Recensioni di Ommy Wilson

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Tutte morimmo a stento - 13/05/14, ore 12:07
Capitolo 9: il disagio di darci memoria
Tragico, così come il messaggio nei vari titoli, è questo ultimo capitolo; nient'altro che una disperata preghiera detta da chi di fede non ne ha più e si rifugia in essa per pura e semplice disperazione. Mi piace! C'è rimasto ben poco da dire comunque, visto che tutto ciò che poteva essere commentato ha trovato soddisfazione nella mia precedente recensione, anche se ti confesso che sono riuscito a leggere il finale per caso, perché era passato molto più tempo rispetto al tuo pronostico e quasi sospettavo che non si sarebbe mai capito questo misterioso messaggio nascosto. Oh e ti sono grato quanto imbarazzato per il ringraziamento finale, in fin dei conti quando recensisco tendo ad allargarmi! Sono uno spasimante delle masse di lettere su sfondo bianco, specie quando sono io ad inserirle. Spero davvero vivamente che tornerai a scrivere su questo fandom il prima possibile, se lo farai mi troverai già pronto per leggere!
Ancora complimenti!
 
Recensione alla storia Hurt - 24/03/14, ore 18:03
Capitolo 1: Hurt
Benché non sia mia abitudine leggere one-shot ho trovato l'incpit interessante e di conseguenza, nella storia, un rilassante passatempo.
La linea temporale che hai scelto è senza dubbio la più particolare ed interessante tra quelle ufficiali visitate da Homura; contiene una Mami piuttosto discutibile che, presa dalla disperazione, fa fuoco indiscriminato anche sulle amiche e compagne, segno che il sconvolgimento per la scoperta del suo futuro l'ha sconvolta davvero tanto. In questa one-shot hai esposto i sentimenti e soprattutto "le condizioni mentali" della maga dai capelli d'oro in modo molto semplificato e diretto, non sembrano proprio dei ragionamenti contorti, ma puri e semplici atti istintivi scritti dall'arrendevolezza del momento che Mami da sola non è in grado di superare. Come nell'opera originale, noto con piacere che è stato inserito quel lato alquanto egoistico delle ragazze riguardo alle streghe; il loro principale trauma riguarda loro stesse e non che hanno per anni, mesi, giorni massacrato indirettamente quelle che si potevano definire le loro colleghe di altri paesi ed epoche. 
Considerando che la storia è stata scritta d'impulso, senza un'incubazione durata nel tempo e per puro piacere mi permetto di dire che è uscita senza dubbio bene, anche se è solo un ibrido ridotto del realizzabile con l'incpit stesso. Per quanto mi riguarda, dal mio punto di vista, il solo fatto che sia una storia che non riguarda un rapporto "d'amore" tra le protagoniste, ma una riflessione su un evento ( e che evento) della storia le fa guadagnare punti; no, non sono omofobo o altro, semplicemente non mi piace la snaturazione eccessiva dei personaggi e la moda del fandom tutto qua.
Fossi stato in te avrei reso più crude alcune descrizioni delle azioni di Mami e soprattutto la condizione di immortalità di Kyubey che, a mio parere, rappresenta un tassello importante nella condizione di trappola in cui le Puellae si ritrovano; sono dell'idea che una creatura così "adorabile" ed all'apparenza innoqua unita ad una sorta di pseudo immortalità che ti fa sentire completamente inferiore ad essa e quindi incapace di venir fuori dal vicolo cieco in cui ti ha fatto ritrovare renda la disperazione in un modo estremamente efficente!
Recensione alla storia Tutte morimmo a stento - 20/03/14, ore 20:10
Capitolo 8: Chi muore senza perdono
Se credevo che fosse impossibile riuscire a descrivere una certa atmosfera basata su luoghi e situazioni usando poche righe, dopo questa serie di racconti, sarei costretto a bacchettarmi le mani per l'errore!
Sarò sincero; sono molto superficiale su queste cose e preferisco racconti dalla lunghezza biblica e curati in ogni singolo dettagli al punto tale da dare raramente speranza a lavori così "brevi", ma fortunatamente per me, continuando a vedere il titolo di questa raccolta, sono riuscito a passare oltre ed a leggere le attuali otto storie che compongono questo tuo splendido lavoro.
Leggendo non ho trovato nessun errore grammaticale, solo piccolezze frivole che non mi sono neppure scomodato a riportare in questa recensione allorché cadevano più sul parere personale e niente di più; hai uno stile poetico ed incisivo, che ti porta subito al dunque, senza indugiare, ma che riesce ad inserire i fatti crudi, tristi ed alle volte anche macabri che compongo le varie vicende senza cadere nel banale e riuscendo, nonostante l'ovvietà di certi elementi, ad essere sempre originale.

Ho notato però una particolarità nelle tue storie, per esempio nelle prime tre; i desideri di Kyubey, al contrario di come avviene nell'opera originale, si avverano in modo "pericoloso". Mi spiego, quando Kyoko desidera che tutti ascoltino suo padre ciò avviene e basta, in modo diretto e senza sotterfugi; nella tua storia invece le ragazze si ritrovano ad imbattersi contro una sorta di rovescio della medaglia dei loro stessi desideri (come la morte del fratello dilaniato o l'esercito trasformato in terracotta) che trasforma il patto con Kyubey in una sorta di brama confessata ad un Djin malvagio che, senza secondi fini, avvera in modo disastroso le speranze di chi lo prega. Benché nelle storie sia indubbiamente d'effetto ho trovato la cosa un po' particolare, ma alla fine, specialmente per la parte dei guerrieri di terra cotta, non stona affatto e rende ancor più alla perfezione la disperazione che Madoka Magica trasmette riguardo a ciò che si può desiderare al punto tale da farci male.
Successivamente nelle altre storie gli effetti collaterali avvengono in modo davvero geniale e realistico, cosa che è sicuramente più apprezzabile, ma anche più ingegnosa, il miglior esempio a riguardo è senza dubbio la storia della povera ragazza condannata al rogo, che voleva solo smetterla di seppellire quei poveri bambini; un chiaro esempio dove la purezza dei pensieri dei fanciulli calza sempre troppo stretta all'amara e cruda realtà dei fatti.

Altro importante punto di forza, che secondo me in una recensione va messo in evidenza, è la capacità con cui sei riuscita a rendere perfettamente i vari stili di civilità e tempo che dividono tutte queste storie; magari il vantaggio delle poche righe ti ha aiutata a scegliere le parole e le descrizioni giuste a calare il lettore nell'ambito in cui volevi far svolgere la vicenda, ma ciò non toglie che tu abbia fatto davvero un lavoro meraviglioso, perciò complimenti.

Sono tutte storie che parlano di dolore, tenue speranza ed infine grande disperazione, descritte con quell'impatto tra ingenuità e malvagità che non guasta mai, specie sulle storie di Madoka. Personalmente io ho adorato le disavventure della povera, ingiustamente accusata, strega ( A chi vive ancora) e di quella a cui accosterei ironicamente il nome di Cenerentola sfortunata ( Estrema vergogna ); tuttavia devo ammettere che la più atroce e straziata, specie per il finale, è sicuramente quella della soldatessa (Chi muore senza perdono). Nel complesso però sono tutte storie molto varie, che non hanno mai lo stesso monotono finale, nonostante terminino tutte con la fine della protagonista o come strega o come cadavere, forse quella che mi è piaciuta di meno è stata quella della Samurai, perché mi sembra un po' troppo spinta, tanto da divenire monotona e noiosa nella sua tristezza.

E' stata anche un'idea splendida collegare quest'opera alle canzondi di Andrè; preciso che non sono uno suo fan sfegatato, ma con le sue canzoni ci sono cresciuto per colpa di mia madre ed alcune le ascolto tutt'ora, in particolare "Blasfemo" è quella che più apprezzo.  
Ogni titolo della storia, oltre ad essere legato al fato di ogni portagonista, è una parte del testo della canzone che ti ha ispirato e se c'è una cosa che mi piace delle opere scritte sono questo tipo di riferimenti!

Volevo attendere che tu terminassi il lavoro prima di recensire, ma in fin dei conti anche io preferisco ricevere recensioni e pareri durante il lavoro e non solo alla fine perché sicuramente spronano a continuare ed a sapere che qualcuno trae ispirazione e piacere dai tuoi lavori, perciò... Voilà!



 
(Recensione modificata il 20/03/2014 - 08:14 pm)
Recensione alla storia Una strega diversa dalle altre - 20/03/14, ore 18:37
Capitolo 1: Una strega diversa dalle altre
Cerchi di passare sopra all'idea comune dell'accoppiamento etero ed omo che gran parte dei fandom sforna con foga e, per quanto mi riguarda, incomprensibile passione, sviando sulla natura stessa dell'opera e riducendo il tutto a ciò che potrebbe avvenire tra lepri nel mese di marzo e niente di più; alla fine anche tra l'infinità di storie che costituiscono questa discutibile moda del momento ci sono comunque lavori fatti da persone che ci mettono impegno e che sanno scrivere, spesso anche molto meglio di me e le invidio! Però c'è un limite a tutto.
Vorrei innanzitutto evidenziare il fatto che non sono una persona schizzinosa; apprezzo ogni aberrante, grottesca, terrificante, malsana e perversa idea che il cervello umano è in grado di partorire, purché dietro di essa ci sia una ragione, per quanto malata possa essere, che abbia spinto l'autore a realizzare con passione e bravura ciò gli albergava nella mente, ma questo? Ironicamente sono stato "attratto" dall'avvertimento dello stupro coi tentacoli! Perché che tu ci creda o no esistono fumetti hentai sul genere che, oltre ad essere disegnati in modo impeccabile (e ciò basterebbe a degnare l'autore di uno sguardo in più), racchiudono una quantità di emozioni contorte, disperate e struggenti che di certo questa storia non ha e ti spiegherò il perché:

Innanzitutto le descrizioni? So che quando si scrive nell'ambito del fandom si pretende che chi legge la fan fiction sappia già con che personaggi ha a che fare, ma le descrizioni non servono solo a dire se una ragazza ha i capelli biondi o castani! Servono a creare le immagini, che a loro volta creano atmosfera, che a sua volta crea suggestione! Delle cose indispensabili nell'ambito della scrittura, specie se si vuole illustrare ai lettori qualcosa di non naturale, ma che sta solo nella nostra testa e noi vogliamo mostrarlo in tutti i suoi dettagli! In questa storia le suddette descrizioni praticamente non esistono; non abbiamo idea di dove effettivamente Mami sia finita, se non in una dimensione adornata da figure falliche e perverse, incolore e priva di qualsiasi carattere! Non so se hai guardato attentamente l'anime su cui hai scritto sopra, ma ogni strega dell'opera ha una costruzione del proprio mondo e del proprio aspetto ricca di significato e mistero, nessuna è così frivola e sputata sulla carta come quella che hai "descritto" tu; se poi il tuo intento era quello di scrivere una scena che provocasse una certa eccitazione nel lettore allora cadiamo ancora più a fondo, non per l'idea, ma per come è stata resa, perché l'idea dell' "erotismo" all'interno della letteratura è mille volte lontana da questa scarna forma descrittiva che non porta ad immaginare nulla! Insomma, non sappiamo neanche di che colore sono i tentacoli! Se scrivere volesse dire lasciare tutto in mano alla fantasia del lettore senza neanche degnarsi di personalizzare il proprio lavoro allora avremmo già risolto il problema del lavoro in Italia divenendo tutti grandi scrittori no?

In secondo, è una cosa tremendamente irrispettosa e triste prendere in mano un personaggio non proprio, quale è Mami, e piegarlo alle proprie voglie del momento, degenerandola nel peggiore dei modi e trasformandola nella cosa meno credibile dell'intero ambito della letteratura fantasy. In questa storia una ragazza poco più che quindicenne si ritrova a lottare per la propria vita contro un groviglio di tentacoli che violentano il suo corpo svariate volte senza darle la possibilità di difendersi; vogliamo pensare che nella realtà basta un solo uomo con più ormoni che cervello a rovinare la vita di una donna adulta e matura con uno stupro facendola cadere in un abisso di depressione ed impotenza? Figurarsi per una ragazzina neanche maggiorenne che subisce una cosa così atroce da un mostro privo di forma umana! Semplicemente partendo da questo concetto avresti potuto generare un racconto decisamente più intrigante e di bell'aspetto che avrebbe senza dubbio attirato la curiosità dei lettori molto più di un avvertimento "alternativo" come la tentacle rape sulla descrizione.

E per ultimo... La coerenza. Non stai scrivendo con tue creazioni, ma con qualcosa che appartiene a qualcun altro; altri hanno creato Mami, altri hanno creato Madoka Magica e di conseguenza questa ha delle regole ed una realtà propria già sviluppata e matura che un fan che si accinge a scrivere su di essa dovrebbe conoscere molto bene prima di permettersi di snaturarla. Questa storia pulula di errori proprio sullo stesso fandom che la sostiene ed il più atroce è sicuramente la parte finale dove Kyubey taglia i tentacoli della strega; sono sincero, se lo avessi visto tramutarsi in King Kong sarei rimasto meno allibito. Non dico che non ci si debba sentire liberi di "alterare" un po' le cose, ma semplicemente vorrei che l'autore delle suddette alterazioni si impegnasse a renderle minimamente credibili anche in un tema demenziale o, come in questo caso, oscenamente pornografico.

Arrivederci.
Recensione alla storia Subete wo miseru hoshi no michibiki ni somuite. - 09/01/14, ore 07:45
Capitolo 1: Subete wo miseru hoshi no michibiki ni somuite.
Premetto che ho letto la storia in un buco di tempo limitato e per pura curiosità; soprattutto voglio evidenziare che non conosco Dendoh, l'opera con cui fa crossover questa piccola One Shot. Tuttavia ho notato che c'era un parziale riferimento a Kazumi Magica e quindi ho deciso di dare un'occhiata. Non capisco perché hai scritto nella descrizione quegli avvertimenti sull'aspetto stilistico della storia, se sono rimasto affascinato da qualcosa è proprio quella; scrivi molto bene, si legge tutto in un lampo, ma il complimento più grande secondo me ti va fatto alle descrizioni! Benché anche i dialoghi siano carini e personalizzati devo ammettere che le parole, i termini ecc.. che hai usato per dare l'immagine delle protagoniste sono davvero splendidi ed azzeccati; è ovviamente un parere personale, ma lo dico perché nonostante siano anni che scriva non riesco ancora a rilasciare descrizioni così dettagliate e fluide allo stesso tempo, davvero molto brava! In particolar modo quella su Kyubey è stata fenomenale: "il caro famiglio dalle escrescenze inanellate e gli occhi innaturalmente incastrati nella testa candida davvero simpatica ed efficace, illustra tutto ciò che una Puella possa provare nei confronti del suddetto micio spaziale.

Oh, solo una cosa vorrei criticare; il modo in cui hai parlato delle streghe è un po' ingenuo e superfluo! Nel senso che è troppo approssimativo e secondo me le parole non sono adatte a rendere l'impressione. Hai usato il "suicidio e l'incidente stradale" come metodo per far capire come agiscono, ma ripeto è troppo povero secondo me! Nel mondo di Madoka le streghe sono responsabili di tutte le follie inspiegabili omicide e suicide dell'uomo!

O bé a parte quest'ultima parte... Si è capita la mia opinione no?