Ciao, eccomi di nuovo!
Eccolo qui Apollo!
Nell'ultima recensione avevo detto che il capitolo piu' triste era quello di Poseidone, e poi e' arrivato questo ed e' riuscito a superarlo! Qui davvero le lacrime... :'(
Ammetto che fino a poco tempo fa non conoscevo quasi niente di questa coppia, sapevo che Apollo aveva avuto come amante un ragazzo di nome Giacinto, ma non sapevo che fosse cosi' tanto innamorato e neanche come fosse morto il ragazzo, poi mi e' capitato di leggerlo per caso e mi sono davvero emozionata. Credo che tu in questa storia sia riuscita ad esprimere benissimo il loro legame cosi' profondo e soprattutto il dolore di Apollo. Ho sempre considerato Apollo un dio piu' "sentimentale" rispetto agli altri (probabilmente proprio per il suo legame con la poesia e' piu' sensibile ai sentimenti), nel senso che, nonostante abbia avuto molte amanti, non si trattava di rapporti superficiali ma la maggior parte ne era davvero innamorato, e qui in questo capitolo emerge proprio questo aspetto di lui.
Mi ha colpito anche il riferimento alla trasformazione in una pianta sia di Giacinto che di Dafne, poverino, per due volte ha perso la persona amata e l'ha vista trasformarsi in una pianta, ci credo che questa cosa gli dia parecchio fastidio!
Un'altra cosa che ho trovato molto bella ed emozionante e' quella riflessione sull'immortalita', essere un dio ha i suoi vantaggi, come l'immortalita' appunto, pero' c'e' anche il rovescio della medaglia e cioe' che inevitabilmente quando si innamora di una persona e' destinato a perderla senza poter fare niente. Qui tu sei riuscita a far vedere come Apollo cerca di riprendersi, di nascondere il suo dolore e andare avanti mostrando la parte piu' egocentrica e vanitosa di se', ma nonostante tutto, anche dopo secoli, anche millenni direi, non dimentica il suo amore ed e' consapevole che una parte del suo cuore si e' spenta con lui.
Bene, dopo questa recensione filosofica e malinconica, mi dileguo ^^
Al prossimo capitolo
Beauty_Queen :* |