven90, blackheart_90, BlueRon, cancerina92,CarolLadyMoony, Ciccii, colfersdietcoke, darkmagic31  destinyWeb, dragonblack, ericaDmarco, EvaAinen, EyesD92, Flashlight, Fred_Deeks_Ben, giusymbarelaudato, heron_, IreneEvans, Julia98_8, Le Regine di Ghiacciolilfendi, Loony Moony, lunagb94, Lyu chan, magika, Marianne_13, miss moonlight, NargillaSecsi, NoemilyRainbow, Notteinfinita, Oogway, PervincaBlackPhoenix_, psichedelica666, Ribes, Robinki, ronnyhermy, Ruki Matsumoto, Sarinoa, Sunday_Rose, tatabond93, Tintinalie, Volley015, Zingi, _eli_e _Ringhio_
 
A seguire tutti coloro che ci hanno messo fra le preferiteAle_Loves_DracoBlueRon, CarolLadyMoony, Chelinde, Deadmanschest, DrazilElethewriter, Faye_Weasley, fedede, highwaytohell_, Kath_Weasley, Le_Emilette, Marianne_13, MaryCarry, MaryWeasley, Mentuccia23, ronnyhermy, Ruki Matsumoto, Sarinoa, Selaine, SkillzaSmile e _Ringhio_
 
E fra le ricordate: BlueRon, CarolLadyMoony, Freak_, La ginger, ladyselena15, Marty Evans, mcguinness, Moony_98, ronnyhermy, Ruki Matsumoto, Sarinoa, sono molto yeah, SusyPotteriana4ever, _believeinmagic_e _Talia_Grace_
 
Un ringraziamento speciale va a chi ha lasciato almeno una recensione alla nostra storia: MalandrinaLunastorta, cancerina92, Hellsing_TheCreepyLullaby, psichedelica666, Aven90, Notteinfinita, Lord Burton, Ruki Matsumoto, Sarinoa, Ribes, ronnyhermy, Elis Keehl, Kath_Weasley, Oogway, dragonblack, Ale_Loves_Draco, alessa7, lilfendi, EvaAinen, PervincaBlack, ericaDmarco, Lyu chan, AleJackson, CarolLadyMoony, Drazil,Volley015e Chelinde!
 
Davvero, non potete capire quanto ci ha fatto piacere! *^*
È stato un piacere avere a che fare con gente così semplicemente fantastica!
Siete meravigliosi, lasciatevelo dire!
Mai ci saremo aspettate di trovare dei lettori così appassionati alla nostra storia!
Bene, le avventure di Harry Botter si chiudono qui, il primo anno è finito
E i nostri giovani maghi si dovranno preparare per affrontare il prossimo anno di Yogurts!
E anche noi ci dobbiamo preparare per affrontare la parodia del secondo libro xD
Una cosa importante: dal secondo libro in poi l’appuntamento con Harry Botter diventa mensile,
abbiamo deciso che non è giusto per voi che ci seguite aggiornare quando ci pare,
quindi ci sforzeremo, cercheremo di far incastrare tutti i nostri impegni,
anche a costo di lavorare a notte fonda,
ma voi potrete leggere un nuovo capitolo di Harry Botter ogni mese u_u
È il massimo che possiamo garantire
e lo giuriamo solennemente! :D
Il primo capitolo della seconda parodia verrà postato la seconda settimana di Agosto,
ci prendiamo una settimana di pausa e poi ricominciamo il lavoro!
Altro avviso prima di chiudere qui la Lapislazzula Ancestrale:
consigliamo a tutti i lettori di diventare fan della pagina facebook di Harry Botter,
in questo modo potrete rimanere sempre aggiornati su quello che stiamo facendo
e sui nostri lavori! Inoltre a breve (si spera) ci saranno delle divertenti novità,
quindi, in alto i pollici! https://www.facebook.com/harrybotter.ff?ref=stream&hc_location=stream
Ok, stiamo allungando il brodo solo perché non vogliamo chiudere questa storia,
ma dobbiamo, purtroppo è giunto il momento di farlo, Pad!
Prima di andarcene però vi vogliamo mostrare la nostra forma non animagus,
quindi ecco qui, pronta per trasformarti? Uno, due e… tre!
 

 
Bene, ora possiamo chiudere!
Ci si sente presto e ricordate sempre:
giuriamo solennemente di non avere buone intenzioni!
 
Fatto il misfatto ;)


 

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