Recensioni per
Viola del pensiero
di Valeromanzi
Questa storia mi ha lasciata… come dire? Basita, addirittura sgomenta. |
Ok, questo è un piccolo masterpiece. |
Questa storia mi ha lasciata secca! O_O scritta benissimo, hai uno stile molto elegante, forse a tratti pesante, ma quello è solo un fattore di miei gusti personali. Ma l'originalità... quella non ti manca affatto! Direi che il colpo di scena ti è riuscito in pieno, e che colpo di scena! Tra tutti quelli che avrei potuto immaginare, questo non ci sarebbe stato neanche se fossi stata sotto droghe allucinogene (non so se si capisce che è un complimento XD). Complimentoni! Hai molte probabilità di vincere il contest, secondo me! Ciao :) |
"[....] Scese con un leggero balzo e mosse un paio di passi, poi un acuto dolore la costrinse a fermarsi. [....]"
Secondo me in questa frase starebbe meglio cambiare il "poi" con il "ma", non solo perché suona meglio, ma anche per non ripetere la parola "poi" troppe volte.
[....]Spostò il suo sguardo verso l’avambraccio destro e osservò l’ago che penzolava al nastro adesivo. A meno di un centimetro di distanza una goccia di sangue segnava il punto in cui era stato infilato sotto la sua pelle.[...]
Ok, qui invece si poteva evitare di concludere la frase mettendo il punto; potevi invece mettere un punto e virgola ( ; ) per staccare le due frasi, tenendole però ugualmente unite. Successivamente, sempre nella stessa frase, suggerirei di mettere una virgola dopo la parola " distanza ". [....] I suoi occhi seguirono il percorso dei tubicini fino alla flebo e Viola sollevò la mano sinistra per togliere tutti i fili che le erano stati appiccicati addosso. Il suo sguardo si posò su un apparecchio che aveva iniziato ad emettere un lungo suono che sapeva di morte. [...]
Per non ripetere troppe volte il nome " Viola" ti suggerirei di modificare in questo modo la frase, in modo da rendere anche la lettura più scorrevole.
[...] I suoi occhi seguirono il percorso dei tubicini fino alla flebo, sollevò allora la mano sinistra per togliere tutti i fili che le erano stati appiccicati addosso. La sua attenzione si spostò poi su un apparecchio accanto a lei/sulla sua destra/ alla sua sinistra che aveva iniziato ad emettere un lungo suono che sapeva di morte. [...] [....] (Con) Gli occhi nuovamente serrati, lasciò che l’udito la guidasse nell’esplorazione di quel luogo sconosciuto. [...] Questi sono solo alcuni dei consigli che mi sento di esprimere in merito a questa storia. >__< Nel complesso l'idea di base è davvero carina, ma poteva essere sviluppata meglio. Ora cercerò di spiegarmi: X°D In molte frasi si poteva evitare di rimarcare il soggetto, ripetendo in modo abbastanza fastidioso il nome " Viola", si sarebbe potuto anzi mettere un sinonimo o un pronome. (Non so se la cosa è voluta o meno, ma secondo il mio gusto personale è risultato eccessivo inserirlo così tante volte.) Inoltre i periodi sono risultati essere o troppo lunghi ( Senza nemmeno una pausa " Virgola" ) o troppo corti. ( Troppe pause ( ovvero punti) tra una frase e l'altra.) Puoi ovviare il problema usando i duepunti ( : ) o il punto e virgola ( ; ), che servono (come ho già spiegato in un esempio) per staccare le frasi, tenendole però al contempo unite. Manca di fluidità, e solo verso la fine ( Ovvero quando compare quello che si scopre essere il creatore di Viola, e lei sta per scomparire.) iniziavo a sentirmi coinvolta. çWç E si, ammetto che anche a me un po' è dispiaciuto per la povera Viola. >//< Ora parliamo della nostra protagonista! Cosa sappiamo di lei? E' evidentemente una ragazza, visto il nome, e dal fatto che l'infermiera le si rivolge con l'appellativo di " Signorina". Ma non viene mai descritta. Nemmeno una volta, se non la sua camicietta da notte lilla. Si risveglia in un ltto di ospedale, con un numero incalcolabile di flebo e cavetti per misurare la pressione e il battito cardiaco. Ma, perché c'è un ma, la domanda sorge spontanea: cosa ci faceva in quell'ospedale? Se era in coma, ( dubito che mettano tutte quelle macchine per controllare il battito cardiaco ad una persona che non lo è. ) come fa a camminare normalmente dopo vari giorni di immobilità? Non dovrebbe come minimo zoppicare un pochetto? Sinceramente è stato abbastanza faticoso da leggere, ma non è nemmeno la peggiore che si sia imbattuta sul mio cammino. ( Fidati, ho letto cose che voi umani non potete nemmeno immaginare. E io alcuni anni fa ero dislessica in modo impressionante. Se rileggessi una delle cose che ho scritto in passato, mi rinchiuderei da qualche parte.. ) ;D Ti saluto augurandoti un anno pieno di scrittura creativa. Si vede che ti piace scrivere, e spero che le mie critiche non ti demoralizzino! çWç Alla prossima! Bye Selis. |
Eccomi qui, e mi scuso immensamente se non ho trovato del tempo per recensirti prima! |
è..è.. bellissima! riesci veramente a trasmettere ogni piccola sensazione... Ho veramente "visto" Viola muoversi leggera, silenziosa come un fantasma, tra tutte quelle figure sfocate e monocromatiche, ho sentito dentro di me ogni sua sensazione... soprattutto la sua confusione quando è apparso l'autore!! è veramente bella :D complimenti!! |
Trovo l'idea base molto originale e ricalcante perfettamente il tema del contest. Viola si sveglia, ignorando la sua situazione, alzandosi da un lettino d'ospedale. Non si domanda il perchè ma la sua curiosità la guida. La guida ad alzarsi, ad uscire dalla sua stanza che sa di morte, a osservare il viavai delle persone alla reception, la pluralità di caratteri a confronto. Seguendo una barella fino all'obitorio, non si sorprenderà vedendo il corpo di un giovane uomo, steso sul freddo metallo e senza vita. Tornando indietro, inconta colui da cui la sua vita dipende. L'autore della sua curiosità, il fattore della sua situazione. Poco a poco, le parole vengono cancellate e l'autore riporta la pagina Word al suo desolante vuoto iniziale. Nulla è come sembra. I dettagli che sembrano trascurati, almeno fino alla conclusione della storia, diventano motivi per spiegare la decisione dell'uomo che ha deciso di cancellare la vita di Viola, motivi per cui il suo personaggio non dovrebbe essere convincente e frutto di cliché. Il gioco che hai creato genere indecisione fino alla fine, tenendo il lettore sul filo d'un rasoio, attonito ed estasiato allo stesso tempo. Il finale lascia stupiti, ricordandoci quante vite vengono create in una pagina testo e anche quante ne vengono distrutte semplicemente passando una gomma bianca sulle scritte in matita. Pollici in su! IpseDigit |