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Recensione alla storia No dejaré de quererte - 14/02/19, ore 10:24
Capitolo 1: No dejaré de quererte
III Classificato per il Contest "L'Amore, quello vero..." - No dejaré de quererte di Giuly21 

Grammatica: 8.5/10 
Di per sé la storia è scritta bene e senza alcun errore di battitura o distrazione. A volte l’utilizzo eccessivo di alcune virgola rallenta la lettura, oltre che quante punto fermo di troppo. 
Ti segnalo la frase: “Lei, forte e decisa, chi si metteva contro di lei non poteva sperare di vincere”. La frase non contiene alcun errore, tuttavia il ridondante lei rende la lettura un po’ forzata, sarebbe stato meglio scrivere “[…] chi le si metteva contro”, quindi rendere il soggetto implicito, evitando così di ripeterlo. 
Anche nella frase: “[…] si era sfilata uno stivaletto e lo puntava contro il ragazzo”. Anche qui, l’utilizzo dell’imperfetto dopo il trapassato prossimo non è sbagliato, tuttavia è più orecchiabile l’utilizzo di un altro trapassato prossimo: “[…] si era sfilata uno stivaletto e lo aveva puntato contro il ragazzo”, dà più l’idea della continuità dell’azione. 

Stile e sintassi: 8.5/10 
Ci sono alcuni periodi un po’ troppo lunghi che osteggiano la fluidità della storia, che di per sé si legge in maniera abbastanza scorrevole. Ad un certo punto c’è uno shift temporale improvviso, passi dal passato al presente. 
“[…] decisa verso quell’uomo che aveva abbandonato la famiglia. Non riesce ad impedirsi…” Il repentino passaggio dal passato al presente non è giustificato da alcun avverbio di natura temporale che possa in qualche modo lasciar intendere il ritorno al presente. In questo modo il lettore si ritrova catapultato in un contesto differente, e lo stile ne risente parecchio, a mio parere. 

Caratterizzazione dei personaggi: 9/10 
Dunque che dire, se non che adoro Héctor e Imelda? La loro storia è davvero eccezionale, non c’è che dire. Hai descritto i personaggi in maniera delicata e sottile, rendendoli ancora più adorabili rispetto al normale. 
La prima volta che Héctor ha visto Imelda non ha pensato che fosse bella in quanto giovane donna. Lui ha definito bella la sua voce, che se vogliamo è proprio la chiave di volta di tutta la storia. È stato come se, prima d’innamorarsi di lei per ciò che era, si fosse innamorato delle canzoni che Imelda cantava. È una scena molto ben scritta e che dà proprio la sensazione di trovarsi lì, in mezzo alla calura di Santa Cecilia. 
Molto comico se vogliamo il loro primo incontro, durante il quale il povero Héctor si ritrova uno stivaletto in fronte. È una scena che fa ridere e al tempo stesso mette tenerezza, al pensiero di un Héctor costantemente intento a conquistare il cuore della ragazza e alla pseudo-resistenza di lei di non voler ammettere i propri sentimenti. Molto ben narrato anche il loro primo bacio, che reca note dolci, passionali, molto simili all’essenza dei due protagonisti. Molto brava. 
Hai prestato molta attenzione anche all’ambivalenza degli atteggiamenti di entrambi: tra i due, è Imelda, se vogliamo, quella che cambia. Héctor rimane fino alla fine un’anima libera, uno spirito indomito che non riesce a legarsi per troppo tempo ad un posto, anche se questo significa dover rinunciare addirittura alla sua famiglia. È come se fosse destinato a fare ciò che la chitarra gli dice di dover fare, e non riesce ad opporvisi mai, neppure nel momento della sua morte. 
Imelda invece è come se accantonasse la musica per il bene della figlia Coco. Il giorno in cui vede il marito andarsene è come se dentro di lei qualcosa scomparisse: dà l’idea che, per la prima volta, sa che Héctor non tornerà da lei, e la scena è raccontata in maniera silenziosa e tuttavia rende perfettamente il sentimento di solitudine della giovane donna. 
“Si concesse alle lacrime solo quando il marito fu sparito dalla sua vista, di nascosto dalla figlia”. È una frase che mi ha colpito moltissimo, reca in sé il carattere forte e spavaldo di Imelda: una donna fortissima, una donna che rinuncia all’amore della musica perché “passa in secondo piano” rispetto alla sua idea di sistemarsi e poter dedicarsi alla figlia. Una donna che, nonostante tutto, non si concede mai di piangere davanti a qualcun altro. Né davanti al marito, né davanti alla figlia. Difatti, i duri non piangono mai se non sono da soli. 
Imelda si porta addosso questo risentimento per tutta la vita ed oltre, come il tradimento imperdonabile dell’uomo che non ha scelto lei. È una storia in cui tutto è il contrario di tutto, no? Perché siamo sempre abituati a credere che l’amore, quello con la a maiuscola, finisca sempre con i due amanti che si scelgono. Héctor questo non l’ha fatto nella sua vita: ha scelto la musica, e ha scelto Imelda solo dopo, quando era troppo tardi. È una cosa che fa davvero riflettere. 
E quando Imelda sopisce i sentimenti, il rancore aumenta, e riscopre l’amore solo quando si ritrova a cantare sul palco. Tutto torna alla luce, e quel sentimento sopito si risveglia più forte che mai, mentre si abbandona alle note della Llorona, la canzone di entrambi, quella che viene accompagnata dalla chitarra del marito, l’unico suono che Imelda riconosce veramente, nonostante sia passato molto tempo dall’ultima volta che l’ha sentito. 
“[…] l’amore che provano l’uno per l’altra non smetterà di tenerli uniti.” Mi è piaciuta questa tua conclusione, dà l’idea di una continuità temporale anche dopo che si termina la lettura. 
Mi è piaciuto davvero tanto questo aspetto della tua storia. Davvero brava. 

Attinenza alla citazione: 15/15 
Ok, la citazione è messa all’inizio della storia, se vogliamo come incipit dell’intera storia. Non è parte integrante di essa, eppure è come se quella citazione fosse alla base di tutto quello che hai scritto, come se fosse un narratore esterno alle vicende che illustra perfettamente il carattere dei due protagonisti, che sono sempre sul punto di ammazzarsi durante le loro innumerevoli liti. Insomma, ho riscoperto la citazione in ogni scena che hai descritto. Bravissima. 

Gradimento personale: 4/5 
La tua è davvero ben fatta. Di quelle rare, ultimamente. Mi è piaciuta perché ho amato da morire il film Coco e ho potuto leggere una storia sui miei protagonisti preferiti, un’happy ending che in realtà non lo è davvero. Brava. 

TOTALE: 45/50