Recensioni per
C'era una volta...
di mamie

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
17/06/14, ore 23:03

Ho visto Venezia una sola volta, quando avevo tredici anni. Tuttavia ne conservo ricordi indelebili. Ricordi che tu, Mamie, hai saputo rievocare in maniera meravigliosamente evocativa con questa splendida one-shot.
Sei riuscita a penetrare nell'anima di questa città malinconica, romantica, cosmopolita.... E sei riuscita a toccare il mio cuore come raramente accade, dico sul serio.
Un pezzo davvero riuscito, complimenti.
Melianar

Recensore Junior
01/03/13, ore 13:42

Una bellissima vista introspettiva della città di Venezia con un punto di vista particolare, tra il soggettivo e il narratore onniscente.
Particolareggiata, dal sapore antico e sognante, anche se pensavo che gli anziani seduti fuori dalle case fossero una prerogativa del sud Italia ;)
Leggerla è stato come tuffarsi per un attimo tra i canali di Venezia, la Serenissima (dalla tua storia di nome e di fatto). Ho sempre desiderato visitare questa città e spero di farlo, un giorno.
Grazie per aver realizzato in parte questo io piccolo desiderio.
A presto,
Changing

Recensore Master
19/01/13, ore 21:05

Ave!
Non sono mai stata a Venezia, ma leggendo questo racconto quasi me al son vista passare davanti. non è la solita descrizione che si legge nelle guide turistiche, questo breve racconto te la fa davvero vivere, ti fa vedere le sue intimità il leone e le calli, simboli veneziani per antonomasia.
Davvero brava, sei eccellente nelle descrizioni dei luoghi!

Recensore Master
20/12/12, ore 20:58

Questa one shot ha una forza evocativa devastante, e t'immerge in un'atmosfera malinconicamente sognante che t'impregna le viscere.
Ci s'incanta di fronte alle tue "descrizioni" e Venezia appare sul serio come una città unica nel suo genere, a metà strada tra nuovo e vecchio, oriente e occidente.
Leggerla mi ha fatto venire voglia di tornare a visitare Venezia quanto prima.
Più leggo tue storie, più mi appassionano.
Complimenti.

Recensore Master
20/12/12, ore 10:44


Giudizio per il concorso "Tra le calli di Venezia", Miglior Venezia introspettiva.


C’era una volta - mamie 

57/65 

Aspetto stilistico: 8 

Stile decisamente buono, personale ed espressivo. L’uso del presente affiancato a quel “c’era una volta” l’ho molto apprezzato, come ho apprezzato la cura con cui hai scritto questa breve storia o più che altro: questo breve spaccato di una città che vive tra le tue righe. Scorrevole e fluida, solo certi punti li ho trovato un po’ “calcati”, se così si può dire, però anche se hai usato uno stile elaborato non hai rischiato quel che capita spesso con questo tipo di scrittura: cioè nascondere in realtà una vuotezza di significato. No, il significato emerge ed è interessante e coinvolgente. 
Lessicalmente parlando fai ampio uso di uno spettro di aggettivi e di figure retoriche mai eccessivi, ben inseriti nella narrazione. È un tipo di scrittura pregevole che ho sinceramente apprezzato. L’inserimento di citazioni in corsivo non spezza il racconto, né risulta artificiale: in un certo senso rende ancora più nostalgica la voce narrante. 

Aspetto grammaticale, ortografico e sintassi: 10 

Non ho ravvisato nessun errore né di grammatica, né di ortografia. La sintassi è più che rispettata, le frasi si amalgamano bene per tutto il racconto grazie anche ad una buona punteggiatura e la disposizione dei paragrafi. 

Originalità: 7 

Un punto un po’ più basso perché faccio il confronto con altre storie che hanno raccontato vicende e costruito personaggi, quindi risultano più dinamiche rispetto ad uno spaccato introspettivo come questo che non brilla come originalità. Ma come ho scritto anche altrove: l’originalità non è tutto e nella resa della città e delle emozioni che traspaiono sei stata molto brava e originale a tuo modo. 

Caratterizzazione dei personaggi: 8 

Ho preso Venezia come personaggio, altrimenti non avrei saputo di chi parlare, dato che non ci sono personaggi veri e propri, il voto sarebbe andato come “non classificato”, invece, a quanto ho capito io, poi dimmi se mi sono sbagliata, è Venezia l’indiscussa protagonista di questo racconto. Venezia, città di gatti, di gondole e canali, in cui non ci si perde nonostante i dedali d’acqua che l’attraversano, Venezia come un miraggio, meraviglia dell’anima, per citare tue parole. Molto bella l’immagine che ne dai, sfuggente e intensa al tempo stesso. 

Aderenza alla sezione scelta: 10 

Direi perfetta aderenza alla sezione scelta: l’introspezione è calibrata per far emergere la città. Scrivi che sono pensieri affastellati e buttati giù di getto come in un disordinato diario, beh, nel suo disordine hai dato coerenza e coinvolgimento, quindi complimenti. 

Uso Venezia: 10 

Forse Venezia è fin troppo descritta con uso di molte figure retoriche; in certi punti, come ho scritto, mia personalissima sensazione, hai “calcato” un poco, però, ribadisco, non c’è pesantezza. Tutto scorre fluido come i pensieri, come l’acqua che circonda la città. Venezia è viva e bellissima, si riesce a percepire attraverso le parole: è una delle più belle che ho ricevuto per questo concorso. Una frase che mi ha particolarmente colpito (tra le tante) è questa: È un pezzo di terraferma divelto e posato sulla laguna, il gioco di un bambino che si crede grande. 

Giudizio personale: 4/5 

Veramente una bella storia, bella da leggere e da cui farsi quasi “ninnare” dalla voce narrante, dolce e nostalgica, mi è piaciuta e ti faccio i miei più sinceri complimenti. 

Recensore Veterano
19/12/12, ore 17:18

Mamie, non so se è il tempo che abbellisce le tue storie, o le tue capacità che mutano tanto in fretta da non tenerne conto, ma leggerti oggi, riconcilia col mondo. Non ho mai amato Venezia, non l'ho vista che una volta, troppo piena, molto grigia... Eppure è come se il grigiore dei miei ricordi fosse solo polvere depositata dal tempo, perché oggi vedo a colori. C'era una volta la polvere annidata sulla tela degli occhi, sparisce una sensazione antica e nasce un sogno.
La tua abilità descrittiva mi lascia trasognata, a metà tra realtà e sogno, specchio del mio presente, inevitabilmente allargato sull'oriente, ormai intrecciato indissolubilmente con una passata me... Uno smarrimento, che non desta angoscia, come quanto dipingi tu.
Gli scorci sono incredibili, anche se alcuni molto malinconici.

Le tue parole, oggi, mi paiono filigrana.

A presto
Arib