Recensioni per
Gli eroi di Munroch Hill
di Russian Sonia 1992

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 2 (guarda)


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Recensore Master
06/02/13, ore 10:07

Ciao ^^
Per il concorso “Regalami una Recensione” mi è stata affidata la tua storia, quindi eccomi qui. ^^ Ho notato che è completa e che sono sette capitoli, ma secondo il regolamento devo leggerne solamente cinque, quindi tutto quello che dirò qua sotto non terrà conto delle vicende degli ultimi due. Se poi la mia piccola opinione ti interesserà non hai che da farmelo sapere e commenterò anche i mancanti. ^^ Devo anche dire che è la prima volta che mi capita di leggere e recensire nel fandom di Criminal Minds ed è un po’ strano che io inizi proprio da un AU, ma in realtà sono una estimatrice questo tipo di fan fiction perché mi piace vedere come si riesce a rendere i vari personaggi all’interno di un mondo tutto nuovo. Nel caso della tua storia, in particolare, ho apprezzato l’idea di partenza che sia JJ a raccontare al figlio una storia inventata da lei, usando i suoi colleghi come personaggi: l’ho visto capitare in alcune puntate di vari telefilm, perciò mi ha dato subito l’idea di essere un episodio vero. ^^

I personaggi mi sono piaciuti moltissimo, sia per l’IC, sia per la genialità di alcune cose. Penelope è sicuramente quella riuscita meglio, l’idea di farla diventare un’indovina è semplicemente azzeccata e riesce a traslare ottimamente in un mondo magico le sue funzioni di informatica. Stesso discorso si può fare per Reid, calato perfettamente nella parte dello stregone, con la sua mania di partire in quarta con le sue spiegazioni, caratteristica che tanto amo del personaggio. Anche agli altri mi sono piaciuti molto, da Jennifer che diventa da assistente alle pubbliche relazioni a cameriera di Hotchner, a Derek ex galeotto, o Emily “badass”. L’unico che forse mi ha convinto poco è Rossi, non ce lo vedo troppo a piangere disperatamente come lo descrivi, mi sembra più il tipo che si mette subito al lavoro per trovare il colpevole (come infatti poi avviene). Mi è piaciuto poco anche il momento in cui Hotchner dice che non sa se il colpevole possa o no cambiare idea sulla vittimologia: ok che in questa storia non è un profiler, ma dato che dopo agisce come tale mi ha fatto molto strano come cosa. Però sono piccole note che non inficiano il fatto positivo che in questa storia c’è esattamente quello che mi aspetto da un AU: parti azzeccate per i personaggi.

La trama, invece, è un po’ più debole, ciò nonostante l’ho apprezzata comunque; l’idea del ritrovamento solo dei vestiti e dei capelli è interessante e trovo sensato il fatto che, essendo una fiaba, non ci siano omicidi cruenti ma sparizioni; per questo motivo mi è un po’ dispiaciuto leggere successivamente della “catasta di corpi”. Trattandosi di una storia che Jennifer racconta al figlio, e che per di più tratta della sparizione della figlia di Rossi, mi aspettavo che le ragazze fossero ancora vive e tornassero a casa, soprattutto perché il ritrovamento capelli e vestiti mi dava proprio l’idea di un incantesimo da spezzare per farle magicamente riapparire. Non è molto in stile Criminal Minds, me ne rendo conto XD Quindi va comunque benissimo, immagino che tu abbia cercato di mescolare le due cose assieme e che non sia facile gestirle entrambe. ^^ Inoltre, è anche azzeccato che all’interno di una fiaba si parli di stregoni e magia ma, dato che è un AU su Criminal Minds faccia il profilo del colpevole e si riesca a risalire a lui tramite queste deduzioni. Tuttavia, ci sono certe cose che non mi hanno del tutto convinta.

Innanzitutto, la storia sull’organizzazione di Derek. Forse sono dura di comprendonio io (può essere XD) ma ho dovuto leggere più volte il capitolo per cercare di comprendere bene come fosse la situazione e ancora adesso ho dei forti dubbi. Ho capito che se sei un galeotto puoi uscire di prigione per collaborare al bene della comunità, ma non si capisce bene su che base questo avvenga né chi gestisca l’organizzazione: detto come lo spiega Hotchner sembra che siano i galeotti stessi, e mi sembra improbabile che basti che un carcerato dica di voler andare (o peggio fondare) la comunità per essere liberato, tra l’altro senza alcun controllo dato che sono tutti nel palazzo belli tranquilli a farsi i fatti loro. Inoltre, non è nemmeno ben chiara la storia di Hotchner (è andato lui a farlo uscire di prigione, quindi? Per quale motivo può fare una cosa simile? E perché proprio Derek? Sembra quasi scelto a caso) né tutta la parte dell’organizzazione stessa: se questa specifica è stata creata per indagare sui casi di scomparsa, perché sono tutti lì a casa ad aspettare che arrivino Hotchner e i suoi prima di mettersi al lavoro? Mi è sembrato un’aggiunta che crea solo confusione, forse sarebbe stato meglio dire semplicemente che Derek era una vecchia conoscenza di Hotchner (ex galeotto va benissimo, anzi, rende bene) e che decidono di consultarlo per avere una mano in più nelle indagini senza complicarsi la vita. Anche perché successivamente del resto dei galeotti, a parte Emily e Morgan, non se ne parla più. Se invece avevi un determinato motivo per creare tutta la storia dell’organizzazione, ammetto di non essere riuscito a capirlo. ^^’

Un altro punto che mi ha convinto poco è la scena con Reid: lo accusano di essere un ciarlatano e lui, come risposta, usa uno dei sui filtri magici per dimostrare che la laurea è vera; a quel punto, tutti gli credono. Solo che non mi torna la cosa: insomma, l’intruglio è di Spencer, cosa mi vieta di pensare che sia fatto apposta per non reagire alla sua falsa laurea? Perché i personaggi non credono subito che la laurea sia vera ma non hanno problemi a credere che lo sia la pozione?

In generale ci sono un altro paio di cose che non ho ben visto, ad esempio Jennifer che capisce che si tratta di una pozione d’amore quando poco prima era stato detto che non usciva mai tranne per far compere e non capiva un modo di dire, oppure il discorso della stessa Jennifer al padre di due delle vittime che non sembra avere molto senso (mi sfugge quale sia il nesso tra l’avere dei ricordi dolorosi e il decidere di non voler lasciare una città). Anche l’inizio non è ben chiaro come si svolga: Hotchner è andato al negozio e ha trovato Rossi che piangeva? L’ha incontrato per la strada? È lasciato tutto nel vago, troppo nel vago. Inoltre, non ho nemmeno troppo apprezzato alcuni momenti della storia, che mi sembrano resi male o inutili. Ad esempio, nel capitolo di presentazione di Penelope si “perde tempo” parlando di quello che viene servito, scena che sembra non avere ragione di essere nell’economia della narrazione. Ho invece apprezzato il voler dimostrare la maniacalità di Reid nella disposizione dei suoi ingredienti, ma l’avrei posta in maniera diversa anziché con così tanti dialoghi per far proprio capire com’erano disposte (ad esempio, uno spostava una ciotola e Reid interveniva subito per rimetterla a posto). Ed è un peccato perché l’idea generale non è niente male, ma personalmente questi aspetti mi hanno davvero guastato la lettura, procurandomi parecchia confusione. ^^’

Il problema serio della storia, per me, è lo stile. Mi rendo conto che possa trattarsi per la maggior parte di preferenze personali e non di veri e propri errori, tuttavia preferisco comunque farti presente l’impressione che ho avuto leggendo, a te poi decidere se vuoi provare a cambiare impostazione della storia. ^^ Come ti ho detto, mi è piaciuta molto l’idea che si tratti di un racconto, perciò ho apprezzato particolarmente le parentesi dei commenti del figlio di Jennifer, tanto da sentirne la mancanza in alcuni capitoli; purtroppo alcune volte non riescono ad essere incisivi come dovrebbero essere. Ad esempio, interrompere la narrazione per spiegare la parola ‘cautela’ mi sembra inutile: il lettore esterno lo sa e Jennifer probabilmente userebbe una parola più comprensibile trattandosi di suo figlio. Molto meglio il commento che il bambino fa su Reid, più realistico e anche più divertente, mi sarebbe piaciuto se ce ne fossero stati in maggior numero (senza ovviamente esagerare) su questo stile.

Ammetto di non essere purtroppo riuscita ad apprezzare la tua scelta di utilizzare il tempo imperfetto; inizialmente credevo che fosse un modo per entrare nella favola, ma poi ho notato che l’hai usato anche nelle altre parti. Dato che non me ne intendo sono andata ad indagare e ho scoperto che viene in effetti esiste come stile, anche se non è molto comune, proprio nelle storie gialle, per dare un certo tipo di impronta alla narrazione, che però non sono riuscita a percepire mentre leggevo. L’unica cosa che avvertivo era un vago tono di fastidio a leggere cose come ‘diceva’ perché il mio cervello continuava a domandarmi ‘ma diceva quando, esattamente?’. XD Insomma, mi dava proprio l’idea della totale indefinitezza rendendomi la lettura davvero poco piacevole.

A questo va aggiunto il fatto che le descrizioni sono assolutamente minimali. Da un certo punto di vista, questa dovrebbe essere una favola, quindi ci sta anche che parlino solamente (in Cappuccetto Rosso la parte centrale è solo un unico dialogo, in fondo), ma con così tante persone di mezzo si inizia a fare una decisa confusione in certi punti, soprattutto quando per evitare di fare ripetizioni non si specifica chi parla. Quindi, magari, anche se si tratta di una storia, aggiungere qualche particolare avrebbe potuto essere una buona idea (non dico l’introspezione, che forse stona nel contesto favolistico, ma qualche tratto dei personaggi poteva essere utilizzato). Purtroppo non sono esperta in stile fiabesco, l’unica cosa che posso dirti è che, leggendola, non mi ha dato l’idea di una fiaba: è un po’ troppo “artificiosa”, se riesci a capire cosa voglio dire. Sembra che tu voglia usare uno stile aulico in certi punti (parole come “costei” o “gaglioffo” fanno molto antico) per poi fare delle descrizioni minimali con uno stile discorsivo/moderno in altri. Comunque sia, non sa “di fiaba”. Quindi, mentre leggevo, pensavo che si poteva appunto dedicare un po’ più di tempo alle descrizioni per migliorare i dialoghi senza che l’impianto favolistico ne risentisse. Anche perché spesso ti sei dedicata alle descrizioni di personaggi (come nel caso di Morgan) che il lettore conosce già, mancando poi in parti dove la situazione non poteva dedursi semplicemente dalla conoscenza del telefilm.

Ci sono poi anche altre imprecisioni varie che ho trovato, alcune più basate sulla mia sensibilità che veri e propri errori, comunque te le elenco sotto per completezza. ^^
Pioveva moltissimo quella notte, così tanto da non fare uscire di casa gli abitanti di Washington e chi era solo di passaggio (cap. 1) Ho capito cosa volevi dire, ma la frase mi sembra posta male, la metterei più tipo “quella notte pioveva a dirotto, tanto che per chiunque, visitatori occasionali o abitanti, era impossibile uscire”, in maniera più semplice.
Menphis (cap. 1) Su internet la città me la dà con la “m”.
“D'accordo, ma sarai abbastanza coraggioso da ascoltarla tutta?" "Lo farò, mammina!" (cap. 1) Dovrebbe essere “lo sarò”.
esso era chiamato Munroch Hill (cap. 1) Personalmente eviterei “esso”, dato che il soggetto non cambia dalla frase precedente.
a Munroch Hill arrivavano solo i vestiti che indossavano quando sono sparite (cap. 1) Di quando erano sparite.
Quando aveva trovato il vestito grigio e i capelli corvini della figlia, il povero uomo non riusciva a trattenere le lacrime e i singhiozzi. (cap. 1) Questa frase mi suona malissimo, forse a causa dell’uso dell’imperfetto, ma personalmente metterei ‘da quando’.
perciò se fosse da sola, sarebbe in pericolo di vita." (cap. 1) Metterei una virgola dopo perciò.
"Davvero lo faresti, signor Hotchner?" (cap. 1) Qui passa dal lei al tu, senza motivo.
gridava un altro indivduo (cap. 2) Chiaramente un errore di battitura. ^^
io sono Emily Prentiss, facevo il palo in una rapina avvenuta sei anni fa e mai riuscita. (cap. 2) E non riuscita, mai riuscita mi fa pensare che l’abbiano fatta più volte e che abbiano sempre fallito; e poi se è avvenuta, sembra che sia riuscita, quindi metterei piuttosto “tentata”.
Che anche mia figlia è nella stessa situazione delle vostre (cap. 3) Mi suona meglio “sia”, anche se da quello che ho letto anche l’indicativo è corretto.
Emily cercava di avvicarsi all'uomo, ma costui la blocca (cap. 3) Altro piccolo errore di battitura e “la bloccava”.
Non riuscivo a credere che si trattava delle mie bambine! (cap. 3) Che si trattasse.
ma le piaceva non poco. (cap. 3) Mi sembra una frase complicata, non è meglio dire “le piaceva molto”?
Ogni giorno il mercato, situato nella piazza centrale di Munroch Hill brulicava di clienti. (cap. 3) Qui credo sia meglio mettere una virgola dopo Hill.
era piuttosto rotondetta, cosa che faceva intuire che non era di Munroch Hill (cap. 3) Questa è una sincera curiosità: a Munroch Hill sono tutti magri? XD
ma non so cosa pensano gli altri." (cap 3) Cosa pensino.
A un certo punto l'immagine si sposta su una figura incappucciata, intenta a maneggiare delle fiale. (cap. 4) Si spostava.
Riesci a inravedere il suo volto? (cap. 4) Altro errore veniale di battitura. ^^
sarò il più grande pozionista che sarà mai esistito! (cap. 4) Che sia mai esistito.
Mi sono sempre chiesto come riesca a vederci senza urtarsi contro qualcosa o inciampare. (cap. 4) Qui a senso mi viene meglio da dire “come riuscisse”, dato che Reid parla di quando l’ha incontrato nel passato; e “urtare”, non credo serva specificare che urtava se stesso.
Continuo a non credere che lei non sia un ciarlatano (cap. 5) Di nuovo mi sembra complicato usare la doppia negazione, non è meglio dire “continuo a credere che lei sia un ciarlatano”?

Come piccole cose, poi, il dà come verbo va accentato (cap. 3), nel capitolo uno hai scordato una virgoletta e in un paio di occasioni ci sono delle virgolette alla fine di frasi che non sono dialoghi (cap. 2). In generale però grammatica e punteggiatura sono buone; soprattutto la seconda, anche perché la maggior parte delle frasi è molto corta. Per quanto riguarda la punteggiatura usata nei dialoghi, è sempre abbastanza un casino, perché ogni volta che penso di aver trovato il metodo universalmente riconosciuto trovo un libro dove è usato in maniera diversa. XD In ogni caso te lo segnalo più per curiosità che altro: ho sempre trovato che con il sistema che hai scelto tu si debba mettere la virgola alla fine del dialogo, dentro le virgolette, quando dopo si prosegue con la frase; se lo stesso dialogo continua intramezzato da una parte narrativa, si mette in questa maniera: “Ciao, dimmi,” disse Piero, “come stai?”

L’ultimo appunto te lo faccio alla presentazione generale della storia. Il titolo mi piace, lo trovo azzeccato per una favola, e anche qualche titolo di capitolo è molto carino (soprattutto il primo), mentre altri mi sembrano un po’ inventati sul momento, più che altro trovo forzato l’uso dell’inglese, anche se capisco che qui vada proprio a gusti personali. ^^ Una cosa che mi è piaciuta poco è l’impostazione grafica della storia. Il titolo iniziale l’avrei messo al centro: così sembra essere stato aggiunto e dimenticato. Inoltre, tra il fatto che usi un font molto grande, che le frasi sono corte (essendo per la maggior parte dialoghi) e che c’è una grande interlinea, mentre leggevo mi dava l’idea che le frasi fossero disperse ognuna per conto loro e non era un effetto piacevole. Ti consiglio, se vuoi sempre usare quel font, di diminuirne la grandezza (senza ovviamente esagerare) e di mettere un’interlinea minore, in modo da compattare maggiormente il tutto senza renderlo minuscolo. In realtà so che c’è un sistema su EFP per ridurre/ingrandire il font, ma credo che sia comunque meglio che la storia si presenti direttamente ordinata subito, al primo impatto. A meno che il tuo sistema di mettere l’HTML non ti chieda dei passaggi infiniti per modificare la dimensione del carattere, spero di no XD Invece mi è piaciuta l’idea del corsivo per separare le due narrazioni, anche se personalmente avrei fatto il contrario della tua scelta, cioè il corsivo l’avrei usato per la favola. ^^ Anche qui, però, sono preferenze personali. ^^

Alla fine, ho deciso di mettere bandierina neutra. Perché? Sostanzialmente, se dovessi rispondere alla domanda “la storia ti è piaciuta?” purtroppo non potrei farlo in maniera positiva, non del tutto. Lo stile mi ha condizionato davvero troppo la lettura, così come la confusione generata dai vari punti che ti ho illustrato. Tuttavia, non credo nemmeno che questa storia sia pessima e che quindi si meriti la bandiera rossa, anzi, ci sono molte trovate che ho apprezzato molto, prima fra tutti l’originalità dell’ AU. La mia opinione però è che dalle buone idee che hai tu ne possa trarre una fan fiction decisamente migliore, quindi prendilo come un incoraggiamento a portare questa buona storia ad un livello superiore. ^^ Bye!

Nuovo recensore
14/11/12, ore 18:40
Cap. 6:

Stragrande, è mitica, mi piace da morire, quando scrivi il nuovo capitolo?? Fammelo sapere il prima possibile, sei una grande, un'idea magnifica, al prossimo capitolo.
Ciao :)

Nuovo recensore
17/10/12, ore 12:07

Punto primo: il carattere è gigantesco e, quindi, fastidioso.
Passiamo ad analizzare il testo: "vale la pena raccontare una storia ispirata alla propria vita e al proprio lavoro?". Se è un pensiero dovresti metterlo fra virgolette, altrimenti non dovresti usare il presente ed accordarlo con il tempo verbale che hai usato per tutto il resto dell'introduzione.
Se la domanda è se sarà abbastanza coragioso, la risposta dovrebbe essere "lo sarò" e non "lo farò".
"Davvero lo faresti, signor Hotchner?" Aspetta un attimino... gli ha dato del lei per tutto il tempo e ora passa a dargli del tu? Bah...
Sinceramente il linguaggio che usi è molto pesante. Nonostante sia una favola (o come tale tu abbia concepito la FF), nessuno parlerebbe così raccontando una storia ai propri figli. Tutto la parte descrittiva assomiglia ad un racconto di primi del novecento, mentre i discorsi a volte sembrano appartenere a quel periodo storico altre volte sono fin troppo moderni.
L'idea potrebbe anche essere buona (non si può giudicare molto da questa introduzione), ma dovresti rivederla e correggere le parti che ti ho segnalato (anche perchè sono gli stessi che criticate nel forum).