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Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Emma - 16/05/20, ore 16:46
Capitolo 1: Emma
Ciao cara, eccomi qui **
Mamma mia, questa One Shot è stata devastante, ma sia chiaro, assolutamente non in senso negativo, anzi!
Sei riuscita a tenermi col fiato sospeso dall'inizio alla fine e ho trovato geniale l'idea di alternare i punti di vista tra Sindy (e Derek) e l'assassino, ovvero nientepopodimeno che il marito di Emma.
Senza contare che il cambio della persona stessa (dalla terza alla prima) ha reso ancora più dinamica l'intera storia, sei riuscita a giostrare tutto molto bene.
Ancora una volta, poi, i tuoi scritti mi permettono di affrontare delle tematiche molto delicate.
In questo caso abbiamo a che fare con il tradimento e anche con la follia umana.
Personalmente non perdono chi tradisce, proprio non ce la faccio a dare una seconda possibilità; al contempo, però, rinchiudere una persona in cantina e poi addirittura ucciderla, rasenta la follia più pura.
Il marito di Emma voleva la moglie tutta per sé, ma la voleva in un modo malato e contorto: praticamente aveva in mente solo una cosa, ovvero “o mia o di nessun altro”.
Quello che più mi dà da pensare è il fatto che i casi sono due: o è sempre stato pazzo, o l'aver scoperto il tradimento lo ha fatto sprofondare nella pazzia.
Perché posso capire reagire male alla scoperta di un tradimento, ma arrivare a questo punto è da folli, quindi immagino che già da prima avesse qualcosa che non andava – ipotesi mia, poi magari ho cannato di brutto.
In ogni caso, la sorte di Emma mi ha stretto il cuore, mi è dispiaciuto tanto per lei.
È vero che tradire il marito non è un bel gesto, anzi, però è anche vero che una fine del genere non la merita nessuno indipendentemente dalle colpe che ha.
Nella sua follia è stato forse il marito stesso a non dare al loro matrimonio una seconda possibilità: ha pensato subito di rinchiudere Emma e di impedirle in tutti i modi di fuggire, arrivando a ucciderla – e okay che lui questo non lo voleva, ma anche solo il fatto di rinchiudere qualcuno in cantina è un reato tremendamente grave.
Poi niente, ritrovare Sindy nei tuoi scritti è sempre emozionante, qualsiasi cosa lei viva o faccia – mi è dispiaciuto un sacco leggere della sua squalifica alle gare di pattinaggio artistico T___T
È stata una One Shot davvero molto intensa e il finale prevalentemente aperto penso sia stato un vero tocco di classe ^^
Tantissimi complimenti e alla prossima, leggerti è sempre un piacere!

Harriet;
Recensione alla storia I respiri della notte - 16/05/20, ore 14:10
Capitolo 1: I respiri della notte
Ciao, eccomi qui!
Avevo letto il bando del Contest al quale partecipa la One Shot diverso tempo fa, quindi mi fa piacere sapere che partecipi, ti faccio un grande in bocca al lupo per il Contest.
Amo i Rammstein, la canzone che hai scelto come pacchetto la adoro e penso che tu l'abbia sviluppata bene raccontandoci questa storia/non storia tra Elisa e Leonardo.
È una storia perché è vissuta da due persone che sono consapevoli di ciò che fanno, il loro è stato un accordo presto tempo addietro e questo accordo li vede coinvolti in una relazione prettamente fisica.
È una non storia perché il loro rapporto si basa proprio su questo e nonostante Leonardo sia molto attento alle esigenze di Elisa e nonostante lei provi qualcosa di più nei suoi confronti, non si sono mai avvicinati emotivamente al punto tale da superare quel limite.
Quando si sono confrontati, per esempio, cioè quando l'atto fisico è stato sostituito dalle parole e dai gesti, è stato più uno scontro che un vero e proprio confronto.
Mi è piaciuto il modo in cui hai descritto la pineta, in particolare per la differenza massiccia che vede questo paesaggio mutare tra giorno e notte.
Di giorno è decisamente più godibile, mentre di notte incute un certo timore nel quale si fanno strada anche tante leggende o superstizioni legate al luogo.
Ed è proprio in questo posto pieno di alberi, rami spezzati, alcool e droghe che Elisa vive un'esperienza che la segnerà per tutta la vita.
Leggendo del suo rapporto fisico con Luca, ammetto che in un primo momento avevo pensato al peggio – in ogni caso, leggendo anche le note finali mi sono un po' rassicurata.
Diciamo che anche quando ho letto dell'autoconvincimento di Elisa ho continuato a pensare al peggio in ogni caso, ma non è una critica, sia chiaro, è che quando si affrontano tematiche del genere tendo sempre a empatizzare coi personaggi – in questo caso solo Elisa, a Luca vorrei tirare un ceffone dietro l'altro – e a volere il loro bene.
Quando poi ho letto anche le altre parti e ho realizzato che le stesse cose che Elisa ha fatto con Luca – o meglio, Luca gliele ha imposte – le fa con naturalezza con Leonardo, ho capito di quanto una persona possa fare la differenza, che certe esperienze sono belle perché le vivi con qualcuno in particolare e non con persone che non hanno nulla da spartire con te.
Il messaggio è arrivato forte e chiaro, sei stata molto brava in questo.
Il colpo di grazia arriva quando Leonardo le chiede cosa sia successo l'anno addietro: penso che quella domanda mi sia precipitata addosso con la forza di un meteorite.
Praticamente un fulmine che squarcia il cielo e ammetto che non me la sarei mai aspettata, anche se ciò mette in evidenza ancora una volta di quanto Leonardo sia attento nei confronti di Elisa, di come noti ogni suo cambiamento e di come riesca a percepire il suo stato d'animo.
È stata sicuramente una lettura intensa e che mi ha particolarmente scossa – non in negativo.
Mi è piaciuta, complimenti.

Harriet;
Recensione alla storia 18th February - 05/04/20, ore 22:33
Capitolo 1: 18th February
Recensione premio 2/4 per il Contest “La mia OTP in 500 parole”

Kim, eccomi di nuovo qui *^*
Devo dire, e non sto affatto esagerando, che questa One Shot è il degno sequel di “Waiting Awake”.
Questo perché ho ritrovato la stessa coerenza che avevo letto nella One Shot precedente, senza contare che l'introspezione di Ethan si è fortemente evoluta, andando perfettamente a braccetto con l'età che ha e con i traumi passati che ha vissuto.
Ethan è un personaggio dalle mille sfaccettature e sono convinta che siamo solo all'inizio, che avrai ancora tantissimo da dirci su di lui – infatti già non vedo l'ora di leggere il progetto futuro che hai raccontato nelle N.d.A.

Quando ho scritto “coerenza”, mi riferisco in particolar modo a come tu sia riuscita a delineare più che bene entrambe le fobie che hai deciso di trattare: se nella prima storia Ethan non dormiva più per poter trovare ed essere trovato dal padre che ormai non c'era più, qui la sua fobia per gli aghi si manifesta nell'esatto momento in cui pensava, sempre nella storia precedente, di essere abbastanza grande e “vissuto” per provare qualcosa di estremo – che, in ogni caso, resta sbagliatissimo a ogni età.
È stato incredibile leggere tutto ciò, perché se nella storia precedente il finale ha avuto un impatto molto forte su di me, lasciandomi praticamente in sospeso con Ethan ancora bambino che stava per compiere quel gesto tanto estremo, questo sequel si apre invece con Ethan che vive una nuova fobia manifestata proprio in quel momento in cui si sentiva tanto forte da prendere un ago e bucarsi la vena.
Una vena che non è riuscito a trovare, infiniti buchi che gli hanno fatto male, tante ferite che si sono rimarginate solo esteriormente: questo è Ethan e quattordici anni, quasi quindici, un ragazzo che deve mostrare di appartenere a qualcosa – a qualcuno, mi verrebbe da dire –, che cerca il rispetto negli altri e che vede in Dave un punto di riferimento.
Lo stesso Dave che gli aveva dato l'eroina anni prima, lo stesso Dave che ha un forte impatto sulle sue emozioni e sul suo corpo, lo stesso Dave col quale ora Ethan condivide un tatuaggio.

La morte di Laudir non me l'aspettavo, ci sono davvero rimasta male… forse perché speravo in un riscatto, in un avvicinamento emotivo con Ethan, in un confronto – speravo anche di leggere della sua reazione alla vista tatuaggio di Ethan.
Se il tuo intento con la morte di Laudir era quello di spiazzare il lettore con un avvenimento che ha lo stesso impatto di un fulmine a ciel sereno, sappi che ci sei riuscita!

E mentre Ethan pensa che non potrà mai più sistemare le cose con Laudir, ecco che Dave si fa avanti, avvicinandosi al ragazzo in tutti i sensi.
Il loro contatto fisico ed emotivo mi è piaciuto molto, lo hai descritto con una delicatezza che mi ha emozionata non poco.
Nel giorno del suo compleanno Ethan ha perso e trovato tutto: è come se avesse voltato definitivamente pagina nonostante tutti i traumi e gli orrori che ha vissuto e che forse non ha ancora del tutto superato.
È un nuovo inizio per lui e non gli importa se si rivelerà giusto o sbagliato, perché le nuove consapevolezze che ha acquisito gli bastano per andare avanti.

Ti rinnovo i miei complimenti per questo scritto che ho letto con piacere, spero di leggere tanto altro su Ethan e tutto il suo mondo *^*
In bocca al lupo per il Contest!

Harriet;
Recensione alla storia Waiting Awake - 05/04/20, ore 18:47
Capitolo 1: Waiting Awake
Recensione premio 1/4 per il Contest “La mia OTP in 500 parole”

KIM *_____*
Giungo qui mentre sto ascoltando (per l'ennesima volta) la traccia che hai consigliato a inizio One Shot – la trovo stupenda e credo la ascolterò un'altra decina di volte!
Dunque, oggi è un giorno super speciale e io ho diverse recensioni premio da rilasciare, quindi perché non iniziare proprio con questa One Shot?
Volevo iniziare con quella che partecipa al Contest di Soul, ma dato che è il sequel di questa, meglio andare con ordine ~

Finalmente conosco Ethan!
Ho apprezzato tantissimo la sua caratterizzazione e il suo background: gli eventi che ha vissuto sono forti, traumatici e purtroppo molto reali.
Pur trattandosi di una storia inventata, c'è tanta, ma tanta di quella verità in questo scritto che è impossibile non entrare in empatia con Ethan.
Anzi, ti dirò, per un attimo ho sentito quasi l'impulso di urlare, di pregarlo di fermarsi, proprio perché consapevole che si stava autodistruggendo frase dopo frase.
Entrare nella sua mente mi ha fatto riflettere molto su come ci si sente a stare dalla parte di chi subisce e di chi è incompreso, di chi si convince di stare bene nonostante abbia evidenti problemi nella propria quotidianità: Ethan inizialmente pensa di stare bene, che andare dagli psicologi, psichiatri o pedagogisti sia inutile perché è fermamente convinto di non necessitare di aiuto.
Si rifugia nelle stesse parole del padre, nelle sue stesse azioni e nei suoi stessi pensieri perché è tutto ciò che gli è rimasto, come se fossero gli ultimi insegnamenti che il genitore gli ha lasciato.
E quando Ethan sente la necessità di uno stimolo esterno, di un aiuto, ecco che si rifugia in quello sbagliato: la droga.
Hai sviluppato una trama per nulla semplice, anzi, il livello di complessità è davvero alto e proprio per questo ti faccio i miei complimenti per il modo in cui hai gestito tutto.

La morte di Carla è stata la causa scatenante degli avvenimenti che hanno segnato l'esistenza di Ethan e suo padre: Ethan ha smesso di dormire per ritrovare ed essere ritrovato dal padre allo stesso modo in cui il padre aveva smesso di dormire per ritrovare ed essere ritrovato da Carla, questa figura genitoriale che compare “solo” in un biglietto, in un dinosauro di peluche e nelle motivazioni che spingono il signor Murphy a non dormire, rendendola al contempo onnipresente.
È un circolo vizioso, quasi fosse una maledizione scagliata contro l'intera famiglia di Ethan.

Ho apprezzato molto anche gli altri personaggi: Anita che si è presa cura di Ethan da quando il signor Murphy se ne è andato, Laudir che ha evidenti problemi comportamentali, al punto tale da spaventare sua madre Anita quando perde il controllo, Juan che sa più cose di quelle che un ragazzino della sua età dovrebbe sapere e Davíd – o meglio: Dave – che nonostante tutto resta accanto a Ethan, anche quando Ethan stesso decide di sprofondare nel baratro.

È una One Shot che sicuramente non lascia indifferenti e che ha scavato nella psiche umana sviscerando delle tematiche molto delicate, ma che tu hai saputo affrontare in maniera egregia e con maturità.
Complimenti per questo!
Questa sera passerò sicuramente anche dal sequel, spero che questa recensione (e la prossima) possano rendere ancora più speciale questo bel giorno ^^
Alla prossima!

Harriet;
Recensione alla storia La ballerina di cristallo - 15/03/20, ore 01:37
Capitolo 1: La ballerina di cristallo
BRIII, eccomi qui *^*
Dato che entrambe partecipiamo allo stesso Contest, ho pensato di passare da questa storia – e intanto che ci sono: in bocca al lupo per il Contest ~
Innanzitutto: complimenti per come hai sviluppato il pacchetto che hai scelto.
Davvero, hai sviluppato benissimo tutte e tre le parole e mi ha colpito molto il modo in cui lo hai fatto, perché le prime due sono una sorta di costante – tutte le lacrime che Daisy ha versato, il vento e il mare gelidi –, mentre l'ultima, l'azione “annegare” l'hai descritta in un modo che mi ha spezzato il cuore, è un concetto che, spero di non sbagliare visto l'orario, compare solo nel momento in cui Daisy compie quel gesto estremo, eppure è talmente d'impatto che per un attimo ho avuto l'impressione di annegare insieme a lei.
Purtroppo mi rispecchio molto in Daisy, la depressione è una bestia senza volto che se ti prende non ti lascia andare, ti trascina con sé in un baratro senza fine.
So cosa si prova e leggendo la One Shot posso affermare con certezza che non hai sminuito affatto la tematica, anzi, l'hai affrontata in maniera matura e responsabile e soprattutto con estrema verità; non a caso, mi sono rispecchiata molto anche in Ian, colui che sta “dall'altra parte”, dalla parte di chi non sa, di chi realizza tutto quanto solo all'ultimo e non può fare altro se non pensare: “se solo avessi saputo, se solo avessi capito in tempo”.
Perché è così, chi soffre di depressione spesso e volentieri non lo dice apertamente, non chiede aiuto, non ha la forza di fare le cose più semplici della vita.
Ma mai nessuno che cerca di mettersi nei panni di chi ne soffre, liquidando tutto con: “suvvia, vedi di reagire, che c'è gente che sta peggio” o cose simili.
Qui è diverso e, forse, è anche peggio: perché Ian ha provato tante volte a comprendere cosa attanagliasse Daisy, ci ha provato con tutto se stesso, ma non ce l'ha fatta.
E penso sia peggio perché Ian voleva aiutarla fin dall'inizio e il non sapere che cosa avesse lo dilaniava, per poi dargli il colpo di grazia scoprire tutta la verità in una volta sola, quando ormai era troppo tardi, quando ormai Daisy se ne era andata per sempre.
Quindi, secondo me, nonostante sia una tematica “abusata”, penso se ne parli comunque troppo poco o peggio, se ne parla nella maniera sbagliata.
Per questo ti ringrazio per averla scritta, e soprattutto per averlo fatto con maturità e consapevolezza, raccontando quella che è la realtà dei fatti in maniera sì romanzata, ma senza perdere, neanche per un istante, quella che è la cruda verità che tantissime persone vivono ogni giorno.
Una lettura davvero intensa, sei stata bravissima e non posso non rinnovarti i miei complimenti.
Alla prossima!

Harriet;