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Autore: Russian Sonia 1992    06/11/2012    1 recensioni
"Lo so, tesoro; qualcuno dai piani alti ha deciso che stanotte ci siano i tuoni. Adesso la mamma ti racconterà una bella favola, contento?"
"Va bene, ma voglio una favola diversa!"
"Diversa... come?"
"Voglio una favola in cui ci sei tu! E in cui ci sono anche gli zii!"
Se c'era una cosa in cui JJ non era brava, era quella di inventare storie in cui fosse la protagonista; questa volta desiderava assecondare il piccolo Henry, ma si poneva una domanda: vale la pena raccontare una storia ispirata alla propria vita e al proprio lavoro?"
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
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MH5All'interno del numero 87 di Cinnamon Street, ogni cosa sprigionava magia dappertutto.

Un grosso calderone in peltro bolliva sul fuoco ed alcuni contenitori erano sparpagliati su di un tavolinetto, seppur con cura eccessiva.

"Unghie, setole, bulbi oculari... non li mette mai sullo stesso ripiano!" osservava perplessa Emily.

"In fondo è normale" precisava Rossi "Chiunque non sarebbe in grado di mettere una setola di cinghiale vicino ad un'unghia di coccodrillo!"

"Sì, ma li ha messi tutti..."

"In ordine alfabetico!" gridava una voce dall'alto.

"Come sarebbe?" domandava Morgan.

"Adesso, per esempio, ho tirato fuori il barattolo con le ciglia di scorfano, che si trovava tra quello con la ciglia di sciacallo e quello con le ciglia di seppia." replicava, mentre scendeva da una scala a pioli.

"Continuo a non capire..."

"Prima ho tirato fuori la scatola con le ali di pipistrello, che si trovano tra quelle di picchio e quelle di poiana. Ora vi ho chiarito le idee?"

"Sì" rispondeva Hotchner "Ma ci dica dove si trova il suo capo."

"Il mio... capo?"

"Lei non è al servizio di un tale Sedgewick Reid?"

"Che ci crediate o meno, sono io Sedgewick Reid! Scommetto che m'immaginavate più vecchio!"

In effetti non era ciò che si aspettavano da un alchimista esperto: era molto giovane, presumibilmente sulla ventina, talmente magro da poter attraversare senza problemi una ciminiera strettissima; inoltre si poteva intuire dal brufolo sulla guancia sinistra, dalle occhiaie spesse e dai capelli scompigliati che l'unica cosa di cui non si preoccupasse era il proprio aspetto.

"Come posso esservi d'aiuto, signori?"

"Lei è realmente uno... stregone?" chiedeva scettico Morgan.

"Provengo da una stirpe di stregoni, alchimsti ed indovini; a cominciare dal mio avo sbarcato dal Mayflower, che preparava infusi per incrementare il raccolto, passando per il mio bisnonno, che voleva ingraziarsi il re di Francia con un potente antidoto, e se saliamo ancora più in alto, troveremo tra i miei antenati un aruspice etrusco, che aveva predetto..."

"Continuo a non credere che lei non sia un ciarlatano. Quella laurea è autentica?"

"Ve lo dimostro subito!"

Il giovane prendeva un'ampolla contenente un liquido verdastro, poi tirava fuori dalla tasca del panciotto un contagocce e con esso posizionava il liquido sulla pergamena.

"Cosa sarebbe questa roba?" s'incuriosiva Emily.

"Siero rivelatore; con questo ho smascherato un finto sciamano nel cuore dell'Africa."

Attorno alla cornice si era appena formato un alone verde.

"Questo significa..."

"... Che la mia laurea è autentica. Adesso ci credete? Prenderò questo silenzio per un sì!"

"Sapevo che lo zio Spencer era un mago, lo sapevo!"

"Perché sa molte cose più di tutti noi messi insieme?"

"Sì, ma perché gli hai cambiato nome? Non ti piace quello che ha già?"

"Sì, ma Sedgewick è un nome più stregonesco e poi apparteneva ad un suo pro-prozio!"


"Prima dei rapimenti è passato un individuo sospetto nel suo studio?" domandava Jennifer, che finora non aveva proferito parola.

"Ora che me l'ha chiesto, ricordo un tizio che era venuto tre mesi or sono per degli ingredienti."

"Lo ha visto in faccia?" chiedeva Emily.

"Aveva un cappuccio talmente grande da non riuscire a scorgere il suo volto. Mi sono sempre chiesto come riesca a vederci senza urtarsi contro qualcosa o inciampare..."

"Dobbiamo fidarci di lui?" chiedeva Morgan sottovoce.

"Abbiamo scelta?" replicava Rossi.

Sedgewick, intanto, proseguiva la sua spiegazione.

"... Mi aveva chiesto degli ingredienti insoliti, quali essenza di rose o peli di cuccioli d'orso; io non volevo consegnarli, ma lui ha insistito..."

"A cosa potevano servire?" chiedeva Hotchner.

"Si direbbero ingredienti per qualcosa come... un filtro d'amore!" intuiva Jennifer sconcertata.

"Secondo lo Statuto dei Pozionisti e Alchimisti, è vietata la preparazione di qualsiasi intruglio che interferisca nel libero arbitrio di una persona, come ad esempio i filtri d'amore. Spero che lo possiate acciuffare, così il Gran Giurì della Magia gli darà il carcere a vita." concludeva Reid.

"Non sappiamo come ringraziarla. Presto, torniamo da Penelope per un profilo più accurato!" ordinava Hotchner.

"Le dispiace se vengo con voi?"

"Per me non ci sono problemi."

"Concordo: un cervello in più fa sempre comodo." sentenziava Rossi.

"Anch'io sono d'accordo." rispondeva Jennifer.

"Anche per me va bene." replicava Emily, poi aggiungeva: "Derek, cosa ne pensi?"

"Io... mi associo alla maggioranza." sbuffava Morgan.

"
Perfetto: uscire dal mio antro non può farmi che bene!" concludeva Reid.










Signore e signori, ecco il quinto capitolo!



Perdonatemi il grande ritardo, ma era molto difficile da mettere in cantiere.


Di questo posso dire solo che era necessario un cervello in più, spece se il cervello in questione è quello di un certo dottore di nostra conoscenza... OK, inizialmente non l'avevo previsto, ma cosa ci posso fare se non sono riuscita a trovare un altro personaggio (originale o inventato) che possa vestirne i panni così bene?

Stay tuned (and review)!

Russian




 













  
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