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Bene, questo pezzo si direbbe proprio preso da un libro di Sapkowski. Hai ripreso con abilità lo stile rapido delle sue storie, coi dialoghi sbrigativi eppure carichi di significato, dove ciò che non viene detto ha più peso delle parole dei personaggi. Perfetto il personaggio di Nenneke, ho ritrovato il suo rapporto con lo strigo in tutto quello che hai scritto (anche se Sap deve ancora darci qualche dettaglio! mi incuriosisce troppo lei!). Il passaggio dove parli dell'achillea e della lavanda mi ha toccato, sto facendo anch'io delle indagini sulle erbe officinali per le mie storie ;) e complimenti anche per Yennefer, l'ho trovata molto vera, soprattutto nel suo orgoglio che la porta a sentirsi stupida per essere accorsa al tempio pensando che Geralt avesse bisogno di lei (anche se in fondo lui ha sempre bisogno di lei, che sia la sua presenza o la sua assenza, alla fine è sempre lei). Bello il riferimento a Belleteyn, ripreso in fondo alla fine del racconto. È un peccato pensare che per loro due quella domanda non potrà mai avere una risposta sola. Complimenti ancora. |