Recensioni per
Blue.
di _Maisha_

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
26/01/13, ore 18:03
Cap. 1:

Ciao! (:
Partecipo anch’io al contest “regalami una recensione” e mi è stata assegnata la tua storia.
Allora, premetto che sul subito mi è balzata agli occhi la brevità dei capitoli. Mi sono chiesta se questa fosse determinata da una tua scelta mirata. Il velo di mistero che pervade questi primi cinque capitoli non mi permette di avere abbastanza elementi per valutare la tua storia in modo completo,  perciò è per questo motivo che non sono riuscita a trovare una risposta definitiva. Così a bruciapelo ti consiglierei di tentare di allungare i capitoli, aggiungere descrizioni, pensieri, e perché no, magari altre mini-storyline utili a intrattenere e “ingrassare” la storia (ovviamente in qualità, non quantità). Me la sento di darti questo consiglio perché la tua padronanza lessicale mi è sembrata molto molto buona, e ci sono spunti davvero interessanti. Originali. Tuttavia, posso anche capire che, vista la particolarità della storia, questa sia stata una scelta mirata. Perciò te la butto qui, semplicemente come un’idea, vedi tu se è il caso di afferrarla o meno! (:
Finito questo lungo preambolo, direi di passare ad analizzare grammatica e lessico.
Prima di tutto, vorrei indicarti un paio di errori gravetti, grammaticalmente parlando. Ho notato infatti che hai sempre scritto un po’ (nel quale quel po’ altro non è se non l’abbreviazione di pochino) con l’accento. In realtà bisogna utilizzare l’apostrofo. Ti metto qui di seguito tutte le volte che ho riscontrato questo errore:
-      Lascio che l'acqua gelata mi accarezzi e porti via il sonno, cercando di acquisire un di lucidità. (capitolo 2)
-      Ma guarda un ?(capitolo 2)
-      Cazzo, dai Azzurra, un di forza. (capitolo 5)
Poi, qui: Cerco di dire a me stessa, ma a quanto pare il mio corpo non mi da ascolto (capitolo 3), ricorda che “da” usato come voce del verbo “dare” va accentato.
E, terzo: Un'animale molto impaurito (capitolo 3). Un, come saprai, di fronte a nomi maschili non va apostrofato.
Più volte ho trovato l’utilizzo del sì – come affermazione – non accentato. Nei casi come questo "Nessuna riposta. Oh, si, eccola. E' il mio eco” (capitolo 4), serve l’accento.
Sempre nel capitolo 4 ci sono un paio di errori di battitura:
-      e gli occhi, oh, gli occhi stanno per eplodermi, è un dolore lancinante, continuo, surreale àesplodermi.
-      Chi è? Che succedere?- Grido. àsuccede.
-      e ormai nella testa mi rimbombano sempre più fortii le richieste di aiuto della voce. àforti
Qui, invece: Na, io non posso morire (capitolo 5), non puoi usare il “na” in questo modo. O metti un semplice no ma, vista l’evidente ironia, io ti consiglierei di aggiungere un’h, così: nah.
Cerco ci pensare a cosa possa essere questo rumore così vicino a me àio la metterei così: Cerco di pensare cosa possa essere etc etc…
Ho notato, tra l’altro, che tendi a non usare il corsivo nei pensieri diretti del personaggi. Cosa che può essere giustificata dall’utilizzo della prima persona, tuttavia per alcuni punti nutro alcune perplessità. Ci sono espressioni così dirette che le metterei in corsivo: non è l’Azzura auctor che parla in prima persona, in questi casi, ma l’Azzurra agens. Ti cito questi due punti:
-      “Dio che figa devo essere, penso, ironica.” (capitolo 2) àuserei il corsivo da “Dio” a “essere”;
-      “Evviva, sbuffo.” (capitolo 4) àl’evviva lo metterei in corsivo.
Ora, entrerei un attimo a parlare del tuo stile. Mi piace la ricercatezza dei vocaboli, usi un lessico spesso preciso e a volte con intuizioni poetiche. Tuttavia rimango un po’ perplessa dall’uso del grassetto. Sarà che io non riesco a concepirlo nelle storie (quando mai lo trovi in un libro?) eppure lo trovo superfluo. Per evidenziare le parole, penso basti il corsivo. Il grassetto non dà alcuna sfumatura particolare se non… più nero alle parole. Capisci cosa intendo? (:
E, secondo e ultimo punto (giuro!): vai molto spesso a capo. È un sistema a doppio taglio: utilissimo se vuoi rendere il ritmo veloce, in una sequenza di azioni, ma anche acerbo se strausato. Sempre tornando a quello che ti avevo accennato all’inizio, ovvero all’idea di aggiungere descrizioni, avvenimenti, etc, ti propongo di sfruttare anche frasi lunghe. Ovvero, intervallare l’utilizzo di proposizioni brevi a quelle più complesse, in base alle situazione. Spero non te la prenderai, sono solo consigli che sento il bisogno di farti, proprio perché credo tu abbia le potenzialità per migliorare il tuo scritto.
Mi prendo la licenza di farti solo due brevi esempi:
-       (Capitolo 2): Amo i muffin, anche il mio gatto si chiama così.
Anche se chiamarlo gatto è piuttosto riduttivo. E' un ciccione peloso, nero, con degli occhi fottutamente meravigliosi, grigio perla.
àqui non andrei a capo. Spezza la descrizione che, già di per sé breve, non necessita un ritmo particolarmente veloce, anzi.
-      (Capitolo 3): Cammino rapida, a grandi falcate, sull'asfalto grigio. Che città triste.
Oggi è più tetra del solito. I palazzi sembrano più grandi, più fatiscenti.
E non c'è anima viva.
àNon andrei a capo dopo “città triste”, per i motivi che già ti ho elencato, mentre trovo brillante lasciare l’ultima proposizione “E non c’è anima viva” lì, da sola, in basso. È perfettamente destabilizzante.
E qui finisco con la sezione correzioni e consigli, se così posso definirla.
La storia. Ecco, come già avevo preannunciato all’inizio, non posso davvero giudicarla: ci sono così tanti misteri, tante cose non spiegate. Non so niente di Azzurra, di Tristan, di tutti gli altri personaggi. C’è solo questo grande problema, lei che fugge – perché? – da Alarin e da Tristan. Mi  mette curiosità, questa cosa, perciò penso continuerò a seguirti a prescindere.
Adoro le immagini con cui hai farcito la storia. Il sogno col burrone, gli occhi azzurri e rossi. Il nome Azzurra è bellissimo. È anche per questo – perché ce le hai, le potenzialità – che ti ho consigliato di ampliare. Di creare anche momenti ludici, di ricreazione dai fatti principali, per far conoscere Azzurra al lettore. Di mostrarla e non solo descriverla.
Posso evidenziarti un pezzo che ho terribilmente amato?
In effetti aveva centinaia di occhi puntati addosso.
Lo circondavano, chiusi in barattoli di vetro.
Azzurri.
Come i suoi, come il cielo, come il nome di lei.
-Azzurra, dove sei?-

Bello, bello, bello. Ho davvero apprezzato il gioco col colore azzurro, con gli occhi (di lei e non) e del nome Azzurra.
Quindi, tirando le somme, vedo molte potenzialità in questa storia. Spero di non averti turbata, e ti sprono a prendere quello che ti sembra utile, sii critica e se hai bisogno di ulteriori delucidazioni, sono qui, basta che mi contatti! (:
Sono contenta che mi sia stata assegnata la tua storia, ti seguo, eh!
A presto,
Elly (:

Nuovo recensore
21/12/12, ore 16:56
Cap. 5:

ciao volevo solo dirti che la tua storia mi piace molto.. anche se ancora un po' presto per dirlo però devo dire che il tuo stile mi piace molto.. poi il tutto è avvolto da una nube di mistero anche perchè ci troviamo all'inizio e quindi mi sa che bisognerà aspettare ancora un po' per avere il quadro chiarito della situazione. Molto bello il fatto che all'inizio di ogni capitolo c'è una citazione ma sopprattutto la cosa più bella che c'è sempre la voglia di vedere come continua ..cosa succederà dopo, che è una  molto importante se si vuole avere un pubblico..
concludo (scusa se ti ho scocciato) dicendo che non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo..lo asetto con ansia :)

Nuovo recensore
28/08/12, ore 00:33
Cap. 1:

Diciamo che quello che hai scritto può definirsi un prologo. Sembra interessante e sei riuscita ad incuriosirmi :-) Spero di leggere presto il continuo, così da poter dare un giudizio più preciso! Ciaoooo