Non credevo che avrei amato questa seconda parte anche più della prima. Invece la trovo addirittura IC, con i personaggi che si evolvono così come mi sarei aspettata dalla Takahashi! Adoro come avete caratterizzato le due coppie e il contrasto che si è creato: i fragili equilibri si invertono e, mentre Ryoga e Ukyo si avvicinano, Akane per poco non rompe il naso a Ranma. Però è un colpo di genio, perché l'evoluzione è anche questa: essere messi di fronte ai propri errori, nei quali ancora si ricade, per trovare la strada maestra. Sospetto che il percorso, per i due protagonisti, non sarà indolore, ma porterà a sicura risoluzione. Ci sono alcune cose che potrebbero essere ulteriormente migliorate, tipo il narratore onniscente che si alterna con la TPL dei personaggi: il che spiazza il lettore. Oppure la citazione della canzone dei Nomadi (e più in là ho visto anche il mio Lucio Battisti!) che in Giappone non ci azzeccano nulla (anche se in quel frangente ci stavano tutte!), come anche Dio al posto di Kami. Ma sapete che vi dico? La storia è così appassionante che non ci faccio più caso, l'apprezzo e sono stracuriosa di leggere il seguito!