Recensioni di searthix

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Recensione alla storia Delusional - 26/11/14, ore 12:28
Capitolo 16: F I F T E E N
Allora prima di tutto mi scuso per non aver recensito il capitolo precedente, ma ho avuto un incidente in macchina e faccio fatica a stare al pc. Infatti ora sto facendo la cosa che odio di più: sto recensendo dal telefono. Vabbe, parlo subito di entrambi i capitoli: Nel precedente possiamo capire Kendall non ha un bel passato e possiamo anche capire da chi ha preso Nicole. Speravo che Justin aprisse gli occhi, ma in questo capitolo ho capito che quel ragazzo non ha palle ma soprattutto non ha cervello. Per quanto riguarda Jason: io lo amo. È l'unica persona intelligente e non smetterò mai di ripeterlo. Anche Kendall se vogliamo dirla tutta è un po', non saprei come definirla, stupida? Sì, forse è l'aggettivo giusto. Sai perché? Beh è semplice: mente allegramente a Justin su Nicole e la cosa migliore è che lui le crede, insomma fantastico. Poi pensa a Justin quando affianco a lei ha un ragazzo meraviglioso. Spero con tutta me stessa che Jason e Kendall si fidanzino oppure ce lo vedrei anche con Claire. Spero tanto che qualcuno li dentro faccia qualcosa di sensato perché fino ad ora, prenderei tutti a testate ( tranne Jason, ovvio.) Alla prossima! Gaia
Recensione alla storia Insanity. - 15/11/14, ore 12:57
Capitolo 26: Capitolo 25: Please, don't be like everyone else.


 
Eccomi qui!
Scusa se non ho recensito subito ma non ho proprio avuto tempo. In realtà nemmeno ora ne ho molto, quindi non sarà una delle mie migliori recensioni.

Parlo velocemente del capitolo prima di analizzarlo più a fondo: non succede molto, so che è solo un breve capitolo di passaggio prima della catastrofe che scriverai nel prossimo cap0itolo. E, sai perché lo dico? Perché ormai ti conosco troppo bene, ci lasci un attimo di tregua e poi BAM, ci uccidi a tutti.

Prima mi rendi, più o meno, felice e poi mi fai avere un crollo emotivo.
SENTITI IN COLPA.


Ma, passiamo ad analizzare il tutto passo per passo (mi sento una professoressa):






 
Promettimi che non capiterà più quello che è successo questa sera,” gli avevo detto – dopo interi attimi di silenzio – sperando di notare un cenno positivo da parte sua.
Lo vidi esitare, distogliere lo sguardo dal mio, come se non potesse accogliere la mia richiesta per nulla al mondo, ma poi infine cedette.
Starò lontano da lui,” disse semplicemente.
C’era qualcosa nel suo sguardo, un guizzo che mio malgrado non riuscii a decifrare, un luccichio che mai avevo visto prima d’ora. Sembrava impassibile, o perlomeno era ciò che forse voleva dare a vedere, ma dai suoi occhi capii tutt’altro. Sapevo che sarebbe stato terribilmente difficile per lui non reagire alle provocazioni di Kayden, ma ciò che più mi spaventava, era venire a conoscenza di ciò che sarebbe stato capace di fare.
Era questo ciò che non mi convinceva di quello strano luccichio.





 
Jason, Jason, ma a chi vuoi darla a bere?
Se tu starai lontano da lui io sono Megan Fox.
Nemmeno mio padre che non segue questa storia ti crede. (Sì, Giulia, io parlo a mio padre di quello che leggo e nemmeno lui è contento di certi tuoi comportamenti!!!)
Posso dire che Ivy mi ha leggermente delusa? Sì, posso eccome. Sai perché? Sta trattando Jason come se fosse solo colpa sua. Certo, poi dice due paroline a Kayden ma nulla di più.
Mi da fastidio questa cosa, ok? Non può metterli entrambi sullo stesso piano, in questo punto di vista. Sa bene copsa ha passato Jason e sa bene, anzi, benissimo quali sono le motivazioni di Kayden.


Ah vorrei dire una cosa: il personaggio migliore in questa storia è Jason.





 
Cos’hai intenzione di dirmi con tutto questo?” la domanda improvvisa di Jason mi spiazzò.
I miei genitori decisero di farmi parlare con una… dottoressa per aiutarmi a superarlo e, dopo poche settimane, ci riuscii.
Una psicologa?” domandò nuovamente ed il suo sguardo sembrò trafiggermi.
Annuii brevemente, quasi temendo di sollevare il capo.
Non andrò da un’altra psicologa,” disse calmo, il suo tono di voce era distaccato e fastidiosamente freddo.
Non ha saputo aiutarmi in tre anni, perché qualcun altro dovrebbe riuscirci in poche settimane?
Finalmente mi decisi ad incrociare il suo sguardo, ma non trovai il coraggio per ribattere. Mi sentivo totalmente impotente d’innanzi a lui in quel momento, avevo la sensazione che il mio coraggio e la mia spensieratezza si fossero dissolti nel nulla. Dispersi come polvere al vento.
Tentai d’immedesimarmi in lui, di cercare di convivere con dei ricordi tormentati, ma, per quanto ci provai, non ci riuscii. Viveva in un mondo in cui non mi era permesso entrare e temevo che non sarei più stata capace di abbattere la barriera dietro alla quale si ostinava a nascondersi.
Non ebbi più il coraggio di parlare, o di insistere, avvicinai le ginocchia al petto e mi rabbuiai, concedendogli solamente un breve cenno del capo. Iniziai a pensare che non avrei mai dovuto parlargliene, forse, inconsapevolmente, avevo risvegliato in lui un altro doloroso ricordo e mi sentii in colpa.







 
Su questa parte non so proprio cosa dire. Jason ha pienamente ragione sul fatto che la psicologa non l'aveva aiutato, ma so anche che era lui a non voler essere aiutato. Magari se la prende diversamente può fare qualcosa, ma non ne sono pienamente convinta.
Parlando di Ivy invece bho, non sempre gli psicologi sono la via migliore per stare bene, poi lei aveva un problema con dei temporali, nulla di veramente serio, se dobbiamo paragonarlo alla situazione Jason.


Riprenderò questo discorso più avanti, quando ci sarà una vera svolta e magari avrò anche idee diverse.







 
Non mi ero mai fatto influenzare da nessuno, avevo ignorato le conclusioni affrettate di chi era rimasto a stretto contatto con me, senza mai però sapere nulla di come fossi realmente. Avevo ignorato chi continuava a ripetere che fossi pazzo, che necessitassi di iniziare una terapia con una psicanalista che, in qualche modo, avrebbe scoperto il motivo per cui uccisi i miei genitori, che avrebbe potuto aiutarmi a guarire.
Tante persone diverse avevano detto le stesse identiche cose, ma io non dovevo guarire.
Io non ero pazzo, non sono mai stato pazzo. E credevo che Ivy l’avesse capito.
Niente mi aveva mai ferito così profondamente come venire a conoscenza che lei la pensasse esattamente come tutti gli altri. Non volevo che pensasse questo di me, non volevo apparire come uno psicolabile ai suoi occhi, era stato sufficiente farle sapere che ero un assassino.
Credi davvero che io sia pazzo?” le domandai. Il mio tono di voce era basso, ma, dato il silenzio che regnava sovrano in quella stanza, mi avrebbe sentito forte e chiaro. Tuttavia non ricevetti una risposta e, da un lato, avrei preferito continuare a convivere con quel dubbio.
Il mio braccio sinistro sfiorava il suo destro, eppure la sentivo più distante che mai. Mi sembrò di rivivere i giorni in cui, volutamente, mi aveva evitato, provando nient’altro che paura nei miei confronti.





 
Altra parte che non riesco a commentare, perché nonostante tutto non so che pensare sulla storia di Jason, c'è dietro qualcos'altro, per forza. Per questo sono così confusa.
A parer mio, Jason non è pazzo.
Ammetto che mi fa stare male leggere la parte di Jason, quindi vado avanti.









 
"Dev’essere qualcosa di davvero importante se ti presenti a casa mia a quest’ora,” lo incalzai, facendolo sobbalzare.
Sono davvero mortificato per quello che è successo ieri sera,” disse, abbassando lo sguardo.
Non è a me che devi porgere le tue scuse.
Ti ho rovinato il vestito, anche se inconsciamente, è stata colpa mia.
Scossi il capo ed incrociai le braccia al petto. “Inconsciamente? Lo hai provocato, di nuovo.
Ascoltami, Ivy, io non ho idea di chi sia realmente quel tipo, né tanto meno cosa ci trovi in lui. So soltanto che non ho intenzione di perderti.
Ormai è tardi ed io non ce la faccio più a sopportare episodi come quello di ieri sera,” biascicai, indietreggiando di qualche passo.
Non capiterà più quello che è successo ieri sera, te lo garantisco.
Sollevò il capo ed incrociai così i suoi occhi azzurri, non sembrava affatto cattivo, in quel momento dava l’idea di essere sincero.
D’accordo, ti credo.
 





 
Ed ecco la parte che riprende quello che ho detto prima su Ivy.
Due paroline ed è pronta subito a credergli, per me non ha ancora le idee chiare questa ragazza, ma spero che prima o poi apra gli occhi. Tanto so che tu, cara Giulia, farai in modo di smascherare per bene Kayden, anche se conoscendoti metterai nei casini Jason, quindi quando accadrà avrai una doppia reazione da parte mia ahahah, preparati al peggio o meglio. Dipende dai punti di vista.






 
Forse ho sbagliato a parlarti di quella psicologa, non avrei dovuto.” Ivy scosse il capo, facendo di tutto pur di non posare lo sguardo su di me.
Ci andrò, se lo ritieni giusto.” Non appena pronunciai quelle parole, sollevò di scatto il capo, guardandomi con gli occhi sbarrati.
Dici davvero? Non- non ti da fastidio?
Mi strinsi nelle spalle e, a malincuore, scossi il capo.
Non so quanto possa servire, ma ci proverò.

Ed in cuor mio sapevo che non sarebbe servito a niente.








 
Per una volta sono d'accordo con Ivy in questo capitolo.
NON DOVEVA PARLARGLI DELLA PSICOLOGA.
Anche se ora sono davvero curiosa di sapere cosa succederà in una di queste future sedute.

Mi aspetto l'impossibile e evito di immaginare le cose hahaha.

Per ora ho detto tutto, alla prossima!

ATTENTA A CIO CHE FAI.

Un bacio,
Gaia.

Recensione alla storia Delusional - 15/11/14, ore 12:34
Capitolo 14: T H I R T E E N
Eccomi qui.

Allora: quando ho letto che era Justin alla porta ho sclerato ma ammetto che sono rimasta tremendamente delusa sia da lui che da Kendall. Cavolo ragazza, tira fuori le palle.Dopo quello che lui le ha detto lei lo perdona subito? No, non ci siamo.

Ma poi Justin che pensa ancora a quella ragazza strada, ma scherziamo? Ma che problemi ha questo ragazzo?

JASON PER SEMPRE.
Per ora sono schierata completamente dalla sua parte, è l'unico intelligente nella storia. No davvero, è l'unico che ragiona. Nemmeno Kendall ora come ora mi va a genio, bello no?

Sono comunque felice che Justin abbia sentito quello che Nikki (odio) pensa di lui. Ma spero fortemente che ora non corra tra le braccia di Kendall perché se no davvero io entro nella storia e strappo i capelli a tutti, nessuno escluso. Anzi, Jason me lo porto via io.

L'unica pecca è che i capitoli sono abbastanza corti, però non sei tu la scrittrice quindi mi adeguo a quello che ha fatto l'autrice originale.

Per ora ho detto tutto!
Un bacio,
Gaia.

Recensione alla storia Delusional - 10/11/14, ore 20:17
Capitolo 13: T W E L V E
Non puoi capire la mia felicità quando ho visto che avevi aggiornato. Mi esalto da morire quando le fan fiction che adoro vengono aggiornate con costanza e senza ritardi.
Penso che sia una cosa importante questa, induce i lettori a leggere più volentieri la storia.
Anche se, detto sinceramente, questeo per noi è un hobby e non un lavoro, quindi nessuno ci obbliga a fare qualcosa.

Poi mi sono trovata davvero sorpresa quando ho visto che mi avevi menzionato nello spazio autrice, mi sono sentita per un breve secondo importante. Ovviamente, come ti avevo già anticipato, preferisco recensire da eusto account, perché è il mio personale.
Solo che la volta precedente ero troppo sfaticata per fare qualsiasi cosa hahaha.


Passiamo al capitolo: A D O R O.
Complimenti ancora per la splendida recensione. Non ho trovato nessun errore grammaticale o di distrazione, direi che è fantastico, no? Brava, davvero.

Ora, dopo questo capitolo, mi trovo su un filo dove da una parte c'è Justin e dall'altra c'è Jason.
Fino ad ora abbiamo capito che Jason è, caratterialmente, migliore e meno cocciuto. Ma se ripenso alle prime volte in cui Justin e Kendall sono stati insieme mi iniziano a sorgere dei dubbi su chi sia il migliore per lei. Quindi per ora mi astengo a rispondere a questa domanda.

Diciamo che abbiamo due carattari diversi sotto un certo aspetto, ma uguali sotto ad un altro. Jason alla fine si è dimostrata una brava persona con chi tiene davvero. Justin fa un po' la stessa cosa, solo che è troppo orgoglioso e se si punta su qualcosa, diventa un pirla. Ma per come lui reagisce quando gli dicono che dovrebbe ascoltare Kendall, mi fa pensare che il suo orgoglio si sta sciogliendo e spero con tutta me stessa che capisca quello che Jason gli ha appena riferito.

Questo non significa che voglio Justin e Kendall insieme, semplicemente ho bisogno di analizzare meglio il comportamento di Justin, se mai la perdonerà.


Dopo tutto questo non prendermi per una ragazza colta e seria perché sono tutto il contrario ahahah. Solo che efp ha delle regole e non vorrei mai che mi bloccassero solo perché ho sgarrato una parola o due.


Detto questo, aspetto con ansia il prossimo aggiornamento.

Un bacio,
Gaia.

Recensione alla storia Insanity. - 10/11/14, ore 16:52
Capitolo 25: Capitolo 24: I've been living with blood in my eyes.

GIULIA IO NON... NO!
Manco per qualche giorno o forse settimana o meglio dire mese e tu cosa mi conbini?
TU NON PUOI ALTERARE IN QUESTO MODO IL MIO UMORE, NON LO ACCETTO.


Ho pensato che siccome è da un po' che non ti lascio una recensione partirò facendo la brava ragazza, quindi parlo di come hai scritto questi capitoli.
Sono fantastici, davvero, migliori sempre di più. Diciamo che i tuoi capitoli meritano tutti i tipi di aggettivi positivi. Riesci sempre a farmi immedesimare sia in Ivy che in Jason. Io sono difficile da prendere, sono molto suscettiva e pignola, soprattutto in questo ultimo periodo in cui ho letto fan fiction CHE NON POSSONO ESSERE NEMMENO DEFINITE TALI. E quindi, beh, ero e sono ancora un po' disperata.
Ma grazie a te ho trovato un momento di pace.


Ora torniamo alle cose serie: siccome non posso mettermi a commentare tutti i capitoli, faccio delle brevi riflessioni sulle parti che mi hanno clpito e infastidito di più (sembro cattiva, ma sai che sotto sotto io sono buona).



Capitolo 20:

 

Dopo questo sono costretto a confermare la mia teoria.
Lo guardai torvo e, nel frattempo, il ragazzo biondo lasciò la palestra. Lo seguii con lo sguardo fino a che non scomparve oltre l’uscita, per poi riportare la mia attenzione su Kayden.
Non c’è speranza per uno come te. Continuo a chiedermi perché ti abbiano ridato la libertà. Uno come te dovrebbe marcire dietro alle sbarre per il resto della vita o, se preferisci, dentro ad un manicomio.” L’espressione sul suo viso mutò nell’arco di un paio di secondi. Sulle sue labbra era comparso uno strano sorriso, molto più simile ad una smorfia in realtà. Non c’era nulla di rassicurante, ma non riuscii a dire se fosse per me o per lui.
Ancora una volta mi stava provocando e, vista la mia mancata capacità di reprimere la rabbia, sapevo che avrebbe continuato con le insinuazioni fino a quando non avrei ceduto.
Non fare quella faccia, McCann, se dovessi finire nuovamente dentro, mi preoccuperò personalmente di accompagnare Ivy a farti visita.
Rimasi in silenzio, il suo sguardo divertito e le sue parole – pronunciate con tanta semplicità – mi trafissero, ma non reagii.
Di punto in bianco, smise di sorridere ed il suo sguardo s’incupì.
Non ho idea di cosa ci trovi Ivy in te, probabilmente è fin troppo ingenua per capire chi sei realmente. Forse non ha ancora realizzato il fatto che tu sia un pazzo assassino che, alla prima occasione, tenterà di ucciderla. Ma ti avverto, McCann, falle del male e sarò io ad uccidere te.” 
Strinsi fortemente i pugni lungo i fianchi, tanto che avvertii le unghie conficcarsi nel palmo, i muscoli delle braccia erano contratti al massimo ed iniziai a fremere per la rabbia. Era da tempo che non avvertivo una sensazione simile, l’ultima volta che accadde fu la notte in cui posi finalmente fine alla vita di mio padre.
Presi un respiro profondo e serrai gli occhi per un istante.
Non sono stato io a colpirla, se ben ricordi.
Riuscii a vedere i suoi occhi caricarsi di rabbia, strinse le labbra in una linea dura e la mascella si contrasse. Era evidente che stava per scoppiare.
Mi raggiunse a grandi falcate e riuscii a malapena a prevenire i suoi movimenti. Mi aspettavo di venir nuovamente colpito in viso, ma ciò non accadde. Mi spinse, con così tanta violenza che persi l’equilibrio e caddi a terra.
L’impatto non fu né troppo forte, né doloroso, fu quello che accadde dopo a disarmarmi.
Mi tirò un calcio all’altezza della bocca dello stomaco, mi mancò il respiro per diversi secondi, ma fui abbastanza preparato da non perdere la coscienza.
Mio padre mi aveva riservato punizioni peggiori, per cui riuscii ad inalare abbastanza aria  prima di perdere i sensi.
Mi colpii nuovamente, questa volta sul braccio sinistro e, istintivamente, mi portai la mano libera sul punto dolente.
Iniziai a percepire nuovamente dolore sia al viso – grazie ai colpi dell’altro ragazzo – sia allo stomaco.
Continuò a riempirmi di calci, ferendo buona parte del mio corpo. Solo dopo diversi colpi riuscii a strisciare lontano da lui. Barcollante, mi alzai in piedi, strinsi i pugni lungo i fianchi e mi avventai su di lui, colpendo prima sulla gota sinistra e poi sulla destra.
Gli strinsi il collo quando fui certo che i miei colpi lo avessero rintontito almeno un po’.
Calcai la presa fino a quando non mi colpì con il ginocchio il basso ventre.
Fui costretto a lasciarlo andare e, questa volta, non riuscii a reagire.
Fui costretto a piegarmi in due per il dolore e Kayden ne approfittò per tirarmi un altro pugno e costringendomi così a cadere all’indietro.
Questa volta l’impatto fu più pesante, non ebbi i riflessi pronti per attutire la caduta con le mani. Sbattei la schiena e mi sentii mancare il respiro per diversi, troppi secondi.
Tutto questo non servì a fargli provare pena per me, tutt’altro, continuò a sfogare la sua ira come se dentro di lui aleggiassero gli stessi demoni che per anni avevano posseduto me.
Non persi conoscenza, sfortunatamente continuai a sentire nitidi i suoi calci e persi il conto di quante volte venni colpito.
Ero convinto che avrei ceduto da un momento all’altro, ma, ciò che mi fece realizzare il contrario, fu il timbro di una voce spaventata giungermi alle orecchie.
Riaprii gli occhi dopo diverso tempo in cui li avevo tenuto chiusi: inquadrai la figura sfocata e lontana di Ivy. Il suo sguardo si posò su di me e, tutto ciò che mi permise di capire che fosse in procinto di piangere, fu la sua voce spezzata.
Kayden non smise di colpirmi fino a che lei non si posizionò in mezzo tra noi.
Tentai di riprendere un respiro regolare, approfittando di quella tregua, ma il dolore era troppo forte e non riuscii nemmeno a distinguere quale punto mi dolesse di più.



 


 
Io non, eh no.
Non puoi capire l'odio che ribolliva dentro di me mentre leggevo questo.
Tempo fa ti avevo detto che quel coso che ha il nome che inizia con la K (non può essere nominato. Peggio di Voldemort) era nella lista odio insieme ad altre persone. 
Beh, sono fiera di annunciarti che ho creato una nuova lista: LA PERSONA CHE ODIO DI PIU.
Quindi parliamo di una persona singola e questa persona è l'innominabile K.

Ma poi: come puoi scrivere una cosa del genere?! Mi ferisci nel profondo più rofondo.
Come hai fatto a scriverlo? Io mi sarei messa a piangere disperatamente! Il mio bimbo :(

Sì, sono peggiorata mentalmente, ma non siamo qui per parlare di questo. Sorvoliamo il problema.







 
Non ha importanza, ormai ho preso la mia decisione.
E quale sarebbe?” le domandai senza capire.
Avvicinò il viso al mio e mi baciò. Sbarrai gli occhi, ma risposi comunque a quel bacio.
Pochi istanti dopo si allontanò e mi guardò negli occhi.
Voglio essere la tua ragazza,” disse semplicemente.





 

IO STO ANCORA URLANDO, MI SENTI?
Anche se mi sarei aspettata una domanda da parte di Jason, ma accetto comunque questo tua decisione di far andare le cose in questo modo. Lo faccio solo perché sei tu quindi sentiti importante, va bene? Brava.

Aaah i miei bimbi si fidanzano, piango di gioia.





Capitolo 21




 
Io vorrei…” il mio tono di voce era talmente basso che non fui nemmeno certa potesse avermi sentito. Ivy mi guardò con aria interrogativa, ma rimase in silenzio.
Ma non ne ho le forze,” continuai.
Che cosa? Che vorresti?” insistette poi, cercando disperatamente d’incrociare il mio sguardo, senza però riuscirci.
Chiusi gli occhi ed affondai metà viso nel cuscino, desiderando da un lato di potermi rimangiare quelle parole, mentre invece una parte di me sperava che mi avesse capito.
Sentivo quel desiderio totalmente inappropriato, eppure sembrava essere l’unica soluzione per dimenticare tutto.
Mi sentivo tremendamente in colpa per essere stato scontroso con lei, soprattutto perché lei non meritava di essere trattata in questo modo da me.
Tutto ciò che desideravo in quel momento era averla mia, riversare ogni mia preoccupazione in un gesto d’amore. E sapevo che potevo averlo solo da lei.
Il suo sguardo mi stava penetrando in profondità e non riuscii ad evitarlo ulteriormente.
Vorrei fare l’amore con te,” dissi in un sussurro, intrecciando finalmente il suo sguardo. Vidi le sue labbra curvarsi in un sorriso e si avvicinò a me, sfiorandomi le labbra con le sue.







Fai l’amore con me, Ivy.
Non desidero altro.

Dopo aver pronunciato quelle parole, fece scivolare lungo le gambe anche quell’ultimo pezzo di stoffa e la stessa cosa feci io.
Ribaltai le posizioni e, sforzandomi di non lasciarmi opprimere dal dolore allo stomaco, entrai finalmente in lei.
Mi beai di ogni movimento, di ogni bacio che le nostre labbra si scambiarono, di quei brevi attimi in cui i suoi occhi lucidi di piacere guardavano i miei.
Lasciai che quell’atto d’amore allontanasse i pensieri più tristi con i quali ero costretto a convivere.
Ancora una volta lasciai che fosse lei a curarmi, a guarirmi.
Gliel’avrei lasciato fare fino a che sarebbe stata capace di rendermi vulnerabile.





 


Sto piangendo, mi senti piangere?
Jason è così dolce, cioè sto sclerando troppo non puoi capire. 
Che poi è tutto un pucci pucci picci picci (Sto male, lo so), no scherzi a parte, era imbarazzato vero? 
Ovvio che lo era.

Devo fare una cosa, concedimela:
dhfksgsdkjhdfjhgjhsdkfgjdfjhgbjsdgdfjahwfasjfhgasdkgkfagfasdfg.


ORA STO MEGLIO.




Capitolo 22




 
Ti sei dimenticato che ti stanno guardando tutti? Hai intenzione di farti odiare più di quanto già non facciano?” m’istigò, riducendo lo sguardo a due fessure.
Con la mano libera lo colpii al centro dello stomaco, costringendolo a piegarsi in due.
Non m’interessa ciò che pensano gli altri,” ringhiai contro il suo orecchio, colpendolo in viso e vedendolo finalmente accasciarsi al suolo.
Non t’interessa nemmeno ciò che pensa lei?” A fatica si rimise in piedi ed io mi voltai inconsciamente verso Ivy, la quale mi pregava con lo sguardo di smettere.
Prima ancora che potessi voltarmi, avvertii una stretta opprimente attorno al collo e, con la coda dell’occhio, notai il viso di Kayden a pochi centimetri dal mio.
Una ginocchiata al centro della schiena mi fece perdere l’equilibrio e, dal momento in cui aveva allentato la presa dal mio collo, caddi al suolo.
Kayden non perse tempo e si avventò su di me, colpendomi ripetutamente il viso di pugni, mentre con la mano libera m’immobilizzava le braccia.
Attorno a noi si era riunita una piccola folla, ma non riuscii ad inquadrare il vestito bianco di Ivy. Cercai di voltarmi, ma, solo quando riuscii a colpirlo con un calcio, riuscii a ribaltare le posizioni.
Smettetela, per favore!
Tra le tante voci che mi perforarono le orecchie udii la sua e notai la sua figura farsi spazio in mezzo alla folla. Nonostante non sopportassi l’idea di fare qualcosa contro il suo volere, afferrai nuovamente Kayden per il colletto della camicia, costringendolo a rialzarsi; solo allora ne approfittai per colpirlo energicamente in viso, facendo comparire un rivolo di sangue dal suo labbro inferiore. Lo colpii ancora e questa volta perse l’equilibrio.
L’avevo colpito con tale forza che cadde al suolo, proprio ai piedi di Ivy. Gli occhi di tutti i presenti si focalizzarono su di lei, più precisamente sul suo vestito macchiato di sangue.
Mi sforzai di sollevare lo sguardo, consapevole che mi stesse guardando. Colsi nei suoi occhi lucidi un velo di delusione, forse misto a rabbia. E questa volta, ne ero certo, non era rivolto a Kayden.




 


Mi sento male, ti prego. Ma ti diverti a scrivere queste cose? Sei cattiva!
Smettila di fare soffrire Jason e smettila di creare tutti questi casini.
Tu e la tua voglia di fare storie super movimentate pieni di intrighi e casini.

S M E T T I L A

Chiedo pietà, ok? Non posso reggere tutto questo, mi metto a piangere.




Capitolo 23 CI SIAMO




 
Vedo che non perdi mai occasione di dare spettacolo, peccato che il tuo momento di gloria l’abbia avuto tre anni fa.
Nell’esatto istante in cui le sue parole giunsero alle mie orecchie, un impeto di rabbia mi travolse. Strinsi i pugni lungo i fianchi, tendendo più che potei i muscoli delle braccia e pregando che la rabbia scemasse. Tuttavia, ciò non accadde.
Analizzai nuovamente quanto aveva detto, guardando con odio la recinzione in ferro che m’impediva di avventarmi nuovamente su di lui.
Definire l’omicidio dei miei genitori come il mio momento di gloria, significava deliberatamente sfidarmi, istigando il lato più oscuro di me. E, considerando i precedenti, non sarebbe stato un bene.
Tu non sai niente di quello che è successo tre anni fa,” mormorai sommessamente, ma ero certo che mi avesse sentito.
L’angolo sinistro della sua bocca si curvò verso l’alto e nel suo sguardo colsi un guizzo divertito, come se fosse felice di esser riuscito finalmente nel suo intento.
È qui che ti sbagli: tutti sanno quello che è successo tre anni fa. Sanno perché lo hai fatto e come lo hai fatto. Ora basterà solo che Ivy sappia chi sei realmente e ti ritroverai nuovamente solo, in preda alla disperazione e sarà allora che impazzirai davvero. Il tuo posto non è qui e nemmeno dietro le sbarre. È arrivata l’ora che ti rinchiudano nuovamente in quel manicomio, perché è lì che dovrai stare.
Rividi per un istante le immagini di quel posto e rabbrividii al solo pensiero che Ivy potesse arrivare a pensare le stesse identiche cose che Kayden, e probabilmente il resto della città, credevano di me.
Lui non sapeva assolutamente nulla di me, eppure era in grado di scovare i particolari più infami del mio passato e sbattermeli in faccia, aspettando che reagissi e che mostrassi a tutti ciò che lui credeva che fossi.
Con la coda dell’occhio vidi la figura di Ivy sopraggiungere sull’uscio dell’edificio e fui sollevato nel vederla, ma, prima ancora che potesse avvicinarsi a me, dedicai un’ultima volta la mia attenzione su Kayden.
Ti conviene stare attento a ciò che dici, la prossima volta potresti non essere nel bel mezzo di un ballo scolastico.






 
MA LO LEVI STO QUI DALLA STORIA? NON LO SOPPORTO PIU.
No davvero, Jason hai la mia approvazione per fargli qualcosa di non bello.
Giulia io davvero non ce la faccio, posso entrare io nella storia? Devo fare una cosa assolutamente cattiva, ma lo faccio a fin di bene, lo sai.
Sono comunque una brava persona io.







 
Vorrei tanto che tu riuscissi a vivere una vita normale, senza il costante tormento del tuo passato.
Il passato potrebbe restare tale se nel presente riuscissi a dimenticarlo.” Realizzai ancora una volta che Ivy era l’unica in grado di darmi ciò di cui avevo bisogno, era l’unica in grado di farmi dimenticare gli aspetti negativi della mia vita. Era l’unico aspetto positivo della mia vita.


 

 


Ivy è l'amore in persona, Jason anche.
SONO PERFETTI PER STARE INSIEME.
e PER ORA sono felice.

Il problema è che quel PER ORA è finito proprio nel momento in cui ho letto il tuo spazio autrice.
Giulia io sono tornata, ma sappi che sono, forse più cattivella di prima.Ma sh.
Lo scopriremo al prossimo capitolo, giusto? :)


Ammetto che ho terribilmente paura di quello che tirerai fuori nei prossimi capitoli, non so se sono pronta a leggere certe cose e non sono pronta a vedere ancora una volta Ivy e Jason divisi. 
O Ivy stare male o Jason stare male. O entrambi.

Insomma, non sono  pronta a nulla.
Spero solo che tu sia brava e buona. Non farmi impazzire, sai che ho già problemi di mio hahaha.
LA PRIMA RISATA IN TUTTA LA RECENSIONE, FANTASTICO.


Okay, per ora non ho altro da dirti, solo: attenta a quello che scrivi.
Per caso, il pavimento sotto al tuo letto è comodo? :)
Pura curiosità!

Alla prossima!
Un bacio,
Gaia.