Recensioni per
Defensless
di Valeromanzi

Questa storia ha ottenuto 9 recensioni.
Positive : 9
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
18/03/13, ore 17:12
Cap. 1:

Ho pensato fosse doveroso un approfondimento dei tuoi lavori, per inquadrarti al meglio, giacché sei un’autrice molto interessante.
Questo racconto mi ha lasciata esterrefatta, non per la crudezza con cui hai descritto il lucido intento di suicidarsi del protagonista e nemmeno per lo sviluppo della trama in sé, bensì per il messaggio finale che hai voluto mandare.
Il protagonista ha scelto di suicidarsi ed è stato convinto per tutto il tempo della fondatezza di questa sua volontà, ma un’allucinazione finale – il suo amato in lacrime – è bastata a mettere in crisi la sua sicurezza, troppo tardi però, aprendo la strada al rimpianto e alla certezza di aver rinunciato alla seconda possibilità.
La debolezza induce a bramare la morte, vedendola come la fine di tutto, quasi fosse un semplice modo per scomparire, senza tragedie connesse né implicazioni di alcun genere.
Tuttavia, per quanto si concepisca la morte come cessazione dei dolori fisici e morali, essa è pur sempre l’ultimo atto dell’esistenza, il gradino oltre i quale non v’è più una seconda possibilità e che, invece, apre l’uomo alla reale vacuità della sua esistenza.
La morte autoindotta non è liberazione: è fuga, un modo più vile di altri per evadere dai propri fallimenti e dalle responsabilità, perché chi sceglie con coscienza di suicidarsi, lo fa mosso dal pressante bisogno di credere che la vita sia “affar proprio”, illudendosi che quest’azione non abbia conseguenze per nessuno fuorché per se stesso.
Tutto nasce, si sviluppa e muore in se stessi: un’opinione diffusa ma che va oltre il semplice egoismo, poiché la disperazione spinge a credere a qualunque cosa pur di trovare un modo per tacitare la coscienza e agire senza sensi di colpa.
Sono d’accordo con te, in merito alle idee qui espresse e desunte dalla lettura e mi ha stupita la tua posizione in merito, così abilmente messa in luce.
Mi ha colpita l’affermazione del protagonista, riguardo alla natura del rapporto che l’ha unito all’uomo che ama: “Mi trovo a riflettere su come la convivenza con lui sia stata soltanto una parentesi, un inciso, nel desolante racconto della mia vita”.
Egli ha snaturato l’entità di quel legame e questa incoerenza è altamente indicativa del suo disagio interiore, perché in tutto il suo monologo è emersa chiaramente la centralità del ruolo che l’uomo ha rivestito nella sua vita.
Il suo malessere era talmente radicato da indurlo a far simili considerazioni senza esserne davvero convinto, tanto che, ad ucciderlo, non è stato l’abbandono, quanto piuttosto il senso di impossibilità di gestire la sua vita, così è tornato al punto di partenza: la siringa.
Potrebbe sembrare quindi un suicidio per amore, mentre si è trattato di una decisione presa per male di vivere, per incapacità di far fronte alle difficoltà prepotentemente incalzanti, discolpandosi chiamando in causa una vigliaccheria fatta su misura per l’occasione.
Il protagonista ha scelto di uccidersi dopo essersi trovato nuovamente solo, in balia del flusso degli eventi che l’ha travolto già molti anni addietro e che, anni prima, era quasi riuscito ad inghiottirlo ma senza successo, poiché allora ha trovato appiglio in un uomo, con il suo tenace intento di salvargli la vita.
Per un po’ si è aggrappato a questo scoglio, sedotto dalla forza di quest’ultimo e debolmente convinto che fosse la via giusta da seguire, ma non si è affatto persuaso.
Si è semplicemente lasciato andare alla bellezza del potersi abbandonare al calore di un abbraccio amorevole, cullandosi nella convinzione che questo sarebbe stato sufficiente per andare avanti, invece no: limitarsi a sopravvivere non è vivere.
No, vivere significa prendersi sulle spalle il peso delle proprie guerre – sia etiche sia morali – con l’appoggio delle persone vicine, non appigliarsi a loro senza far alcuno sforzo, pronti a mandar tutto all’aria di fronte ad un cedimento.
Il protagonista, qui, non ha mai voluto per davvero risollevarsi, non ha sfruttato quei due anni di relazione per potersi rimettere in piedi e il fatto che si fosse mantenuto pulito è marginale.
Da quanto letto, infatti, è emerso che egli abbia assunto droghe unicamente per sopravvivere, divenendone dipendente, poi ha fatto assuefazione al suo amato e, quando quest’ultimo gli ha voltato le spalle, è tornato dall’altro suo punto d’appoggio: la droga, sperando di potersi dissolvere nell’abbraccio di questo suo passato e conosciuto rifugio.
Ha dovuto tagliarsi le vene però, perché tutto ciò a cui si è aggrappato gli ha voltato le spalle, facendogli fare i conti con la sua miseria e la sua codardia, peculiarità di chi ha male di vivere e non di chi ha soltanto subito il trauma dell’abbandono.
Hai fatto bene perciò a non spiegare il motivo della separazione tra i due amanti, poiché la causa scatenante la tragedia non è stata il distacco, bensì la debolezza del ragazzo e il suo volutamente mancato impegno per camminare sulle proprie gambe.
Molto bello infine lo spunto di riflessione sulla posizione della chiesa in merito alla sepoltura dei suicidi, dei gay e di coloro i quali hanno entrambe le caratteristiche.
Al riguardo, sono fermamente convinta che Dio sappia districarsi bene tra le pieghe attorcigliate dei nostri reali intendimenti, aldilà della morale comune e di quanto affermi la dottrina.
Alla luce di tutto ciò, mi sento di poter dire che un gay o un suicida dovrebbero comunque ricevere una sepoltura all’insegna di una richiesta di pace eterna, perché a nessun uomo spetta l’onere di giudicare per conto di Dio. I preti, qualunque carica abbiano raggiunto, sono solo i portavoce della volontà di Dio e devono limitarsi a fare il Suo volere sulla terra, gestendo la propria vocazione con umiltà e spirito emulativo, mai sostitutivo.
Ok, adesso sembro una specie di psicopatica della religione, no? Pazienza. Ho voluto lasciarti un parere completo, anche se oggi parlare di Dio sembra una specie di atto deprecabile.
Ah! Dimenticavo: amo i Breaking Benjamin e, dall’inizio della lettura fino al momento in cui il ragazzo si è tagliato le vene, ho cantato a mente Dear Agony, sempre dei Breaking Benjamin.
Ho trovato So Cold molto pertinente all’ultima parte invece, specialmente con quel “Va tutto bene” che, con riferimento alla visione dell’aver accanto - in punto di morte - l’amato piangente, ha reso pienamente il senso di un ennesimo tentativo di mettere le cose a posto, ma invano, perché la morte è il regno dell’impossibilità di tornare sui propri passi.
Beh, scusa se sono stata prolissa e logorroica, ma il tema trattato richiedeva per lo meno un commento approfondito.
Hai fatto un gran lavoro, complimenti!
 
 

Recensore Veterano
09/02/13, ore 15:00
Cap. 1:

RECENSIONE PREMIO N°1 - NIENTE E' COME SEMBRA!

Allegriaaaaa! °_°' 
Mamma mia, che storia...  Devo un attimo riprendermi.
Allora, innanzitutto volevo segnalarti questa frase che mi è piaciuta da morire: "il suo lato del letto è gelido come l’acqua di uno stagno d’inverno", è una similitudine di grande effetto che io trovo molto veritiera... Il lato gelido del lato del letto vuoto accanto a te è doppiamente freddo: per la mancanza di un corpo che scalda le lenzuola e per la mancanza di un corpo che scalda te.
Il tuo stile mi piace sempre molto: è pulito e immediato, nonostante il tuo lessico sia tutt'altro che povero; usi delle immagini azzeccate e al contempo originali, che suscitano immagini chiare... e le immagini chiare aiutano a dare immediatezza alla storia, ogni sensazione che descrivi passa immediatamente nella testa e nell'anima di chi legge.
Inoltre la caratterizzazione del tuo protagonista è curata al dettaglio: la solitudine, lo sgomento e la sua chiara certezza che da solo non ce la farà. E' una persona debole, fragilissima e, decisamente, dipendente. Dalla droga prima, dal suo compagno poi. Non si riconosce alcuna forza, alcuna determinazione, l'unica certezza che lo guida nella vita è quella di non potercela fare da solo. Un personaggio che sicuramente richiama a un'infanzia e una famiglia particolari, alla costruzione di una personalità ancora immatura, monca, quasi inesistente.
Una persona veramente "adulta" avrebbe lottato per riavere indietro il suo uomo, avrebbe aspettato per capire come gli eventi si sarebbero evoluti, avrebbe riflettuto sulle diverse opzioni che gli restavano... Lui no: lui, appena resta solo, apre il cassetto e riprende la sua vita da dove l'aveva lasciata due anni prima. Un gesto che fa capire, irrimediabilmente, che quei due anni sono stati anni sprecati, buttati, perché non l'hanno cambiato e non gli hanno insegnato nulla. Il suo compagno era solo una stampella cui appoggiarsi in luogo della droga, non gli è servito a maturare, ad accettarsi, ad amarsi un filo.  E' lo stesso di due anni prima: debole ed egoista, accecato dalla sua fragilità e disposto a lasciare che il suo compagno anneghi nei sensi di colpa per il resto della sua vita... perché è questo il destino che attende il giovane che lo trova con i polsi squarciati.
Si pente infine del suo gesto, perché il suo amore è tornato? Perché vuole vivere? No, non vuole vivere, vuole solo parassitare. Non si possono tenere le persone legate per senso di responsabilità, per senso di colpa... diventa  una schiavitù.
La caratterizzazione è perfetta, davvero. Il mio gradimento personale però è un po' bassino, non certo per il tuo talento che è evidente, quanto proprio per le tematiche. Il tuo personaggio mi urta, esattamente come quello di HateQueen, perché mi urtano in sé gli aspiranti suicidi. Oh, sono consapevole che la vita può trascinarti in spirali di angoscia e disperazione da cui non trovi sbocco, ma... diciamo che amo un filo in più di positività! (Il banner che ti hanno fatto mi ha fatto quasi venire per l'impressione!! °_°).
Sicuramente la tua storia è di grande impatto, è veritiera, realistica e perfettamente curata nella sua drammaticità.
Ah, i gay suicidi finiscono al cimitero come tutti gli altri, e si fa pure il funerale in chiesa! ^^
Dunque che dire... Complimenti davvero... ma ora sono davvero angosciata...

Recensore Master
22/01/13, ore 11:28
Cap. 1:

Salve!
Ho trovato questa storia per caso, forse linkata da qualcuno che conosco, e, nonostante adesso mi senta congelata dalla tristezza, sono felice di averla letta. E' vero, la tematica della droga non è approfondita, si vede che ti sei limitata ad utilizzarla come "espediente" letterario (ma d'altronde, se non avessi fatto così la storia sarebbe stata forse inutilmente tediosa e più simile a un trattato!), tuttavia sono rimasta molto colpita da tutto il resto: dalle motivazioni del suicida, dal suo completo disprezzo per la vita senza il suo compagno e dal finale, amarissimo, orrendamente (in senso buono, eh) realistico.
Tutto lo stile è meraviglioso, crudo quanto serve; i sentimenti del protagonista sono espressi benissimo, colpiscono, coinvolgono completamente.

Insomma, complimenti. Non ho parole per scrivere un commento più serio o più lungo, ma sappi che ho amato ogni parola di questa storia e che, per quanto mi riguarda, è una delle più belle e tristi che abbia mai letto.
Davvero complimenti.

(PS: uh, una cosa devo dirtela, in effetti. Tra i generi hai messo PWP, ma mi sembra che la storia non lo sia affatto. ^^)
(Recensione modificata il 22/01/2013 - 11:29 am)

Nuovo recensore
01/12/12, ore 16:58
Cap. 1:

Eih ciao sono Bea, come promesso ho visitato il tuo account e... SEI UNA SLASHER!! *-* dammi il cinque, compagna!! LOL
Comunque, la storia l'ho letta tutta d'un fiato, ascoltando la canzone come avevi consigliato -essì, la sposa di Ade alias Alessia adora le atmosfere dark, ne so qualcosa!! :P-
Il fatto che tu abbia scritto una storia slash già solo ti fa guadagnare molto punti <3
Poi mi piace molto come hai reso il dolore dei personaggi, come un freddo tangibile che ti attanaglia lo stomaco in una presa gelida... lo sguardo del padre, disgustato -sono d'accordo con la GiudiciA sulla frase che preferisco. La stessa che piace a lei, è davvero la frase più suggestiva di tutta la storia °^°
Rendi molto bene l'idea della mancanza, e il dolore di un amore che sembra finito... anche se non ti sei informata riguardo alle droghe, sembra che tu l'abbia fatto, perché ne parli con una tale sicurezza che... insomma, bravissima /** anche perchè quasi nessuno è veramente informato a riguardo -perché si dovrebbe "provare" per sapere davvero cosa provoca, e non pensa che ci sia qualcuno pronto a farlo xD- quindi, i lettori, devi pensare, non ne sanno PIU' di te, ma MENO **
Ergo, ottimo lavoro.
La parte finale mi ha fatto pensare che fosse davvero tutto un sogno, che lui si stesse immaginando tutto, e mi piace pensarla ancora così <3
Come dicevo ieri nella conversazione, adoro le cose psicologiche che non sono mai come sembrano!! °-°
E la scena finale è veramente commovente, sia per il tipo che non vuole uccidersi, quel...


e vedo l’impotenza nei suoi occhi, e la rabbia di chi non può fare più nulla ma non vuole nemmeno arrendersi. 

Cioè... questa frase è così vera che.. riesco perfettamente a capire CHE TIPO di sguardo è quello!! ç_ç

mi sto lasciando andare e non riesco ad accettarlo, perché adesso voglio vivere e non è giusto. 

Questa parte mi ha letteralmente stesa. Adesso lui vuole vivere, e si pente, ed è così angst che...akjncdsjbahbhb jn chs *muore in lacrime*
Comunque, ripeto, mi è piaciuta moltissimo, ancora complimenti!! :D
P.s: adoro i finali commoventi e drammatici *-*

Recensore Veterano
20/11/12, ore 01:32
Cap. 1:

Cara Novels,
ho letto nel post in GH il link a questa FF e ho pensato bene di leggerla.

Intanto mi scuso se per caso la recensione risulterà tutta un blocco, ma spesso quando commento dal cell, non rispetta quando vado a capo.
Innanzi tutto ti ringrazio per la dedica (la sento anche un po' mia. ).
Ho trovato la storia stupenda.
Droga e suicidio sono due tematiche molto forti e credo che tu sia riuscita a trattarle molto bene.
Io, per come sono fatta, non riesco a concepire il suicidio, ma sono dell'idea che si debba essere davvero disperati per arrivare a questo punto. E sicuramente il tuo protagoniata, che si è visto abbandonato anche dall'ultima (e penso anche unica da sempre) persona che gli è stata accanto, ha deciso che non poteva non voleva continuare a vivere.
La scena del suicidio nella vasca, beh... mi ha messo i brividi.
La sua lucidità nel compiere il gesto era struggente.
La scena finale poi, dove cerca di grapparsi a quell'ultimo granello di vita che gli resta perché lui è tornato anche questa volta...senza parole, ti giuro.
Da inguaribile romantica, non ti nego che speravo ci fosse l'happy ending, che il compagno tornasse prima che riuscisse a tagliarsi le vene o non so, ma ripensandoci, forse questo era l'unico finale adatto per la tua FF.
Che dire, mi è piaciuta davvero tantissimo e per questo fila tra le preferite.
Ci sentiamo.
Un bacio.
Den
(Recensione modificata il 20/11/2012 - 05:29 pm)

Nuovo recensore
08/11/12, ore 22:14
Cap. 1:

Mi ripeto un po' .. è bellissima. 
Mi hai davvero commossa, è stranziante leggere queste cose, ovviamente, ma l'hai descritta così bene che era appassionante e non si potevo smettere.
è davvero intensa soprattutto per i vari termini che hai usato.
Il protagonista è un personaggio molto vero e fragile ..la scena nella vasca è stata la mia preferita.

Mentre muore arriva l'immagine del suo ragazzo che lo rimpiange e non capisce se sta immaginando oppure no..
Spero che il ragazzo si sia penstito, seriamente. Portare qualcuno alla morte è la cosa peggiore che uno può fare.
eh bhe, ti meriti davvero le preferite cara :*I

io e la mia recensione strana ti diciamo ciao <3 * cerco di imitare Glee senza risultato XD*
Alla prossima !
Silvia

Recensore Junior
08/11/12, ore 22:05
Cap. 1:

Okay, premetto che stasera sono in preda ad un dolore fisico immane e mezza stordita dalle pasticche di codeina, percio' se dovessero esserci troppi errori di gramamtica o frassi che non hanno molto senso chiedo scusa! Pero' la tua storia e' molto bella, molto ma molto triste, rendi bene l'idea. Mi e' piaciuta la descrizione di lui nella vasca, e la fine forse non molto originale ma scritta cosi' bene da non farla cadere in cliche'! Brava, bravissima, molto bella! x Ally

Recensore Master
07/11/12, ore 22:49
Cap. 1:

Ho trovato la tua storia nel gruppo su Facebook e mi è piaciuta tantissimo.
Nonostante sia triste, cruda e a tratti straziante, è ben scritta e molto veritiera. La canzone che hai suggerito come sottofondo è magnifica e ha contribuito a farmi salire le lacrime agli occhi in parecchi punti del racconto.
Alcune frasi le ho trovate davvero splendide, da citazione direi.
Quindi non posso far altro che complimentarmi con te, per la storia e per il tuo modo di scrivere.
A presto,
Little Redbird

Recensore Veterano
05/11/12, ore 21:39
Cap. 1:

 - Grammatica 8.5/10 “nell'immondizia Mi vuole fuori dalla sua vita e io ci starò” Qui hai perso un punto per strada e trovo che scrivere ‘ed’ invece che ‘e’ prima di ‘io’ renda la lettura più scorrevole, è una cosa su cui sono fissata, scusa ma l’ ho trovato più volte (non sempre con ed -e).

- Lessico e stile 8/10 Non mi dispiace il modo in cui hai impostato la storia, quello che mi manca sono le descrizioni delle sensazioni, il dolore al cuore e tutte quelle cose lì, ecco. Non è scritta male, tutt’ altro ma è proprio la sofferenza (e qui è parecchia) calcata e descritta fino in fondo a farmi apprezzare fino in fondo una storia come questa.

- Originalità 9/10 Una coppia slash (non è da me leggerla) con vari riferimenti alla droga (è da me leggerla), mi sono chiesta se con una coppia ‘normale’ avrebbe fatto lo stesso effetto, se fosse stata una lei che tenta di disintossicarsi? Non so ma a me così non dispiace, questo legame che comunque fino alla fine c’è stato non so se un qualunque uomo di una coppia tenda a pentirsi per una donna che si drogava. È stato strano leggerla, perché non avevo mai visto il dolore di un uomo –molto più facile interpretare il dolore dell’ altra metà- ma non mi è dispiaciuta, ecco. Eppure c’è sempre l’ amore di mezzo.

- Utilizzo della canzone scelta 8/10 Oltre alla citazione iniziale, che ci sta davvero bene, ho ritrovato anche questa parte in particolare negli ultimi passaggi “sei così fredda/o, ma ti senti viva/o
metti le tue mani su di me un ultima volta” Mi viene subito in mente lui nella vasca che sta morendo mentre la sua pelle si raffredda ma sente ancora il freddo sotto di lui. E poi lui che stringe il suo polso. Non ti do il voto massimo perché leggendo prima la storia e poi il testo non subito si riesce a ricollegarli bene, invece che essere una cosa, come dire, spontanea mi ci è voluto un po’ per associare ogni verso allo scritto. Stesso discorso per il video, che (non) lo trovo così legato alla storia, mi sarei aspettata di più una sorta di strana messa nel profondo della foresta, magari un po’ irreale oppure funerale, però ci sei andata comunque vicina, ho apprezzato anche il fatto che tu ti sia documentata riguardo la canzone e i retroscena. Non è facile per me darti un voto, ci sono dei punti che riconosco nel testo ma l’ ambientazione mi confonde.

- Gradimento personale 9/10 la parte che ho preferito in assoluto, per quanto riguarda scrittura e non scena a sé è stata questa: “Ma il suo corpo non è a fianco al mio sotto il piumone, il suo lato del letto è gelido come l’acqua di uno stagno d’inverno, come lo sguardo di mio padre quando gli ho detto che sono gay e andavo a vivere con lui, tutto in una volta; come il corpo di un uomo morto. “ Mi piacciono molto i paragoni che hai fatto e soprattutto l’ ultimo che li racchiude tutti; il gelo e lo sguardo di un padre, magari in questo caso, disgustato. E nonostante io tenda a stare lontana dal genere romantico e dalle coppie di qualsiasi genere questa storia mi è piaciuta, perché piena di tutto quel dolore e di sofferenza mentale (anche fisica in questo caso) che è il succo della storia. Mi è piaciuto davvero il finale, perché io sono molto per i finali molto drammatici. Probabilmente questa storia sarebbe anche potuta finire che lui dopo essere tornato e visto l’ altro in quelle condizioni sia anche riuscito a salvarlo (per quanto inverosimile possa sembrare) per poi tornare a vivere insieme, e invece no, diciamo che è finita come doveva finire nonostante l’ ultimo suo desiderio.

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Totale: 42.5/50
Grazie mille per aver partecipato! :)