Recensioni per
I’ll be standin’ there by you
di odile12

Questa storia ha ottenuto 23 recensioni.
Positive : 23
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
17/11/13, ore 20:21
Cap. 7:

Ciao Odile 12,
eccomi qui, per conto di EFP editing, a commentare la tua storia. Perdonami se ci ho messo un po’ troppo tempo per completare la lettura, ma spero comunque di lasciarti una recensione abbastanza soddisfacente da permetterti di chiudere un occhio sul mio ritardo.
Il giudizio complessivo che do a questa storia – sebbene non sia ancora completa – è molto positivo. Non conosco bene il fandom, purtroppo, ma la trama della tua long è chiara a tal punto che non ho avuto alcuna difficoltà a seguire il filo logico della narrazione. I personaggi sono tutti ben definiti – anche se non sono in grado di dirti se siano IC –; la trama è romantica e divertente; il tuo stile è semplice ma molto efficace, sostenuto tra l’altro da solide basi a livello grammaticale.
Fatta questa piccola premessa generale, passo ora a commentare i vari aspetti della storia.
 
La trama contiene, all’interno di una narrazione di eventi sostanzialmente realistici, un piccolo, grande particolare che la rende in qualche modo “magica”: la protagonista, affranta per la fine indecorosa della sua relazione sentimentale, trova un misterioso orologio in grado di farla tornare indietro nel tempo. La ragazza se ne avvale, pensando di poter evitare la rottura del suo fidanzamento. Ho trovato questo escamotage decisamente molto carino, in parte perché dà alla storia un tocco di magia, in parte perché mette a nudo il desiderio nascosto di ogni essere umano di poter tornare indietro nel tempo e cambiare la propria vita. Ottima anche la scelta di far sì che questo non fosse l’unico elemento sovrannaturale della storia: la bella Santana, una volta realizzato il suo desiderio, scopre che nessuno sa più niente di lei. Non c’è persona che sembri riconoscerla; non c’è più la sua famiglia come punto di riferimento; non c’è più la popolarità. Le è rimasta “solo” Quinn, l’affascinante bionda della quale a poco a poco si innamora, dimenticando la ex fidanzata. Ho apprezzato molto l’idea di inframmezzare la nascente storia d’amore delle due ragazze con attimi di vita quotidiana, comuni a ogni giovane donna di quell’età: la ricerca di un lavoro da parte di Santana, la serata a teatro, le chiacchierate tra amiche col pigiamone e le pantofole. Questo fa della tua storia non solo una bel racconto romantico, ma anche un’ottima slice of life.
Certo, ovviamente non so come svilupperai il resto della storia, ma dalle note al settimo capitolo ho potuto dedurre che quanto accaduto fino ad ora non sia ancora il “top” del racconto. Le premesse sono ottime, comunque, e spero proprio che tu non ti perda per strada.
 
La caratterizzazione dei personaggi mi è sembrata decisamente buona, anche se, non essendo io appassionata del fandom, non posso dirti se i tuoi personaggi siano IC. A parte questo, comunque, ho notato con piacere che hai conferito alla protagonista e alle persone che le ruotano attorno delle personalità molto ben sviluppate, tutte contrassegnate sia da pregi che da difetti e tutte assolutamente realistiche. Santana non è perfetta. Quinn non è perfetta. Brittany non è perfetta. Eppure, proprio la loro mancata perfezione le rende estremamente verosimili. Ho apprezzato molto l’estroversione di Santana, così come il suo temperamento tendenzialmente aggressivo. Molto interessante è anche la sottolineatura dell’indole molto ingenua di Brittany, cosa per la quale Santana soffre parecchio, ma che alla fine sembra voler accettare di buon grado. Quinn è una sorpresa, per sé stessa e per Santana: accoglie senza remore la bella “sconosciuta”, poi si dichiara eterosessuale, infine si innamora dell’affascinante mora. Sicuramente è un personaggio complesso, ma sul quale puoi puntare  molto!
 
Dato che il mio obiettivo è quello di farti avere una recensione che sia la più completa possibile, ho pensato di darti un parere anche per quanto riguarda l’impostazione grafica. È fastidioso doverlo ammettere, mo purtroppo esiste un dato di fatto incontrovertibile: l’occhio vuole la sua parte! Ho visto tantissime storie penalizzate perché la presentazione grafica non era un granché. Nel tuo caso, l’aspetto grafico è buono: il font è semplice, serioso e leggibile; le dimensioni non eccedono né in grandezza, né risultano eccessivamente ridotte; hai usato il nero, che è il colore neutro per eccellenza. Qualche piccolo suggerimento, però, mi permetto di dartelo comunque. Innanzitutto, sebbene non sia obbligatorio, sarebbe molto più elegante e “ordinata” una storia che, almeno al primo capitolo, riportasse in alto il titolo. Questo serve senz’altro a migliorare graficamente la presentazione. Un altro piccolo consiglio è quello di “giustificare” il testo, cioè di allinearlo su entrambi i margini della pagina (su word: CTRL + F). Per il resto, non ho notato imperfezioni grafiche tali da farmi storcere il naso.
Ricorda sempre, comunque, che una storia graficamente ordinata denota implicitamente che l’autore ha curato molto bene il testo! Questo fatto attira molti più lettori di quanto immaginiamo!
 
L’ultima parte della recensione è dedicata, come è mia abitudine, allo stile e alla grammatica – con doverosi accenni anche all’ortografia.
 
Sostanzialmente mi è piaciuto molto il tuo modo di scrivere. Ottima la scelta di alternare in maniera quasi equa dialoghi e narrazione: in questo modo, la lettura non si appesantisce e il lettore riesce ad avere un quadro d’insieme molto completo della trama. Il lessico è buono, sicuramente non particolarmente complesso, ma comunque adatto al genere del racconto. Oltretutto,  non ho riscontrato in nessun luogo termini usati in maniera non appropriata o in contesti non adatti.
 
Anche la grammatica è molto buona: non ho trovato  grossi errori di sintassi – al massimo qualche svista, che però mi pare riconducibile più che altro a errori di distrazione o di battitura –, i segni di interpunzione sono generalmente ben usati e il periodare è sufficientemente complesso, in relazione comunque al tipo di racconto.
Non mi è possibile, per ragioni di tempo e di praticità – la recensione si allungherebbe a dismisura! – elencarti tutti gli errori che ho scovato all’interno della storia. Mi limiterò solo all’ultimo capitolo pubblicato, considerando che solitamente, man mano che un autore procede con la scrittura, tende sempre a migliorare.
 
- E’ da ieri notte che vomiti… non è che aspettiamo? -
In questa breve frase ci sono tre errori, tutti di ortografia.
Il primo – e più vistoso, visto che lo hai ripetuto in tutti i capitoli – riguarda l’errata impostazione delle battute dialogiche. Il segno che hai utilizzato tu per introdurre il discorso diretto, ovvero il trattino breve (-) non va bene per questo scopo. Al suo posto occorre inserire il trattino medio o lungo spaziato (– oppure —). Lo so, questo particolare segno grafico non è presente sulla tastiera. Purtroppo, anche se la cosa può apparire noiosa e sconfortante, bisogna andarlo a cercare tra gli altri simboli di word!    
L’altro errore riguarda il modo in cui hai scritto la e maiuscola accentata. Altra bella scocciatura cui la tastiera del nostro amato computer non può ovviare: il simbolo corretto è È, e anch’esso – ahimé – va cercato tra gli altri simboli!
L’ultimo errore – anche se in realtà il mio giudizio è opinabile – concerne l’uso della lettera minuscola dopo i tre puntini di sospensione. La regola vuole, infatti, che qualora i puntini di sospensione seguano un enunciato di senso compiuto, la parola seguente debba iniziare con la lettera maiuscola. L’opinabilità della faccenda – apparentemente chiarissima – riguarda il fatto che in fondo i tuoi due enunciati divisi dai puntini di sospensione sono strettamente legati l’uno all’altro. In parole povere, al posto dei famigerati puntini, ci sarebbero stati bene anche i due punti, e in tal caso l’iniziale di non sarebbe dovuta essere minuscola. Su questo argomento, dunque, preferisco non lasciare un giudizio definitivo. Cercherò di informarmi come meglio posso e, chissà, forse tra qualche tempo riuscirò a darti un suggerimento più preciso!
 
Scherzavo, sai? Si chiama ironia.. ironia, questa sconosciuta..
Regola di ortografia molto importante: i puntini di sospensione si usano solo in numero di tre! Non due – come nel tuo caso –, non quattro, non dieci…
Erroneamente, molti tendono a pensare che il numero dei puntini comunichi un certo livello di enfasi. Non è così. La bravura di un autore sta proprio nel fatto di riuscire a comunicare emozioni forti limitandosi a usare i segni di interpunzione messigli a disposizione dalla norma ortografica, senza smile, interiezioni amplificate – tipo: aaaaaaahhhhh!!! – o punteggiatura in esubero.
 
non era più in se per la felicità
Suppongo che questo sia un semplice errore di distrazione, comunque te lo segnalo ugualmente. Hai dimenticato l’accento – acuto, mi raccomando! – su . Ricorda, infatti, che quando non è seguito da stesso, il vuole obbligatoriamente l’accento!
 
Certo, due che si incontrano e dopo poco si sbaciucchiano e si sposano, passano una notte d’amore e poi muoiono, che bello
Simulare il parlato è probabilmente una delle cose più difficili da fare quando si scrive. Generalmente, trovo che tu l’abbia fatto molto bene, ma questa frase mi lascia un pochino perplessa. Il senso è chiaro, ovviamente, però trovo che la resa non sia proprio perfetta. Per esempio, io avrei evitato la virgola dopo muoiono: dato che di fatto manca il verbo principale, avrei sostituito la virgola coi puntini di sospensione, proprio perché il discorso è rimasto in sospeso. Inoltre, che bello mi sembra un’esclamazione – sarcastica, certo, ma è pur sempre un’esclamazione –, dunque sarebbe graficamente più allettante inserire il punto esclamativo.
 
Quinn, invece, si sentiva come una bambina il suo primo giorno di scuola.
L’uso di il per introdurre il complemento di tempo mi pare inappropriato, almeno per questo tipo di contesto. Lo so, espressioni di questo tipo sono molto comuni soprattutto nel parlato, ma non sono sicura che siano effettivamente accettabili nello scritto. È come se tu avessi sottointeso durante prima di il. A questo punto, io lo inserirei, almeno per disambiguare la funzione di il che, in questo tipo di costruzione, non può reggere da solo il complemento di tempo. Anche a questo proposito, comunque, dovrei fare qualche ricerca su standard e neostandard dell’italiano! Non prendere le mie parole per oro colato, ma comunque, almeno per ragioni stilistiche, sarebbe opportuno aggiungere durante.
 
La coreografia, ormai era così parte di loro
Salvo particolari casi – ovvero se siamo scrittori super affermati con la possibilità di prendersi qualche “licenza” ortografica – non bisogna mai separare il soggetto dal verbo se non è presente un inciso frapposto tra le due parti del discorso. Nel tuo caso si presentano due soluzioni alternative: 1) consideriamo ormai un inciso, ma allora dobbiamo aggiungere una virgola anche dopo questa parola; 2) togliamo la virgola dopo coreografia. Entrambe le soluzioni sono corrette.
 
Ultimissima segnalazione: nelle note hai scritto perché con l’accento grave (ovvero: perchè).  È un errore! La pronuncia standard dell’italiano, infatti, prevede che la e finale di perché sia chiusa (ovvero: /e/). In questo caso, l’accento corretto è quello acuto (inclinato dall’alto verso sinistra). Nel caso in cui la e finale sia aperta (ovvero: /ε/, come nella terza persona singolare del presente indicativo, verbo essere), l’accento corretto è quello grave (inclinato dall’alto verso destra).
 
Bene, a questo punto direi che è tutto!
Perdonami la puntigliosità in certi punti della recensione, ma trovo che sia un peccato quando un buon lavoro venga rovinato da piccole imperfezioni. Ovviamente, non c’è niente di grave da segnalare! La storia è promettente e tu sembri avere le carte in regola per scrivere un ottimo racconto romantico.
In bocca al lupo!
 
9dolina0
Recensore di EFP editing 

Recensore Junior
24/04/13, ore 17:55
Cap. 7:

Pensavi di esserti liberata di meeee? E ti sei sbagliata u.u Ho avuto una serie di micro attacchi di cuore in questo capitolo perchè sono troppo fluffose ok? Anche se Santana è una "malmostosa" come si dice da me, cioè una musona brontolona, è sempre e comunque fluffosa perchè proprio non ce la fa a fingere di non avere un cuore da qualche parte *w*
La prima parte è troppo carina!! Le battute di Santana, Quinn che le accarezza i capelli (awwww) e quel quasi bacio che mi ha fatto urlare "Quinn prenditi una cazzo di mentina!!" LOL
Mentre la seconda parte è stata altrettanto bella, ho riso un sacco quando Santana si faceva tutta grande ad essersi informata ed è stata smerdata in due secondi (francamente con un nome così sarei contenta anche io di essere morta come Galina xD). E poi lei che si commuove e il consiglio che le da e il bacio e FEEEEEEELINGS!!! Mi è piaciuto tanto anche il fatto che hai messo molte descrizioni sulla danza e sullo spettacolo, si vede proprio quanto ti piace ;) Comunque tranquilla, non è brutto per niente :)

Recensore Junior
23/04/13, ore 22:46
Cap. 7:

Yaay!
Ho recuperato la fanfic da molto tempo ma anche se parliamo praticamente tutti i giorni non te l'ho detto per non so quale motivo (?)
btw, Quinn e il difficile rapporto con l'alcool xD
Sarà stato anche di passaggio questo capitolo ma è stato carinissimo! In particolare la descrizione del balletto... Santana che si commuove, cucciola :')
Poi ho letto il capitolo mentre ascoltavo Heaven ♥
Alla prossima :)

Recensore Master
22/04/13, ore 20:58
Cap. 7:

insieme quinn e santana sono davvero dolci, non smetterò mai di ripeterlo!!
anche se è un capitolo di transizione mi è piaciuto, soprattutto la parte dove santana capisce il vero significato di quell'opera!!
questa storia mi incuriosisce molto, perchè non so immaginare come andrà avanti e nemmeno il finale, spero solo che riusciranno a stare insieme sempre, nonostante le difficoltà!!
aspetto il prossimo capitolo :-)