Recensioni di yonoi

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Piccola raccolta di fiabe - 01/04/21, ore 12:16
Capitolo 3: Eventi naturali.
Amico, non ho parole. Un altro quadretto delicatissimo. Fossi in te, ne farei una raccolta per bambini, magari accompagnata da questi semplici e deliziosi disegni. Ho detto "per bambini"? In realtà intendo per tutti, perché in tutti c'è un bambino bisognoso di fiabe, un bambino che molto spesso si ripara e si nasconde, che esita a venir fuori perché il mondo non è a misura di bambino, perché in genere si confonde l'infanzia con il puerile, il troppo semplice, ovvero l'inutile. Il semplice, invece, è il cuore del mondo. E l'infanzia arriva da territori lontanissimi - quando si nasce - e conosce cose che noi non sappiamo, o che non ricordiamo più. Così, spesso, i bambini piccoli sembrano dei grandi saggi venuti da un altro mondo. Dice un'amabile, saggia poetessa (e lo leggevo proprio stamattina, pensa che coincidenza!): "Da bambina mi sono giurata di non perdere l'infanzia. Perchè è la lingua dei gatti e della poesia, delle montagne e del mare, di chi è solo e dei cani, insomma di chi lascia che le parole fluiscano da un luogo sconosciuto dove da sempre ci aspettano, come le ultime parole ma anche come le prime..."
"Il luogo degli adulti incopnsapevoli dell'infanzia e quindi anche della vecchiaia è il luogo dell'avidità e dell'odio. Ma nell'infanzia c'è un'incrollabile fiducia, non si dubita mai di farcela e di salvare tutto il mondo, il bellissimo intero mondo".
Così, sono profondamente "infanti" nel senso migliore del termine questo sasso e il suo amico e compagno, il dente di leone. Vicini eppure così diversi nelle loro rispettive paure e punti di forza: ciò che suscita timore nell'uno - la forza del vento, la pioggia - non preoccupa l'altro, eppure restano solidali nella loro diversità, così profondamente vicini. Il sasso non avrebbe motivo di temere la forza del vento, anche se rischierebbe di allontanarsi troppo dal suo compagno, e quella distanza impedirebbe a entrambi di comunicare. La calura estiva è un problema per entrambi, ma restando vicini l'uno potrebbe proteggere con la sua ombra le radici dell'altro. E il dente di leone potrebbe impedire al sasso di arroventarsi.
E se la pioggia rischia di trascinare via il sasso... l'unica soluzione, la soluzione per tutto, in fondo, consiste nell'abbracciarsi. Così la forza dell'uno di unisce al peso dell'altro, e credimi - non immaginavo questo svolgimento così semplice, non avevo idea di dove questa surreale discussione potesse andare a parare e questa soluzione così disarmante mi ha commosso. Dico davvero! Mi ha commosso come può commuovere solo la poesia. Ne parlavamo proprio due sere fa, ricordi? Per me anche la natura è poesia, la più profonda poesia. Parlando di natura non si sbaglia. E' poesia senza rima e senza parola. Fruscio e silenzio. C'è un grande bisogno della poesia del vento e di piccole storie come questa, in questi giorni. C'è un "più che mai" bisogno.
Recensione alla storia Piccola raccolta di fiabe - 20/03/21, ore 19:25
Capitolo 2: Il giorno in cui una vecchia lumaca conobbe una giovane coccinella.
Caro amico, che tenerezza. Una storia così semplice, eppure (o forse, proprio per questo) mi ha commosso. Perché c'è tanto amore e voglia di vivere in quella piccola coccinella che fino a ieri era ancora "acerba". Soprattutto tanta voglia di coinvolgere nella vita, al punto che la vecchia lumaca, che noi cogliamo quasi soffusa nella luce del suo tramonto, si lascia trasportare da quella ventata di aria pura ed energizzante e ritrova in sé la giovane chiocciola di un tempo. Corse nel prato, giochi, merende... una ritrovata giovinezza che giustamente la sua nuova e giovane amica vuole "premiare" con un adeguato riconoscimento... trasformarsi, anche se solo per merito di un colpo di vernice, da vecchia lumaca dal guscio spento in coccinella dai colori brillanti. Questa storia è colma di poesia solo apparentemente ingenua: in realtà, proprio in virtù della sua semplicità e brevità, è colma di significati profondi. C'è il tema della vecchiaia rinvigorita dal contatto con le generazioni giovani, c'è quel "bambino interiore" che si cela in ognuno di noi dietro alla quotidianità e a una routine ormai resa inevitabile dall'età o forse solo dall'incapacità di continuare a sorprendersi. Ci sono le corse nei prati che prendono il posto della luce declinante del tramonto, c'è la giovinezza ritrovata e l'amicizia che sempre ti coglie alla sprovvista perché è un dono. E poi c'è la tua abilità di scrittura in grado di attraversare molteplici registri, e che qui si fa lieve, sognante, proprio come in una fiaba della buonanotte. Gli stessi colori li ritroviamo nel disegno che accompagna il testo, come in ogni libro per ragazzi (e non solo!) che si rispetti. D'altra parte, quella saggezza immediata che appartiene ai libri per i piccoli ben di rado si trova così chiaramente espressa nei "più seri" romanzi per adulti. Altra cosa, notevolissima: il fatto che ogni frase inizi con una lettera diversa, in ordine alfabetico, non si nota per nulla. Non c'è nessuna forzatura e il lettore neppure se ne accorge, rapito com'è, lanciato in volo sopra a quel grande prato insieme alla storia.
Recensione alla storia Cocuzza VS Cavolino - 02/12/20, ore 11:32
Capitolo 1: Cocuzza VS Cavolino
Ahahahah! No, ma tu vuoi farmi morire: Cocuzza lo zucchino, miss Pancetta... chissà perché me la immagino come una via di mezzo tra Jessica Rabbit e miss Piggy. Nemmeno pensandoci sopra per i prossimi quattrocento secoli sarei riuscito a inventarmi una storia con un prompt del genere. Ma è proprio originale! Ma guarda che quello delle robe da mangiare è un filone d'oro per le storie! Pensa alle vicissitudini di una coppia di pacifici involtini primavera costretti a migrare dalla Cina e viaggiare e viaggiare nella loro cella frigorifera... in ogni caso sarei curioso di sapere cosa intendi per mare giallo (ma forse ho indovinato, è la frittura) e per deserto marrone (questo proprio non riesco a immaginarlo). Con buona pace di miss Pancetta io sono vegetariano, direi che tutto sommato al Verdurì mi troverei bene. Mi mangerei in un solo boccone tutto il tribunale, dalla Giudice a Cavolino (buon sapore, puzza da nausea in cottura), così che il processo sarebbe costretto a chiudersi essendo venuta meno la materia del contendere...
Recensione alla storia Piccola raccolta di fiabe - 20/11/20, ore 16:21
Capitolo 1: Cozza e Scorfano
Caro amico tra gli amici! Ma è bellissima, ma c'è tutta l'ironia che ti caratterizza, ma c'è da morire dal ridere! Il cozzificio, ma ancor prima la sirena cozza, e tutte le cose assurde che puoi trovare dentro a una cozza ... Una volta di più mi hai stupito. Anche perché è vero: come si riproducono le sirene? Probabilmente per questo (e per quell'altro) problema vale la stessa regola dei pesci.... Visto che le parti anatomiche interessate sono appunto ittiche. Comunque una bella favola moderna, con un finale realistico (la sirena cozza non diventa una perla ma rimane se stessa.... Forse valorizzata dal fatto che ora si ritrova ad essere cozza tra le cozze 😀). Leggerti è sempre un'esperienza speciale, non c'è che dire.
Recensione alla storia Il cane da guardia e il gattino nero - 02/11/20, ore 22:57
Capitolo 1: Il cane da guardia e il gattino nero
Ciao Carme! Poveri gatti neri... accusati di portare sfiga quando in realtà la sfiga ce la portiamo da soli, con la nostra presunzione che pretende di saperne più degli anziani, di chi ha davvero esperienza. Il vecchio cane da guardia sa come difendere il proprio territorio, conosce bene il suo nemico: lo stesso non si può dire del mastino, giovane e quindi inesperto ma soprattutto (ed è qui che si frega) superficiale. E per l'arroganza e leggerezza di uno ci rimettono la pelle tutti gli animali della fattoria. Escluso il gattino, per fortuna, che porta la notizia al vecchio cane. Una piccola storia che fa riflettere.