Io veramente non me ne capacito. LO SO che lo sto scrivendo a ogni storia di questa serie duplice (non so se esista un metodo migliore per definirla, visto che siete in due a portarla avanti, su fronti diversi), ma siete veramente incredibili. Io LEGGO i vostri scleri, gli insulti più o meno velati d'ammmmòre che vi rivolgete l'un l'altra, i vostri "Puzzi" seguiti da cuoricini.
Ed è precisamente per questo che non riesco a capacitarmi di COME facciate a trarre storie cotali da spunti imbecilli nati come punzecchiature da prima elementare. "A Fera piace Percy!" "GNO, A MED piace Percy! E Percy puzza, quindi Med puzza!" e via così, ad libitum. Santo cielo, siete arrivate a mettere in mezzo pure noialtre per stabilire quale pairing fosse canon e quale fosse fanon. Voi avete perso il lume della ragione, ve lo dico io.
E ALLORA PERCHE' vengono fuori questi gioielli della narrativa? COME? COMECOMECOMECOME?
No, basta. Rinuncio a capire, onde evitare la prematura esplosione del mio povero cervello, con conseguente spiaccicamento di materia cerebrale in ogni angolo della casa.
Mi è impossibile recensire come faccio solitamente, riportando vari passaggi, perché la bellezza di questa storia deriva dalla sua interezza, dai rimandi alle altre della serie, che sono comunque discreti e rendono godibilissima la ff anche qualora non si conoscano gli altri retroscena.
Non posso comunque esimermi dal citare il brano che ho ritenuto più intenso e che penso riassuma lo Splendore di questa storia:
"Nessuno avrebbe mai detto a Med che Bill era infelice senza di lei, ma se c’era qualche speranza per Percy e Fera, non doveva andare sprecata.
Tuttavia, Fera non comprese nulla di tutto ciò. Non capì che Med le stava regalando l’opportunità che avrebbe desiderato avere per sé, non capì che in qualche modo – forse sbagliato – voleva solo farle un dono.
- Sai, - disse solo, - la prima cosa che ho fatto, quando sono tornata da Susan e Yvonne, è stata lavarmi.
- C-come, scusa?
- Dopo che ho lasciato Percy continuavo a sentirmi il suo odore addosso, sulla pelle, sui capelli - proseguì Fera senza scomporsi. - Non lo sopportavo. Mi sono lavata, e poi ho lavato tutti i miei abiti.
Alzò un momento lo sguardo verso la porta del bar, poi lo riabbassò. - Il giorno dopo, quando sei venuta da me, l’ho sentito di nuovo. Pensavo fosse una mia suggestione, che fosse colpa della nostalgia, e ho cercato di non badarci. Invece non era una mia impressione. Eri tu.
Guardò Med per una lunga manciata di secondi, prima di aggiungere: - Se ci ha messo così poco a rimpiazzarmi con qualcun altro, direi che non avrà problemi per il resto della vita. Grazie comunque dell’interessamento."
DAI, è meravigliosa. Tu che l'hai scritta, dovrai pur saperlo! Parla innanzitutto del profondo sentimento che lega... be', Fera e Med, anche se mi suona strano parlare di te in terza persona, ma evidenzia anche l'incomprensione tra le due, qualcosa che minaccia di separarle, forse per sempre. Angstoso, ma reso in maniera stupenda.
Adoro, adoro.
Baci a te e baci a quell'altra matta di Med, perché queste storie nascono per merito di entrambe <3 |